“ non avresti dovuto farlo Tony..” fu la prima cosa che gli disse non appena rimasero finalmente da soli.
“ stava scavando troppo in profondo, su cose che non c’entravano niente con Bodnar…” rispose lui prontamente.
“ io avrei resistito.. sono stata allenata a farlo”
“ beh, ti garantisco che i tuoi occhi dicevano il contrario”
“ anche se fosse, non avevo bisogno di un tuo intervento”
“ certo, la solita Ziva sola contro tutti eh?! Non posso credere che mi stai rimproverando solo perché ho cercato di proteggerti!”
“ Tony tu non.. ”
“ sai, a volte mi chiedo che ruolo ho nella tua vita Ziva..?”
“  e questo cosa c’entra ora??” quella domanda la colse totalmente di sorpresa.
“ inutile?! Perché se non te ne fossi accorta è così che mi fai sentire tutte le volte!”
“ tutte le volte quando?? Si più sapere cosa ti è preso adesso?”
“ tutte le maledette volte in cui provo a fare qualcosa per te!!!”  il tono leggermente alterato di Tony si era trasformato in un urlo vero e proprio.
“ questo non è vero! tu sai quanto per me..”
“ no Ziva, ti sbagli,  io non so niente se non che finisco sempre per essere quello che allontani!”
“ Tony ma cosa diavolo pretendi da me??” anche lei ora aveva cominciato ad urlare.
“ io non pretendo niente ma la verità è che tu non vuoi capire..”
“ e adesso cosa dovrei risponderti, che tu invece sei bravo perché hai capito tutto?!”
“ guarda Ziva lasciamo stare che forse è meglio..”
“  eh no, non lasciamo stare!” prese Tony per un braccio impedendogli ulteriori movimenti verso la porta “Non puoi pensare di urlarmi in questo modo accusandomi di essere la causa di tutte le tue sofferenze e poi andartene così, non con me!” la sua voce nonostante l’intenzioni si ruppe più volte mentre pronunciò quella frase, rivelando che lacrime non era lontane dal vincerla.
“Ma per quale cavolo di motivo credi che io sia qui a litigare con te Ziva, per quale cavolo di motivo pensi che io sia così arrabbiato???”
Lei però nonostante l’insistenza di quelle domande continuava a guardarlo fisso negli occhi senza proferire parola “ le cose non possono andare avanti così e lo sai” Tony si liberò dalla presa della ragazza, si diresse velocemente verso la porta e dopo averla leggermente sbattuta sparì dietro essa lasciando lei da sola, a  cercare di capire cosa fosse appena successo.
 

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“ Tony ehi… che succede?? Tony.. Tony!” lo chiamava mentre lui, sconvolto, attraversava il corridoio dirigendosi verso il bagno.
“ Abby scusa,  davvero,  ma sono sul punto di scoppiare in questo momento!!” si fermò e appoggio la testa al muro tenendo gli occhi chiusi e i pugni serrati.
“ Tony respira, mi stai facendo preoccupare…” disse la ragazza avvicinandosi a lui e poi,  prendendolo sotto braccio “ vieni sediamoci”
“ io davvero non so più come..”
“ giuro che vederti così mi sconvolge Tony.. ma cosa è successo? C’entra con l’interrogatorio di Ziva??”
“ Abby, io.. io davvero non ce la faccio più! Sinceramente non so neanche come ci sono arrivato a questo punto”
“non so di cosa tu stia parlando, ma hai bisogno di sfogarti! Raccontami tutto, sono io, Abby.. se vuoi ti concedo anche di prendermi a pugni “ la ragazza azzardò un piccolo sorriso.
“ e che.. per quanto io pensi di essere riuscito a scalfire un po’di quelle barriere, per quanto speri che non abbia più bisogno di alzare tutti quei muri con me e mi faccia finalmente avvicinare davvero a lei, forse sono solo un’illuso..”
“ parli di Ziva vero?”
“ credo che a questo punto sia evidente a tutti tranne che a lei…” Tony continua scuotere la testa sconsolato.
“ sai cosa c’è di evidente? Il tuo sguardo, è diverso..  da qualche tempo quando la guardi ha una luce in più!”
“vedi, te ne eri accorta persino tu che stai tutto il tutto il tempo in laboratorio!”
“ lo prenderò come una complimento”
“ scusa io non intendevo.. comunque mi dici cosa me ne faccio della luce se lei continua ad allontanarmi? Tutto quello che faccio per lei sembra essere sbagliato!”
“  non credo che sarebbe sbagliato se tu fossi finalmente sincero con lei..”
“ oh Abby, vorrei averlo già fatto ma non sai quante volte negli ultimi mesi le parole mi si sono fermate in gola!! ma poi tu  dimmi come sono diventato il tipo che ha paura di fare il primo passo con una donna, che ha paura di dire tre semplici parole”
“ ogni uomo è il tipo.. quando incontra la donna giusta che gli fa provare delle emozioni vere”
“ questa è di Gibbs!”
“ no Tony, è tutto frutto della mia mente da romanticona”
“ ma sai cos’è che mi fa più incavolare??” quando mi guardava in quel modo mentre ballavamo a Berlino o mentre le nostre mani si sono intrecciate in macchina, mi era sembrato che anche lei provasse le stesse cose. Lo sentivo!”
“ cosa? Avete ballato insieme??”
“ si e pensavo davvero che dopo quello che avevamo condiviso in quei giorni finalmente le cose sarebbero cambiate, ma dopo quel passo in avanti abbiamo fatto i nostri soliti cento indietro..”
“ a questo punto Tony devi prendere coraggio e fare un passo più grande per ottenere un cambiamento maggiore.. devi dirle quello che provi altrimenti continuerai a vivere in una sorta di prigione interiore e la tua reazione di oggi mi sembra che renda evidente il fatto che non si può più fingere!” il tono con il quale disse quelle frasi non sarebbe potuto essere più dolce e materno.
“ lo so Abby! Vedremo.. comunque gra..”
“ vedremo cosa??” disse Mcgee irrompendo nella stanza.
“ come torturati, ci stavamo accordando su questo!” esclamò la ragazza alzandosi in piedi subito prima di fare uno dei suoi grandi e migliori sorrisi.
“ sicuri?? Avete della strane faccie..” Mcgee aveva una espressione decisamente interdetta, poi rivolgendosi a Tony  “ comunque ti cerca Gibbs”
“ ok, agli ordini Mc pessimo tempismo” il soprannome ovviamente non fece altro che aumentare la curiosità del pivello il quale non smise mai di fare domande al collega fino all’arrivo nell’ufficio del capo.
 
Una decina di minuti dopo Abby ricevette una e-mail: era da parte di Tony “ comunque grazie per essere la prima a cui l’ho detto”. Un sorriso si stampo sul suo viso, felice di aver aiutato uno dei suoi migliori amici. Anzi due.
 

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Non aveva più parlato con Ziva per tutto il giorno. A dire il vero non l’aveva neanche vista per quanto lui era stato impegnato con Gibbs e lei con ulteriori interrogatori.
Ora si trovava sul divano di casa e non poteva che riportare la mente a quella mattina, alle cose che si erano detti, allo sguardo di Ziva, agli urli che erano volati e alla “prigione interiore” di cui aveva parlato Abby. La verità è che sapeva che quel giorno aveva comunque cambiato le cose: averne parlato con qualcuno, se era possibile, aveva reso quei sentimenti ancora più reali e forti mentre il litigio con Ziva aveva quantomeno rotto quel maledetto status quo che lui tanto odiava. E poi sapeva, sapeva che Abby aveva ragione: doveva dirglielo, aveva finto per tanto tempo ma ora non ne sarebbe più stato in grado. Decise allora che non avrebbe aspettato una notte di più per essere finalmente se stesso con la donna di cui era innamorato, si fece una doccia veloce, si vestì e si preparò per uscire. Proprio mentre stava cercando le chiavi della macchina però sentì bussare alla porta.
“ Tony sono io, Ziva.. devo dirti una cosa e non posso aspettare!” il cuore di lui saltò un battito quando sentì la sua voce “ non sei inutile nella mia vita!” continuò poi non appena Tony aprì la porta.
“ beh è sempre bello sentirselo dire” sorrise, nonostante gli stesse quasi mancando il respiro.
“ sei maledettamente importante è questa cosa mi spaventa a morte..” Ziva sospirò profondamente “ tengo a te talmente tanto che ti allontano perché tu hai il potere di farmi soffrire”
“ farti soffrire?”
“ si, in tutti questi anni ho creato dei muri di difesa e poche persone riescono ad entrare veramente nella mia vita e ancora meno sono quelle di fronte alle quale io sono o mi rendo totalmente vulnerabile.. e tu sei una di quelle Tony” Ziva abbassò lo sguardo ma lui subito le si avvicino, le prese la mano e l’accompagno all’interno della casa.
“ non potrei esserne più onorato” le sussurrò allora all’orecchio e poi, mentre le loro mani continuavano ad intrecciarsi dolcemente “perché io sono innamorato di te Sweet Cheeks ”
A quella frase segui un secondo che sembrò eterno durante il quale si guardarono negli occhi con la stessa intensità di quando avevano condiviso quel ballo a Berlino, come se fossero finiti nuovamente in un mondo tutto loro.. ma questa volta insieme!”
“ ti amo anche io Tony” quella parole lo riportarono alla realtà “ ma ora che aspetti a baciarmi?!” sorrise di nuovo m questa volta sentendosi l’uomo più felice del mondo mentre Ziva lo tirò leggermente per la giacca.  
 
Il primo bacio, la prima notte, il primo ti amo: definiti da entrambi il giorno dopo ad un’ Abby euforica come “le emozioni che aspettavano di provare da sempre”.




Angola dell'autrice:
Ciao a tutti!! parto col dire che nonostante io AMI questi due è la prima storia che scrivo su di loro quindi sono consapevole che non è eccellente..
l'idea è nata durante uno dei tanti deliri con Vale (86Vale86) su cosa vorremmo vedere nella puntata di questa sera ( a proposito: non vedo l'ora e ho un bisogno fisico di scene Tiva!!). Ed è proprio a lei che vorrei dire un grazie gigantesco perchè senza i suoi incoraggiamenti e la sua enorme diponibilità non l'avrei ne scritta ne pubblicata <3<3<3<3 ritornando a Tony e Ziva amerei se ci facessero vedere una loro lite, penso che sarebbe davvero qualcosa che potrebbe smuovere quata situazione e credo che sarebbe per tony " la goccia che fa traboccare il vaso" e  che lo spingerebbe a dichiararsi.
in ogni caso caso ringrazi tantissimo chi l'ha letta e spero di poter leggere i vostri commenti per sapere cosa ne pensate!
un bacio, Ele <3