C'è chi ti ucciderebbe per questo, lo
sai? Sì, lo sai.
Sai che lo scandalo si disegnerebbe
negli occhi di molte persone, davanti a quella che per te è
la
normalità assoluta: persone che potrebbero essere paragonate
a
marionette, con i loro cuori d'acciaio e le menti rigidamente formate
dall'educazione che hanno sempre ricevuto.
Ma per te è così normale. Cammini,
respiri. Ti guardi allo specchio. Sei tu, sempre la stessa persona
del giorno precedente e dell'anno prima, e di molti anni prima di
adesso. Sempre gli stessi occhi, brillanti di una nuova
consapevolezza, incassati in un volto che è semplicemente
cambiato.
Sei tu. I
lineamenti, la bocca, l'espressione che si è ripresentata in
quello
specchio giorno dopo giorno, per tutta la durata della tua vita.
Quegli occhi che sono stati brillanti di divertimento e lucidi di
lacrime. Quella chioma di capelli che avvolge il cranio, custode dei
mille pensieri che vi vorticano continuamente.
Sei tu. Ti
riconosci e ti accetti. Ma non sei più la stessa persona di
due,
cinque o dieci anni fa, non dentro. Perché dentro in te si
è fatta
strada una nuova maturità che è cresciuta ogni
giorno, una maturità
assorbita da tutto ciò che ti circonda. Dalle persone, i
loro volti,
le loro parole e ciò che le loro anime hanno riversato in te.
E adesso sei qui.
La stessa e una diversa persona al contempo. Sempre la stessa carne,
lo stesso sangue e lo stesso cervello, dove i ricordi della tua vita
sono ancora stampati, alcuni più vividi di altri, ma tutti
apparentemente lontani e simili a fotografie sbiadite in bianco e
nero, lasciate a prendere polvere in un buio angolo di una soffitta.
Guarda quegli
occhi, sono sempre i tuoi. Lo sai, non c'è bisogno che
qualcuno te
lo dica, no? Hai imparato un sacco di cose nella tua vita, per quanto
breve possa essere stata, per quanto il suo fiore acerbo debba ancora
sbocciare. E ne hai capite molte su di te.
Tra
cui una che non ti ha affatto sconvolto l'esistenza. Ti fissi allo
specchio con questa consapevolezza, e sei sempre
tu. Sai
che nella tua mente turbinano nuovi pensieri, nuove fantasie. Sai che
ora i tuoi occhi si girano per guardare altro. Sai
che c'è dentro di te un nuovo istinto che prima non avresti
mai
immaginato. Ma ormai ti appare normale, perché
hai compreso che lo è.
Sei sempre tu.
Respiri l'aria fresca, puoi sentire la gelida pressione del vetro
sulle punta delle tue dita. E sei qui, sei al mondo, con questa
consapevolezza e la tua vita che continua a scorrere come sempre.
Perché adesso è la tua realtà.
Non c'è bisogno
che qualcuno ti dica di accettarla, perché già
l'hai fatto. Guardi
il sorriso leggero che ti increspa le labbra. Non c'è
assolutamente
niente di strano in quello che sei, è la cosa più
naturale del
mondo e vivendolo l'hai potuto capire.
Sei tu. L'hai
accettato. E continuerai ad andare avanti.
Ma non
è così per tutti. Sei una persona fortunata,
sai? Perché non tutti quelli come te hanno la
possibilità di
guardarsi in uno specchio con questa consapevolezza e sorridere. Non
tutti riescono a convivere bene con la propria natura, non tutti
riescono a comprendere e ad accettarsi.
E, anche quando lo
fanno, non possono vivere così liberamente come te.
Non tutti hanno la
fortuna di crescere in un ambiente che, pur non essendo il
più
libero e aperto del mondo, ti sta consentendo di tirare avanti come
hai sempre fatto.
C'è chi muore per
questo. Chi viene ucciso da quelle marionette dalla mente rigida e il
cuore di acciaio, marionette spaventate dal diverso, dalla
libertà,
dalla natura umana. Marionette che si arrogano il diritto di togliere
la vita.
E chi si toglie la
vita da sé, perché non vuole essere condannato a
un'esistenza di
sofferenze e derisioni, di occhiate disgustate, gente che parla male
di te senza neanche conoscerti, luoghi dove mai sarai accettato.
Il sorriso rimane,
ma sul riflesso dello specchio noti i tuoi occhi offuscarsi di
tristezza.
Il mondo crede di
essere tanto progredito, di aver acquisito una nuova consapevolezza
dei diritti umani e del valore della vita. Non è
così, secondo te,
affatto.
Sarebbe stupido
dire che non avete già fatto un grandissimo pezzo di strada,
dai
tempi in cui semplicemente esprimere la propria opinione poteva
spedirti a una morte tra le fiamme.
Ma sarebbe
altrettanto stupido dire che non avete ancora tanto, troppo da fare.
Forse non siete neanche a un quarto del vostro percorso. Avete ancora
bisogno di una comprensione comune, di una totale accettazione della
natura umana in tutte le sue manifestazioni.
Avete bisogno che
cessi ogni differenza, ogni pregiudizio, ogni forma di
discriminazione.
Avete bisogno che
spariscano quei cartelloni pubblicitari dove bambine sorridenti e
vestite di rosa giocano con le loro bambole, contrapposti alle
pubblicità dove i maschi sono liberi di correre all'aria
aperta
macchiandosi i vestiti.
Avete bisogno che
un uomo dalla pelle nera possa passeggiare tranquillo per le strade
di una città europea, senza che nessuno lo guardi storto e
lo accusi
di aver rubato il lavoro a qualcuno, magari anche senza un permesso
di soggiorno: perché per girare liberamente nel mondo
dove si
nasce c'è bisogno di un pezzo di carta scarabocchiato?
Avete bisogno che
due ragazzi, entrambi maschi, possano baciarsi davanti a tutti, senza
temere nessuna occhiata derisoria o scandalizzata. Che possano
conoscere la felicità che si prova nel toccare la mano
dell'amato e
sapere che si sono appena sposati, che il loro
legame è stato
sancito. Avete bisogno che due uomini o due donne che semplicemente
si amano siano liberi di stringere un bambino, che
li guardi
con gli occhi colmi di riconoscenza per l'amore che gli stanno dando
e che li chiami “Mamma” o
“Papà”.
E che per tutti,
finalmente, la forma di un corpo non abbia più importanza.
Perché non sono i
capelli lunghi o corti a dire chi siamo, non la forma delle nostre
membra, il colore dei nostri occhi e della nostra pelle o la cura
sfoggiata dalle nostre unghie.
Quello è solo un
involucro che racchiude ciò che siamo veramente.
È solo il
materiale che riveste un animo, lì dove si concentrano le
nostre
emozioni, i bisogni e i sentimenti che proviamo, l'odio e l'amore,
gli istinti e le riflessioni che ci portano ad agire in un certo
modo.
Ti stai ancora
fissando allo specchio, e stavolta anche il tuo sorriso è
sparito.
Un sospiro triste
ti sfugge dalle labbra. Sai che il mondo ha bisogno di tutto questo.
Sai che la differenza nelle persone non esiste, che la bellezza
è
solo ciò che riveste l'animo, nel senso letterale: uomo o
donna,
nero o bianco, bruno o rosso, dalla corporatura alta o minuta...
nulla di tutto questo importa.
Speri solo, mentre
distogli lo sguardo dal tuo riflesso, che prima o poi il mondo intero
possa comprendere ciò a cui tu e molti altri siete arrivati.
Speri che un giorno
tutti quelli come te possano, scoprendo l'attrazione per una persona
del loro stesso sesso, accettare la loro natura e continuare a
vedersi come le persone che sono sempre state.