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Autore: Roxanne Potter    07/05/2013    3 recensioni
Le riflessioni davanti allo specchio di una persona che ha da poco compreso la sua sessualità.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'è chi ti ucciderebbe per questo, lo sai? Sì, lo sai.
Sai che lo scandalo si disegnerebbe negli occhi di molte persone, davanti a quella che per te è la normalità assoluta: persone che potrebbero essere paragonate a marionette, con i loro cuori d'acciaio e le menti rigidamente formate dall'educazione che hanno sempre ricevuto.
Ma per te è così normale. Cammini, respiri. Ti guardi allo specchio. Sei tu, sempre la stessa persona del giorno precedente e dell'anno prima, e di molti anni prima di adesso. Sempre gli stessi occhi, brillanti di una nuova consapevolezza, incassati in un volto che è semplicemente cambiato.
Sei tu. I lineamenti, la bocca, l'espressione che si è ripresentata in quello specchio giorno dopo giorno, per tutta la durata della tua vita. Quegli occhi che sono stati brillanti di divertimento e lucidi di lacrime. Quella chioma di capelli che avvolge il cranio, custode dei mille pensieri che vi vorticano continuamente.
Sei tu. Ti riconosci e ti accetti. Ma non sei più la stessa persona di due, cinque o dieci anni fa, non dentro. Perché dentro in te si è fatta strada una nuova maturità che è cresciuta ogni giorno, una maturità assorbita da tutto ciò che ti circonda. Dalle persone, i loro volti, le loro parole e ciò che le loro anime hanno riversato in te.
E adesso sei qui. La stessa e una diversa persona al contempo. Sempre la stessa carne, lo stesso sangue e lo stesso cervello, dove i ricordi della tua vita sono ancora stampati, alcuni più vividi di altri, ma tutti apparentemente lontani e simili a fotografie sbiadite in bianco e nero, lasciate a prendere polvere in un buio angolo di una soffitta.
Guarda quegli occhi, sono sempre i tuoi. Lo sai, non c'è bisogno che qualcuno te lo dica, no? Hai imparato un sacco di cose nella tua vita, per quanto breve possa essere stata, per quanto il suo fiore acerbo debba ancora sbocciare. E ne hai capite molte su di te.
Tra cui una che non ti ha affatto sconvolto l'esistenza. Ti fissi allo specchio con questa consapevolezza, e sei sempre tu. Sai che nella tua mente turbinano nuovi pensieri, nuove fantasie. Sai che ora i tuoi occhi si girano per guardare altro. Sai che c'è dentro di te un nuovo istinto che prima non avresti mai immaginato. Ma ormai ti appare normale, perché hai compreso che lo è.
Sei sempre tu. Respiri l'aria fresca, puoi sentire la gelida pressione del vetro sulle punta delle tue dita. E sei qui, sei al mondo, con questa consapevolezza e la tua vita che continua a scorrere come sempre. Perché adesso è la tua realtà.
Non c'è bisogno che qualcuno ti dica di accettarla, perché già l'hai fatto. Guardi il sorriso leggero che ti increspa le labbra. Non c'è assolutamente niente di strano in quello che sei, è la cosa più naturale del mondo e vivendolo l'hai potuto capire.
Sei tu. L'hai accettato. E continuerai ad andare avanti.
Ma non è così per tutti. Sei una persona fortunata, sai? Perché non tutti quelli come te hanno la possibilità di guardarsi in uno specchio con questa consapevolezza e sorridere. Non tutti riescono a convivere bene con la propria natura, non tutti riescono a comprendere e ad accettarsi.
E, anche quando lo fanno, non possono vivere così liberamente come te.
Non tutti hanno la fortuna di crescere in un ambiente che, pur non essendo il più libero e aperto del mondo, ti sta consentendo di tirare avanti come hai sempre fatto.
C'è chi muore per questo. Chi viene ucciso da quelle marionette dalla mente rigida e il cuore di acciaio, marionette spaventate dal diverso, dalla libertà, dalla natura umana. Marionette che si arrogano il diritto di togliere la vita.
E chi si toglie la vita da sé, perché non vuole essere condannato a un'esistenza di sofferenze e derisioni, di occhiate disgustate, gente che parla male di te senza neanche conoscerti, luoghi dove mai sarai accettato.
Il sorriso rimane, ma sul riflesso dello specchio noti i tuoi occhi offuscarsi di tristezza.
Il mondo crede di essere tanto progredito, di aver acquisito una nuova consapevolezza dei diritti umani e del valore della vita. Non è così, secondo te, affatto.
Sarebbe stupido dire che non avete già fatto un grandissimo pezzo di strada, dai tempi in cui semplicemente esprimere la propria opinione poteva spedirti a una morte tra le fiamme.
Ma sarebbe altrettanto stupido dire che non avete ancora tanto, troppo da fare. Forse non siete neanche a un quarto del vostro percorso. Avete ancora bisogno di una comprensione comune, di una totale accettazione della natura umana in tutte le sue manifestazioni.
Avete bisogno che cessi ogni differenza, ogni pregiudizio, ogni forma di discriminazione.
Avete bisogno che spariscano quei cartelloni pubblicitari dove bambine sorridenti e vestite di rosa giocano con le loro bambole, contrapposti alle pubblicità dove i maschi sono liberi di correre all'aria aperta macchiandosi i vestiti.
Avete bisogno che un uomo dalla pelle nera possa passeggiare tranquillo per le strade di una città europea, senza che nessuno lo guardi storto e lo accusi di aver rubato il lavoro a qualcuno, magari anche senza un permesso di soggiorno: perché per girare liberamente nel mondo dove si nasce c'è bisogno di un pezzo di carta scarabocchiato?
Avete bisogno che due ragazzi, entrambi maschi, possano baciarsi davanti a tutti, senza temere nessuna occhiata derisoria o scandalizzata. Che possano conoscere la felicità che si prova nel toccare la mano dell'amato e sapere che si sono appena sposati, che il loro legame è stato sancito. Avete bisogno che due uomini o due donne che semplicemente si amano siano liberi di stringere un bambino, che li guardi con gli occhi colmi di riconoscenza per l'amore che gli stanno dando e che li chiami “Mamma” o “Papà”.
E che per tutti, finalmente, la forma di un corpo non abbia più importanza.
Perché non sono i capelli lunghi o corti a dire chi siamo, non la forma delle nostre membra, il colore dei nostri occhi e della nostra pelle o la cura sfoggiata dalle nostre unghie.
Quello è solo un involucro che racchiude ciò che siamo veramente. È solo il materiale che riveste un animo, lì dove si concentrano le nostre emozioni, i bisogni e i sentimenti che proviamo, l'odio e l'amore, gli istinti e le riflessioni che ci portano ad agire in un certo modo.
Ti stai ancora fissando allo specchio, e stavolta anche il tuo sorriso è sparito.
Un sospiro triste ti sfugge dalle labbra. Sai che il mondo ha bisogno di tutto questo. Sai che la differenza nelle persone non esiste, che la bellezza è solo ciò che riveste l'animo, nel senso letterale: uomo o donna, nero o bianco, bruno o rosso, dalla corporatura alta o minuta... nulla di tutto questo importa.
Speri solo, mentre distogli lo sguardo dal tuo riflesso, che prima o poi il mondo intero possa comprendere ciò a cui tu e molti altri siete arrivati.
Speri che un giorno tutti quelli come te possano, scoprendo l'attrazione per una persona del loro stesso sesso, accettare la loro natura e continuare a vedersi come le persone che sono sempre state.
   
 
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