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Autore: mikilily    07/05/2013    11 recensioni
Pansy ama in segreto un ragazzo del suo stesso anno, ma nonostante questo aiuta il suo migliore amico in una farsa senza senso: coprirlo il suo unico scopo. Riescono a convincere tutti i maghi e le streghe che vivono con loro al castello di Hogwarts che tra loro c'è una grande storia ma solo lei, sà il segreto che Draco custodisce. Le illazioni su Pansy e Draco sono insistenti e menzognere, ma entrambi non si tirano indietro, continuano la farsa che li metterà di fronte ad amare conseguenze. Quando lui la bacia per ripicca al ballo del ceppo tutto si sgretola e Pansy si rende conto che anche il suo migliore amico l'ha usata e che l'uomo che ama ,mai la vedrà in un modi differente dalla fidanzata servizievole di Malfoy....
Se vi ho incuriosito venite a leggere questa O.S. Grazie per l'attenzione e buona serata.
Mikilily.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Blaise/Pansy, Draco/Hermione
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Dopo la II guerra magica/Pace
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Chiuse la porta del dormitorio femminile e si sedette nel letto: era in ritardo come sempre, ma non le importò. Deglutì, cercando di far calmare il suo cuore che incurante di ciò che voleva il suo cervello, non la smetteva di bombardare il suo petto scarno. Aprì la bocca per inalare più aria possibile ma nel suo dormitorio, l’aria era preziosa come l’oro e la lucidità di pensiero veniva meno quando si era di fronte a scelte che avrebbero stravolto non solo se stessa ma le persone che più amava.
Aveva accettato l’invito di Draco al ballo del ceppo.  Perché l’aveva fatto?
Fece aderire la schiena al piumino morbido del suo letto a baldacchino mentre con la mano accarezzava quel morbido giaciglio.
Era sua amica, l’unica tanto intima da poter andare con lui. La sola a cui lui l’avrebbe chiesto, solo lui si sarebbe preso il lusso di invitarla.
Il cuore si arrestò un solo istante.
Sapeva cosa dicevano alle sue spalle sul suo rapporto con Draco: Pansy è la sua schiava, Pansy non ragiona è assuefatta da lui, Pansy non è più vergine, Pansy è la sua fidanzata.
 No, quello non lo diceva nessuno, poiché Malfoy era sempre stato un ragazzo libero di divertirsi con tutte.
E tutte si divertivano con lui, poi il giorno dopo la guardavano con compassione come se a lei potesse importare. La guardavano ghignanti come la povera scema che soffriva per essere stata tradita, ma lei non lo era mai stata. Loro non si amavano custodivano i segreti uno dell’altra come due migliori amici e si divertivano a giocare ad amanti senza mai essersi scambiati nemmeno un bacio. Il loro rapporto fatto di sguardi complici e di mille confessioni ora presentava una crepa. Quel ballo avrebbe cambiato tutto, lo sapevano entrambi.
Allora, perché l’aveva invitata davanti a tutti?
Perché l’aveva posta nella condizione di non poter rifiutare? Perché l’aveva fatto davanti a lui, l’unico che le faceva battere il cuore e che palesamene la ignorava come fosse un insetto viscido e senza importanza?
Vendetta.
Lei era stata sacrificata per questo, Draco l’aveva usata per vendicarsi di qualcosa che non le aveva confessato. Come avrebbe potuto dirle che l’avrebbe usata per vendicarsi di un torto subito. Si chiese se chi avesse recato il torto a Draco lo sapesse, immaginò di no. Lei non sapeva nulla, proprio come il suo lui, quello che non la guardava nemmeno. Certe volte s’illudeva di non essere vista da lui perché era sempre attaccata a Draco, ma in realtà sapeva che non era così. A Blaise lei non era mai piaciuta, né come amica né come donna.
Portò le mani sul viso mordendosi il labbro con forza, cercò di trattenere le lacrime perché come le diceva Draco: i Serpeverde non mostrano mai i loro sentimenti. Strinse le labbra con vigore e dopo aver inalato ancora un po’ d’aria si alzò dal letto per prepararsi: anche quella sera, come tutte le altre sere, incominciava un’altra recita e non poteva sbagliare. Non avrebbe sbagliato. Avrebbe recitato la parte della fidanzatina servizievole a beneficio di quelle oche che la guardavano invidiose e dell’ego del suo migliore amico che l’aveva scelta come vittima per fare ingelosire chi nemmeno si accorgeva di lui se non per insultarlo. Avrebbe sorriso e ballato con Draco, soltanto con lui, anche se dentro di se pian piano moriva.

***

Volteggiava da ore senza provare stanchezza: era abituata alle feste, giacché, i suoi genitori e i loro amici erano soliti organizzarne in vari periodi dell’anno.
Draco la stringeva al suo petto con fare possessivo, si sentiva strana, ma non disse nulla. Non era mai riuscita a guardare chi altro, oltre a loro, stesse ballando ancora. Sicuramente la Granger poiché Draco non si era mai preso una pausa, ma lui, invece, dove era?
La gola le si seccò, immaginandolo nascosto da qualche parte intento a baciare Daphne Greengrass, la loro bellissima e sofisticata compagna.
Era stato come ricever una pugnalata nello sterno vederli arrivare a braccetto fino alla sala grande. Draco le aveva stretto il braccio con forza intimandole di sorridere, ma non era sicura che in quell’istante era riuscita a farlo.
 Quanto erano diversi: lei bionda e lui moro, lei bianca e pallida, lui scuro e tenebroso. Erano belli e strani da vedere, tutti i presenti erano incuriositi da quella nuova coppia: erano perfetti. Quella consapevolezza la distrusse, Draco la sorresse per non farla cadere in mezzo alla sala da ballo.
- Pansy stai bene?- gli domandò in un sussurrò, annuì.
- Non so dove sono finiti- aggiunse Draco, a sentire quelle parole il respiro le si fece pesante. Ora era certa: stavano insieme.
- Lo sapevi?- chiese senza mai smettere di ballare.
- No - replicò – pensavo non gli interessasse nessuna, te lo giuro Pansy-
-Tanto per quello che m’importa - mentì.
Draco avvicino il viso al suo collo, sentiva il suo fiato solleticarle l’orecchio.
- Sei stupenda e lo capirà anche lui -
Si morse il labbro cercando di non far trasparire nulla di quel turbine di emozioni, sollevò piano gli occhi e li vide rientrare.
Lei aveva un sorriso estasiato e le gote arrossate, ma come al solito era impeccabile nel suo vestito di seta color champagne che accarezzava il corpo magro e sinuoso. Lui, era perfettamente a suo agio nella veste di cavaliere, era bello, elegante e misterioso. I suoi occhi scuri brillavano e il sorriso che si disegna sulle sue labbra facevano intendere che quella sera era stata veramente emozionante.
Blaise non mostrava mai le proprie emozioni.
Pansy si bloccò nell’istante che quegli occhi scuri incrociarono i suoi , fu come una scarica elettrica, la conferma di aver perso senza aver mai combattuto.
Lui strinse lo sguardo, come se volesse distruggerla con un’occhiata. La odiava e non sapeva il perché, le mancò il fiato e ansimò.
- Pansy - disse Draco sollevando lo sguardo anche lui mentre la stringeva ancora con più forza poi si avvicinò a lei e la baciò.
Era un bacio leggero, dimostrativo sotto lo sguardo di mille occhi che non aspettavano altro che un nuovo pettegolezzo succulento su cui sparlare.
Draco si staccò subito abbassando lo sguardo, senza però lasciarla andare, lei si mosse cercando di staccarsi da lui.
- Scusa - disse Draco e Pansy sgranò gli occhi ancora incredula per quella parola sulla bocca dell’amico. Indietreggiò di un passo, sconvolta: si era fatta usare ancora una volta.
- Perché?- domandò mentre le lacrime spingevano per uscire.
- Ci stavano guardando - ammise Draco. Pansy sollevò lo sguardo ancora una volta sulla folla: Blaise non c’era più e nemmeno Daphne, mentre la Granger era immobile accanto a Victor Krum, che ignaro continuava a parlarle, anche se lei era palese che non lo ascoltasse . I suoi occhi guardavano un punto remoto della sala, sapeva come si sentiva in quell’istante: era scioccata per aver appena visto il suo fidanzato segreto baciare un’altra, quella che per tutti era la sua ragazza ma che in realtà era solo un’amica, la Granger lo sapeva ma quel bacio mostrava altro.
Era stata usata per vendetta dall’unica persona che le aveva promesso di farla mai soffrire. Si era illusa che un uomo mantenesse una promessa tanto importante. Si era illusa che Draco fosse diverso dal resto dei ragazzi, si sbagliava. Quella sera aveva perso tutto: la speranza di diventare un giorno la ragazza di chi amava da anni, il rispetto per se stessa, la sua secolare amicizia con Draco Malfoy.
- Sei uno stronzo - disse in sussurrò.
- Lo so - replicò Draco sospirando flebilmente – lei non avrebbe dovuto accettare l’invito del bulgaro - finì.
Pansy sollevò lo sguardo di scatto, la rabbia l’assalì.
In quell’istante si rese conto che a Draco non le importava per niente di aver distrutto la sua vita ma solo di vendicarsi della mezzosangue di cui si era invaghito.
-Sei un codardo- disse
Lui la guardò perplesso, mai le si era rivolta in quel modo; erano sempre stati complici in tutto, ma quello per Pansy era un gioco al massacro e lei, l’unica vittima. Lei e la Granger, che ora sembrava una bambola senza anima, per la prima volta erano simili. Nonostante la diversità di carattere, il ceto sociale e gli ideali, In quel momento erano accomunate dal rancore verso Draco.
- Se hai voglia di giocare e divertirti cercati un’altra, io mi sono stancata - aggiunse girandoli le spalle e scomparendo. La sala era ormai deserta, in pochi erano rimasti a ballare: i bulgari , alcuni Grifondoro e pochi altri. Pansy sfrecciò veloce diretta alla sua stanza, doveva fare in fretta, nessuno doveva vedere le sue emozioni, nessuno doveva vedere le sue lacrime.

***

Si era chiusa in se stessa da giorni, l’apatia l’aveva avvolta. Camminava senza meta per i corridoi del castello, mille pensieri nella testa e tanta angoscia nel cuore.
Daphne aveva raccontato meraviglie del suo ballo con Blaise, lei non era riuscita a dire mezza sillaba, mentre le altre la tempestavano di domande sul bel moro che finalmente aveva mostrato un cuore.
Ammettere di aver fallito le era costato tre notti insonni e una “D” in trasfigurazione, la Granger ne fu felice.
- Pansy - la voce di Draco la ridestò – ti cerco da un’ora, dov’eri finita?-
Pansy lo guardò senza vederlo veramente continuando a camminare.
- Pansy, mi so preoccupando che hai?-
Si girò di scatto puntandogli la bacchetta.
- Hai perfino la faccia tosta di chiedermi cosa ho?- domandò furiosa.
- Pansy - disse Draco indietreggiando di un passo – abbassa la bacchetta-
- No - rispose – non sei nessuno per dirmi cosa fare e io , ora voglio vendicarmi per quello che mi hai fatto-
- Parkinson - la voce della Granger e i suoi passi affrettati echeggiarono nell’andito deserto.
- Abbassa la bacchetta -
- Oh, ecco chi c’è l’amante tradita - disse con cattiveria.
- Parkinson - la riprese Hermione.
- Granger - sbiaccicò acida riservandole un’occhiata ostile.
- Non ne vale la pena- disse la caposcuola Grifondoro.
Pansy rise di gusto a quell’affermazione, Draco sbiancò.
-Non sai quanto mi costa Granger ma hai ragione: non ne vale la pena. Io perdo il mio migliore amico per una stupida vendetta e tu perdi un fidanzato.
Hermione sbiancò, Draco non riusciva a respirare era esangue.
- Immagino che una perfettina come te non se ne faccia nulla di un fedifrago, un’altra pecca da aggiungere alle altre che ha - aggiunse cattiva.
- Questi non sono... -
- Hai ragione per quanto mi riguarda potete benissimo stare insieme a me non importa , l’importante è che entrambi stiate cento passi dietro di me, così che non possa vedere le vostre facce - disse volgendo le spalle ad entrambi e scomparendo.

***

Il rapporto con Draco era ormai perduto da mesi, anche se nessuno se n’era accorto più interessata a scoprire chi sarebbe diventato il campione dei tre maghi o se le voci dopo la morte di Cedric, fossero vere; ossia ,che L’Oscuro era tornato. A Draco non sembrava importare di nulla ,lui continuava a vivere la sua vita strafottente, le parlava e raccontava ogni cosa, anche del modo in cui aveva fatto pace con la Mezzosangue, come se a lei importasse. Mentì , era felice che almeno uno tra loro aveva trovato l’amore anche se sbagliato e pericoloso. Il più delle volte però cercava di isolarsi dal resto del mondo, anche se avevano ripreso a frequentarsi il loro rapporto era cambiato da quel ballo. Purtroppo per Pansy da quel ballo molte cose mutarono, ad esempio , Daphne Greengrass ormai era agli occhi di tutto il castello la fidanzata di Blaise Zabini. Il suo cuore nonostante si fosse abituato a vederli insieme continuava a sanguinare.
Sanguinò per anni fino a quando non morì una sera d’estate, quando Draco le annunciò che Blaise gli aveva confidato di voler sposare Daphne.
Ricordava ogni cosa di quella sera, erano passati due anni dalla fine della guerra e finalmente tutti sapevano che non era lei la donna che Draco Malfoy amava ma la Mezzosangue, l’eroina del magico trio, Hermione Granger. Quando il loro amore venne annunciato, in molti storsero il naso, solo lei finalmente riprese a respirare come non faceva da anni.
Ricordò però i magic giornalisti appostati sotto la piccola casetta che si era comprata con i suoi risparmi, gli sguardi commiserevoli delle altre donne, le mille lettere ricevute da alcune streghe che le erano vicine in quanto anche loro erano state tradite e poi ricordò i suoi occhi.
Nonostante ora sapesse che tra lei e Draco non c’era mai stato nulla per lui nulla era mutato, la detestava.
Rimembrò le sue parole: "- Sapevo che eri stupida, ma non avrei mai immaginato che una Serpeverde fosse tanto servizievole da abbassarsi a questo. Per cosa poi, per proteggere l’unione tra una mezzosangue e un ... –"
Come terminò la frase Pansy non lo seppe mai, andò via prima che lui finisse lasciandolo solo nell’immenso giardino dei Malfoy , il giorno in cui Draco e Hermione si fidanzarono.
Il cuore le si strinse in una morsa dolorosa mentre nella mente echeggiavano le parole di quello che era ritornato ad essere il suo migliore amico: l’unico.
- Pensa di chiederla in moglie a Giugno e sposarsi entro l’anno - Pansy non disse nulla afferrò il bicchiere che Hermione le diede e bevve tutto d’un sorso.
Sapeva che i coniugi Malfoy si stavano guardando ma non sollevò lo sguardo non amava essere compatita. Draco era certo non l’avrebbe mai fatto , ma la Granger, lei si era nella sua natura da Grifondoro. Senza dubbio, se le avesse dato un poco di confidenza l’avrebbe addirittura abbracciata.
Si dispiacque di quei pensieri cattivi verso la donna del suo amico, ma quello era l’unico modo che conosceva per rimanere vigile.
Avrebbe dovuto piangere, sì, avrebbe dovuto ,ma ormai non aveva più lacrime.

**

Giugno era arrivato lento come la primavera Londinese, la calura opprimeva la mente e i vestiti leggeri si attaccavano alla pelle. Quella mattina si alzò tardi, era sabato e non sarebbe andata a lavoro, quindi si rilassò tra i guanciali candidi del suo letto, fino a quando un gufo non picchiettò alla finestra.
Non riceveva mai posta il sabato, sua madre era stata tanto compressiva da non inviarle mai nulla, soprassedendo al fatto che quella fosse l’unica mattinata in cui poteva rilassarsi.
Quindi, non era certo lei a inviarle una missiva, allora chi era? Si chiese alzandosi dal letto e afferrando la sua vestaglia.
Spalancò la finestra e un gufo familiare le mostrò la zampa. Rimase confusa cercando di ricordassi dove l’avesse visto, ma non ci riuscì.
Quindi vinta dalla curiosità slegò la missiva e iniziò a leggere. Le labbra le tremarono e perfino le lacrime che era convinta di aver terminato, le bagnarono il viso.
Tra le mani tremanti stringeva la lettera che annunciava il fidanzamento tra Daphne e Blaise e lei, che per anni li aveva evitati, che con loro non aveva mia avuto alcuna sorta di amicizia, era stata invitata all’evento. Perché? Per quale motivo?
Aveva afferrato la prima cosa che le era passata sotto gli occhi, se l’era infilata smaterializzandosi in quella villa settecentesca in cui non metteva piede da quasi dieci anni.
Un brivido gli scese lungo la schiena , ricordando che era qui che si era innamorata di Blaise, qui che era rimasta ammaliata dalle sue movenze, dal suo modo di parlare e di porsi, dalla sua bellezza latina.
Un elfo corse verso di lei, sgranò gli occhi e si inchinò.
- Signorina Pansy, signorina. Il signore non l’aspettava, da quanto Fiby non la vede in questa casa –
- Dove è il tuo padrone?- domandò fredda senza degnare di un solo sguardo l’elfa che servizievole si prostrava ai suoi piedi
- Nel suo studio - disse l’elfa sollevandosi di scatto – l’accompagno... -
- No, so la strada - replicò.
Giunta allo studio non bussò aprendo di scatto la porta, lui seduto dietro la scrivania sollevò lo sguardo furioso per quella mancanza di rispetto.
I suoi occhi si sgranarono trovandosi di fronte chi non si sarebbe mai immaginato.
- Cosa è questa?- domandò Pansy lanciandoli l’invito. Blaise si alzò di scatto riuscendo ad afferrare la pergamena pregiata.
Sgranò gli occhi.
- Quando è arrivata?- domandò stranito.
- Non ne sai nulla?- domandò Pansy.
Lui la guardò inquieto :perché era così furiosa?
- No, perché dovrei?-
- Sei tu che ti fidanzi Zabini- disse marcando con astio il suo nome.
- Si ma non ti avrei mai invitata-
- Bene, tanto non era mia intenzione venire – replicò fronteggiandolo.
Girò le spalle, maledendosi per essere stata tanto cretina da andare fino in Italia per dirgli questo.
Ti sei resa ridicola ancora una volta, si disse.
- Perché sei venuta?- domandò prima che potesse raggiungere la porta.
Pansy fece ancora un passo, senza parlare, il cuore batteva forte.
- Pansy rispondimi, perché sei venuta fin qui?-
- Per dirti che non sarei venuta - rispose senza girarsi.
- Pansy - la afferrò per un braccio e la girò con forza per farsi guardare.
- A che gioco stai giocando? – domandò Pansy sgranò gli occhi il cuore sembrava impazzito, da quanto non la sfiorava, da quanto non vedeva il suo viso, da quanto non si specchiava in quegli occhi scuri e tenebrosi.
- Lasciami Blaise -
- No - rispose – parla e farlo in fretta non ho tempo da perdere -
- Lasciami -
- Parkinson -
- Ti prego lasciami mi fai male – disse, cercando di divincolarsi da quella stretta
- Non so perché sono venuta - ammise infine, vergognandosi per essere ancora una volta debole - volevo solo sapere perché mi avevi, mi avevate invitato - si corresse immediatamente- prese fiato. - Visto che c’è stato uno sbaglio con la posta, fa finta che non sia mai venuta- finì.
Blaise non le lasciò il braccio, Pansy lo trafisse con i suoi occhi ma questo non si impressionò affatto.
- Ci sei andata a letto? -
Rimase senza fiato, confusa per quella domanda.
- Come?- balbettò.
- Con Draco ci sei andata a letto? -
- Non vedo cosa ... -
- Dimmelo ! - gli intimò stringendola con forza.
- Blaise mi stai facendo male -
- Parla e ti lascio e non mentirmi Parkinson -
- No - urlò – lo sanno tutti che stava con la Granger, non gli leggi i giornali- rispose infastidita.
- Perché? -
- Merlino che ti importa?!- urlo disperata riuscendo finalmente a staccarsi.
Blaise la guardò sgusciare via senza riuscir più a dire nulla i loro occhi si guardarono ancora, trafiggendosi, mille parole non dette, rancore e tanto altro che Pansy non riuscì a scorgere.
Fuggì via, prima però, andò a sbattere sopra Daphne che impallidì non appena la vide, non si scusò Pansy si smaterializzò a casa sua e si ributtò nel suo morbido letto.
Rimase chiusa per tutto il giorno, non rispose a nessun gufo, non aprì nemmeno la porta di casa a Draco e sua madre che preoccupati erano andati a cercarla fin lì. Con l’aiuto della magia nessuno poté entrare in casa, nemmeno i gufi riuscirono a recapitarle la posta il giorno dopo e il giorno dopo ancora.
Si prese una pausa dal lavoro, ne aveva bisogno era stanca per anni aveva sopportato ma ora era esausta, priva di forze.
Ora che lui era perso per sempre, lei non riusciva più a respirare.

***

Era rimasta nel letto per minuti, ore, forse giorni, si sentiva stanca anche per andare in bagno. Le forze sembravano averla abbandonata, appena socchiudeva gli occhi vedeva il suo viso furioso.
Un rumore la ridestò all’improvviso fu come una deflagrazione, una Bombarda Maxima. Si alzò dal letto senza nemmeno prendersi la briga di mettere qualcosa ai piedi o infilarsi la vestaglia, rimase con la sua maglietta verde e gli shorts in spugna grigia che le scendevano sui fianchi magri. I capelli lunghi e neri erano raccolti in una crocchia scomposta, gli occhi erano imbrattati dal residuo di trucco che era certa la faceva sembrare un panda, ma non se ne curò e scese le scale.
Sbiancò quando se lo trovò di fronte alto e fiero, i nervi tesi e lo sguardo furioso. Boccheggiò cercando di respirare, impossibilitata da quella visione.  Fece un passo indietro sconcertata nel vederlo levarsi davanti a lei che sembrava uno scricciolo in confronto alla stazza del moro.  Tremò osservando la mano protesa in avanti dove teneva stretta la bacchetta.
- Come hai potuto?- la voce di Blaise fu come uno schiaffo in pieno viso.
Lei mosse il capo non riuscendo a comprendere il perché lui fosse così indignato.
- Come hai potuto non dirmi nulla?- domandò ancora il moro. Era furente, deluso, sconcertato e la causa di questo era lei, ma non riusciva capire a cosa si stesse riferendo.
Perché poi era lì? Oggi per lui e Daphne era il grande giorno.
Si sentì mancare, le gambe le tremarono, gli occhi erano spalancati, increduli nel trovarselo ancora una volta davanti.
- Se non fossi andato da Malfoy, in questo preciso momento, sarei legato a una donna che non amo – urlò.
- Cosa ti ha detto?- la sua voce risultò stridula, preoccupata.
Ucciderò Draco con le mie mani, non appena ne avrò l’occasione lo ucciderò.  Non m’importa nulla se sua moglie aspetta un figlio: Draco Malfoy è un mago morto.
Pansy indietreggiò portandosi una mano sul petto, il cuore batteva, era certa che sarebbe scoppiato da un momento all’altro.
- Non dare peso a ciò che dice, è impazzito pensa sta con una mezzosangue- disse cercando di sembrare convincente.
Blaise assottigliò lo sguardo intensificando il contatto tra i loro occhi.
- Perché menti ancora? Perché non riesci a dirmi la verità Pansy?- domandò.
Pansy sgranò gli occhi e ricordò le parole che poco prima Blaise aveva pronunciato: “... sarei legato a una donna che non amo”.
Boccheggiò incredula.
Non la ama. Lui non ama Daphne...
Devo aver capito male...
- Tu non sei... - cercò di prendere fiato sperando di aver compreso, ma non riuscì a finire perché la voce iniziò a tremare e i suoi occhi si riempirono di lacrime.
Non fare la stupida non piangere. Dannazione! Non piangere Pansy si ripeteva testardamente.
- Sei una codarda - le disse rancoroso – una stupida codarda- aggiunse facendo un passo verso di lei.
Nel viso del moro comparve un sorriso, da quando non lo vedeva sorridere.
- Blaise... - disse Pansy, prendendo aria, il moro in un attimo le fu addosso, la strinse a se facendo cadere a terra la bacchetta.
Il cuore esplose mentre sentiva le sue braccia muscolose avvolgerla in un abbraccio.
Respirò dopo anni quel dolce profumo, titubante accarezzò la schiena dell’uomo, timorosa che quello fosse solo un sogno, l’ennesima delusione.
Sentì le sue labbra carnose posarsi sulla sua fronte accaldata.
- Sei una stupida- sussurrò con voce roca, Pansy non volle sollevare lo sguardo per paura di distruggere quel momento.
- Sei sempre stata tu quella che volevo, solo tu Pansy- disse lui stringendola al se con possessività e ardore.
- Allora perché?- domandò
- Stavi con Draco, eri sempre appiccicata al suo braccio. Merlino come vi ho odiato! - ammise e Pansy seppe dal tono della sua voce quanto gli era costato ammettere questo. Blaise Zabini era orgoglioso e presuntuoso, era anche per questo che ne era affascinata, la irritava e attraeva nello stesso istante.
Trattenne il fiato.
- Quando l’hai baciato al ballo al nostro quarto anno, ho capito che dovevo farmi passare la cotta per te - aggiunse ancora Blaise sussurrano quella frase lentamente, modulando le parole e il tono per non farle comprendere l’emozione nell’ammettere i suoi sentimenti, Pansy li intuì, erano palesi e ne era estasiata.
Lui la voleva proprio come lei voleva lui.
- Ti è passata? - chiese ora curiosa, sollevando lo sguardo per poter incontrare i suoi occhi scuri.
- No - ammise perdendosi in quelle iridi scure – era impossibile -
Lei respirò piano sollevandosi sulle punte, cercando di raggiungerlo.
- Anche per me è stato impossibile – soffiò a un palmo dalle sue labbra - lo è tuttora - aggiunse Pansy poggiando le sue labbra sull’unico uomo che avesse mai amato, l’unico per cui il suo cuore batteva da anni.
Il bacio fu lento e delicato, dolce e romantico, un’estasi per i sensi.
Ti amo, pensò.
Ti desidero da troppo tempo. Sembrò risponderle lui solo con uno sguardo.

Rimasero a baciarsi per ore senza mai essere sazi uno delle labbra dell’altra. Avevano perso tanto tempo, troppo, a farsi la guerra inutilmente. Ora volevano solamente vivere il loro amore alla luce del sole e finalmente riuscire a essere felici.
******

Per il lettore curioso.

****

 
Visto che questa è solo una piccola O.S. non sono riuscita a raccontarvi ogni cosa, quindi lo faccio qui in quello che un tempo era lo spazio autrice.
Draco e Hermione si amano ma questo è palese, la guerra c’è stata ,Voldemort è stato sconfitto da Harry Potter nella battaglia finale. Draco non ha ricevuto il marchio nero e nessuno è morto, né Silente, né Severus, né Fred, né Lupin e Tonks, solo Sirius e mi piange il cuore per questo.
Il loro amore è stato tenuto segreto a tutti visto i mille pericoli che il figlio di un mangiamorte poteva portare per una nata babbana, l’unica che sapeva era Pansy, la mia protagonista. Capirete anche voi che la cosa non è stata semplice e che comportarsi da stronza per non destare alcun sospetto ha reso Pansy agli occhi di tutti voi come una vera oca servizievole. Immaginate come l’ha vista Blaise... che della mora Serpeverde era ed è innamorato.
**
Ora, sono certa vi starete chiedendo cosa ha detto Draco a Zabini quando questi si è presentato furioso a casa sua.
 Beh, lasciate vagare la fantasia...
Ci siete riuscite? Ok, va bene, ve lo racconto io.
Blaise dopo aver litigato con Pansy e con la sua futura moglie Daphne(che lascia in quello stesso momento) nella sua villa in Italia, va a trovare il suo ex compagno a Serpeverde. I due sono amici, anche se non molto affiatati per via dei trascorsi che il biondo ha con Pansy di cui Blaise è sempre stato innamorato.
Blaise è furioso  perché Draco gli ha fatto credere che lui e Pansy fin dai tempi della scuola andassero a letto insieme, non smentendo le illazioni che si facevano sul loro conto . Così, quando Blaise furioso chiede al biondo lumi su quei fatti avvenuti tanto tempo prima, finalmente Draco confessa. Lui e Pansy non solo non sono mai andati a letto ma non si sono mai baciati se non quella volta al ballo del ceppo, dove Draco diede un bacio a stampo per far ingelosire Hermione.
Volete sapere cosa è successo dopo?
Sì, si, lo so che siete curiose.
Blaise, furioso per essere stato preso in giro e aver sprecato del tempo con una donna di cui non gli importava nulla poiché quella che amava stava con un altro, colpì Draco con un bel dritto in pieno viso.
Non disperate, il biondo sta bene ha sempre una eroina come moglie ...
Blaise, invece,  ora si coccola la sua Pansy, si ragazzi avete capito bene i due ora stanno insieme e sono certa che presto sentiremo profumo di fiori d’arancio.

**

The End.


Grazie a tutte quelle/i che hanno letto il mio ennesimo sclero quotidiano, ringrazio in anticipo chi la metterà tra le seguite e chi sarà tanto gentile da commentarla.
 Mi piacerebbe, infatti,  sapere cosa ne pensate sia sulla storia sia sui personaggi: Pansy e Blaise non sono mai trattati, io poi, che scrivo Dramioni, li uso sempre come personaggi di contorno e pensare che per la Rowling sono una coppia.
Concludo col ringraziarvi e invito, chi ancora non è fans, a fare un salto nella mia pagina Facebook:

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