Erano nove notti di fila che facevo lo stesso sogno. Lui scappava io lo rincorrevo. Poi mi bloccavo e lui scompariva. Quando mi svegliavo in preda al panico Luke mi abbracciava. "Sono qui, non ti lascio". Lo diceva sempre, e io gli credevo. Ma quel sogno cambiava tutto. Era la stessa scena ogni notte, e io non ce la facevo più. E per quanto Luke potesse sembrare paziente con me, lo sapevo che anche lui era stanco di questa situazione. La mattina scendevo in cucina a bere un tè, poi mi distendevo vicino alla batteria di Ashton e fissavo il soffitto color crema, finchè non scendeva qualcuno. "Cos'è ti piace la mia batteria?" era Ash. Ash e e il suo tono scherzoso. Gli sorrisi e lui si distese accanto a me. "Sempre lo stesso sogno eh?" "Già... sempre la stessa cosa" "Tanto lo sai che luke non va da nessuna parte" "Lo so" e lo sapevo davvero, ma quando ripensavo a ciò che sognavo mi mancava quasi il respiro. "Quindi non ti preoccupare" "E' più forte di me" alzai la testa dal pavimento e la poggia sul petto di Ash. "Te lo riporto io se se ne va" "E se te ne vai anche tu con lui?" "Naaaah. E dove vado?" Siceramente non sapevo dove sarebbe potuto andare, come non sapevo dove sarebbe potuto andare Luke, ma via sicuramente. "Non lo so. Via" Ash per me non era un amico. Era addirittura qualcosa di più di un migliore amico. Era migliore di un migliore amico. Non sono mai riuscita a capire cosa ci tenesse così legati. Forse a lui mancava suo nonno come a me mancava mia zia. Sapete, una volta lessi in un libro “le mancanze si assomigliano un po’ tutte”, e ogni volta che pensavo a me e ad Ash l’unica frase che mi veniva in mente era quella. "NO WAY" mi disse, allora la smisi. "Suuum!" era Luke che mi chiamava a squarcia gola. "Arrivo!" mi alzai e lasciai Ash da solo. "Perchè quando mi sveglio non ci sei mai?" "Non riesco più ad addormentarmi, scusa..." Si avvicinò e mi baciò. "Fa niente. Dopo ho una sorpresa per te". Non ero stupita perchè mi faceva sempre delle sorprese; a volte stupide, ma era dolce lo stesso. Luke era perfetto. La voce roca la mattina, i capelli scompigliati, il modo in cui suonava la chitarra, il suo stare scalzo per tutto l'arco dell'anno e indossare cappellini di lana abbinati a magliette a maniche corte. Poi c'era il suo sorriso, la sua risata, c'erano i suoi occhi, la sua dolcezza, il suo profumo, il suo accento australiano e poi c'era lui che per me era abbastanza. C'era lui che era perfetto e che era la parte migliore di me perchè non era me. ---------------- nuova storia, l'altra l'ho cancellata perchè non mi convinceva. comunque grazie mille per le recensioni, siete state dolcissime :) A GRANDE RICHIESTA DI @thoseirishlips, chiara e frà. scusate il ritardo. spero vi piaccia, e siate clementi lol. @xniallscheeks on twitter.