Ti piace piacere, è un
dato di fatto.
Inutile nascondersi dietro muri
di finta modestia
– che, peraltro, non sono nel
tuo stile.
Quasi pensi che quel riprovevole
aggettivo,
quel “puttana” che, chi
non ti conosce, si è permesso di rivolgerti,
non sia poi così lontano dalla realtà.
Ma è forse un peccato sentirsi amati,
sospirati,
ammirati?
E, quindi, com’era possibile che
ti tirassi indietro,
quando ti sei reso conto che
anche i suoi occhi ti seguivano,
ambivano,
desideravano
segretamente?
Dopotutto, non sei mai stato
immune alla celebrità,
e, nonostante le avversità,
soprattutto alla sua.
È stato divertente,
quasi piacevole.
Ammetti
che ti ha fatto sentire bene.
Beh,
tranne quando è diventato davvero troppo opprimente.
Peccato
solo che tu ti sia stancato così velocemente,
ma non è
colpa tua se il corteggiamento
– che è
la parte che ti piace di più, forse l’unica –
è durato
così poco.
Ma tanto
qualcun altro ha già attirato la tua attenzione,
è quello
l’importante:
avere
sempre qualcuno pronto a sostituirne un altro.
Ora,
guardandoti intorno,
e vedendo
le file di persone pronte a buttarsi ai tuoi piedi
così
sfoltite
– o forse
è solo la sua presenza,
così
importante,
a far
sembrare vuota un’intera stanza? –
non ti
senti un po’ più solo?
È un tuffo
al cuore quello che hai sentito?
Difficile
dirlo, ma senti la rabbia esplodere,
alternata
a momenti di pura rassegnazione,
e gli occhi pizzicare,
e l’animo
in subbuglio,
e osservi
il tuo riflesso chiedendoti «Cosa c’è che non va in me?».
E tanta,
tanta voglia di piangere,
e di urlare,
e di rompere
qualcosa.
Sei
sicuro che ti bastino quei visi di sconosciuti,
ad
allietare col corteggiamento
appena
poche e brevi giornate?
Sei
sicuro che ti basti sentire la solitudine
strisciare al tuo
fianco
fino a soffocarti
nelle sue spire,
per tutta
la vita?