Amore, pensavo...

Pensavo che converrebbe quasi iniziare una corsa,
prendendoci il tempo di riprendere fiato.
E magari passare davanti a quel posto
dove, da tempo, non facciamo l'amore.

Converrebbe che poi ci nascondessimo gli occhi
perdendoci un poco di vista,
soltanto per poi, lì per lì, ritrovarci
abbracciandoci forte, come fosse finita,
e dirci per sempre: 'lontani, quanto male si sta'.

Converrebbe, anche allora, far finta di niente,
e ordinare alle stelle di muoversi lente.
In quel loro apparire soltanto alla notte,
che male mi fanno, se poi ripenso a te...

Converrebbe, dunque, quasi tacere a ogni ora
e prestare attenzione a chi non ne vuole:
può darsi che avrebbe qualcosa da dirci,
e, quel silenzio donato, cosa ci riserverà?

E chi lo sa, chi lo sa che altro...

Non ne avremo mai neanche il tempo, mi sa.


Perché in fondo sappiamo che siamo lontani
non solo di gambe, un po' anche di cuore
appena appena
e per poco che sia, cresce a ogni istante
e ci porta via.

Ci illude e poi fugge, dando lezioni alla vita.
Ma lei, lei l'ascolterà?

Lo so, non abbiamo mai avuto potere d'arresto sul mondo,
che continuerebbe a girarsene lento comunque
in quel suo inesorabile portarci al tramonto,
ma sogna con me quel che 'potremmo'.

Giochiamo a scoprire se ci riusciremo...

La nostra storia comunque finirà.
E' l'amor che finisce, si sa.

Quindi, pensavo, che importa quel che verrà?