Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: Britin_Kinney    07/05/2013    1 recensioni
Da troppo tempo Merlino ha un rospo in gola del quale vorrebbe disfarsi: è innamorato del suo adorato asino. [VERSIONE RIVEDUTA E CORRETTA]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bene, questa è la stessa storia di prima. Solo che rileggendola mi sono accorta dei numerosi errori fatti e ho deciso di ripubblicare una restaurazione di questa Flash-fic :) 

-Aithusa_Emrys.


___________________________________________________________________________________________________

 

Yes, I'm in love with You.


I guanti che si era sfilato, scivolarono dalle mani di Arthur nel momento esatto in cui Merlin terminò la frase. 
“Che cosa hai detto?” chiese, sperando di aver capito male.
“Che... che sono innamorato di voi. Anche io ho reagito così, non preoccupatevi” Merlin aveva racimolato tutto il poco coraggio che gli era rimasto, nel dire quella frase. 
Merlino,” -sottolineò chiudendo gli occhi- “ti rendi conto di quello che stai dicendo?” -domandò il principe, alzando un sopracciglio- "Stai affermando di essere innamorato di me: l'erede al trono di Camelot, il principe borioso, l'asino reale che odi tanto”.
Merlino abbassò lo sguardo e mormorò cercando di restare calmo: “La mia opinione su di voi è cambiata. Non chiedetemi né come, né perché, e né quando, ma è cambiata”.
Artù si strofinò la punta del naso con il palmo della mano e poi si mise le mani sui fianchi.
Ohh, probabilmente, Quell'idiota gli stava solo facendo uno scherzo stupido. Dai! Merlin era famoso per i suoi scherzi, a corte.
O no?

“Merlino,” -Artù ridacchiò nervosamente- “cioè, io... Stai scherzando vero?” continuò e il moretto si sentì sempre più scoraggiato.
Avrebbe potuto -DOVUTO!- tenere quella bocca ben serrata e invece no... 
“È per questo che siamo venuti qui?” mormorò il principe guardando il bosco attorno a sé.
“Sì, siamo venuti quì per questo” rispose il mago.
“Io... Oddio, Merlin, non so proprio cosa che dire” sussurrò Artù guardandolo in viso.
“Dite solo ciò che il vostro cuore sente di dire” lo incoraggiò Merlin e barlume di speranza si riaccese nei suoi occhi turchesi.
“Voglio sapere perché” cominciò il principe, mordendosi il labbro inferiore.
“In che senso, perché?” bisbigliò il moro, rabbuiandosi nuovamente.
“Perché mi stai dicendo una cosa del genere” rispose Arthur, mantenendo la calma.
Merlin, stanco di esprimersi a parole, andò incontro al principe a passo concitato e il biondo indietreggiò, temendo che Merlin stesse impazzendo...
Il moretto bloccò il futuro reggente contro un albero. 
“Volete sapere perchè?” -cominciò Merlin- “Ve lo spiegherò in pochi semplici punti... Dunque: primo, non passa istante in cui non ringrazio il destino per avermi sistemato al vostro fianco. Secondo, non riesco a smettere di pensare ai vostri occhi o alla vostra voce per più di un attimo. Terzo, il vostro battito e il vostro respiro sono importanti per me. Quarto, quando guardate le altre o vi intrattenete più del dovuto con la presenza di Gwen il mio cuore brucia. Quinto, ve l'ho detto perché è quello che sento.”
Arthur rimase in silenzio e Merlin, solo qualche istante dopo, concretizzò ciò che aveva detto.
Il principe non rispondeva e il cuore del mago stava per esplodere dall'ansia.
Ma Dio! Perché non poteva solo rispondere e basta: Sì o No. Non è difficile, testa di fagiolo! 
“Ho capito” sibilò affranto Merlin con le lacrime agli occhi, rispondendo alla mancata risposta del principe. 
Si diede lo slancio con le mani sull'albero e scappò via, mentre correva a perdifiato, le lacrime si asciugavano alla stessa velocità con cui uscivano dai suoi occhi. 
“Merlin! Aspetta!” sentiva la voce di Arthur chiamarlo dietro di lui... “M-mi dispiace” mormorò ormai solo, il principe e lasciò cadere lungo il fianco la mano che aveva sollevato in direzione di Merlin.
Trovato un spiraglio abbastanza celato agli occhi esterni, il moretto, si nascose lì dentro in mezzo alle felci profumate.
“Merlin?” -chiamava il principe a gran voce- “Merlin! Dove se-?” mentre pronunciava la domanda il principe sentì un frusciio tra le felci... “Merlin, sei qui?” chiese, afferrando l'elsa della spada senza, però, estrarla dalla cintura. Il caso, la sfortuna, -o Merlin avrebbe detto: IL DESTINO MALEDETTO BASTARDO!-, volle che il principe si dirigesse verso il rifugio del valletto.
Il moretto incrociò le dita, sperando che non lo trovasse.
Vi prego, vi prego. Se mi volete bene, santissimi numi dell'antica religione, fate che passi avanti senza scoprirmi.
Per favore, giuro che non userò mai più la magia per ridicolizzare Artù, lo giuro. Non mentirò più a Gaius, scriverò più spesso a mia madre ed andrò a cercare mio padre ma, VI IMPLORO, fate che non mi trovi!...

“Merlin! Cosa diamine ci fai lì?” lo sgridò Arthur non appena lo scovò.
MA GRAZIE TANTE!
“Volete lasciarmi da sol-” -uscendo dal nascondiglio, Merlin, inciampò in una radice, maledicendola. Artù lo afferrò dalla vita con un braccio, per evitare che il suo adorabile faccino si spiaccicasse al suolo.- “Lasciatemi, per favore” Merlino mise due mani sul braccio del principe, spingendo per liberarsi.
“Aspetta” gli mormorò con tono divertito il principe.
“Lasciatemi” protestava Merlin continuando a dimenarsi.
“Vuoi, per favore, stare fermo!?” lo redarguì Artù ma Merlino continuava a dibattersi.
Pensando di non avere scelta, Artù lo prese in braccio caricandoselo su di una spalla.
“No...no! Mettemi giù! Vi giuro che se non mi lasciate vi strappo tutti i vostri regali capelli!” minacciò Merlino sentendo Artù scoppiare a ridere.
“Ma davvero?” chiese divertito il futuro reggente.
“Sì” -rispose Merlino sempre più irritato- “Volete mettermi giù!?” ordinò di nuovo, sferrando dei piccoli pugni sulla schiena di Artù.
“Non ci penso neanche” rispose il principe con leggerezza. 
Merlino continuava a dimenarsi, per poi stancarsi e arrendersi qualche ora dopo. Ballonzolando allo stesso ritmo della camminata del principe, le mani lungo la schiena del biondo a penzoloni.
Finchè non decise che doveva assolutamente scendere.
“Adesso basta, volete lasciarmi scendere?!” Artù sorrise.
“Nemmeno per sogno” ripetè il biondo.
“Artù, non costringetemi a farvi del male” sibilò Merlin levando un dito e assumendo un tono minaccioso.
Il principe rise...
Cavolo, come poteva non ricambiare i sentimenti di una creaturina così? Tutto pepe, con un caratterino che era un delizia e due guance color rosa rossa a maggio?
Plink!
“Ahu!” esclamò il principe poiché Merlino gli aveva staccato un capello.
Artù afferrò Merlino dai fianchi e lo fece ricadere di schiena sull'erba del prato, quella soffice, ai confini della futura Albion...
Lo sovrastò con il suo corpo e le guance di Merlino andarono a fuoco.
Artù mise le mani ai lati della sua testa corvina, per tenersi e per non pesargli addosso.
Il suo corpo dal basso ventre in giù era schiacciato contro quello del servo. 
Solo le braccia sorreggevano il busto del principe che guardava con attenzione, osservando gli occhi chiusi e il capo voltato verso destra di Merlino, la guancia color porpora contro l'erba bagnata di rugiada.
“Merlin, guardami” mormorò il principe.
“Non posso” rispose imbarazzato Merlin.
“Sì che puoi. Sono qui, guardami” Merlin pensò di poter morire di vergogna dopo tutto ciò che gli aveva confessato ma comunque si decise a non fare il codardo e a rivolgere lo sguardo al bellissimo viso del principe.
“Vi sto guardando” annunciò.
“Bene. Voglio che mi guardi, così, quando penserai al tuo primo bacio, ricorderai questa mia espressione” soffiò Arthur e Merlin aggrottò le sopracciglia.
“Aspettate...” -cominciò Merlin, allarmandosi- “Primo bacio?! Che...che significa primo bac-umh” -gemette Merlin, incredulo- “Mh!” -Per la sorpresa delle labbra di Artù sulle sue Merlino spalancò gli occhi- “Mmmmh...” -ma poi dandosi dell'idiota decise che doveva chiuderli. Le palpebre calarono lentamente, e Merlin cominciò a godersi il momento per poi rendersi conto seriamente che...
Oh. Porca vacca: stava baciando Artù...
Oh. No.
E la lingua di Artù che si insinuava nella sua bocca per cercare la sua, assaporando la sua essenza.
OH! NO-NO-NO-NO-NO-NO-NO-NO-NO-NO!
“Umh!...UMH!” -Merlin spinse con le mani sul petto di Artù, sentendo le loro labbra produrre un affranto schiocco nel separarsi- “Che cosa avete fatto? P-perché lo avete fatto?” chiese un Merlin sconvolto.
“Perché...” -Merlin osservò speranzoso il suo viso- “Non lo so" si arrese Artù.
“Argh! Spostatevi, mi state schiacciando!” esclamò Merlin, prima di spingere il principe via da sé.
Si incamminò verso il castello con un espressione che la diceva lunga.
“Aspetta!” -esclamò il principe ridendo e correndogli dietro- “Merlin?” ma il servo non intendeva fermarsi.
Cavolo, perchè lo aveva baciato? Ora doveva convivere anche con questo maledetto pensiero! Era solo un bacio senza importanza, perchè conoscendo Artù non ci sarebbe stato niente di più. Ma perchè si era innamorato di lui? Per quale motivo era caduto vittima di questa maledizione? Lui doveva proteggere Artù. Punto. Non amarlo...allora voleva sapere perchè si ritrovava a maledirsi nel provare sentimenti del genere verso il futuro reggente...  
Queste riflessioni, suo malgrado, rallentarono la sua marcia e non passò più di un millesimo di secondo dall'accorgesene che già Artù lo aveva afferrato dalla vita con un braccio.
“Devi sapere una cosa” -cominciò il biondino.- “Ho parlato con Gwen”.
Merlino sbuffò “Grandioso! Peccato che non mi interessi quello che voi e Gw-” Artù gli mise una mano sulla bocca.
“Vuoi, per favore, stare zitto ed ascoltarmi?” -gli sussurrò il principe, prima di sentire Merlin borbottare qualcosa contro il palmo della sua mano e vederlo annuire- “Bene...” -continuò suadente- “come stavo dicendo prima che la tua idiozia mi interrompesse... Ho parlato con Gwen, con i cavalieri, con Gaius, con mio padre stesso e tutti hanno fornito la stessa versione. Incosciamente, diciamo che anch'io provo qualcosa per te”.
Merlin aggrottò le sopracciglia e infilò le dita tra la mano di Artù e la sua bocca, scostandola.
“Ma di che diavolo state blaterando, di preciso?” Artù sbuffò.
Allora, te lo spiego in parole semplici, in modo che il tuo piccolo cervello, situato in un punto impreciso della tua testolina, possa capire: Anche io sono innamorato di te".
Merlin rimase in silenzio per un istante che sembrò un secolo.  In quel momento avrebbe voluto essere alla mercè di un Dorocha, piuttosto che essere preso per i fondelli dalla persona per cui provava sentimenti puri. 
“Mi prendete in giro, vero?” concluse poi.
“No. Per niente. E vorrei che d'ora in poi stessimo insieme” Merlin rise desiderando che in quel momento irruppesse un qualche mercenario idiota nella radura e interompesse qualsiasi conversazione in atto.
Aspettò dieci secondi e nessun mercenario, purtroppo, venne ad interrompere.
Cacchio. 
“Ma se fino a poco fà mi chiedevate se scherzavo?!” sbottò Merlin e Arthur sorrise.
“L'ho capito troppo tardi” annunciò.
“Bhe... Non c'era da meravigliarsi visto che siete un babbeo, zuccone” Artù se lo strinse contro.
Merlin” -Dio, quanto gli piaceva sussurrare il suo nome in quel modo così suadente- “...voglio che tu vada nelle mie stanze. Abbiamo tanto di cui parlare”.
Il modo in cui il principe disse 'tanto di cui parlare' fece insospettire Merlin.
“E con quel tanto di cui parlare intendete che non parleremo affatto. Vero?” chiese.
“Ohh, ma certo che sì. Sarà un colloquio...” spiegò con voce suadente, capace di far rabbrividire anche le pietre.
“Un... colloquio?” Merlin 
deglutì.
“Sì. Un colloquio moolto movimentato... sul mio letto” Merlin gli saltò addosso, abbracciandolo.
“Credevo che non avreste mai capito” disse il valletto e Arthur rise.
“Oh, bhe... non ci sarebbe stato da meravigliarsi visto che, come dici tu, sono un babbeo-zuccone” Merlino rise contro la pelle del suo collo.
“Vi amo” mormorò poi, mordendosi il labbro inferiore, temendo la risposta del biondo.
“Non c'è bisogno di darmi del voi” disse Artù.
“Ooh, ce n'è un gran bisogno, zuccone!” scherzò Merlin prima di posare le labbra sulle sue e ringranziare il suo destino.

“Ti amo” pronunciò il principe.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Britin_Kinney