Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Diamante Narcissa Uchiha    07/05/2013    3 recensioni
Questa One-Shot è prettamente introspettiva: si esplorerà l'essere di Grell grazie alla canzone di Miley Cyrus, Can't Be Tamed.
A mio parere, la canzone è Grellissima e i concetti che esprime lo rispecchiano al meglio.
Non so cos'altro aggiungere!
Spero che questo viaggio nell'anima del nostro flamboyante shinigami vi piaccia e che troviate nella canzone e nelle mie riflessioni un fondo di verità.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Grell Sutcliff
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'God save the Grelliam'
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Can’t Be Tamed

For those who don't know me, I can get a bit crazy
Have to get my way, ya, 24 hours a day
'Cause I'm hot like that
Every guy everywhere just gives me mad attention
Like I'm under inspection, I always get the 10s
'Cause I'm built like that

 
Grell era un incompreso, in bilico tra la sua parte maschile e quella femminile.
Amava con tutto se stesso il sangue, il suo colore, e il dolore. Desiderava riceverlo perché era la sua droga, l’unico modo in cui sentiva davvero di essere amato. Forse più considerato, che amato. Gli bastava perché sapeva di sembrare un pazzo agli occhi di chi non lo conosceva. D’altronde come può essere amato un essere così contradditorio?
Magari lo era, un pazzo, ma non gli importava, per lui era tutto normale.
Correva costantemente contro le malelingue per sgomberare la propria strada di libertà: ventiquattro ore al giorno doveva combattere con denti e unghie su chi non capiva il suo punto di vista.
Perché lui era fuoco, era passione, era morte.
Era tanto sensuale che, era sicuro, tutti gli uomini del mondo lo avrebbero riempito di pazze attenzioni, quasi fosse stato un oggetto o un animale raro da esaminare.
E William era uno di questi uomini: il suo supervisore lo riempiva d’attenzioni ogni qual volta ce ne fosse l’occasione, quelle attenzioni masochiste che lui tanto bramava.
Dava sempre il suo massimo quando c’era da uccidere. La sua fedele motosega non lo smentiva mai, regalandogli tutto il sangue possibile, sporcandogli i vestiti e la pelle.
Quando finiva di mietere le proprie vittime, leccava il liquido carminio dalla lama della propria death scythe per sentire scendere nella gola il sapore dolce e ferroso che lo inebriava, quasi fosse stato alcool.
 

I go through guys like money flyin' out their hands
They try to change me but they realize they can't
And every tomorrow is a day I never planned
If you're gonna be my man, understand

 
Molti uomini, nel corso degli anni, gli si erano avvicinati, pensando fosse una preda facile.
Lui li lasciava fare, per il sadico divertimento di vederli soffrire per amore.
Si sentiva come la star di un locale notturno, con i soldi, in quei casi, i regali che i suoi amanti gli facevano per cercare di incatenarlo a sé.
Tutti loro avevano provato a cambiarlo, a renderlo più docile, più sottomesso alle loro richieste ma non capivano che non potevano perché lui non era la puttana di turno: non si concedeva mai, a meno che, il diretto interessato, non richiamasse il suo ideale di uomo.
Ma poi li lasciava sempre e andava avanti, verso i domani che ancora non avevano una trama, aspettando che uno di quegli uomini che gli giravano attorno, magari proprio Will, riuscisse finalmente a capire.
 

I can't be tamed, I can't be saved
I can't be blamed, I can't, can't
I can't be tamed, I can't be changed
I can't be saved, I can't be (can't be)
I can't be tamed

 
Capire che non poteva essere domato perché la libertà era la sua bandiera, il suo essere stesso era libertà.
Essere salvato dall’amore folle, dalla passione che gli bruciava nel petto e lo rendeva vivo.
Essere accusato perché quello era il suo essere, le regole se le dettava da solo ed erano le uniche che seguiva senza alcuna lamentela.
Essere domato perché era un leone, meglio una leonessa, fiera e selvaggia, sempre a caccia delle prede migliori per sopravvivere, affondando i denti nella carne viva per riceverne il nettare.
Essere cambiato perché il cambiamento l’avrebbe reso solo peggiore.
Non poteva essere salvato dalla sua voglia di azione, di drammaticità di cui le opere teatrali che infestavano i suoi sogni erano piene.
Non poteva essere domato, quello era il punto.

 
If there is a question about my intentions
I'll tell ya
I'm not here to sell ya
Or tell ya to go to hell
(I'm not brat like that)
I'm like a puzzle but all of my pieces are jagged
If you can understand this, we can make some magic
I'm wrong like that

 
In molti si chiedevano quali fossero le sue reali intenzioni, di certo non quelle di vendersi al migliore offerente o mandare al diavolo chiunque lo guardasse storto, non era così “monello”, anzi apprezzava quelle attenzioni malsane; ciò che voleva era soltanto essere se stesso, con tutti i pensieri in bilico che lo caratterizzavano: lui era un puzzle ma, i suoi pezzi, erano tutti frastagliati come la lama della sua falce, non avevano un incastro vero e proprio ma venivano solo accostati tra loro per formare un’immagini nitida ma frammentata.
Se solo qualcuno l’avesse capito, questo suo dilemma interiore così profondo e così doloroso, avrebbero di certo fatto faville insieme.
Gli bastava uno spiraglio di comprensione per poter creare un rapporto magico: un tira e molla tra libertà e dipendenza.
Era strano così, un essere difettoso che sapeva comunque strabiliare.
 

I wanna fly I wanna drive I wanna go
I wanna be a part of something I don't know
And if you try to hold me back I might explode

 
Voleva volare in quei cieli tristemente grigi che caratterizzavano Londra, voleva guidare per quelle strade altrettanto monotone, voleva andare dovunque lo portasse il suo cuore rosso.
Voleva sentirsi parte di un qualcosa che lo rispecchiasse. Certo, era un ufficiale shinigami della sezione amministrativa ma l’unico vantaggio che ricavava da quell’incarico era il poter uccidere, quindi vedere sangue, e stare accanto al suo adorato Will che, senza quel lavoro costrittivo e, a volte, soffocante, non avrebbe mai conosciuto.
Ecco, chi lo avrebbe accolto per l’eternità tra le braccia non avrebbe dovuto essere come il suo lavoro: non avrebbe dovuto incatenarlo contro la sua volontà perché sarebbe esploso definitivamente; già cercava ogni momento possibile per seguire i propri istinti, se qualcuno, poi, avrebbe represso il suo essere, sarebbe diventato una belva ancora più feroce, aggressiva e sanguinaria.
 

I'm not a trick you play, I wired a different way
I'm not a mistake, I'm not a fake,
It's set in my DNA

don’t change me
...
(I can’t be tamed
)

 
Non era il giocattolo di nessuno e mai lo sarebbe stato, lui seguiva solamente la sua strada senza ascoltare le voci insistenti che gli imponevano di vestirsi di menzogne.
Non era un errore del sistema, era solo un componente di un'altra catena; non era un falso, anzi, era la persona più vera che si potesse incontrare: non mentiva, non usava giri di parole, era spietato e le sue parole, alle volte, erano veramente affilate per ferire più in profondità.
Tutto era scritto nel suo DNA: la sua parvenza di follia, la sua ossessione per il rosso, la sua voglia di libertà.
Non dovevano cambiarlo perché, altrimenti, il mondo avrebbe perso un fuoco più caldo del sole.
Non dovevano cambiarlo perché, tanto, non ci sarebbero riusciti in quanto lui non poteva essere domato.
   
 
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