su
questo letto,fisso
il
soffitto e troppo spesso
qualche lacrima delicata solca le mie gote
arrossate,scivola
fino a
quelle labbra che ho sempre sognato di
appoggiare
alle tue e si
perde nel vuoto in questo momento infinito di
disperazione.
La
dolce,piccola,tenera ,
sognatrice,romantica Bra ormai è
solo
un ricordo
vago.
Il
dolore con le sue lame
affilate è penetrato nel mio
piccolo
cuoricino che ha
sempre battuto per te.
Mio
splendente raggio di
sole,che infondevi del tuo
calore
ogni momento
della mia vita ti sei perso nel buio
della
notte.
Non
sono mai riuscita a
confessarti tutto quell'infinito amore che
provavo
per te.
Avevo
paura.
Troppa
paura.
Paura
di essere respinta,di
non essere amata e compresa ,di essere
giudicata
come una sciocca
sedicenne alle prese con le sue cottarelle e
con
i suoi tormenti amorosi
,intrecciati come un sottile filo di
ragnatela
percorso dalla
rugiada di prima mattina.
Forse
un giorno te l'avrei
detto,forse...un giorno...molto lontano.
Quando
io sarei stata adulta
e abbastanza matura,bella per attirarti
come
l'ape col miele,per
essere considerata finalmente una donna da
te...
Quell'essere
donna ancora
così; lontano ma vicino allo stesso
tempo.
Ne
ero certa,ne ero
convinta,io in te non destavo il minimo
interesse,tu,accerchiato
dalle più belle donne,dalle
più
sexy,dalle più dolci ma soprattutto meno
sgorbutiche
di me,io cosa
c'entravo nella tua vita?non avrei mai preso
il
posto di quelle ochette
nel tuo cuore,eh Casanova?
Forse
un giorno sarei potuta
essere un rimpiazzo nelle tue notti di
solitudine,e
dopo?un gioco
nelle tue mani.
Lo
so,ti sto descrivendo come
un gelido calcolatore che saggia le sue
vittime
a poco a poco
ma...sotto la tua faccia d'angelo,da bambino ,nei
tuoi
occhi color pece,nella
tua gentilezza c'era un vero uomo che
aspettava
solo di
uscire,aiutato e sorretto dalle braccia giuste,le mie.
Se
anche solo ti fossi
piaciuta un pochino,e non mi avresti considerato
come
una sorella minore,non
come la sorellina frignona del tuo migliore
amico
ma come una ragazza
pronta a diventare donna con te,ad amarti,a
adorarti...forse
una speranza
ci sarebbe stata.
Ma
non ti preoccupare amore
mio io ti amerò;
sempre,costudirò
il tuo ricordo nel fondo del mio
cuore,chiuso
a chiave e
nessuno potrò; mai trovarti.
Dedicherò;
la mia
vita a te e mi ritroverò; su
quella
lapide fredda ,senza
vita dove sotto cui giace il tuo corpo
immobile
a pregare per far si
che la tua anima riposi in pace
Ancora
alla mente durante la
notte,guardando il soffitto come adesso mi
torna
in mente il tuo volto
gioviale ai piedi di quella cazzo di moto
maledetta.
Il
sangue che ti deturpa il
volto come dell'acido e i tuoi occhi
aperti,un
sorriso
stampato sulle labbra,il braccialetto
dell'amicizia
che ti regalai
da
piccola
al polso,il nostro
braccialetto !
Mi
chiusi in un mondo
parallelo,tutto mio,immersa nel dolore.
Come
in ipnosi guardavo il
tuo corpo freddo,ti accarezzavo, mentre urla
strazianti
si insinuavano nei
miei timpani,nella mia mente.
Urla
di una madre rabbiosa,a
cui la vita del figlio minore è
stata
strappata troppo in
fretta dalle sue fragili mani.
Chichi,colei
che era stata
sempre forte,dura,anche nelle situazioni
più;
critiche,anche
davanti ai continui abbandoni da parte
del
marito per
allenarsi.
Era
vedendo proprio il dolce
sorriso infantile della sua dolce
metà;
che traeva
tutta la forza necessaria per continuare a
vivere,per
lasciare il
passato alle spalle.
Ma
in questo caso era
diverso,troppo diverso.
Era
morto suo figlio...IL SUO
GOTEN e Goku era bene partecipe nel
dolore
generale,non riusciva
a reagire,solo a gridare disperata e a
invocare
il nome disperata di
suo figlio.
Alle
nostre spalle tutti gli
tempo,di
una vita.
In
coda c'erano anche i miei
genitori,mia mamma piangeva a
dirotto
e mio padre...beh mio
padre guardava quella salma posta solenne
a
terra e cercava di
ricacciare quelle goccioline insidiose che gli
veniva
da gettare in quelle
collettive.
Aveva
visto crescere quel
ragazzo,da bambino a un bel ragazzo fino a
uomo
,un ventiduenne ,nel
fior della giovinezza.
Ripensò;
a suo
figlio,mio fratello,e a come si sarebbe
sentito
se ci fosse stato lui
al posto di...(una lacrima)Goten.
Mise
da parte quel rancore
che sempre portava dentro e avvolse una mano
attorno
al collo muscoloso
del suo "peggior amico",lo
consolò;
biasimandolo,pensò; a quanto fosse umano
quell'uomo,faceva
intravedere
il suo dolore,non come lui,non ricacciava
le
lacrime,piangeva come un
vero eroe in battaglia,in silenzio,un vero
cavaliere.
Non
riuscii a guardare in
faccia mio fratello,Trunks,il suo migliore
amico.
Compagno
di giochi fin da
piccoli,due birbantelli allo sbaraglio
così;
si definivano
i due quando qualcuno glielo chiedeva.
Avevano
passato la fase
critica dell'adolescenza insieme,dolori,fine di
amori,tutto,erano
come anima
e corpo e adesso l'anima se ne era andata
,Goten
se ne era andato,era
rimasto solo Trunks,solo il corpo di Trunks
e
la sua anima divisa in
pezzettini.
In
bocca soltanto il
retrogusto amaro di un filo conduttore spezzato
troppo
presto.
Arrivarono
anche Gohan e
famiglia che era stata fuori città;
per
tutta la giornata e al
ritorno avevano sentito della tragica
notizia.
Non
riuscivano a crederci...NO,
impossibile,non
lui,continuava
a
dire il fratello maggiore e Pan con lo
sguardo
sbarrato guardava lo
zio sorridente.
Fu
una notte
terribile.
Cominciò
a
piovere.
Chiesi
alla mia famiglia di
andare,non ce la facevo più,non
riuscivo
più; a
guardare questi occhi così
incredibilmente
vivi e
penetranti,salii in macchina e rivolsi un ultimo
sguardo
al mio
amato.
Dopo
pressapoco dieci minuti
arrivarono i miei genitori mentre Trunks
rimase
ancora lì a
guardare il suo migliore amico e a dargli
il
suo penultimo saluto prima
del funerale mentre un poliziotto lo
copriva
con un telo
bianco.
Chichi
gli bacio le mani con
adorazione e il viso sporcando le labbra
di
sangue.
Papà
con voce roca
mi chiese dove volessi andare...ormai non
provavo
più nulla,solo un vuto incolmabile.
"Da
qualunque parte,mi è indifferente,basta che non sia
quella
prigione chiamata
casa."
L'auto
parte;
lasciando dietro se solo una scia di fumo e
tante,tante
lacrime.
Era
quella che chiamavo una
"falsa partenza",credevo di andare lontano
per
dimenticare tutto e
ricominciare tutto da capo,ma mi illudevo,mi
rimase
tutto
dentro.
Ed
adesso mi ritrovo a
guardare il soffitto e a pensare a te amore mio.
Sono
passati solo 5 mesi da
quel maledetto giorno e dai tuoi
funerali,giorno
ancora
più doloroso,perchè; ultimo
addio.
"C'è
una
melodia ,che sento adesso scorrere ...nella mente
mia..nel
cuore e nelle
viscere,ma rimane ,darle voce io
non
so,ma rimane ,e darle luce non so...caro amore mio
non
tormentarti
più per me ,sono stata anche io sul punto di
morir
per te e se vado via
,non mi chiedere perchè;
,c
'è; una melodia
che forse dice così; ,quello
che,
avrei voluto vivere
,quello che vorrei esprimere ,quello che tu
non
sai ,e forse
mai...saprai" cantavo disperata,in memoria tua,ti
amo,non
ti
scorderò, mai...rimarrà; solo un bacio
al
cielo e il tuo volto a
dipingere i miei sogni.
Scusatemi
ma non sono brava
nelle storie triste,mi sono cimentata
però.
Stavo
per piangere,oddio,ho
fatto morire il mio
Goten...NOOOOO,povera
Bra...che dolore...nonmi chiedete da
dove
derivi questa
ispirazione perchè proprio non lo so.
Adesso scappo,vi lascio alla censura e ditemi se vi piace