Fanfic su artisti musicali > Backstreet Boys
Ricorda la storia  |      
Autore: mamogirl    08/05/2013    3 recensioni
L'insicurezza è una brutta bestia, a volte così piccola da essere capace di insinuarsi là dove apparenti crepature non sembrano esserci. Lì, nascosta e in silenzio, incomincia a tessere la sua ragnatela di dubbi fino a quando diventa un tarlo. Eppure, per quanto potente e impenetrabile possa sembrare, basta un semplice gesto, un bacio, una carezza o un abbraccio, per ridurre in cenere quel castello.
Ed era strano, per Nick, ritrovarsi a dover essere lui colui a cui spettava il compito di rassicurare la persona che aveva sempre ritenuto più sicura, una roccia che non era mai crollata nemmeno durante le tempeste più difficili. Ma era proprio quello che lo teneva legato a Brian in infiniti modi, quella sua capacità di sorprenderlo e di mostrargli un nuovo lato di sé.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brian Littrell, Nick Carter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

* You’re My #1 *

 

 

 

 

 

 

I’ve even see miracles
I felt the pain disappear
But still haven’t see anything
That amazes me quite like you do
You’re my #1

 

 

 

 

 

 

 

 

“Fermati!”
Nick si voltò, pronto per il secondo round ma ogni battuta si bloccò quando vide Brian. Nel gelido di quella giornata, il ragazzo era in mezzo ad una strada con indosso solamente il maglione a protezione dal vento.
Persino lui si era ricordato di prendere il cappotto, nonostante la sua uscita da prima donna!
Avevano litigato. E tutto per un motivo all’apparenza così piccolo! Ma era stato quello un minuscolo spiraglio su qualcosa di molto più profondo, qualcosa che Brian si era tenuto segreto ed era stato ciò ad averlo infastidito più di quanto avesse voluto ammettere.
Ecco perché aveva preferito uscire e calmarsi. Qualche tempo prima, non si sarebbe mai fermato. Con ancora l’ingenuità dell’età, Nick sapeva che avrebbe recitato una perfetta scena di gelosia, affondando colpi di mancata fiducia e, in ultimo, amore.
Ma non era più quel ragazzino. Era, o meglio, stava diventando un uomo e reagire d’istinto era una dei primi tratti che aveva cercato di smussare fino a quasi far scomparire.
Specialmente da quando Brian era entrato e aveva preso posto non solo nella sua vita ma, soprattutto, nel suo cuore.
“Bri, torna dentro. Ti congelerai.”
Ma Brian sembrò non udire quel consiglio; continuò ad avanzare fino a quando non si ritrovò a qualche centimetro di distanza da Nick. “Mi spiace.”
Nick si ritrovò a sospirare, un rivolo di aria si cristallizzò nel freddo vento. “Non riesco a capire, Brian. Sul serio. Come puoi averlo pensato? Dopo tutti questi anni?”
“Non l’ho pensato. Non seriamente, almeno. – Aggiunse Brian notando lo sguardo di Nick a quella sua prima dichiarazione. - Avevo... ho sempre avuto paura di perderti.”
L’ammissione colpì Nick più di quanto avesse voluto, soprattutto il tono, con quell’accenno a spezzarsi che poco aveva a che fare con i problemi che avevano perseguitato Brian in quell’anno. Era insicurezza nella sua più pura forma, una debolezza che poche volte il ragazzo aveva mostrato e mai così pubblicamente e direttamente; anche con lui, in privato, aveva sempre lottato fino all’ultimo prima di mostrarsi così vulnerabile.
Era per quel motivo che Nick sentì qualsiasi rabbia scivolare via dal suo corpo. “Perdermi?”
Un semplice cenno con la testa, il labbro inferiore torturato dai denti e le braccia avvolte attorno alla propria vita per ripararsi dal freddo. Persi sembravano essere gli anni di distanza fra loro due, in quel momento Brian sembrava un ragazzino impaurito, intrappolato in un vortice di emozioni che non era più in grado di controllare. E il punto da cui aveva avuto tutto origine era lui e l’amore che Brian provava nei suoi confronti. E la paura... beh, quella Nick era qualcosa che sapeva bene che cosa fosse.
“Sì, perderti. Non è stato un anno facile. Avrei... avrei dovuto starti più accanto ma avevo paura. Sai che non mi piace quando le cose sfuggono al mio controllo e per tanto tempo mi è sembrato di essere come una barchetta di carta in balia delle onde. Ma quando hai incominciato a trascorrere più tempo in studio con Howie, senza mai chiedermi di raggiungervi o di aiutarti o scrivere una canzone insieme, la paura di perderti ha preso il sopravvento. Non ho mai dubitato della tua fedeltà.”
Fu Nick a fare un passo in avanti, appoggiando le mani sui gomiti di Brian. “Hai pensato che ti potessi lasciare solo perché hai qualche problema con la voce?”
Una punta di rossore, questa volta di vergogna, si aggiunse a quel porpora che il freddo aveva già dipinto sulle guance di Brian. “Non sono speciale, Nick. Sono sempre stato un ragazzo normale, un ragazzo qualunque preso e buttato in un mondo che non gli è mai appartenuto. Non ho mai compreso ciò che ti ha fatto innamorare di me, così ho sempre pensato che il motivo per cui stavamo insieme era perché sapevi, confidavi, sul fatto che sapevo prendermi cura di te. Ma tu sei maturato in questi anni e... gli ultimi mesi sono stati come se tu non avessi più bisogno di me. E il mondo è pieno di così tante persone uguali a me, non avresti difficoltà a trovare qualcuno che possa prendere il mio posto.”
Nick rimase stordito per qualche attimo, senza che nessuna parola riuscisse a prendere forma dentro di lui. Una parte voleva scuotere Brian fino a quando ritornasse in sé, perché tutto quel discorso sembrava essere frutto di una mente troppo insicura per appartenere all’uomo di cui si era innamorato; un’altra, invece, avrebbe voluto prendersi a calci per non aver mai compreso quanto potenti potessero essere le fragilità che Brian riusciva a mascherare divinamente.
Una cosa che Nick aveva sempre ammirato e amato in Brian era la sua capacità, innata, di sapere sempre come rassicurarlo: a volte, lo faceva con un semplice sorriso o gesto, a volte era una battuta che lo faceva ridere a riportare il sereno nella sua vita. Più spesso, invece, erano parole che arrivavano dritte al cuore, lì dove avevano preso stanze e balconi tutte le paure e incertezze.
Ora Nick voleva fare altrettanto.
Ora si sentiva forte e sicuro abbastanza da essere le spalle su cui far ricadere, per qualche minuto, il peso della loro relazione.
“E’ vero, forse sei solamente un ragazzo normale. Ma è proprio questo ciò che mi ha fatto innamorare di te, ancor prima che potessi ammettere a me stesso ciò: il fatto che sei rimasto lo stesso ragazzo di quando ci siamo incontrati, come se diventare una popstar mondiale non abbia scalfito nemmeno di un millimetro ciò che sei. Ma sai che cosa ti rende speciale ai miei occhi e il motivo per cui non potrei mai cercare o volere qualcun altro? E’ il modo con cui mi guardi ogni giorno, ogni momento, anche adesso. Mi guardi come se fossi l’unico uomo al mondo, come se niente e nessun altro potrebbe farti sentire così completo e felice. Anche quando mi trovavo nelle peggiori condizioni, quando tutto ero tranne che bello, tu continuavi a trattarmi e amarmi come se lo fossi, come se i chili in più fossero solo nella mia testa e negli occhi del mondo. Ecco perché, almeno per me, sei la persona più speciale in questo mondo.”
Brian non disse nulla, impossibilitato da quelle lacrime che bruciavano gli occhi e quel groppo di emozioni che si era bloccato in gola. Annullò gli ultimi centimetri, nascondendo il viso contro il petto di Nick e mormorando un semplice “Scusami.”
Un soffio di risata solleticò la gola di Nick mentre, di puro istinto, si ritrovò ad aprire il cappotto e avvolgerlo attorno al corpo di Brian mentre lo abbracciava. Ad un occhio esterno, sembrava non esserci inizio o fine fra i due corpi, entrambi completamente nascosti dal lungo e pesante cappotto nero.
Le persone, quelle poche che si erano avventurate con quella minaccia di neve, passavano accanto a loro osservandoli: a volte invidiosi e gelosi per quell’amore che li incorniciava anche senza parole; a volte, con uno sguardo tra il rimprovero e il sconvolto, specialmente dalle vecchiette che li credevano pazzi per rimanere in quel freddo senza muoversi.
Ma a Nick e a Brian poco importava.
Nemmeno quando i primi fiocchi di neve incominciarono a scendere e a posarsi attorno a loro, tutto quello che continuarono a fare fu rimanere stretti l’uno contro l’altro, prendendo calore, conforto e sicurezza.
Perché, in fin dei conti, anche il loro amore era speciale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

***************************

Oh, finalmente pubblico qualcosa! *__*
Per tanto tempo, sono rimasta bloccata, avevo mille idee ma non riuscivo a decidermi e, quando lo faceva, mi sembravano tutte un po' inutili. 
Questa piccola storia è nata da una semplice immagine che mi è venuta in mente, ovvero quella finale di Nick che avvolge Brian nel cappotto mentre inizia a nevicare. Ringrazio particolarmente la mia altra metà e beta che mi ha fermato prima che potessi rovinarla. <3
Secondo. La canzone usata è "You're my #1" del mio altro idiota preferito, ovvero Enrique Iglesias e che oggi compie gli anni. Forse è stato anche questo che mi ha spinto a finirla. Ho sempre amato questa canzone, è di una dolcezza infinita e finalmente sono riuscita ad usarla per la mia OTP preferita in assoluto.
Terzo: un giorno, in futuro, riuscirò a scrivere qualcosa sui problemi di Bri. 
Alla prossima!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Backstreet Boys / Vai alla pagina dell'autore: mamogirl