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Autore: Fanelia    08/05/2013    7 recensioni
Questa storia parte dalla fine del manga/anime che dir si voglia e sviluppa una what if, anche su alcune informazioni lette in rete sul Final Story. E' una what if in cui uno dei protagonisti soffre di amnesia a causa di un incidente e solo grazie al ritorno nella sua vita del suo grande amore, ricomincerà a riappropriarsi di frammenti del proprio passato.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno - Lettere
 
25 Dicembre 1918 La Porte
 
“Non riuscivo a dormire e così eccomi qui in cucina, un tazza di caffè bollente con cui cerco di scaldarmi mentre lascio fluire i miei pensieri.
Ho acceso il fuoco nel focolare, una lampada ad olio, immersa nel silenzio e nella pace del giovane giorno che tarda a maturare.
Il sole non è ancora sorto, il buio mi avvolge, e non parlo solo del cielo scuro.
Se potessi vedere la Casa di Pony Terence, è più bella del solito quando è sommersa della neve, la Collina di Pony è ricoperta da un manto bianco e forse potresti vedere le impronte che ho lasciato ieri pomeriggio quando , per sfuggire agli sguardi altrui, mi sono rifugiata in quello che è sempre stato il mio porto sicuro, la mia isola della felicità, il luogo dove mi bastava correre da bambina per dimenticare i dolori e le sofferenze che attanagliavano la mia giovane vita.
È un altro Natale senza di te, ma quanti ne sono passati e quanti ne passeranno prima che questo dolore sordo e costante che accompagna ogni singolo battito del mio cuore taccia per sempre?
Ho pensato che sarei riuscita ad andare avanti, che avrei voltato pagina, ma col passare del tempo mi ritrovo a combattere giorno dopo giorno una guerra persa in partenza.
Ti ho promesso che sarei stata felice, ma non ci riesco, il mio cuore si rifiuta di farlo Terence.
È dura fingere tutti i giorni ma non posso far trapelare le mie emozioni, i miei sentimenti, devo mentire affinché gli altri non si preoccupino.
A volte intravedo articoli che ti riguardano e, se da una parte sono tentata di leggerli per avere la conferma che tu stia bene, per avere la conferma di avere effettuato la scelta giusta, dall’altra non voglio sapere Terence, non posso farlo.
È davvero una magra consolazione saperti felice vicino ad un’altra donna, nonostante sia stata io stessa a spingerti fra le sue braccia.
Ho pregato affinché tu potessi amarla, affinché Dio ti rendesse la felicità che a lungo ti ha sottratto e che così tanto meriti, ma se guardo in fondo al mio cuore, così in fondo che persino io faccio fatica a leggerlo, Terence non posso non ammettere, almeno a questa pagina bianca, unica depositaria dei miei pensieri, che avrei voluto che la tua felicità fosse con me. Sai qual è il mio unico rimpianto? Quello di non averti detto ti amo.
Forse lo avevi capito, forse no, chissà, mi rimarrà per sempre questo dubbio, così come avrò sempre il dubbio di sapere come sarebbe andata fra di noi se solo …. O no, non sono lacrime quelle che stanno bagnando questa pagina, non ti preoccupare, non sono lacrime queste gocce salate che stanno percorrendo le mie guance …
Ma chi voglio prendere in giro Terence, chi a parte me stessa?
Vivo nei ricordi di ciò che è stato e immaginando ciò che avrebbe potuto essere, per l’ennesima volta provo a dirti addio!
Eh no, non pensare che non ti ami abbastanza, ti amo così tanto da cercare, pur se invano, di tenere fede alla promessa che ti feci tanti anni fa.
Non pensare che sia più facile dimenticarti che continuare ad amarti in silenzio, perché Terence, se dovessi seguire solo il mio cuore, vivrei sempre e solo di ricordi, perché mi basta chiudere gli occhi per essere sul Mauritania e incontrare il tuo sguardo malinconico e vedere le lacrime sgorgare dai tuoi occhi.
Mi basta chiudere gli occhi per trovarmi sulla seconda collina di Pony mentre volteggio fra le tue braccia. Chiudo gli occhi e siamo davanti al camino quel pomeriggio della festa in bianco. Li chiudo nuovamente e siamo sulla riva del lago e le tue labbra sfiorano le mie in quel casto e prezioso bacio, in quella dichiarazione d’amore che una immatura me non ha saputo accettare perché sconvolta dall’intensità dei miei stessi sentimenti.
È un’armonica quella che sento suonare? Si è la melodia dolce della tua armonica quella che tutt’ora accompagna i miei sogni.
Ti amo Terence, e spero che scriverlo mi aiuti a rimuovere quella pietra che pesa sul mio cuore, spero che mi liberi da questo sentimento travolgente che pervade ogni singola cellula del mio corpo e che mi accompagna in ogni istante delle mie giornate.
Avrei voluto farti gli auguri di Natale e invece eccomi a scrivere parole che le mie orecchie hanno paura di udire, che la mia voce ha paura di proferire e che il mio cuore ha paura di ammettere. Perdonami se provo a dimenticarti ma soprattutto perdonami se non dovessi riuscirci, ci sto provando, davvero.
Buon Natale Terence, ti auguro di essere felice e di essere amato come meriti.
Tua ora e sempre,

Candy , la signorina tutte lentiggini.”
 
Candy rilesse quanto scritto, alcune parole erano state rimpiazzate da una macchia indistinta causata dalle proprie lacrime.
Appallottolò il foglio, lo gettò nel camino, lo guardò diventare cenere.
“Addio amore io” bisbigliò ad alta voce.

25 Dicembre 1918 New York
 
“Accendo una sigaretta e mentre guardo il fumo fluire verso l’alto mi torni in mente tu.
È Natale, come potrebbe il mio pensiero non correre e te?
Quanti anni sono passati dal giorno in cui mi hai stregato il cuore rendendolo tuo per sempre?
Immagino la collina di Pony ricoperta dalla neve, il fuoco che scoppietta nel camino e tu che sorridi ai bambini e magari a lui … chissà se sei riuscita ad andare avanti, a lasciarti alle spalle quella storia che non è mai cominciata, quell’amore che non abbiamo mai vissuto. Nell’altra stanza lei dorme tranquilla, mi chiedo se sia ignara del fatto che nella mia mente ci sei solo tu, o se finga e continui ad illudersi che forse io un giorno … Ci ho provato sai, come mi avevi chiesto, ma non puoi ordinare al tuo cuore di smettere di amare una persona, non posso costringere il mio a non amare te e solo te.
Il dolore che provo ogni qual volta ti penso è l’unica cosa che mi ricorda ancora di essere vivo. Si può essere grati alla sofferenza così come lo sono io? Perché è quel dolore assordante e costante che mi ricorda che tu sei stata parte della mia vita, che mi ricorda che non è tutta un’illusione, tu ed io insieme …
Il Mauretania e quel tuo sguardo sbigottito e preoccupato quando ti sei accorta che piangevo, come potrei dimenticare quei preziosi smeraldi che si illuminavano e ardevano ogni qual volta incrociassero i miei occhi?
L’armonica che mi regalasti, la porto sempre con me, nel taschino interno della giacca, ha l’unico posto che le spetta di diritto, sul mio cuore, laddove solo tu alberghi. Ricordo la prima volta che ti presi per mano, mentre correvamo verso la seconda collina di Pony alla festa di maggio, e il pomeriggio passato davanti al camino nel castello dei Granchester in Scozia, quella volta se non ci avessero interrotto …
Il nostro bacio, la mia dichiarazione d’amore, quel tuo rifiuto così pungente che non mi seppi controllare, così doloroso da spezzarmi il cuore.
Ti amavo, ti amo ancora, chissà se lo avevi capito, chissà se lo hai mai saputo.
Rimpiango di non avertelo mai detto mia dolce Tarzan Tutte Lentiggini, rimpiango di non averti potuto amare come avrei voluto.
Mia amata Candy, non sai quanto sia bella New York coperta dal candido manto della neve, non sai quanto sia bella la mia Broadway scintillante nel buio della notte mentre la gelida neve cade incessante e mi riporta a quel dicembre di tanti anni fa.
Avrebbe dovuto essere la giornata più importante della mia vita, avrei voluto sposarti sai? Avrei voluto dirti che ti amavo, che volevo dividere la mia vita con te, che senza di te non ero nulla, che la mia vita senza di te era vuota e non valeva la pena di essere vissuta e poi … beh purtroppo il resto lo sai.
Quanti 25 di dicembre sono passati da allora?
Eppure il dolore per la tua assenza, il dolore per la separazione sono sempre vivi e intensi come il primo giorno se non di più.
Un tempo forse mi sono illuso di poter provare ad andare avanti, ma Candy, siamo onesti, almeno a Natale penso di poterlo fare non credi?
Come avrei potuto cancellarti dal mio cuore, come avrei potuto voltare pagina? Ora al dolore per la tua assenza si aggiunge la consapevolezza di non poter smettere di amarti, e poi perché mai dovrei?
Sei la cosa migliore che mi sia capitata nella vita, non voglio dimenticarti, non voglio lasciarti andare.
Candy, se puoi perdonami per essere stato così debole e per averti deluso, per non avere mantenuto quella promessa che mi strappasti su quelle maledette scale.
Volevo solo augurarti Buon Natale, e come al solito il cuore ha avuto la meglio sulla ragione. Ti amo Tarzan Tutte Lentiggini,
tuo ora e per sempre,
Terence.”
 
Terence guardò il foglio che giaceva sul tavolino innanzi a sé, rilesse le proprie parole mentre una sensazione agrodolce si impadroniva della sua gola e dei rivoli caldi e salati solcavano le sue guancie. Con un gesto di stizza stracciò il foglio in mille pezzi prima di gettarlo nel camino e guardarlo diventare cenere.


NdA:
Come vedete, in data 27/11/2013 mi accingo a cambiare la grafica alla mia storia... meglio tardi che mai eh?
Peccato che sia una frana e che per un capitolo ci stia mettendo un anno!

Ringrazio Fede e Lara per l'aiuto col codice e Irene per il banner!
 
   
 
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