«Grazie» fu l’unica cosa che riuscì a dire a Tony mentre nell’aria si diffondevano le note di Puccini.
La dolcezza di quel gesto da parte dell’uomo era disarmante per Ziva. Tutte le volte che pensava che sarebbe rimasto per sempre l’immaturo rompiscatole che appariva, lui la stupiva con frasi dolci e profonde con gesti come quello.
«Tony..» lo chiamò senza nemmeno rendersene conto, quasi in un sussurro.«Si Ziva?»
«Ti andrebbe di restare con me?» "Non posso averglielo chiesto sul serio!" pensò la ragazza. Ma in cuor suo sapeva che era ciò che realmente voleva. Lei voleva lui nella sua vita.
"Sogno o son desto?!" Si chiese mentalmente Tony. Finalmente lei aveva metaforicamente fatto un passo verso di lui. «Con vero piacere Zee» le rispose sorridendo.
Così prese la sua sedia e la posizionò in centro alla squad room mentre lei faceva lo stesso con la sua. Erano una accanto all’altra con le braccia a contatto.
Ziva non perse tempo e prese la mano di Tony con la sua lasciando che le loro dita automaticamente di intrecciassero.
Erano perfette.
Il calore che provò in quel piccolo gesto le ricordò quello che provava tutte le volte che abbracciava Tali, anche se percepì pure dei brividi lungo la sua schiena. Finalmente aveva capito quali sentimenti la legavano a lui: si era innamorata. Si era innamorata di quell’uomo così superficiale e buffone all’apparenza, ma che si era rivelato così affascinante, coraggioso e con un cuore così grande nei momenti più importanti. Per lei era impossibile immaginarlo diversamente ed immaginare la sua vita senza Tony DiNozzo: oramai era parte del suo essere, le era entrato sotto la pelle, non poteva più farne a meno. E mentre era persa nei suoi pensieri con le loro dita intrecciate, appoggiò la testa sulla spalla del suo compagno e il profumo di lui le inebriò i sensi. Si sentiva finalmente felice.
Tony dal canto suo, quando sentì le dita sottili di Ziva intrecciarsi con le sue rimase spiazzato: non si sarebbe mai aspettato un tale gesto dalla sua collega. Lei era sempre così razionale, così glaciale, così tremendamente intrigante per lui.
Quella donna aveva il potere di farlo impazzire letteralmente: non solo era sensuale e micidiale allo stesso tempo, ma per lui era l’unica donna di cui potesse giurare di essersi realmente innamorato. Lei era la sua anima gemella.
Ora ne era sicuro.
In tutto quello che avevano passato, le uniche volte che aveva sentito una pace simile a quella che stava provando in quel preciso instante erano state a Parigi e quando le aveva mostrato la foto con sua madre fuori dal cinema. Ad un tratto sentì la testa di Ziva appoggiarsi sulla sua spalla e pensò che non potesse esserci nulla di più perfetto di quel momento. Non si era mai sentito così felice.
«Tony...»
«Si Zee...»
«Mi hai fatto il regalo più bello che potessi farmi. Sono davvero felice in questo momento. Vorrei non finisse mai»
«Farei di tutto per te, guanciotte dolci. E anch’io vorrei stare qui così per sempre»
La donna sollevò la testa dalla spalla dell’uomo e lo fissò dritto negli occhi.
«Credo di doverti confessare una cosa, Tony» disse sorridendo.
«Cosa?!» rispose distrattamente lui, senza distogliere lo sguardo dagli occhi di lei. Era come ipnotizzato.
«Ti amo!» gli disse lei tutto d’un fiato.
Tony rimase spiazzato. Non si sarebbe mai aspettato una confessione tanto diretta, soprattutto non da Ziva. Rimase a fissarla senza muoversi e senza dire nulla, al che Ziva sentì il cuore spezzarsi. Si era lasciata andare e si era esposta come non mai perché aveva sempre pensato che lui ricambiasse i suoi sentimenti e invece ora lui rimaneva lì in silenzio senza dire nulla. Non si era mai sentita più vulnerabile di così.
Sentì le lacrime farsi strada verso i suoi occhi e, non volendo piangere di fronte a lui, lasciò la sua mano e fece per alzarsi per andare in bagno il più in fretta possibile. Quando fece il primo passo però sentì qualcosa trattenerla.
Accadde tutto in fretta. Tony, dopo averla afferrata per un braccio la fece voltare e l’attirò verso di sé facendo sbattere i loro corpi. Dopodiché, rapidamente, si abbassò verso di lei e posò le sue labbra su quelle di Ziva.
A quel contatto lei spalancò gli occhi, come stupita, ma dopo un attimo li chiuse. Era il bacio che tutti e due stavano aspettando da molto tempo. Iniziò lento, inizialmente era solo uno sfiorarsi di labbra, ma Tony decise di approfondirlo. Le prese il viso tra le mani e dolcemente le fece schiudere la bocca, per poi far incontrare le loro lingue.
Dopo diversi minuti, quando entrambi sentirono bisogno d’aria, si staccarono, rimanendo fronte contro fronte ad occhi chiusi. Lui poi le accarezzò il viso facendole aprire gli occhi.
«Ti amo anch’io Zee!» le disse guardandola dritta negli occhi e sorridendole. Lei in tutta risposta fece allacciare le sue braccia attorno al suo torso e si strinse a lui appoggiando la sua testa al petto di lui con l’orecchio destro sul suo cuore che batteva all’impazzata.
Dopo qualche minuto abbracciati, lui la staccò leggermente da quell’abbraccio meraviglioso e le sollevò il viso sussurrandole «Amore, se non vogliamo far arrabbiare Gibbs sarà meglio andare, che dici?!» le disse prendendola poi sotto braccio e incamminandosi verso l’ascensore.
«Credo che quando saprà di questo si arrabbierà comunque, ma se ci sbrighiamo possiamo almeno evitare la lavata di capo di Abby. Sai quanto ci tiene a passare le feste in famiglia!!» rispose con un sorriso sincero.
«Già, anche se preferirei passarle da solo con te, queste feste» disse con quel suo adorabile sorriso malizioso che le faceva tremare le ginocchia tutte le volte.
«Per quello avremo tutto il tempo del mondo, amore mio» gli sussurrò a pochi millimetri dalle sue labbra prima di coinvolgerlo in un nuovo bacio appassionato.


NdA:
Ciao!! Questa è la prima storia che scrivo.
Spero vi sia piaciuta e che abbiate in ogni caso voglia di lasciarmi un commento.
A presto.
Gaia