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Autore: Debbi96    08/05/2013    0 recensioni
Buonssalve a tutti! :) E' la prima volta che mi cimento in una favola,e spero davvero che possa piacervi;
L'ho scritta perché avevo partecipato ad un concorso intitolato "La vita è bella",purtroppo senza alcun risultato,ma non mi do per vinta! Voglio comunque un vostro parere,vi raccomando anche critiche,io sono qui per migliorare,fa schifo? okkey ditemelo tranquillamente:)
Beh vi lascio con questa piccola citazione del racconto:)
"Non è stata la vita a crearti così,sei stato tu a scegliere di essere ciò che sei,ricordatelo questo, sempre! La vita è bella! Guardati in torno,che meraviglie ha creato il Signore! Guardati! Hai una famiglia che ti vuole bene,hai il lusso,vivi in un sontuoso castello eppure sei triste,vuoi sempre qualcosa di nuovo,non ti accontenti mai,non credi che prima di dire che la vita non è bella,dovresti guardare in fondo al tuo cuore e cercare di cambiare? Sorridi,aiuta gli altri,sii generoso,sii buono,sii dolce,e umile,non pretendere tutto e subito,e guardati intorno,vedrai che la vita è bella,che hai una miriade di doni,sfruttali e non lasciarli in un cassetto [...]"
Bye and kiss
Sana96
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ama,mia piccola Quercia!


Era uno strano bosco quello,quasi oserei dire magico,sembrava una di quelle foreste raffigurate sui libri di fiaba,quelle solite foreste dove le principesse sono rinchiuse o dove un vecchio popolo di gnomi ha subìto un qualche incantesimo.
Ma vi dirò che il nostro protagonista non è nulla di tutto ciò,non è una bellissima principessa dai capelli color del miele e una voce soave,non è un piccolo gnomo dal cappello verde a punta e la folta barba bianca; Vi do un piccolo suggerimento: vive lì da anni ormai,ha visto la storia e la vita di tutti laggiù,è un bravissimo cantastorie e ogni tanto racconta ai piccoli di fata le storie della buonanotte; Non è né umano,né animale,molti sono soliti chiamarlo “re” o  “maestro”. E’ davvero,davvero alto,robusto e maestoso, alcuni gli raccontano la propria vita per poi averne consigli,beh che aspettarsi da un saggio come lui?
Oh,ma andiamo! Non ditemi che non avete capito di chi sto parlando?! E’ il mio amico Quercia!Un vecchio albero,re della foresta,è anche un cantastorie ,un poeta,uno scrittore, è dolce,gentile con ogni passante,ha anche il senso dell’umorismo e ama la vita! Ama ciò che è,e come Madre Natura l’abbia creato. Oh lui Madre Natura l’ha vista sapete? Lo raccontava,e non smette di raccontare tutt’ora; Quando l’ha incontrata era una giovane ragazza dai capelli perlati,occhi verde smeraldo,indossava un abito di fiori variopinti,e un ciuffo le ricadeva sul volto. Come era bella,quasi non se ne innamorava! Aveva una voce angelica e un sorriso smagliante,ma sapeva essere anche lei severa a volte,non transigeva se qualcuno avrebbe fatto del male alle sue creature.
Oh Guarda chi c’è: il piccolo Peter! Peter era un piccolo folletto,era ancora giovanissimo,aveva,si e no,107 anni! Lo chiamai,volando verso di lui, e mi poggiai con le mie zampette sulla sua spalla.
-Ciao Syria!- mi salutò lui
Scusatemi,non mi sono ancora presentata?! Sono Avia Syria,o nonna,o Grandma, sono uno dei gufi più anziani di tutta la foresta,qui conosco tutti e anche io do consigli,non solo nonno Quercia!
-Sta per iniziare una delle storie di nonno Quercia!- mi disse entusiasta lui
-Oh quel vecchio briccone non la smette mai di inventarsi storielle vero?!-
-Avia,non essere così permalosa!- mi rimboccò lui
-Io,permalosa?!- dissi facendo l’ingenua,lui mi guardò torvo – beh significa che ne ho preso dallo zio Uffa!-
-A proposito,come sta?-mi chiese e fui felice di cambiare discorso
-E’ nel bosco dei centro acri,insieme a quell’orsacchiotto e il suo gruppo di amici!- dissi –Devo ricordarmi di andare a trovarlo!-continuai rivolgendo quella frase più per me che per Peter,che oramai sembrava essere assente,forse pensava a quale altra avventura avrebbe vissuto tra le parole di Quercia.
Quando arrivammo al centro del bosco,una miriade di creature circondava nonno Quercia,erano tutti impazienti nell’ascoltare la nuova storia. Mentre mi poggiai su un ramo del nonno,vidi con la coda dell’occhio Peter avvicinarsi ad altri folletti suoi coetanei,poi Quercia mi salutò.
-Oggi ascolterò anche io la tua storia Quercia- contraccambiai il sorriso donatomi dal nonno,mi accomodai meglio sul ramo e tesi le orecchie pronta anche io per una nuova storia.
-Quella che racconterò oggi,non è una comune storia-prese a parlare lui -amici,è arrivato il momento che io racconti una vera storia,che potrebbe sembrare fantastica,ma non lo è. Ho deciso di raccontarvela perché io so un po’ tutto di tutti voi,ma voi di me che sapete? -
-Sei il nostro nonno Quercia!-rispose uno
-Il nostro amico- disse un altro
-La creatura più dolce e più brava di tutta la foresta!-rispose Peter,a quella risposta io mi sentì offesa e fui certa che Quercia se ne accorse infatti continuò – Oh ma di creature dolci e speciali ce ne sono tante oltre me nella foresta,prendete ad Avia Syria,per esempio,se non ci fosse lei qui cosa faremmo?!-mi diede una fugace occhiata,io gli sorrisi poi lui riprese a parlare – Non sono sempre stato così, sapete - e nei suoi occhi c’era un velo di tristezza,capì subito che storia stava per raccontare,c’ero quando visse quei giorni,ma gli avrebbe fatto bene raccontarli?
Notò il mio disappunto,ma mi guardò di nuovo negli occhi,le sue pupille così nitide che celavano quel dolce sorriso mi fecero cambiare idea,sorrisi anche io e decisi che sarei rimasta per tutto il tempo in silenzio ad ascoltare,a rivivere quei momenti.
-Una volta,tanto tempo fa,in questa foresta viveva un giovane ragazzo,aveva gli occhi azzurri come il cielo,e i capelli neri come la notte senza stelle; Ma non fatevi ingannare da quel suo viso angelico,dentro di lui viveva una bestia,un ragazzo crudele e spietato con tutti; Il ragazzo da quando nacque dovette convivere con questa bestia che aveva in corpo,non potendo purtroppo cambiare la sua natura.
Arrivò il giorno in cui compì sedici anni ed anche il tempo in cui avrebbe dovuto cercare moglie per avere dei figli che avrebbero portato avanti il regno;Allora il padre,suo re,organizzò un banchetto dove tutte le donne in età da marito avrebbero dovuto partecipare,la ragazza che sarebbe piaciuta al principe sarebbe diventata presto regina.
Era tutto perfetto,però non ebbe fatto i conti con la bestia dentro di lui,infatti lo stesso giorno,a mezza notte,il lui ragazzo e il lui bestia si sarebbero scontrati,uno dei due avrebbe vinto,e avrebbe prevalso sull’altro.
Purtroppo la parte cattiva si faceva sempre più sentire,mentre quella buona andava a dissolversi. Stava ballando:oh com’era bella quella ragazza,aveva due occhi verdi smeraldo splendenti e un sorriso quasi magico- fermò un attimo il suo racconto,aveva gli occhi persi nel vuoto,o forse stava solo immaginando quella dolce figura angelica –le chiesi..il ragazzo le chiese di lasciare un attimo la sala insieme a lui,perché voleva rimanere solo con quella che,ne era sicuro,sarebbe diventata sua moglie. Ma invece di portarla in giardino,si diressero insieme verso una lunga rampa di scale che portava alle stanze del castello. Era un ragazzo che,sebbene sapeva della sua doppia identità,anche quando non prevaleva la bestia,preferiva essere egoista, pretendeva e basta,perché lui era il principe che sarebbe diventato re,perché tutti gli dovevano ubbidire.
Entrati nella stanza, la baciò violentemente, come per dirle “resta con me”,ma il tempo era scaduto,l’orologio scattò la mezzanotte ed ormai anche solo l’ombra del ragazzo buono e puro era sparita. Poi non seppi esattamente come,forse il dolce viso della ragazza,forse i suoi occhi che se prima trasparivano felicità,adesso solo paura,ma il ragazzo scoppiò in un pianto,un pianto pieno di agonia.
La ragazza lo guardò e gli sorrise,emanava una strana luce,non indossava più il suo abito color del cielo,ma adesso era ricoperta di fiori variopinti,e con i suoi occhi color smeraldo gli sorrideva
-Ciao Henry - gli disse - mi chiamo Madre Natura; Tu hai preferito essere la bestia,hai preferito odiare te stesso e chi ti circonda,per tutta la tua vita,hai pensato solo a te stesso,e adesso che fai? Piangi?! Perché?- gli chiese
-Scusa- non seppe rispondere in alcun altro modo
-Non devi scusarti con me,ma devi scusarti con te stesso!- gli disse la donna
- Come posso sconfiggere la bestia?-
-Oh non è così semplice,ci vorranno anni e anni,forse anche secoli-
-Potrò morire prima che succeda..-
La donna rise – E’ di questo che hai paura?! Morire con il rimpianto di non essere mai stato l’uomo giusto che i tuoi genitori hanno creato? O hai paura di cadere negli Inferi?!- lui non rispose – Non basta tornare uomo,anche se si distrugge la bestia,il tuo cuore resterà invariato,se non cambi e se non riesci a capire il tuo sbaglio,allora succederà tutto di nuovo,daccapo,come un ciclo infinito-
-Allora come farò?-
-Ama la vita!-
-Ma la vita,mi ha creato così,come posso amarla?-
-Non è stata la vita a crearti così,sei stato tu a scegliere di essere ciò che sei,ricordatelo questo, sempre! La vita è bella! Guardati in torno,che meraviglie ha creato il Signore! Guardati! Hai una famiglia che ti vuole bene,hai il lusso,vivi in un sontuoso castello eppure sei triste,vuoi sempre qualcosa di nuovo,non ti accontenti mai,non credi che prima di dire che la vita non è bella,dovresti guardare in fondo al tuo cuore e cercare di cambiare? Sorridi,aiuta gli altri,sii generoso,sii buono,sii dolce,e umile,non pretendere tutto e subito,e guardati intorno,vedrai che la vita è bella,che hai una miriade di doni,sfruttali e non lasciarli in un cassetto,il Signore ti ha donato un cuore ed un cervello per usarli,cosa ti piace fare dimmi!-
-Mi piace raccontare storie,inventarmi dei mondi magici -
-Che ne dici di farlo?! Potrebbero diventare delle belle storie della buonanotte per le amiche fate o gli amici folletti un domani!- gli fece l’occhiolino,poi la stessa luce di un attimo prima e sparì nel nulla.
Il ragazzo si svegliò con i piedi,non più piedi,attaccati al suolo,e le braccia,non più braccia,che sorreggevano un enorme peso. Poi vide un strano uccello,avvicinarsi a lui,l’uccello sorrideva. Era Syria,il suo gufo domestico,che vedeva ed osservava ogni giorno,che lo guardava con quei due occhioni color mandorla,ad un tratto parlò,come poteva un uccello parlare? E lui come riusciva a capirlo?Syria si appoggiò su sul suo ramo e si accoccolò a lui “Non piangere Henry,non piangere mia piccola Quercia,adesso sei piccolo,ma diventerai grande e maestoso. Puoi scegliere Henry,scegli di tornare la bestia? O vuoi iniziare ad amare? Ama Henry. Ama, mia piccola Quercia!”.
  
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