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Autore: Johnlockistheway    08/05/2013    8 recensioni
Merlin è distrutto per la morte di Arthur.
Così, nonostante gli avvertimenti, compie un gesto estremo.
Perché non gli importa delle conseguenze.
Ormai, non importa più nulla.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Morgana, Principe Artù, Uther | Coppie: Merlino/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nel futuro
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Nuova storia! Spero che leggerete e che vi piacerà.

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Ok, adesso vi lascio alla storia, ci si vede in fondo!

 

 

 

 

 

 

Guardo la barca allontanarsi, bruciando.

 

"Forza. Dobbiamo arrivare al lago"

 

Ci credevi veramente, Merlin?

Credevi davvero che ci saresti potuto arrivare?

I pensieri non mi danno tregua.

Così come i ricordi.

 

"Merlin"

 

Oh Arthur...

 

 

"Senza i cavalli non possiamo. È troppo tardi"

 

Perché hai detto così Arthur?

Perché hai distrutto le mie ultime speranze?

No, non è vero.

Non posso accusarti.

Io lo sapevo.

Sapevo che non ce l'avrei mai fatta, solo che... non potevo abbandonarti.

Non così.

Avevo bisogno di lottare.

Ancora un po'.

Volevo lottare.

Eppure quelle poche parole mi hanno fatto crollare.

 

"Tutta la tua magia, Merlin, e non puoi salvarmi la vita"

 

Arthur.

Sciocco, stupido asino.

So cosa stavate facendo.

Non potevate mostravi fragile, certo che no.

Ma non è quello.

Voi cercavate di aiutarmi.

Lo so.

Cercavate di farmi accettare il tutto.

Cercavate di farmi capire che sapevate che la colpa non era mia.

Che avevo fatto tutto il possibile, e anche di più.

E che questo, voi, lo sapevate.

 

"Posso. Non ti perderò"

 

Come saranno suonate sciocche e vuote le mia parole in quel momento.

Ma cercate di capire.

Cercavo solo di dirvi quanto vi volevo, e voglio, bene.

 

"Soltanto, abbracciami"

 

La vostra ultima richiesta.

Non potevo non esaudirla.

Vi ho stretto forte a me, più che potevo, quasi come a volervi trattenere.

L'ultimo abbraccio.

Non potrò mai dimenticarlo.

 

"Voglio... dirti una cosa..."

 

Perché non siete state zitto?

Perché?

Io non volevo sentirmi dire nulla.

Volevo solo stringervi.

Volevo che quell'attimo si fermasse.

Volevo che diventasse infinito.

Volevo non dovervi dire addio.

"Non mi dirai addio"

 

Ve l'ho anche detto.

Non volevo nessun addio da voi.

Mi avrebbe distrutto.

 

"No...Merlino... tutto quello che hai fatto... adesso lo so"

 

Mi sentivo così in colpa quel momento.

Che contava quello che avevo fatto?

Che contava, se non potevo salvarvi la vita?

Ma sopratutto... quello che ho fatto?

Non avrei potuto fare niente senza di voi.

Avevamo fatto così tante cose insieme...

E altrettante avrei voluto farne.

Ma alla fine, che importava?

Stavate morendo.

Era l'unica cosa che riuscivo a capire.

 

"Per me... per Camelot... per il regno che mi hai aiutato a costruire..."

 

Già... il regno.

Lo stesso per il quale voi stavate morendo.

Il nostro destino.

Lo stesso che vi stava portando via da me.

 

"Ci saresti riuscito anche senza di me"

 

Perché voi siete sempre stato più forte di me.

Senza di voi, io non avrei mai potuto fare niente.

 

"Forse. Ma voglio dirti... qualcosa che non ti ho mai detto..."

 

...

 

"Grazie"

 

Oh Arthur...

Questo mi ha distrutto veramente,

Molto più di ogni altra parola, molto più di un addio, molto più di tutto.

Con una sola parola, mi avete distrutto.

Perché in quella parola ho sentito così tanto.

E ho capito che mi stavate davvero ringraziando.

Per tutto.

Per tutti questi anni inseme.

Per tutti gli insulti.

Per il solo fatto di esservi sempre stato accanto.

Ma sopratutto, sentivo la vostra riconoscenza per il fatto che vi ero accanto.

Anche se non potevo fare niente.

Anche se ero impotente.

A voi bastava che io fossi lì.

Avrei voluto dirvi che non dovevate ringraziarmi.

Ma poi è successo: avete chiuso gli occhi.

 

"Arthur! Arthur! No... Arthur!"

 

Eravate morto.

 

"No..."

 

"No..."

 

Siete morto.

 

Mi appoggio contro un albero, la vostra spada in mano, le lacrime che scendono, senza potersi fermare.

Non ricordo molto dopo quel momento.

Dopo che avete chiuso gli occhi, è stato come se anche nella mia mente fosse calato un velo nero.

Ma credetemi, sire, quello non è niente in confronto alla voragine che mi si è spalancata nel cuore.

Un buco nero, profondo, e freddo.

Mi sento come se mi avessero strappato una parte dell'anima.

Ed è così.

Perché voi eravate parte di me.

Parte del mio Destino.

Lo stesso, crudele, che vi ha portato via.

Via da me.

So che non sarà per sempre: mi è stato detto che un giorno tornerete.

Ma "un giorno" è un tempo indefinito.

Quanto può essere "un giorno"?

Due anni? Venti? Cinquanta?

Un secolo? Otto? Mille anni?

Qualunque tempo sia, è troppo perché io possa aspettare.

Voglio rivederti.

Adesso.

E c'è un unico modo perché questo possa accadere.

Stringo più forte la spada: mi rassicura sapere che ho ancora una scelta.

Che posso ancora porre fino alle mie sofferenze, se lo voglio.

E io lo voglio.

Davvero.

Quanto può far male una lama nel petto?

Di sicuro, fa meno male dello squarcio che ha aperto la vostra morte.

Impugno più saldamente l'arma, alzandola sopra di me.

"EMRYS!"

Un urlo mi attraversa la mente, fermandomi.

Abbasso la spada, stupito: chi mi ha chiamato?

Ed ecco che, per un secondo, riesco persino a dimenticarmi di respirare.

Davanti a me, avvolti in un alone di luce, ci sono gli spiriti di antichi maghi.

Non li ho mai visti prima d'ora, ma per istinto, so chi sono.

Tuttavia, non mi perdo a guardarli tutti, e preferisco concentrare la mia attenzione sulla donna al centro.

Viviana*, la Somma Sacerdotessa di Avalon.

"Che cosa ci fate qui?" chiedo "Suvvia, parlate, in modo che poi io possa raggiungere il mio Destino".

"È proprio per questo che siamo qui, Emrys. Tu non puoi morire".

Rido.

Non vi preoccupate, Arthur, non mi impediranno di raggiungervi.

"Sì che posso"

"Tu non capisci. Non puoi capire. Ma non devi morire".

"Non devo morire? E perché mai?"
"Perché è un tuo dovere vivere"

"Perché"

Non è propriamente una domanda, ma sembrano abbastanza turbati da questa parola.

"Perché devi. Tu rappresenti un equilibrio fragilissimo, che è stato creato con secoli di lavoro, e che non deve essere assolutamente spezzato. Se ti ucciderai, lo romperai, provocando il caos nell'intero mondo, adesso e nei secoli a venire"

"Non mi importa"

"Dovrebbe"

"Invece non mi importa. Io sono nato per stare accanto ad Arthur, e lui adesso è morto. Che senso ha la mia vita senza di lui? Lui era il mio Destino. Non posso vivere se lui non c'è più"

"Emrys..."

La voce della donna si è fatta più tenera adesso.

Sembra quasi che le dispiaccia.

"Mi dispiace per quello che è successo" Ecco, appunto. "So come ti senti, e posso comprendere che i tuoi sentimenti rendano tutto più difficile, ma..."
"Che intendete dire?"
I miei sentimenti? A che cosa si riferisce?

"Tu l'amavi" dice semplicemente.

E improvvisamente, mi rendo conte che ha ragione.

Vi amavo Arthur.

Vi amavo con tutto me stesso.

E, diavolo, sì, questo rende tutto decisamente più difficile!

"Sì" rispondo "Ed è per questo che devo farlo. Ve l'ho detto: non posso stare senza di lui... non posso."
"Emrys ti prego. È sempre difficile perdere qualcuno. Ma non puoi arrenderti così. Dalla tua morte, dipende molto più che il tuo solo Destino. Da essa, dipende il destino dell'intero mondo. Ti prego, Emrys, pensaci bene. Non compiere un gesto così sconsiderato. O ti assicurò che tu stesso ne pagherai le conseguenze"

Mi fissa in silenzio, per un momento.

"Mi dispiace per quello che è successo. Comprendo il tuo dolore ma..."
All'improvviso, mi accorgo che sto piangendo.

Con rabbia, mi asciugo le lacrime.

"No. Tu non capisci. Non puoi capire. Nessuno di voi può! Io non sono nessuno senza Arthur. Senza di lui, io non posso esistere! Voglio raggiungerlo. Non mi importa se pegherò le conseguenze del mio gesto. Io non posso aspettarlo"

E questa è l'unica certezza che ho, mentre, con un rapido gesto, trafiggo il mio cuore con la spada.

"Emrys no!"

L'urlo della donna mi risuona nelle orecchie, ma ormai è troppo tardi.

Sprofondo nel buio, felice.


"Sto arrivando, Arthur"

 

*My corner*

 

Salve!

Questo primo capitolo descrive il finale modificato, ma i dialoghi iniziali li ho presi proprio dalla puntata.

Comunque, se volete, mi farebbe piacere ricevere un parere, tanto per sapere quanto ho fatto schifo.

Alla prossima!

Baci

Morgana

 

NOTE: *Ho scelto questo nome perché mi è sempre piaciuta la storia di Merlino e Viviana

 

 

   
 
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