Le
parole che non ti ho detto
Prologo.
- E
con questo siamo a dieci.- sussurrò tra sé e
sé
Zayn sistemando il mazzo di fiori con cura nel vaso sul mobile della
cucina del
piccolo ma comodo appartamento nella periferia di Bradford.
Accarezzò
i petali dei fiori colorati, il suo sguardo
pensieroso fisso sulla strada su cui si affacciava la finestra.
Dieci
mesi e ancora non sapeva chi faceva recapitare
quei mazzi di fiori nella scuola in cui insegnava. La prima volta,
finito il
suo orario di lezioni nella scuola elementare della città,
aveva raggiunto il
fiorista indicato sul biglietto ma quello non aveva aperto bocca. Aveva
solo
ripetuto, fino allo sfinimento, “segreto
professionale” e altre cose assurde.
Poi però aveva detto una frase che l’aveva fatto
arrendere e tornare a casa con
la coda tra le gambe e il mazzo di fiori in mano.
“Se
non si è firmato vuol dire che vuole restare
anonimo, chi sono io per farlo uscire allo scoperto?”
E
da quel giorno li aveva accettati senza fare storie,
anzi li aspettava con ansia solo per leggere quel biglietto non firmato
che gli
rendeva più semplice ricominciare il mese con quei bambini
casinisti.
-
Liaaaaaam!- Aprì la porta di casa sospirando quando
sentì che sua madre l’aveva già
riconosciuto. Si lasciò abbracciare mentre il
fratellino più piccolo non voleva saperne di lasciare la sua
gamba.
-
Come mai questo ritardo?- domandò solo suo padre
senza mostrare altro interesse.
-
Il treno ha fatto ritardo, sono passato dal fiorista
ed ho preso il traffico di fine giornata.- rispose subito tenendo lo
stesso
tono duro del padre.
-
Non c’era bisogno di comprarmi dei fiori, te lo
ripeto ogni mese ma tu non mi ascolti.- lo rimproverò la
madre prendendo
ugualmente il mazzo che Liam teneva in una mano
- ma li accetto con molto piacere.- gli lasciò un bacio
rumoroso sulla guancia
e si allontanò tutta felice annusando i fiori.
-
Non capisco come mai sprechi i pochi soldi che
guadagni da quel fiorista pazzo con le idee strambe.- grugnì
ancora il padre
andandosi a sedere di nuovo sul divano con il suo giornale.
-
Non lo capisco nemmeno io. - sospirò Liam cercando
di non badare al fatto che suo padre non l’aveva nemmeno
salutato, come ogni
altra volta.
-
Allora, hai fatto il bravo oggi?- chiese prendendo
in braccio il fratello che continuava a richiedere le sue attenzioni.
Non
doveva farsi condizionare dal carattere del padre, ma era sempre
così difficile
passare sopra a tutte quelle mancanze.
Il
bambino tra le sue braccia iniziò a ridere e poi
iniziò a raccontare di come il “maestro
Zayn” era arrossito accettando un mazzo
di fiori.
Angolo
Shine:
Nulla
da dire su questa..cosa.
Il titolo richiama quello di un libro di Nicholas Sparks (che in
realtà è
quello che meno mi ispira e piace..)
Questo
è solo il prologo, ho già pronti 15 (QUINDICI!)
capitoli. E pubblicherò un capitolo a settimana.
Sono
mesi che ammuffisce nella mia chiavetta e visto
che non ho nulla da fare in questo momento mi son detta:
"Perché no?"
e quindi eccoci qui. :)
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commenti, perplessità, critiche e quant'altro
cliccando il bel bottoncino là sopra ;)
Un
ringraziamento a chi avrà il coraggio di leggere e
sopportarmi <3
Vi
voglio già bene :D