Ormai sono più di due settimane che Kurt vive in casa di Blaine. E Blaine è abbastanza sicuro della sua decisione, come pure del fatto che sia riuscito ad abituarsi a una vita così.

 Certo, vivere da solo è molto più semplice. Non bisogna aspettare per delle ore che si liberi il bagno, perché qualcuno presta tanta... veramente tanta attenzione alla cura della propria pelliccia; non bisogna fare i salti mortali per preparare la cena, perché qualcuno non può di certo mangiare "questa orripilante pizza piena di grassi" ed esige del "cibo decente"; non bisogna accoccolarsi su sé stesso per occupare una piccolissima porzione di un divano a tre posti, starnutendo di continuo, perché la coda dello stesso qualcuno prende troppo spazio e i suoi peli non fanno che solleticare il naso. Però vivere con quel qualcuno, e cioè con Kurt, è più divertente che da solo. E su questo non ci sono dubbi.

 Kurt ha smesso di spaventarsi ad ogni minimo rumore, ha smesso di camminare in punta di piedi ed essere diffidente verso ogni nuovo oggetto che appare in casa. E tutto questo è un bene, perché significa che Blaine fa le cose in modo giusto. Lui sa del brutto passato di Kurt e adesso con tutte le sue forze cerca di fargli capire che qui è al sicuro, che questa è casa sua. Blaine ce la mette tutta perché il suo cuore si stringe ogni volta che vede quella fragile e tenera creatura spaventata (la coda e tutti i peli gli si rizzano, le piccole orecchie aderiscono alla testa, gli occhi si spalancano - e per un attimo vi si legge il panico - e poi diventano vitrei e freddi e assenti... finché Blaine non riesce a convincerlo che tutto va bene) oppure, il che è ancora peggio, triste e rassegnata (la coda abbassata o circonda i fianchi, gli occhi si riempiono di lacrime e perdono il loro splendido colore, diventando grigi, il ragazzo si chiude in sé stesso e qualche volta potrebbe addirittura  perdere il legame con la realtà). Blaine è convinto che Kurt meriti qualcosa di meglio che incubi notturni e terribili ricordi... E così si dà da fare, cercando di aggiustare ciò che è stato rovinato dagli altri.

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 - Blaine? - Il ragazzo sussulta, preso alla sprovvista e si affretta a chiudere il portatile, dove è aperta la finestra "Gli ibridi: i problemi principali". Poi guarda verso la porta, da dove proveniva quella voce melodiosa. Kurt è lì in piedi, senza neanche varcare la soglia della stanza, con lo sguardo piantato nel pavimento e le guance leggermente arrossate. I suoi capelli sono arruffati e ha addosso soltanto una maglietta che di solito usa per dormire... è assolutamente adorabile, ma c'è qualcosa nella sua espressione che costringe Blaine ad irrigidirsi e tirare un forte sospiro. Gli occhi del ragazzo sono leggermente lucidi, il che può significare solo una cosa: Kurt ha di nuovo pianto.

 - Kurt, perché non dormi? - Anderson sa già la risposta - gli incubi. Sposta il portatile sul comodino e guarda l'orologio - 02:14 - è ora di dormire. Blaine rivolge un incoraggiante sorriso al ragazzo e gli fa cenno verso il letto, invitandolo ad avvicinarsi. Perché lo sa, Kurt ancora non osa entrare nella sua camera da letto senza un permesso, per quanto Blaine l'abbia rassicurato più volte, che ciò fosse normale. - Vieni qui.

 Allora Kurt entra. Appoggiando piano i piedi per terra, lentamente si avvicina al letto del suo padrone. A Blaine fa veramente schifo questa parola, non gli piace questa definizione del loro rapporto, lui vorrebbe diventare un amico per Kurt... non padrone, ma l'altro continua a chiamarlo così.

 Kurt si infila sotto la coperta, subito dando le spalle a Blaine, vergognandosi e cercando di diventare piccolo piccolo. Nessuno dei due parla: tanto, Kurt non è pronto per raccontare del suo incubo adesso. Veramente, non lo sarà nemmeno domani, ma domani, se non altro, Blaine avrà più forze per provarci. E intanto i due possono godere di questo silenzio.

 Blaine spegne la luce prima di mettere più giù il cuscino e sdraiarsi sopra. Sta fermo così per un paio di secondi, ma si sente sbagliato: lui deve aiutarlo in qualche modo. Si gira piano sul fianco, si avvicina al ragazzo e lo abbraccia delicatamente. Al inizio Kurt trema nelle sue mani, è tutto rigido e, per essere sinceri, Blaine è abbastanza sicuro che sia sul punto di scappare... ma poi accade qualcosa che lo fa sorridere. Kurt si rilassa e poco dopo si avvicina a Blaine, accomodandosi con la schiena incollata al petto di Anderson.

 - Buonanotte, Kurt, - mormora Blaine, stringendolo e sorridendo contro i suoi capelli. E chissà per quale motivo, si sente felice in questo preciso momento.

 - Buonanotte, Blaine, - risponde Kurt.

 E Blaine potrebbe giurare che, prima di addormentarsi, sente un leggero, ma decisamente palese "Purr...purr..."