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Autore: Euterpe_12    27/11/2007    15 recensioni
E scappiamo. Scappiamo amore mio, dove niente è sbagliato. Dove l'unica cosa giusta è amare, amare tanto come io amo te. Dove ti posso stringere, dove tu non piangi e io non mi sento uno straccio ogni volta che mi sveglio la notte dopo averti sognato. Perchè tu sei il mio sogno. Ed il mio sogno ora sta piangendo, qua, al mio fianco... ed io non ho il coraggio di voltarmi e stringerlo al mio petto.[Cap.6] (MasayaxIchigo, RyouxIchigo)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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LET’S STAY HERE

 

 

 

 

LET’S STAY HERE!

 

 

***

 

 

Cap.1: Riepilogo

 

-Vorrei parlarti.- gli aveva detto quel giorno di tanti anni fa.

Lui si era voltato verso la sua figura, per poi scrutarla con indifferenza. In  fondo, era da lui tutto questo. Forse era per un tale motivo che la giovane non sembrò turbata da quel comportamento, e se ne stette lì impalata, sul ciglio del grosso portone del caffè. Lo sguardo basso, quasi dovesse confessare un orribile delitto, la voce fiebile, come se le parole che a poco avrebbe pronunciato, fossero una confessione cruda e maledetta.

-Allora entra, e dimmi tutto.- aveva risposto, incrociando le braccia, ed osservandola ancora. Gli piaceva tanto guardarla quando non aveva Aoyama intorno, gli pareva addirittura più bella. Forse però, erano semplici, stupide convinzioni portate da quel cuore innamorato. Ichigo si sedette. Lo sguardo incollato al tavolino bianco, il respiro interrotto da strane emozioni.

-Shirogane-kun…- si decise a parlare. Il biondo si voltò verso di lei, osservandola con malcelata curiosità, con quella brama di sapere che poche volte lo aveva colto. -Io… ho preso una decisione.- disse ancora, chiudendo gli occhi. Il ragazzo le si fece vicino, sedendosi di fronte a lei, quasi volesse in un qualche modo, incoraggiarla.

-Cosa?- una semplice parola, che sembrò far ripiombare Ichigo in quel crudele baratro.

-E’ difficile… ma non posso fare altro.- un po’ più convinta, la rossina alzò il capo, specchiandosi per qualche attimo, nelle iridi color ghiaccio di Ryou. Era infinitamente bello, e lei questo lo sapeva fin troppo bene, una bellezza rara che purtroppo, non era mai riuscita a cogliere sino in fondo. L’unica risposta del ragazzo fu un sospiro, sino a quando Ichigo, stremata, si decise a rivelare tutto -Ho deciso di partire per Londra insieme ad Aoyama-kun.- proferì, velocemente. Un proiettile che riuscì a perforare l’anima ed il cuore del biondo che nonostante tutto, non si scompose. Si limitò ad aprire gli occhi, e fissare ichigo dritta dritta nelle sue iridi calde.

-Quindi, hai deciso di lasciarci.- poche parole, che fecero stringere il cuore della ragazza. Sapeva che il giovane scienziato aveva ragione, sapeva anche di lasciarli in una brutta situazione, ma che poteva farci se voleva stare con l’unico amore della propria vita?

Già, unico. Allora perché il cuore aveva iniziato a batterle non appena Ryou Shirogane si era alzato, e posto davanti a lei? Perché ora che aveva avvicinato il proprio sguardo a quello del biondo per gridargli in faccia le proprie ragioni, non pensava ad altro che alle sue iridi di ghiaccio?

-Io non posso che dirti… che spero vi andrà tutto bene a Londra.- sussurrò il biondo, quando Ichigo era tornata alla posizione iniziale.  

-Solo questo? Non vi mancherò e?- chiese, sarcastica. Sapeva che se avesse detto la notizia a tutta la banda nello stesso momento, una serie di schiamazzi e lacrime avrebbe inondato il caffè, ed il solo pensiero che a breve sarebbe accaduto, le fece male. Ma aveva deciso di parlarne prima con Shirogane, perché almeno, si sarebbe potuto subito aggiustare in altri modi, o architettare altri piani.

-Bè…- ci pensò sopra il ragazzo -Più che altro i piatti della cucina potranno far festa, perché se ne andrà il loro incubo peggiore.- un sorriso leggero, la mano appoggiata al mento. E le gote di Ichigo che si tingevano di rosso, con rabbia più che giustificata.

-Shirogane-kun!- tuonò, riavvicinando il proprio volto a lui. Era talmente automatico; ogni volta che le diceva qualcosa di poco carino, lei scattava sulle punte, e si avvicinava al suo volto. Solo scuse? In quel momento non ci pensò.

-Sei davvero antipatico!- disse ancora, ferendolo con lo sguardo. Ma lui sorrise ancora. Un gesto falso, data la sofferenza incredibile che provava in quel momento.

-E cosa dovrei dirti?- freddò il momento il ragazzo. Lei abbassò lo sguardo, riflettendo su quelle parole. In effetti, si era scaldata per poco. Davvero, cosa si aspettava che dicesse Shirogane? Che si disperasse? No, di certo non era da lui. Merda. Che avrebbe fatto ora? Decise di optare per ilsilenzio, e vedere cosa presto avrebbe fatto il giovane. Ma Shirogane non le concesse nulla. Si limitò a sospirare, ed a sussurrare un:”sei proprio una bambina.” Che la ferì ancora di più.

-La verità…- voce rotta, soffocata. Voce delusa, voce implorevole. -La verità è che… è che mi dispiace… mi dispiace abbandonarvi Shirogane-kun…- gli occhi lucidi, le parole interrotte da piccoli singhiozzi che lenti, si trasformavano in un pianto incessante. E lui non resistette. Odiava da morire vederla soffrire. E la propria mano sfiorò il piccolo mento di lei che non oppose resistenza. Lo fissò. Si fissarono. Uno sguardo infinito che purtroppo presto, sarebbe finito.

-Ichigo… io… cosa dovrei dirti?- domandò, non sapendo davvero che fare. La realtà era che avrebbe voluto baciarla, stringerla ed ordinarle di rimanere in Giappone a combattere con lui, per lui. Ma sapeva che non sarebbe servito a nulla, e preferì di gran lunga evitare quella figura da sentimentale. Purtroppo non era da lui, non era da Ryou Shirogane comportarsi così. 

-Forse… forse hai ragione…- riuscì a rispondergli, accennando un lieve sorriso -Sono una sciocca… non so nemmeno perché sto piangendo!- continuò, mentre le guance si riempivano di lacrime.

-Già… sei una sciocca.- ed un sorriso liev e del ragazzo. Malinconia, amarezza si leggeva il quel gesto così raro per lui.

-Scusa… scusa se vi abbandono!- sensazioni forse troppo forti, forse troppo brutali per lei che di quella vita, non ne poteva fare più a meno. Ma non poteva fare più a meno neanche di Aoyama, era diventato la sua fonte di libertà, di felicità. Era tutto ciò che si potesse desiderare dalla vita, quell’amore infinito che lei, conosceva bene.

Fu in quel modo che Ichigo Momomiya aveva abbandonato il caffè Mew mew. Un luogo dove aveva avuto le sue esperienze migliori, il luogo in cui un biondino speciale si era innamorato di lei. Ma era tornata; er a tornata per l’ultima battaglia insieme alla squadra mew mew, e la nuova componente Berry. Era stato difficile, ma c’è l’avevano fatta! Poi la decisione di lavorare per sempre al caffè. Di non perdersi mai di vista, di rimanere sempre uniti. Tuttavia, dopo un intero anno, Ryou e Key avevano deciso di far ritorno in america per incominciare una nuova vita. Era tempo di cambiamenti, e questo per Ichigo e le altre ragazze fu parecchio traumatizzante. Perché Shirogane aveva deciso di andar via? Odiava così tanto stare accanto a tutte loro? Quando lo avevano domandato a Key lui aveva alzato le spalle, per poi lanciare uno sguardo gentile verso di lei. Verso Ichigo. Perché? Possibile che potesse essere lei la causa di quella fuga? Ma quale fuga… chi aveva deciso di chiamarla così? Ah sì… lei stessa.

-Perché te ne vai?- gli aveva chiesto così, mentre lui spegneva un computer del laboratorio. Si era voltato verso di lei. Lei con le guance in fiamme, lei bella come il sole.

-Perché non ho più motivo di rimanere qua.-  aveva risposto, per poi darle le spalle.

Bugiardo. Codardo. Fuggi da lei. Da loro.

-Ma…- un sospiro. Era stanco. Stanco di vederla con lui, di non poterla stringere  a sé.

-Ma niente Ichigo. Avete passato un anno qua al caffè, ma io ho una mia vita da condurre, e la mia vita è a New York.- terminò, avviandosi verso l’uscita. Una camminata leggera, lenta. Eppure sapeva che non lo avrebbe fermato. O almeno questo credeva lui.

-Aspetta… Shirogane-kun!- si era voltata, stringendogli forte il polso. Lui si dovette girare verso la giovane, per osservare quegli occhi lucidi, occhi che poche volte aveva visto nella sua giovane vita.

-Che vuoi?- freddo, glaciale. Perché diavolo era così?

-La vuoi smettere di essere così insensibile? Dici di avere una vita da condurre in America… ma chi hai laggiù oltre ad Akasaka-san? Credo nessuno no? Per una persona… il proprio mondo, la propria vita… sono gli amici, coloro che gli stanno sempre vicino, che sono pronti ad aiutarti, che ti vogliono bene!-

-Ichigo, tu mi vuoi bene?- la voce fiebile, un sorriso falso stampato sulla faccia. Voleva vederla. Voleva vedere quella nota d’insicurezza nel volto bianco. Voleva vedere quello sguardo abbassarsi, quelle iridi chiedere aiuto. Ed in fine quel no secco, che avrebbe segnato la morte definitiva del suo cuore. Attendeva tutto questo Ryou, con una calma quasi grottesca.

-Noi tutte… noi tutte proviamo molto affetto sia per te che per Akasaka-san.- sussurrò così, dopo aver riflettuto per qualche attimo. E solo in quell’istante ad Ichigo vennero in mente tutte le volte che quel biondino antipatico, le aveva fatto battere il cuore, e ben presto capì di volergli bene. Quel bene che forse si vuole solo agli amici, quelli importanti, quelli fedeli. Ma di certo, non gli e lo avrebbe mai detto; o almeno questo credeva lei.

-Bè Ichigo, io voglio trovare altro. Mi dispiace, ma da domani il caffè mew mew sarà chiuso.- quelle parole spezzarono il cuore della ragazza. E Ryou, capendo che non c’era più altro da dire, iniziò ad avviarsi verso l’uscita, con calma, eleganza.

-Shirogane-kun!- un richiamo, forse disperato, forse falso. Fatto sta che il biondo si voltò verso di lei. Gli occhi ancora lucidi, i pugni ben stretti, mentre la penombra del laboratorio l’avvolgeva tutta -Io ti voglio bene… per quanto ti possa importare…- aveva sussurrato, pentendosi. E se lo avesse raccontato ad Aoyama? No, non ci sarebbe voluta. Il moro era sempre stato geloso di Shirogane, per quanto la ragazza fosse sicura di pensare solo ed esclusivamente ad Aoyama.  Fu breve la risposta, breve ma tuttavia, inutile. Un sorriso aveva incurvato le labbra fini di Ryou, che piano, aprì la porta del laboratorio.

-Ti ringrazio.-

Fu il loro ultimo discorso. L’ultima volta in cui Ichigo e Ryou si parlarono davvero. Ma… è sicuro che due anime non si possano rincontrare e… riscoprire? E’ possibile debellare del tutto il passato? Dimenticare per sempre fredde iridi color cielo?

Tali domande non avevano mai attraversato la testa di Ichigo. Mai, dopo la partenza di Shirogane, le era balenata la possibilità di ricominciare da capo, con lui, per lui. E forse Ryou, avrebbe nuovamente sconvolto la sua giovane e bella vita. 

 

Ciao a tutti! Sono qua con una nuova fanfiction che spero sarà di vostro gradimento. Forse questo primo capitolo è un po’ noioso poiché non rispecchia pienamente il vero argomento di questa storia... ma come dice il titolo di questo cap esso è un “riepilogo” e come tale ha espresso ciò che accadde allora. Spero avrete voglia di seguirmi anche più avanti, e di ricevere tanti consigli ed opinioni. Un bacione a tutti, Ichi-chan.

 

   
 
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