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Autore: Pink_Panther    08/05/2013    2 recensioni
Un alba perfetta.
Le parole di una bimba.
Quella è la loro dolce figlioletta.
Il modo migliore per iniziare la giornata (e no,la nutella non c'entra)
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Angie y German'
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Le prime luci del sole stavano apparendo nel cielo, facendo scomparire le miliardi di stelle che ornavano il firmamento.
 
German era sveglio già da un po' di tempo ammirando, dalla finestra della sua camera, lo splendido spettacolo. Si era svegliato presto quella mattina senza riuscire più a riprendere sonno, nonostante ciò era stato nel letto per tutto il tempo vicino a Angie che dormiva abbracciata a lui.
 
 
Si sentiva veramente felice! Una moglie stupenda che lo amava e che lui amava da impazzire e una figlia geniale a cui voleva un mondo di bene e che riusciva sempre a renderlo contento e fiero, anche se la bimba aveva solo due anni
Disteso nel letto fissava il candido soffitto, riflettendo su tutte quelle cose.
 
Qualcuno bussò alla porta, lui si tirò su mettendosi seduto.
 
-Avanti!- esclamò German non alzando troppo la voce, giusto il dovuto per farsi sentire dall'individuo dietro la porta.
 
Dopo il consenso, la porta si aprì e da dietro ne sbucò la testolina della piccola Maria  con i capelli tutti arruffati, il pigiamino lilla e in mano il pupazzetto di Snoopy, che portava ovunque andasse.
 
-Posso venire lì?- chiese la piccola stropicciandosi l'occhio destro con la manina libera dall'adorato peluche.
 
-Certo vieni! Che succede? Perchè sei già sveglia?-domandò German accortasi che erano appena le 6 di mattina.
 
-Ho fatto un brutto sogno e mi sono spaventata!- enunciò avvicinandosi all'alto lettone.
 
-Vieni qui e raccontami tutto, vediamo che possiamo fare!- disse il padre, facendogli segno di salire e mettersi accanto a lui.
 
La bimba mise il pupazzetto sul letto e poi facendo un saltino riuscì a salire anche lui sul materasso, riprendendo tra le braccia il suo adorato giocattolo.
 
-Te lo porti ovunque quello, eh?!- esclamò German riferendosi al peluche.
 
-Certo!!- esclamò la bimba, con felicità
-Avanti, campionessa, vieni da papà!- disse tendendo le braccia verso di lei.
 
La piccola si avvicinò al padre gattonando sul materasso, per poi sedersi sulle sue gambe e ritrovarsi tra le sue braccia sicure, poi si accorse di una cosa...
 
-Mamma dorme! Ops!-esclamò mettendosi la manina sulla bocca.
 
-Tranquillo, non si sveglia è stanca... Raccontami questo brutto sogno... mostri?-chiese German optando per il soggetto più comune negli incubi.
 
La bimba appoggiò la testolina sul torace del padre scuotendo leggermente il capo in segno di negazione, per poi passare la manina al centro del petto del padre,dove c’era una ferita.
-Papà ma come te la sei fatta questa ferita?- chiese Maria,che non aveva mai capito il perché suo padre portasse sempre quella strana fasciatura. –Vedi tesoro,tanto tempo fa mi hanno ferito,qui e ora posso restare sempre con questa ferita in mezzo al petto. Non è una cosa grave,solo devo sempre tenerla.-rispose l’uomo scegliendo le parole più adatte per spiegare una cosa del genere ad una bambina di quell’età.
 
Allora Maria  capì subito il significato di quelle parole e intuì che non era un discorso adatto da trattare. Anche se era piccola, era una bimba assai sveglia che capiva e apprendeva le cose immediatamente!
 
Maria  continuava a fissare la fascia,incantata, poi, dopo un attimo di silenzio, parlò: -Ho sognato che un uomo cattivo ha ucciso la mamma! Ho preso paura! Io non voglio che me la portino via!-
 
German capì che la figlia era davvero molto spaventata, non avevano mai parlato di argomenti così forti, anche perchè Maria  era solo una bambina! Così cercò di tranquillizzarla in qualunque modo possibile.
 
-Era solo un brutto sogno! Non accade sul serio!- esclamò German stringendola tra le braccia.
 
-Me lo prometti?- chiese la bimba.
 
-Certo che te lo prometto! Se qualcuno osa avvicinarsi alla tua mamma se la vedrà con me! Questo è sicuro!- esclamò trasmettendogli un senso di protezione paterna. -Anche perchè non vorrei mai più ripetere un episodio simile...- aggiunse con un tono di voce più triste.
 
-Perchè?! Quale episodio?- domandò Maria  curiosa, staccandosi dal padre per riuscire a guardarlo negli occhi.
 
-Non dovrei parlarti di certe cose... sei troppo piccola...- disse German pentendosi della frase detta pochi secondi prima.
 
-Ma io capisco tutto! Sono come te!- esclamò la bimba, cercando di convincere il padre.
 
German sorrise abbassando lo sguardo verso Angie e con il dorso della mano le accarezzò dolcemente la guancia.
 
-La mamma è bella!- disse la piccola teneramente.
 
-Già... non so come faccia a sopportarmi dopo tutto quello che le ho fatto passare...-enunciò German ripensando agli anni scorsi. -Però io non riuscirei mai a vivere senza di lei...-
 
Maria  lo guardò con aria interrogativa, non riuscendo a capire le sue parole.
 
-Devi sapere che quando non eri ancora nato è successa una cosa che mi ha cambiato radicalmente...- cominciò il padre.
 
-Cos'è successo?- domandò curioso.
 
-Un uomo che ce l'aveva con la mia famiglia, mi ha teso una trappola bloccandomi a Buenos Aires per rapirmi, ma invece di rapire me ha Angie... quando sono riuscito a trovarli, lei è morta tra le mie braccia...- disse German con voce molto triste.
 
-Morta?!?! Ma adesso è viva!- esclamò Maria  pensando che il padre stesse completamente perdendo la ragione.
 
-Per pochi minuti, il suo cuore si è fermato... quando è successo mi sono sentito malissimo e lì ho capito quanto la amavo e amo ancora adesso. Mi ero proprio arrabbiato, perchè lei non centrava niente e allora ho completamente distrutto quell'uomo che le aveva fatto del male e facendo ciò ho cercato di togliermi la vita, perchè non riuscivo a vivere con quel peso!- enunciò German spiegando in grandi linee quello che era successo.
 
-Ma mica è stata colpa tua! È stato quell'uomo cattivo e tu gliel'hai fatta pagare!-esclamò convinta del suo ragionamento.
 
-No... se arrivavo qualche minuto prima potevo salvarla... È stata tutta colpa mia...- disse German guardando negli occhi la figlia che non approvava quello che diceva il padre.
 
-Ha ragione nostra figlia!- esclamò la voce di Angie, che aveva ascoltato tutta la conversazione, facendo finta di dormire.
 
German e Maria  si girarono verso di lei, che si alzò mettendosi seduta.
 
Lei guardò negli occhi il marito e gli prese la mano.
 
-Tutto quello che è successo non è stata assolutamente colpa tua! Caso mai, tu hai il merito del fatto che sono ancora qui con te! Mi hai salvato la vita... e io quando sono con te mi sento la persona più protetta del mondo!- esclamò Angie sorridendo.
 
German non l'aveva mai pensata da quel punto di vista... si sentiva in colpa per non essere riuscito a salvarla in tempo, ma non aveva dato importanza al fatto che aveva cercato di fare tutto il possibile per farla tornare in vita...
 
Non aveva mai parlato con lei di questo argomento, aveva leggermente timore della reazione che lei avrebbe avuto.
 
Ma quelle parole che gli aveva appena detto, gli riempirono il cuore di gioia! Forse era l'ora di mettere i sensi di colpa da parte, adesso era tutto finito e vivevano insieme una splendida e felice vita.
 
La guardò negli occhi, aveva uno sguardo molto sincero. Pensava veramente a ciò che aveva detto, cioè che vicino a lui si sentiva la persona più protetta del mondo. Finalmente anche lui si era tolto quel grosso peso.
 
German le sorrise, poi lei gli si avvicinò e gli diede un dolcissimo e romantico bacio.
 
La piccola Maria  rideva silenziosamente, nascondendo il visino dietro il peluche, sbirciando con gli occhietti furbi i genitori che si baciavano.
 
-Mi piace come inizio giornata!- disse, poi, German.
 
Lei semplicemente gli sorrise, poi posò l'attenzione sulla figlioletta.
-Allora?! Il mio angioletto non viene dalla mamma?- chiese aspettando che Maria  si avvicinasse a lei.
 
La biondina felice si fiondò tra le dolci braccia materne, mettendole le braccia intorno all'esile collo e abbracciandola.
 
Angie la riempì di baciotti sulle guance paffute e la bimba rise divertita.
-Non mi sembra giusto che a lui vengano date più attenzioni!- esclamò German facendo il finto offeso e mettendo le braccia incrociate al petto.
 
Angie e Maria  risero, poi la piccola gli rispose per le rime.
 
-Tu la conosci da tanto tempo, potevi approfittare prima che arrivassi io!- affermò compiaciuta, abbracciando di più la madre.
 
-Brutta furbetta! Adesso vediamo chi è più il forte!- esclamò German prendendo la piccola in braccio e cominciando a fargli il solletico.
 
Erano davvero una famiglia felice!
 
Intanto il sole era uscito dal suo nascondiglio, dardeggiava sul mare cristallino, rischiarando tutto il cielo e sorridendo al mondo come loro!
 
 
Angoletto autrice<3
Hello everybody! Questa è una micro ficcy che ho scritto in fretta questa sera,con l’intenzione di postarla subito e di mandarla dritta nella serie “Angie y German”. Vi spiego due cose:
  1. Maria è la figlia di Angie e German,per un guasto al mio vecchio pc ho perso la storia e ora sono già in cantiere per riscriverla
  2. La ferita a cui German si riferisce e una mia invenzione,di cui ho in mente di pubblicare presto una fic su questa!
Spero che vi sia piaciuta e che lasciate una recensione!
LallaStark45
 
  
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