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Autore: Cristina Maurich 55    08/05/2013    0 recensioni
La protagonista si chiama Mary è una ragazzina che frequenta le superiori .
Soffre di gravi problemi al cuore.
La sua vita sta per cambiare improvvisamente dal' arrivo di Oilspill , che si rivelerà nel ' essere un demone.
Mary si accorgerà di avere il cuore diviso in due, una parte per il migliore amico d' infanzia l' altra per il meraviglioso demone .
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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Il ragazzo fissò Mary con un'aria strana.
Mary, invece, si rivolse al ragazzo con aria timida e lo sguardo sempre basso: "Non sembri poi tanto cattivo, tu fai il duro ma in verità non lo sei affatto. Mi hai ripulito la cucina. Mi fai paura, ma allo stesso momento non ti temo e una cosa strana vero? Quando sono svenuta, tu mi hai messo sul divano.
Se sei così tanto cattivo come vuoi far credere, perché l’hai fatto? Avresti potuto lasciarmi benissimo distesa a terra.
Una volta che mi sono ripresa, in vece hai iniziato a trattarmi nuovamente male. Tu sei uno sconosciuto per me, eppure ti permetti di trattarmi in questo modo... Io proprio non ti capisco, chi sei? Hai detto che vieni dagli inferi... È veramente così?"
Il giovane si alzò, con gran velocità afferrò con la mano sinistra Mary per il collo e la fece sbattere forte con la testa contro al muro. 
Mary faceva fatica a respirare, ma lui in quell’ istante se ne fregò. Poi Arkus, volò vicino al giovane facendogli capire di calmarsi.
Il ragazzo si fermò, Mary iniziò a sentirsi meglio ma le faceva male tutta la gola. Poi lui si rivolse a lei con aria fredda: “Non dire più certe cose schiavetta! Comunque il mio nome è Oilspill."
Mary si mise una mano sulla gola, che le faceva davvero molto male, poi vide il ragazzo aprire la porta della casa e andarsene con tutte le sue aquile che lo seguivano.

Mary restò lì ferma immobile quasi impassibile per qualche minuto... In seguito iniziò a prepararsi da mangiare. Si sentiva davvero molto stanca, ma soprattutto sola. La solitudine era parte di lei, una parte di sé stessa che la spaventava ogni giorno sempre di più. Ma era pure l'unica parte a farla stare bene. Sicuramente può apparire come una cosa insensata e lei stessa sapeva che era così, eppure sentiva dentro di sé che ogni emozione provata prima o dopo sarebbe stata destinata a svanire. Si ritrovò a mangiare da sola e si domandava quante volte ancora avrebbe avuto la visione della sua immensa tavolata vuota. La cameriera, che si occupava di Mary, non c'era, questo perchè era stata lei stessa a mandarla a casa. Sapeva che aveva una famiglia e diversi problemi e complicazioni collegati ad essa. Così aveva approfittato della partenza dei suoi genitori per dagli un po’ di riposo e un periodo di vacanza, organizzando tutto di nascosto, facendo credere alla cameriera che i suoi ne erano al corrente.
Subito dopo il telefono di casa iniziò a squillare, Mary si precipitò a rispondere, erano i suoi genitori: "Ciao Mary come ti senti? A scuola come stai andando? Lo sai che devi studiare visto che presto avrai gli esami!" Disse la mamma. Mary allora rispose così: "Sì mamma non preoccuparti, sto studiando e qui va tutto bene. La nonna sta meglio? È ancora in ospedale?" La madre allora rispose: "Sì è ancora in ospedale, tranquilla appena starà meglio io e tuo padre torneremo a casa. Ah! A proposito, papà ti saluta molto vuoi parlarci?" Mary voleva tanto poter dire tutto a sua madre. Parlarle di quel giovane sbucato fuori dal nulla, ma sapeva che non poteva. Le venne subito una fitta fortissima al cuore e così salutò sua madre con una scusa senza nemmeno aver il tempo di parlare con suo padre. Con la mano sul cuore, si diresse verso la sua camera. Si sdraiò sul letto morbido, con le lenzuola fatte di seta. Si addormentò subito. Quando si risvegliò era notte, tarda. Nessun incubo l'aveva disturbata e questo causò a Mary un'immensa confusione in testa. Guardò fuori dalla finestra, e vide il cielo ricoperto da un manto di stelle. Pensò alla promessa che si era fatta insieme al suo migliore amico, che nonostante tutto il dolore che le aveva provocato lei lo considerava ancora tale. La mente di Mary iniziò ad offuscarsi, di pensieri e mille e mille ricordi.
  
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