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Autore: Moon    06/09/2004    18 recensioni
[Leonardo Di Caprio] Breve riflessione, attraverso alcuni ricordi di chi ha visuto un amore che poi è finito...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è stata scritta per divertimento

NON C'E' UN PERCHE'

 

 

Me lo sto domandando da giorni, ma non trovo una risposta, perché, in effetti, non c'è.

E' accaduto tutto come in un film, pazzesco!

Io che da sempre sono stata una tua fan, ma una di quelle serie, una di quelle che guardava i tuoi film, che si emozionava ogni volta che solo con la tua bravura e con la tua mimica facciale trasmettivi emozioni, aveva i brividi e talvolta piangeva, davanti ai tuoi film alle tue interpretazioni. Prima di ogni altra cosa apprezzavo la tua arte, ciò che riuscivi a trasmettere attraverso lo schermo, eri un mito per me. E non perché eri bello o sulla cresta dell’onda, ma perché eri un animale da palcoscenico e bucavi lo schermo regalando emozioni vivide e forti.

Sei venuto a girare un film nella mia città. Impossibile, pensavo, è troppo bello per essere vero, non riuscivo a crederci.

E' così che ti ho conosciuto.

Mi aggiravo quasi tutti i giorni ai bordi della location. Senza macchina fotografica, senza fogli e foglietti per l'autografo, silenziosa, in disparte, in religiosa lontananza solo per osservarti. Le altre urlavano aggredendoti, eri circondato sempre da una folla irritante, invadente e anche strafottente. Volevano da te chissà cosa, forse solo un sogno, forse solo un’illusione. Io ti osservavo appollaiata da qualche parte, quasi nascosta, arrabbiata perché non ti davano pace, perché ero sicura che alla maggior parte di loro non gliene fregasse niente della tua bravura della tua arte, mentre io mi bevevo estasiata le tue scene, il tuo modo di lavorare il tuo ripetere caparbiamente la tua scena: una due, tre, volte. Seguivo i tuoi movimenti, il tuo sguardo, il tuo corpo che si trasformava i tuoi lineamenti che prendevano i connotati del tuo personaggio, ammaliata da quelle trasformazioni, come davanti ad un miracolo, ad una nascita, qualcosa di unico e prezioso: un dono.

Mi notasti tu.

Eri incuriosito mi dicesti poi, da quella strana ragazza che tutti i giorni era lì, ma che stava da parte in un angolo, in silenzio, senza chiedere, senza avvicinarsi, ma presente, con lo sguardo intenso, così diversa da tutti gli altri.

Venisti tu da me.

“Ciao” mi dicesti un giorno “Non lo vuoi un autografo?”.

Ti guardai imbarazzata, che figuraccia pensai. Annui con la testa senza sillabare altro. Mi chiedesti come mi chiamavo e mi scribacchiasti qualcosa su un foglio volante. Un sorriso e poi via, andasti come eri venuto, e io rimasi lì, con quel foglio in mano, senza dirti neanche grazie, incapace di qualsiasi azione. Era una cosa pazzesca, avevamo interagito. Per una volta i nostri sguardi si erano incrociati, per un secondo avevi saputo che esistevo

 

La strada davanti a me è dritta e sembra senza fine. Come se stessi avanzando nell'infinito oscuro. Sono le due di notte in giro non c'è un anima. Il cielo è stellato, sembra una notte perfetta. Mi piace la notte, mi avvolge e mi immerge in un altro mondo. Un mondo ovattato e in un certo senso più facile di quello che è il mondo reale, per questo ho scelto di viaggiare di notte, perché è più rilassante, più comodo, specialmente per la mia mente. Con una mano sto cercando il frontalino dell'autoradio, questo silenzio non mi piace, voglio spezzarlo con un po’ di musica. Non voglio che i miei pensieri siano signori sovrani del mio cervello, non stasera, è ancora troppo presto, e la ferita è fresca e sanguina. E' lunga la strada che mi riporterà a casa e sarà dura dover nuovamente chiamare quel posto casa.

Quando sono partita per trasferirmi da te è successo il finimondo. Nessuno era d’accordo, né chi era sinceramente preoccupato per me, né chi mi detestava perché moriva d’invida: io avevo te.

Mi davano della pazza, dell'incosciente, dell'illusa, e magari avevano ragione loro.

Ho riflettuto molto, forse la cattiveria della gente ha avuto la meglio, perché mi ha resa debole, mi ha resa fragile, soprattutto verso di te.

Io me ne fotto della gente, se non me fottessi mi sarei già sparato o forse avrei sparato a qualcuno mi dicevi quando rimanevo ferita da qualche commento acido e cattivo che mi veniva rivolto. L'odio mi volteggiava intorno come uno spirito maligno, come un avvoltoio in cerca di una carogna fresca. Secondo loro avevo una colpa troppo grande, avevo il tuo cuore.

Cercavi di tenermi al riparo come un padre affettuoso fa con una figlioletta fragile, ma nello stesso tempo eri così orgoglioso del nostro amore che non lo volevi nascondere.

Lei è il mio contatto con la realtà, il mio rifugio, la mia boccata d'aria fresca.

Così dicevi alle interviste e io piangevo. Era così bello che non sembrava vero. Un sogno che prende corpo, una realtà che aveva superato ogni fantasia e tutto era così perfetto.

Certo avevo lasciato il mio lavoro, avevo stravolto la mia vita, ma non aveva importanza io vivevo di te e per te.

Nonostante tutto non posso non ammettere che mi hai dato tanto. Credo che tu mia abbia amata davvero, magari in quel modo un po’ egoista e distratto che a volte fa male, ma sapevi anche essere grande.

Quando mi hai dedicato la tua vittoria del Golden Globe è stata una così grande emozione, così grande che faceva male, perché a volte anche la felicità può essere così intensa da toglierti l’aria e da opprimerti il petto fino farti soffocare.

All'unica persona che ha reso possibile questa vittoria, perché c'è sempre quando io ho bisogno di lei le tue parole, il regalo più grande.

 

La strada continua a snodarsi, sempre dritta, sempre uguale, qualche luce spezza la monotonia dell'oscurità, alla radio ho trovato la colonna sonora ideale, dolce e malinconica, una canzone che parla di una storia d'amore finita. Un tempismo quasi perfetto. Sorrido amaramente, prendo una sigaretta e spingo con forza l'accendi sigari, una macchina mi sorpassa a grande velocità. Accendo la sigaretta e aspiro una boccata, una nuvola di fumo invade l'abitacolo della macchia e la radio continua a suonare imperterrita la sua triste ballata.

Vorrei essere forte e forse ci riuscirò, ma la tristezza m’invade lentamente prendendo possesso della mia anima ferita. Ti detesto. Come hai potuto? Mi amavi, ti amavo, perché non sei stato sincero?

Andava tutto bene, e quando tutto va bene c'è da tremare. E' come la bonaccia prima della tempesta, tutto è così irrealmente calmo, sereno, poi s'alza un vento furioso e travolge tutto facendo increspare le onde, che rabbiose s'infrangono sulla banchina travolgendo tutto ciò che incontrano. Così è accaduto anche a me. Non volevo vedere, non volevo capire, ma era tutto così chiaro.

Facevi l'amore con me ma pensavi a lei, stavi con me ma non vedevi l'ora di correre da lei. I tuoi occhi ti tradivano sai?

Lei.

Mi sono chiesta perché, che cosa avesse in più di me. Certo io non sono bella come lei, ma tu mi hai sempre detto che mi amavi perché oltre all'aspetto gradevole ero una persona speciale e io ti ho creduto.

Invece che cosa hai fatto? Ti sei perso come tutti dietro la prima modella mozzafiato che ti ha fatto gli occhi dolci. Due gambe lunghe, un paio di belle tette e hai buttato tutto il nostro mondo nel cesso senza neanche tirare la catena.

La realtà è dura ma bisogna accettarla: sei un uomo. Non sei diverso dagli altri, sei fatto di carne, sangue e debolezze come tutti.

Ho fatto finta di non vedere, fino a che ti passasse, ma non ti è passata. Ti sei innamorato. E ora è lei che ami, è lei che porti con te, e lei che ringrazi, e di lei che parli quando ti intervistano.

E' così. Come una qualsiasi coppia siamo arrivati al più classico degli epiloghi, la storia è finita e tu ami un'altra, mentre io scusami, ma ti odio.

Non sono una santa, ho i miei limiti e non posso prenderla sportivamente, io ti amo, tu mi hai tradita e io posso solo odiarti. Vorrei tanto ignorarti, ma ancora è troppo presto. Un giorno però so che ti ignorerò e allora sarà davvero finita e io non vedo l’ora.

 

Lentamente la strada si snoda verso un gruppo di luci. Comincio ad intravedere in lontananza i primi palazzi della mia città e stranamente m'invade una sensazione strana, quasi di pace. Casa mia. E' bello tornare nonostante tutto. Qui ci sono nata e vissuta, è la mia città da una vita. Mi addentro piano scalando di marcia e lei sembra accogliermi tra le sue grandi braccia come una madre affettuosa che mi da un caloroso bentornata. Continuando a guidare scorgo posti sempre più familiari, pieni di ricordi: la scuola, il primo bacio, il primo film visto da sola, la prima delusione, il sapore dolce delle vacanze estive, il freddo pungente e luci colorate del Natale. Come un corto vedo una serie d’immagini che altro non sono che stralci dei miei ricordi, della mia vita. Tu non ci sei e neanche sei apparso in questa carrellata. Mi sorprende questa riflessione e un po’ mi solleva. Sospiro appena, la radio, ora, suona un motivetto allegro, parla dell'estate e del sole. Non può piovere sempre, mi dico ed imbocco il lungo viale al termine del quale finalmente scorgerò luci del mio quartiere.

Non sarà subito, ma sono sicura che qui ritroverò la pace.

Chiudo il capitolo di questo libro che è la mia vita e mi appresto a scriverne uno nuovo, con una ferita in più sul cuore, ma con la speranza che presto potrò nuovamente sorridere, anche senza di te, anche facendo a meno del tuo amore.

 

 

 

Fine

Fan fic dedicata a Leonardo Di Caprio attore che stimo ed ammiro moltissimo. Non so perché, ma ci vedevo bene lui come protagonista, nonostante fisicamente non sia il mio tipo. Rivelarne l’identità solo alla fine mi piaceva come idea, perché così ognuno di voi che ha letto questa piccola storia può essersi immaginato chi ha voluto come protagonista, dato che il suo nome non compare mai. Come tutto ciò che ho scritto anche questo è solo ed unicamente parto della mia troppa fantasia malata. Non è mia intenzione offendere o mancare di rispetto a Leonardo Di Caprio in alcun modo. Gli auguro anzi tutto il bene possibile visto che è un attore fantastico e a quel che ne so una bella persona.

Grazie a tutti quelli che leggeranno e soprattutto a chi avrà voglia di lasciare un commento buono o negativo che sia. dedicata a tutti coloro che almeno una volta nella vita hanno sofferto per un amore finito.

Moon

  
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