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Autore: Applejuice    09/05/2013    1 recensioni
- Non c’è notte… - singhiozzò, e si asciugò il naso con la manica della camicia – Non c’è notte in cui io non ripensi a quella maledetta sera. Non c’è notte in cui io non risenta le loro grida.
Le loro urla, il loro sangue… la piccola Amy. Lei viene a trovarmi ogni sera, nei miei incubi peggiori. Era così piccola, Sam.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  Pioveva, quella sera.
Lui stava in piedi, davanti alla finestra, e osservava le piccole gocce di pioggia ticchettare sul vetro. Vi si posavano, scivolavano giù lasciando una piccola scia d’acqua, per poi scomparire per sempre nella pozza che si era andata a formare sul davanzale.
Era quello l’unico scopo della vita di una goccia? Unica loro eredità erano quei disegni sulla vetrata,e presto anche loro sarebbero scomparsi.
Sentì le ruote della macchina che stridevano sulla ghiaia.
Lo sentì correre per la scalinata, due gradini alla volta, come era solito fare quando andava di fretta. Lo sentì bussare forte alla porta.
- Fred!Fred! Apri questa maledetta porta! Fred!
Ma Fred aspettò una manciata di secondi prima di girarsi e andare ad aprire. Per l’esattezza, contò fino a dieci Mississippi.
- Fred – disse Sam, quando si trovarono faccia a faccia.
Ansimava, era sudato o solo bagnato dalla pioggia,ma disse il nome dell’amico con un tono quasi compassionevole.
Per tutta risposta, Fred tornò alla sua finestra. Sam entrò, si tolse il cappotto bagnato e lo poggiò sulla poltrona. Poi si sedette e aspettò.
- Ti ha chiamato… lei, non è così? – Fred ostentava a tenere lo sguardo fisso sulla finestra.
- Mi ha chiamato Kathy, si.
 Il corpo di Fred parve irrigidirsi a quel nome.
- Mi ha detto quello che è successo. Mi dispiace – continuò Sam.
Fred non disse niente.
- È preoccupata per te – Sam aspettò qualche attimo prima di pronunciare quella frase.
Fred rimase muto.
Sam si guardò intorno. La scrivania era un disastro, i fogli erano strappati e alla rinfusa, la sedia era sul pavimento. La tovaglia non era più sul tavolo, il cardine della porta della cucina era staccato, come se la porta fosse stata sbattuta fortemente più volte.
Aveva avuto una crisi.
- Posso… posso fare qualcosa per te, Fred?
Fred si girò, una dura espressione di rabbia e disperazione impressa sul viso.
- Se puoi fare qualcosa per me? – ripeté – Se puoi fare qualcosa per me?
Con una ferocia che Sam non si sarebbe mai aspettato dall’amico, Fred prese il fermacarte di ottone che stava sul pavimento e lo buttò contro la finestra, che si ruppe.
- QUALCOSA PER ME? Vediamo, Sam, lasciami pensare!
Magari puoi offrirmi un drink! O regalarmi una bicicletta! Oppure, sai cosa mi renderebbe davvero felice, Sam?
Una nuova vita! Ecco, Sam, regalami una nuova vita e potrai andare a casa soddisfatto e potrai raccontare a Julie e Georgette quanto è stato bravo il loro papà…
Le lacrime gli impedirono di continuare.
Si sedette sul divano e si coprì il viso con le mani.
- Non c’è notte… - singhiozzò, e si asciugò il naso con la manica della camicia – Non c’è notte in cui io non pensi a quella maledetta sera. Non c’è notte in cui io non risenta le loro grida.
Li ho uccisi io, Sam. Io ho ucciso la mia famiglia -.
Lo guardò, dritto negli occhi.
- Io ero alla guida. Avevamo bevuto tutti, ma io dissi “Hey, io sto bene, fate guidare me”. Quella galleria e quel bicchiere di vino, si sono portati via loro la mia famiglia. Un attimo prima stavamo ridendo e scherzando,e un attimo dopo era tutto finito. Perché  non sono morto con loro, Sam? Perchè non ce ne siamo andati tutti in quella galleria? Le loro urla, il loro sangue… la piccola Amy. Lei viene a trovarmi ogni sera, nei miei incubi peggiori. Era così piccola, Sam. Aveva solo dieci anni.
Perché non sono morto io al posto suo? Solo dieci anni… solo dieci anni… -.
Cominciò a dondolarsi avanti e indietro, e al nome di Amy presto se ne sostituirono molti altri.
- Kathy! – urlò dopo qualche minuto, rivolgendo gli occhi a Sam – Kathy, Kathy era la mia fata. Kathy mi aveva salvato. La luce dei suoi occhi azzurri aveva illuminato la mia vita. Kathy era stata il mio salvagente. E poi, ieri sera PUF! Tutto finito. Li ho visti, Sam – e qui la sua voce si ridusse a un sussurro – Lei e Carl McGregory. Li ho visti insieme. Si baciavano.
Quando mi ha notato lei ha gridato, e ho urlato un pochino anche io. Se ne è andata stamattina. Mi hanno tolto il salvagente, Sam. Sto di nuovo affogando.
Fred si avvicinò alla finestra in frantumi e mise una mano fuori. Quando la ritrasse, le sue dita erano bagnate dalla pioggia.
- Vedi, Sam? La vita di una goccia di pioggia è questa! Cadi, ti posi su un vetro, lasci una scia e fine! Però hanno raggiunto il loro scopo, quindi muoiono… cioè, scompaiono in pace. Ma io, mettendo fuori questa mano ho ucciso almeno cinque gocce di pioggia! Non hanno potuto raggiungere il loro scopo per colpa mia.
Ebbene, penso che qualcuno abbia fatto così con la mia vita. Mi hanno impedito di raggiungere il mio vetro e di lasciare la mia scia, Sam! Per cui, ora la mia vita non ha più un senso -.
Mentre parlava, si avvicinava alla credenza.
Aprì il cassetto, e ne estrasse una pistola. Sam si alzò in piedi, sconvolto. Fred sorrideva.
- Sai cos’è questa, Sam? È una calibro 38. Un regalo dal cielo.
Sam si avvicinò a Fred.
- Fred… no. Sei sconvolto, non è il momento di perdere la calma. E se… se chi ha voluto fermarti lo avesse fatto perché aveva in serbo qualcos’altro per te? Osserva la tua mano, Fred,non hai fermato la vita di cinque gocce di pioggia, gli hai dato la possibilità di fare qualcosa di alternativo. Infatti, se posi le tue dita sul vetro, potranno lasciare una scia, ma una scia diversa, alternativa e forse migliore. Lascia che sia qualcun altro a decidere la tua scia, Fred, e dammi quella pistola-.
Fred si osservò le dita bagnate.
Poggiò la pistola sulla scrivania, troppo lontano perché Sam potesse prenderla in fretta. Sam fece un piccolo passo, e pestò una foto incorniciata caduta da chissà quale ripiano. La prese. Era la foto di una bambina sorridente che abbracciava Fred. Alla sua vista, Fred cominciò a tremare.
- Amy…
Afferrò la pistola, e se la portò alla tempia. In quello stesso istante, Sam urlò e si lanciò su di lui.
- NO!
Partì un colpo, e insieme caddero a terra. Dalla fronte di Sam, colava copiosamente del sangue.
Sam era morto, per un colpo rubato andato a segno nel bersaglio sbagliato.
Fuori, tuonò.
 uella
  
  
  

  Pioveva, quella sera.
Lui stava in piedi, davanti alla finestra, e osservava le piccole gocce di pioggia ticchettare sul vetro. Vi si posavano, scivolavano giù lasciando una piccola scia d’acqua, per poi scomparire per sempre nella pozza che si era andata a formare sul davanzale.
Era quello l’unico scopo della vita di una goccia? Unica loro eredità erano quei disegni sulla vetrata,e presto anche loro sarebbero scomparsi.
Sentì le ruote della macchina che stridevano sulla ghiaia.
Lo sentì correre per la scalinata, due gradini alla volta, come era solito fare quando andava di fretta. Lo sentì bussare forte alla porta.
- Fred!Fred! Apri questa maledetta porta! Fred!
Ma Fred aspettò una manciata di secondi prima di girarsi e andare ad aprire. Per l’esattezza, contò fino a dieci Mississippi.
- Fred – disse Sam, quando si trovarono faccia a faccia.
Ansimava, era sudato o solo bagnato dalla pioggia,ma disse il nome dell’amico con un tono quasi compassionevole.
Per tutta risposta, Fred tornò alla sua finestra. Sam entrò, si tolse il cappotto bagnato e lo poggiò sulla poltrona. Poi si sedette e aspettò.
- Ti ha chiamato… lei, non è così? – Fred ostentava a tenere lo sguardo fisso sulla finestra.
- Mi ha chiamato Kathy, si.
 Il corpo di Fred parve irrigidirsi a quel nome.
- Mi ha detto quello che è successo. Mi dispiace – continuò Sam.
Fred non disse niente.
- È preoccupata per te – Sam aspettò qualche attimo prima di pronunciare quella frase.
Fred rimase muto.
Sam si guardò intorno. La scrivania era un disastro, i fogli erano strappati e alla rinfusa, la sedia era sul pavimento. La tovaglia non era più sul tavolo, il cardine della porta della cucina era staccato, come se la porta fosse stata sbattuta fortemente più volte.
Aveva avuto una crisi.
- Posso… posso fare qualcosa per te, Fred?
Fred si girò, una dura espressione di rabbia e disperazione impressa sul viso.
- Se puoi fare qualcosa per me? – ripeté – Se puoi fare qualcosa per me?
Con una ferocia che Sam non si sarebbe mai aspettato dall’amico, Fred prese il fermacarte di ottone che stava sul pavimento e lo buttò contro la finestra, che si ruppe.
- QUALCOSA PER ME? Vediamo, Sam, lasciami pensare!
Magari puoi offrirmi un drink! O regalarmi una bicicletta! Oppure, sai cosa mi renderebbe davvero felice, Sam?
Una nuova vita! Ecco, Sam, regalami una nuova vita e potrai andare a casa soddisfatto e potrai raccontare a Julie e Georgette quanto è stato bravo il loro papà…
Le lacrime gli impedirono di continuare.
Si sedette sul divano e si coprì il viso con le mani.
- Non c’è notte… - singhiozzò, e si asciugò il naso con la manica della camicia – Non c’è notte in cui io non pensi a quella maledetta sera. Non c’è notte in cui io non risenta le loro grida.
Li ho uccisi io, Sam. Io ho ucciso la mia famiglia -.
Lo guardò, dritto negli occhi.
- Io ero alla guida. Avevamo bevuto tutti, ma io dissi “Hey, io sto bene, fate guidare me”. Quella galleria e quel bicchiere di vino, si sono portati via loro la mia famiglia. Un attimo prima stavamo ridendo e scherzando,e un attimo dopo era tutto finito. Perché  non sono morto con loro, Sam? Perchè non ce ne siamo andati tutti in quella galleria? Le loro urla, il loro sangue… la piccola Amy. Lei viene a trovarmi ogni sera, nei miei incubi peggiori. Era così piccola, Sam. Aveva solo dieci anni. Era la figlia di Carol, era la mia unica nipotina. Ed era bellissima.
Perché non sono morto io al posto suo? Solo dieci anni… solo dieci anni… -.
Cominciò a dondolarsi avanti e indietro, e al nome di Amy presto se ne sostituirono molti altri.
- Kathy! – urlò dopo qualche minuto, rivolgendo gli occhi a Sam – Kathy, Kathy era la mia fata. Kathy mi aveva salvato. La luce dei suoi occhi azzurri aveva illuminato la mia vita. Kathy era stata il mio salvagente. E poi, ieri sera PUF! Tutto finito. Li ho visti, Sam – e qui la sua voce si ridusse a un sussurro – Lei e Carl McGregory. Li ho visti insieme. Si baciavano.
Quando mi ha notato lei ha gridato, e ho urlato un pochino anche io. Se ne è andata stamattina. Mi hanno tolto il salvagente, Sam. Sto di nuovo affogando.
Fred si avvicinò alla finestra in frantumi e mise una mano fuori. Quando la ritrasse, le sue dita erano bagnate dalla pioggia.
- Vedi, Sam? La vita di una goccia di pioggia è questa! Cadi, ti posi su un vetro, lasci una scia e fine! Però hanno raggiunto il loro scopo, quindi muoiono… cioè, scompaiono in pace. Ma io, mettendo fuori questa mano ho ucciso almeno cinque gocce di pioggia! Non hanno potuto raggiungere il loro scopo per colpa mia.
Ebbene, penso che qualcuno abbia fatto così con la mia vita. Mi hanno impedito di raggiungere il mio vetro e di lasciare la mia scia, Sam! Per cui, ora la mia vita non ha più un senso -.
Mentre parlava, si avvicinava alla credenza.
Aprì il cassetto, e ne estrasse una pistola. Sam si alzò in piedi, sconvolto. Fred sorrideva.
- Sai cos’è questa, Sam? È una calibro 38. Un regalo dal cielo.
Sam si avvicinò a Fred.
- Fred… no. Sei sconvolto, non è il momento di perdere la calma. E se… se chi ha voluto fermarti lo avesse fatto perché aveva in serbo qualcos’altro per te? Osserva la tua mano, Fred,non hai fermato la vita di cinque gocce di pioggia, gli hai dato la possibilità di fare qualcosa di alternativo. Infatti, se posi le tue dita sul vetro, potranno lasciare una scia, ma una scia diversa, alternativa e forse migliore. Lascia che sia qualcun altro a decidere la tua scia, Fred, e dammi quella pistola-.
Fred si osservò le dita bagnate.
Poggiò la pistola sulla scrivania, troppo lontano perché Sam potesse prenderla in fretta. Sam fece un piccolo passo, e pestò una foto incorniciata caduta da chissà quale ripiano. La prese. Era la foto di una bambina sorridente che abbracciava Fred. Alla sua vista, Fred cominciò a tremare.
- Amy…
Afferrò la pistola, e se la portò alla tempia. In quello stesso istante, Sam urlò e si lanciò su di lui.
- NO!
Partì un colpo, e insieme caddero a terra. Dalla fronte di Sam, colava copiosamente del sangue.
Sam era morto, per un colpo rubato andato a segno nel bersaglio sbagliato.
Fuori, tuonò.
 
 
 
   
 
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