Sono inciampata, non l’ho fatto di proposito!
-Ehi, guarda dove vai! La mia maglietta nuova!-
Maglietta? Tesoro quella è una tendina trasparente che usi per mettere in vista i tuoi pettorali da macho!
-Mi scusi, sono inciampata..- cerco di giustificarmi. E’ l’unico lavoro che ho trovato: portare caffè alle popstar, ricordare loro gli impegni e.. si, la loro segretaria, in breve.
-Che hai combinato?!- la voce stridula della mia superiore si aggiunge a quella della popstar che mi sta insultando già da dieci minuti. -Mi dispiace, sono inciampata..- mormoro per la.. cinquecentosettantaseiesima volta? Boh.
-Sei inciampata? Il tuo unico lavoro è portare caffè e tu inciampi e glielo versi anche addosso?!- strilla Dafne, la mia superiore, indicando il ragazzo che sta cercando di pulirsi la maglietta dal caffè.
Che poi, Dafne. Io spero di tutto cuore che sia solo un nome d’arte! Ma va bene lo stesso.
-Ma porca di quella..- e intanto quell’altro insulta e riversa improperi su qualsiasi cosa proietti un’ombra.
-Se non sei capace nemmeno di portare i caffè, puoi tornartene a casa!- schiamazza lei.
No, aspetta.. cosa?!
-Scusi..?- sussurro, sperando di aver capito male
-Si, hai capito bene: sei licenziata!-
Attacco d’asma o infarto, qual è il migliore? Forse l’infarto.
-Ma sono inciampata!- dico indicando i fili aggrovigliati che hanno seriamente deciso di rovinarmi la vita.
-Non mi interessa se sei inciampata in quei fili o in una buccia di banana! Hai idea di quanto costa quella canotta?- chiede indicando la macchia marrone sulla canotta bianca della superstar.
Se vai al mercato ne trovi una uguale a cinque euro. No, meglio non rispondere. Rimango buona, buona, zitta, zitta a testa bassa a fissare le mie Converse.
-Quella canotta vale più di te!-
Alzo lentamente lo sguardo su di lei. Una donna ‘non più così giovane’ con i capelli tinti di un biondo snaturale e la pelle più tirata della pelle di un tamburo per nascondere rughe e zampe di gallina. Al diavolo la remissione, che mi licenzi pure se le pare.
-Senta un po’- le punto il dito contro, lei mi guarda a occhi sbarrati, incredula che una ragazzina di appena diciotto anni possa darle contro – I comuni esseri umani, a quanto ne so, camminano con i piedi per terra e io, in quanto umana, cammino come tutti gli altri! Se lei non è mai inciampata su un filo perché, per grazia divina, cammina ad un palmo da terra, non me ne può.. interessare di meno e, tanto per la cronaca, la smetta di pavoneggiarsi come se fosse la Regina d’Inghilterra! Lei sarà anche la mia superiore ma nessuno, e dico nessuno, si azzarda a dare a un abito un valore maggiore della sottoscritta.. quindi veda di abbassare la cresta perché a forza di botulino deve essersi rotto qualcosa in quella sua testolina bacata, e la smetta di tingersi i capelli o prima o poi finirà con la parrucca!-
Detto questo giro sui tacchi e me ne vado a testa alta.
-Che avete da guardare?!- ringhio a tutti gli operatori dello staff che lavorano con Miss Universo e Superstar.
Giusto per dare un tocco di classe esco dallo studio sbattendo la porta.
Le strade sono piene di macchine e il traffico di punta di mezzogiorno non diminuirà fino al tardo pomeriggio.
Sono di nuovo qui. Sulla strada. In cerca di un lavoro.
Che cazzo ho fatto?
Mi siedo su una panchina alzando il naso al cielo. Azzurro come non l’avevo mai visto.
-Hai coraggio da vendere..- si siede vicino a me.
Non rispondo.
-Non pensavo esistesse qualcuno in grado di mettere a tacere Dafne..-
Distolgo lo sguardo dal cielo e lo fisso. L’unico biondo dei cinque.
-Cos’è, vuoi un autografo?- chiedo scocciata.
Lui scoppia a ridere.
Sono senza lavoro e tu ridi? No, seriamente, tu devi avere problemi seri..
-Grazie, mi sono fatto davvero una bella risata- sorride e mi porge la mano. Non capisco.
-Io sono Niall- sorride. Mi verrebbe da rispondergli: “E io sono la buzzurra e scema del villaggio, piacere mio!” ma mi contengo e mi limito ad inarcare un sopracciglio.
-Okay, non fa niente..- sorride ritirando la mano e iniziando a guardare il cielo – perché hai deciso di fare questo lavoro?- chiede poi. No, dico, vuoi morire oggi, tipo adesso?!
-Perché me lo chiedi?-
-Così, per curiosità..-
-Se hai deciso di fare una pausa, fatti portare il caffè da qualche simpatica e sculettante barbie bionda che non inciampi sui fili. Al momento sono un po’ occupata a deprimermi..- mormoro senza pensarci troppo su.
-Deprimerti?-
-Sono stata appena licenziata, ricordi? Avanti, un po’ di tatto!-
-E chi ha detto che sei stata licenziata?- chiede sorridendo.
Assottiglio lo sguardo in due fessure. Dove vuole andare a parare?
-Non guardarmi così! Sto solo cercando di darti una mano! Tutti inciampano.. no?- sorride.
Io: contegno.
-Voglio un aumento-
Ebbene si, signore e signori, sono la più idiota del secolo, che dico, del millennio, forse della storia!
-Va bene- replica lui.
Ed ecco a voi l’unico cantante pop della storia che concede un aumento a una che di lavoro porta i caffè!

Mi sveglio con gli occhi sbarrati. Oddio. L’ho sognato davvero?
Ecco. Lo sapevo.
Magari potessi portare il caffè a Niall Horan..

Ma buonasera!! Da quanto tempo!!
Si, lo so che mi odiate perché è da un sacco di tempo che non scrivo ma ‘PEACE & LOVE e tanto AMOVVVVEEEE’
No, okay, sono da ricovero. Beh, come butta gente? Yo!!
Vabbuò. Questa era una OS basata su un sogno che ho fatto. E’ da un po’ che faccio sogni strani sui 1D xD
Okay, gente, ci vediamo tra tre o quattro mesi!! Hahaha, sto scherzando *nonfaridere*
Se vi è piaciuta la sssscccctoriella lasciate una recensioncina piccina piccò, se non vi è piaciuta lasciate un papiro di lamentele.
Se ne avete scritta una di simile mi piacerebbe leggerla e blablabla, ci si vede!