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Autore: TrAiN_XIII_95    10/05/2013    0 recensioni
La strada continuava ad essere sterrata e lui si guardava intorno. Non c' erano rumori di macchine o altre tecnologie nei paraggi e il suo telefono non aveva campo. Poi sentì un odore, un odore dolce e amaro alla stesso tempo che gli ricordava qualcosa... ma cosa? Lui non ricordava nulla. Nemmeno il suo nome, ma quel luogo per lui era come un bellissimo sogno, si sentiva confuso, ma anche felice di esserci.
Se vi ho incuriosito leggete pure e se vi va recensite.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era molto tardi, ma nemmeno presto. E quella persona dai capelli neri e occhi azzurri che correva con una tracolla firmata Gola, con dei pantaloni blu scuro una maglia bianca e poi una giacca di pelle nera, forse, non sarebbe dovuta essere lì. 
Infatti accadde. Ciò che sognava da molto tempo. Un portale si aprì sotto i suoi piedi e lui cadde nel vuoto per molto tempo finché non atterrò. Era un po scosso, ma non capi nemmeno come ci fosse arrivato, lui, in quel prato verde e con fiori splendidi che brillavano con la luna.
" Ma dove...? Dove diavolo sono finito?"
Pensò alzandosi e camminando in avanti cercando di uscire dal campo, cosa che gli riuscì, dopo un centinaio di metri. 
Si ritrovò in una strada sterrata e la seguì, finché non arrivò ad un cartello che nonostante la strana lingua in cui era scritto riuscì, sorpreso, a leggere.
"Lanhue, a destra per 3 chilometri. Mestin sinistra per 1 chilometro."
E visto che era stanco e non sapeva cosa lo aspettasse andò nel posto più vicino: Mestin.
La strada continuava ad essere sterrata e lui si guardava intorno. Non c' erano rumori di macchine o altre tecnologie nei paraggi e il suo telefono non aveva campo. Poi sentì un odore, un odore dolce e amaro alla stesso tempo che gli ricordava qualcosa... ma cosa? Lui non ricordava nulla. Nemmeno il suo nome, ma quel luogo per lui era come un bellissimo sogno, si sentiva confuso, ma anche felice di esserci.
"Questo posto... quando ci sono stato?"
Si girò e rigirò varie volte poi dopo aver avuto un altra sensazione strana, si inginocchiò a terra, per il dolore che aveva alla testa.
< - Sei un stupido, ragazzino!!!
Urlò la ragazza che aveva davanti a se, ma di cui non riusciva a vedere il viso, dopo avergli dato uno schiaffo.
- Perché?
- E lo chiedi anche? Te ne sei andato senza dire nulla a nessuno e sei stato via per un mese!! 
Lei era veramente arrabbiata, ma lui non era da meno e rispose.
- Non mi sembrava che ti importasse così tanto di me, un mese fa. Sbaglio o sono solo un ragazzino stupido che non vuole impegnarsi nemmeno per se stesso?
Domandò lui e lei ci rimase di sasso. A quanto pare la conversazione con l' allenatore non era stata così privata.
- Beh,  notiziona! Io non sono come voi, sono un mezzo demone del cavolo che da suo padre non ha preso nulla e ringrazia il cielo per questo! Perché non avrei mai sopportato di assomigliare ad un mostro che dice di amare una persona e poi la lascia con un bambino di cui prendersi cura per non tornare! E tanto per la tua salute mentale, visto che non ce la fai più a sopportarmi, ho ottenuto il permesso dal presidente di lasciare il campo visto i miei patetici risultati!
Si stava sfogando e non gli interessava che la ragazza stesse tremando, lui l' aveva sopportata per ben due anni senza dire una parola quando l' insultava, ora era arrivato il momento di lasciarsi andare.
- Tu non vuoi dimostrare di avere di avere capacità! Sei solo un codardo!
- Forse! Ma è meglio essere dei vigliacchi che degli sbruffoni senza orgoglio e pietà come te e gli altri Sempai, Signorina! E con questo io ho finito, a mai più rivederci!
Prese il suo sacco e se ne andò verso l' uscita mentre quella ragazza lo fissava incredula di ciò che gli avesse appena detto, assieme ad un altro che guardava la scena, stupito. >
Il ragazzo si riprese dopo quel improvviso... ricordo? forse, ma non poteva starsene li in mezzo alla strada e nel bel mezzo della notte. Così si alzò, si pulì dalle terra i pantaloni e poi continuò a camminare per raggiungere il posto, in cui forse, si sarebbe riposato o avrebbe pensato a cosa fosse stato quella specie di flash back.
  
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