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Autore: fightforlouis    10/05/2013    4 recensioni
E si ripeteva in continuazione: "Ce la farò. Ce la farò, è questione di tempo."
Proprio come se volesse auto convincersi che tutto sarebbe andato per il meglio.
Ma chi meglio di lui sapeva che niente sarebbe più ritornato come prima?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Un brutto sogno percuotè la mente di Niall, che lo fece alzare di scatto. Si strofinò gli occhi, per controllare se fosse sveglio. Quella notte aveva sognato lei, l'amore della sua vita, ormai perduto. D'un tratto si alzò e si avvicinò alla finestra. La luce della luna incorniciava i suoi occhi azzurri. Niall si inginocchiò ed iniziò a parlare, come se stesse facendo una conversazione con se stesso. O almeno così pareva.

"Eveline andava in giro con un campanellino attaccato al portatessera, non se ne separava mai. Era un piccolo dono che le avevo fatto quando non eravamo ancora innamorati.  Non aveva nessun significato particolare, ma lo portò con sé fino all’ultimo."

La luna piano piano scomparve, ma gli occhi di Niall erano sempre lucidi, azzurri, un'azzurro che solo Eveline conosceva bene.

"La conobbi in secondo liceo, anche se era di un’altra classe, perchè, come me, era tra gli organizzatori della gita scolastica di quell’anno. Il programma era diverso per ogni classe, facemmo insieme solo il viaggio di andata in treno. Sul binario, riluttanti a separarci, ci stringemmo scherzosamente la mano. Fu in quel momento che mi ricordai per caso di avere in una tasca della divisa scolastica un campanellino caduto dal collare del gatto. Glielo diedi dicendo: ‘Un regalino d’addio’. Lei rise e fece: ‘Che roba è?’, ma con grande cura lo avvolse nel fazzoletto come se si trattasse di una cosa importante. Rimasi molto sorpreso: mi sembrava un gesto insolito per un ragazza della sua età. Che strano, fare una cosa del genere, pensai. Che l’avesse fatto perchè glielo avevo dato io, o solo per buona educazione,  il suo gesto mi piacque molto."

Una lacrima accarezzò il viso di Niall, che portò la mano esattamente sotto gli occhi per asciugarsela. Voleva cancellare tutto, ogni suo ricordo, ogni sua sofferenza, ogni sua lacrima versata.

"Quel campanellino mise in moto i nostri sentimenti. Ci rimase in mente per tutto il resto del viaggio. Ogni volta che il campanello tintinnava, lei si ricordava di me e del tempo trascorso insieme, e io passavo i giorni a pensare a lei e a quel campanellino che l'accompagnava sotto un cielo lontano. Al ritorno cominciò un grande amore."

D'un tratto Niall prese dalla tasca destra dei suoi jeans l'oggetto indesiderato. Bè, neanche lui lo sapeva. 

"Per quasi quattro anni il campanello fu con noi a tutte le ore, invariabilmente."

Se lo strinse al petto, come se lo stesse abbracciando, come se la stesse abbracciando.

"Con noi divise ogni momento che passammo insieme, il primo bacio, le grosse liti, il bel tempo, la pioggia, la neve, la prima notte. Ogni volta che Eveline tirava fuori il portatessera, che usava anche come portafogli, udivamo quel tintinnio fievole e argentino. E’ un suono che ho ancora nelle orecchie, dolcissimo."

Niall guardò il campanellino per qualche secondo, dopodichè lo riposò in tasca, con molta delicatezza.

"Se dico che me lo sentivo, può sembrare un sentimentalismo da ragazzino, una di quelle cose che si dicono sempre dopo. Ma lo dico lo stesso. Me lo sentivo. E’ una cosa che mi ha sempre profondamente turbato. A volte, benché Eveline fosse lì, davanti ai miei occhi, avevo la sensazione che non ci fosse. Anche quando dormivo avvertivo spesso il bisogno di accostare l’orecchio al suo cuore, non so perchè. A volte il suo sorriso era così luminoso che ne ero abbagliato. Vi era in lei e nella sua espressione una specie di trasparenza. Ad essa attribuivo quel senso di fragilità e di inquietudine che mi trasmetteva. Sarebbe stato molto più doloroso se avessi pensato che si trattava di un presentimento. Nei miei diciannove anni di vita era la prima volta che provavo un’esperienza sconvolgente come quella di perdere la persona amata."

E le lacrime gli scesero sul viso, ancora e ancora.

"Ne ho sofferto al punto da sentirmi annientato. Dalla sera in cui lei è morta la mia anima si è trasferita in un’altra dimensione e non può tornare indietro in nessun modo. Mi è impossibile vedere il mondo con gli occhi di un tempo. La mia mente fluttua, senza nessuna stabilità, senza requie, in una confusa desolazione. E’ un po’ come se fossi passato attraverso quelle esperienze che nella vita ci si augura di evitare: il diabete, un'incidente, una grave malattia. Lo so, eravamo ancora giovani, e forse il nostro amore non sarebbe durato tutta la vita. Tuttavia avevamo già affrontato insieme molte situazioni difficili. Vedevamo il nostro rapporto approfondirsi e ci misuravamo con il peso dei nostri problemi, imparando a conoscerli ad uno ad uno. Così abbiamo costruito insieme quattro anni della nostra vita. "

D'un tratto Niall si alzò, e ripose i suoi occhi a quella luna che in quel momento gli sembrava così lontana, proprio come lei. E con una voce profonda disse:

"Adesso  posso gridarlo forte. Ma che razza di Dio sei? Amavo Eveline più della mia vita."

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angolo autrice.

ehi bellezze! 
ora vi racconto l'ispirazione.


giovedì scorso ho fatto un compito di italiano, bastato su una storia e delle domande. La storia mi toccò molto, ed ecco che ne ho fatto una mia versione.
Spero vi piaccia.


Un bacio, 
gaia.
   
 
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