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Autore: Reiko87    10/05/2013    1 recensioni
La storia è tratta dall'ultima puntata della quarta stagione... cosa serebbe successo se in quella limousine ci fosse davvero stato John il rosso? il titolo si riferisce ad una frase detta da Jane in quell'episodio.
Sembrava una giornata come tutte le altre al CBI, e coloro che vi erano all’interno continuavano le loro attività ignari che da lì a poco sarebbe tutto cambiato, che la tranquillità apparente era solo il presagio della tempesta del secolo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon, Un po' tutti | Coppie: Jane/Lisbon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ecco a voi il penultimo capitolo! :) Siamo in dirittura d'arrivo, grazie a chi segue questa mia pazzia... Ciao ;)
 
 
 
 
 
Al CBI era tutto un complimentarsi per l’operazione svolta ed ai cancelli c’era già una lunga fila di giornalisti pronti a catturare qualsiasi informazione sulla morte del mostro che aveva per circa un decennio terrorizzato la California. Solo alla sera tutto sembrò tornare tranquillo. Gli uffici erano ormai quasi tutti vuoti e le luci spente tranne nel bullpen della squadra dell’agente speciale Theresa Lisbon, dove in quel momento si stava consumando un rito sacro.
 
-Pizzaaa!- esclamò Rigsby entrando tutto felice.
 
-Ehi, ma dov’è Jane? Per caso lo avete visto, ragazzi?- Lisbon non potette neanche concludere la frase che il biondo consulente fece capolino recando nella mano destra una bottiglia di spumante dall’aria costosa e nella sinistra un cestino di fragole.
 
-Lisbon, so che non puoi vivere senza di me, ma abbi un po di pazienza!- esclamò infine lui sfoderando il sorriso più sincero e splendente che avessero mai visto.
 
-Cos’è quella, Jane?- si intromise Van Pelt giusto in tempo per salvare il povero Jane da un pugno sul naso.
 
-Beh, non potevate certo credere che in un giorno come questo mi sarei accontentato di una semplice pizza!- offrì ad ognuno una fragola soffermandosi un attimo in più su Lisbon, che già pregustava quel dolce frutto.
 
-Aspetta lo spumante golosona- le disse lanciandole uno sguardo divertito mentre Lisbon aveva già avvicinato la fragola alle labbra. Theresa morse il frutto incurante delle parole del consulente, e ingoiando gli lanciò uno sguardo di sfida. Nel mentre, Cho aveva distribuito i bicchieri, così Jane aprì la bottiglia facendo schizzare il tappo dal lato opposto del bullpen con un rumore sordo e iniziò a versare il liquido frizzante nei bicchieri.
 
-Al caso chiuso!- esclamò semplicemente Rigsby innalzando il calice. Van Pelt e Cho li accostarono aspettando che gli altri facessero lo stesso.
 
-Ottimo lavoro ragazzi!- disse Lisbon avvicinandosi.
 
Gli occhi puntarono tutti su Jane che in quel momento aprì la bocca guardandoli tutti negli occhi:
 
-Alla migliore squadra del CBI… e ai migliori amici che potessi mai desiderare, perché hanno sempre creduto in me senza mai abbandonarmi, nonostante il mio brutto carattere e la predisposizione a cacciarmi nei guai.- sorridendo semplicemente –Grazie- aggiunse con la massima serietà.
 
Rimasero un istante a guardarlo. Lisbon, che aveva imparato a conoscere bene il suo consulente, si rese conto che la persona che in questo momento aveva accanto era completamente diversa. Nuova, rinata.
 
-Cin cin- dissero infine in coro.
 
Mangiarono la pizza parlando amabilmente senza però toccare il discorso di John il Rosso; con la sua morte il suo solo pensiero era svanito con lui e non avevano nessuna voglia di rovinare quella serata perfetta. Buttarono giù il resto dello champagne accompagnato da qualche fragola, poi Lisbon si alzò:
 
-Ragazzi mi ha fatto piacere stare qui con voi a chiacchierare, ma nonostante la giornata libera che ci è stata concessa domani dal capo credo sia arrivato il momento di andare… non so voi, ma mi sento terribilmente stanca.-
 
Gli altri si trovarono in perfetto accordo con la donna e si alzarono per andare via. Scesero tutti insieme nel parcheggio interno del CBI e solo davanti alle loro auto si salutarono. Jane rimase qualche secondo in più accanto a Lisbon, mentre il resto della squadra andò via.
 
-Se vuoi posso accompagnarti io con la mia auto, Lisbon- disse il consulente prima che la collega lo potesse salutare.
 
-E rischiare la vita ora che finalmente abbiamo chiuso il caso John? …No, grazie, Jane. E poi ho la mia auto.- disse sorridendo.
 
Calò il silenzio tra loro, quando Lisbon si rese conto che Jane la fissava insistentemente con uno sguardo indecifrabile. L’agente pur volendolo, non riusciva a staccare gli occhi da quei suoi pezzi di cielo. Jane fece prima un movimento impercettibile poi, sospirando come a trovare la forza per continuare, iniziò ad avvicinarsi lentamente al viso di Lisbon che continuava a guardarlo incerta, spostando lievemente lo sguardo dai suoi occhi alla sua bocca dischiusa. Quando alla fine l’ amico-consulente fu troppo vicino al suo viso, Theresa sembrò destarsi da quella specie di trans e si allontanò un poco per riprendere la giuste distanze.
 
-Allora buona notte, Jane…- disse infine con lo sguardo rivolto alla portiera che aveva aperto per andarsene. Sapeva che se avesse ancora posato gli occhi in quelli meravigliosi di lui non avrebbe più avuto la forza di andare via.
 
-…Buona notte, Lisbon- disse Jane preso alla sprovvista dalla contromossa dell’agente mora. Gli era costato molto fare quel passo, ma sapeva bene che Lisbon aveva solo paura di soffrire o di far soffrire lui, pensando che non fosse ancora il momento adatto.
 
Guardò la donna che amava salire in auto e partire. Con lo sguardo perso nella direzione che aveva preso la vettura, la sua mano andò a toccare l’anulare sinistro come gli capitava di fare spesso quando rifletteva, ma non toccò nient’altro che la sua pelle liscia.
Sapeva cosa doveva fare.
 

Non molto distanti, in un angolino poco illuminato, stavano ancora i tre agenti.
 
-Hai visto Grace, come ti avevo detto non è successo assolutamente nulla… quei due sono solo ottimi amici.- esclamò Rigsby.
 
-Ti sbagli Wayne, è successo molto- disse Van Pelt seguendo con lo sguardo Patrick che si dirigeva verso la sua auto.
 
-Sei un idiota Rigsby- fece sottovoce Cho con aria divertita, pensando che il suo collega avesse davvero qualche problema di recezione.
 
-Ah si? Allora scommettiamo… 50 dollari che non accadrà assolutamente nulla- irruppe Wayne sicuro di sé.
 
-Ci sto!- disse semplicemente il coreano.
 
All’improvviso una voce dolce si intromise nella loro piccola discussione:
 
-Siete sempre i soliti voi due… Scommetto 100 dollari che si metteranno insieme entro la fine della settimana- sorrise la rossa e se ne andò, lasciando i due colleghi a bocca aperta.
  
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