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Autore: Water_wolf    10/05/2013    5 recensioni
Sappiamo e risappiamo cosa ha provato Katniss l'ultimo giorno nell'Arena con Peeta, quando hanno vinto. Ma conosciamo ciò che ha sentito Haymitch? Ciò che ha pensato quando la sua ragazza ha tirato fuori i Morsi della Notte?
Hanno affrontato il Presidente, diamine, come credono di passarla liscia? E, di nuovo, ride. Alla fine, la buona sorte è stata sempre in loro favore, perché non dovrebbe esserlo in seguito?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Cato, Claudius Templesmith, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I ringhi degli ibridi, i loro gorgoglii disumani, lo schioccare delle loro fauci, riempiono ancora le orecchie di Haymitch.
E’ l’ultima notte nell’Arena per gli Innamorati Sventurati, per i due tributi del Distretto 12, per Peeta e Katniss, per i suoi ragazzi. Si chiede perché ancora l’Overcraft tardi ad arrivare.
Forse Cato deve essere finito di divorare dagli ibridi, si dice, scacciando quegli occhi così umani eppure così bestiali.
Anche se non vuole ammetterlo, sa che ha paura. Paura che l’idillio, la recita che ha architettato, la stessa che Katniss sta recitando, non abbia convinto tutti. Che non siano bastati i suoi sforzi per salvare due vite, prima innocenti, ora dalle mani sporche di sangue.
Li vede, i suoi ragazzi, scrutare uno dentro l’altra, sul maxi-schermo della sua stanza. Aveva chiuso a chiave, nessuno doveva disturbarlo, nessuno oltre a lui poteva guardare la 74° Edizione degli Hunger Games, quelli che avevano lasciato un segno indelebile dal giorno della sfilata.
Katniss si stacca da Peeta, prende tremante in suo arco, incocca una freccia, e l’asta non può che conficcarsi lì dove c’è il busto di Cato.
Si ritrova a sorridere timidamente, le labbra faticano in quella posizione, da troppo tempo una rarità.
Attende, aspetta che il cronista annunci i vincitori. Ma l’Arena è in silenzio, persino quando la ragazza in fiamme e il ragazzo del pane si allontanano sfibrati dalla Cornucopia, lasciando campo libero all’Overcraft.
Haymitch si tortura le mani, nonostante le proteste delle stesse, costrette in una morsa strettissima.
E’ in questi momenti che ci vuole una bella Vodka.
Ma le sue scorte d’alcol si erano esaurite la sera prima, e la sbornia gli aveva inibito i sensi fino a pomeriggio inoltrato. Così non aveva avuto tempo di rifornirsi, e l’unica bevanda che gli poteva regalare quel senso d’ebrezza, che poteva liberarlo dai ricordi, era un innocuo vino bianco, troppo poco per un alcolista come lui.
Poi Claudius Templesmith parla, e Haymitch prova l’impellente bisogno di fracassare ogni cosa gli capitasse sotto mano.
Invece rimane fermo, immobile, davanti allo schermo, assaporando l’effetto che l’annuncio gli aveva fatto.

“ Un saluto ai concorrenti finali dei settantaquattresimi Hunger Games. La modifica precedente è stata revocata. Un esame più accurato del regolamento ha rivelato che ci può essere soltanto un vincitore. Possa la buona sorte essere a vostro favore.”

Gli viene da ridere, “un saluto”, aveva detto, “un saluto ai concorrenti finali dei settantaquattresimi Hunger Games”.
Si passa nervosamente una mano tra i capelli, e una risata folle e irrazionale invade la stanza.
Doveva aspettarselo, da Snow e da tutta Capitol City.
Katniss guarda Peeta, Peeta guarda Katniss. La supplica di ucciderlo. Haymitch sa che non lo farà, e non vuole che la sua ragazza torni a casa con il sangue di Peeta sulle mani. Ma lei aveva promesso a sua sorella di vincere, e sa per certo che la famiglia viene prima di tutto.
Un bagliore di speranza le attraversa gli occhi mentre tira fuori dalla tasca i Morsi della Notte.
No. Haymitch si rende subito conto di quello che Katniss vuole fare. Non deve, mai, sfidare Snow.
Cerca di convincerla col pensiero e con lo sguardo, ma lui non può nulla contro la volontà della ragazza in fiamme.
Impreca, quando i due si ficcano in bocca le bacche velenose.
Claudius Templesmith si affretta ad annunciare i vincitori. Gli Innamorati Sventurati sputano simultaneamente le bacche, e dalle loro espressioni traspare così tanto sollievo che la ferita di Peeta sembra solo un graffio, e la nottata appena trascorsa una bazzecola.
Haymitch, però, è combattuto tra l’essere infuriato e felice.
Hanno affrontato il Presidente, diamine, come credono di passarla liscia?
E, di nuovo, ride.
Alla fine, la buona sorte è stata sempre in loro favore, perché non dovrebbe esserlo in seguito?


***

Angolo dell'autrice
La domanda che ha occupato l'ora di matematica era, appunto, quella nell'introduzione: sappiamo cos'ha provato Haymitch? Così la mia mente si è messa a lavorare e ha partorito questa ff.
Che sia decente o meno non ne ho idea, già scrivere di uno dei personaggi della Collins mi fa sentire l'unico scarafaggio che non sopravviverebbe ad uno scoppio nucleare xD
Le parole di Tempelsmith sono prese dal primo libro, mi sembrava giusto riportale pari pari.
Spero vi sia piaciuta, se volete recensite, enjoy <3

Water_wolf

  
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