Orgetorige correva per le strade, correva più che poteva, ormai davvero non ce la faceva più. Una volta arrivato dal medico del villaggio con voce tremante e affaticata disse: “Mia moglie sta per partorire! Non abbiamo molto tempo, sta molto male.” Il dottore lasciò cadere la piccola tazza di cera e si alzò subito, prese la pelliccia che aveva sul tavolo, la indossò e uscì; era stato così tanto chiuso in quell’angusta casetta che la luce del sole gli faceva male agli occhi. Era come accecato quando uscì, si mise la mano davanti alla faccia e piano piano con i passare dei minuti tutto acquistava forma e colore; la casa del dottore Ariocristo si trovava quasi al centro del villaggio, attorno ad essa si ramificavano tutte le strade che c’erano. Anche se era un ammasso di mattoni e paglia, quella piccola dimora era la ninfa vitale di buona parte della pianura occidentale. Ariocristo entrò con Orgetorige nella piazza principale, poi presero una via secondaria che passava in mezzo ai campi; arrivarono al margine di un bosco, lì entrarono, lì dove abitava la donna incinta che stava per partorire.  Il dottore aiutò la signora ad alzarsi, la fece mettere in piedi con le gambe un po’ divaricate e le disse: “Faccia solo ciò che le dirò di fare! Ok?”  “Ok, ma mi deve promettere che andrà tutto bene.” Il medico in realtà si era bloccato, diciamo quasi impietrito e non rispose, non disse nulla di nulla. Ripeté più volte di spingere, la donna spingeva con tutta la forza che aveva in corpo ma non usciva, poi fece il suo ultimo sforzo, veramente l’ultimo… per sempre. Il dottore prese in braccio il bimbo e lo guardò con un aria strana, come se in quel bambino avesse trovato qualcosa di familiare. Orgetorige non sapeva se piangere per la moglie o essere felice per la nascita del figlio, così rimase impietrito; durò 5 minuti e poi scoppiò a piangere e si buttò sulla moglie stesa a terra, piangeva e si poteva sentire che diceva qualcosa in sottovoce, stava … pregando. Ariocristo in quel periodo stette vicino a Orgetorige come nessuno mai, il quel periodo divennero amici fino a quando il medico non si ammalò, stette male, prendeva medicine, cure, soffriva, a malapena respirava, durò due settimane poi morì. Orgetorige chiamò il figlio Ariocristo e lì iniziò la storia.