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Autore: Gloria Bennet    10/05/2013    3 recensioni
Ecco cosa sarebbe successo se fosse stato Damon a scoprire il cadavere di Bonnie...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie/Damon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 - Lights will guide you home -

 

 

 

 

 

Sventurata la terra che ha bisogno d'eroi.

[Bertholt Brecht]

 

 

 

 

-Bonnie- esclamò Damon.

Ma Bonnie non c'era, o meglio non era dove lui si aspettava che fosse.

Era stesa a terra, sdraiata e non sembrava viva.

Forse, fu per questo motivo che si mise a correre verso di lei, incapace di trovare una spiegazione.

Non poteva essere morta. Bonnie era troppo forte per morire.

Non sarebbe morta, mai.

Lui, almeno, pensava fosse indistruttibile. Pensava fosse una vera e proprio medusa*.

Come poteva soccombere proprio ora, al massimo delle sue forze?

-Bonnie- disse ancora, questa volta la sua voce non era ferma.

Era tesa come un filo sospeso tra la vita e la morte, tra quell'incertezza in cui la speranza e il dolore si confondono allo stesso modo.

-Bonnie- ripeté, avvicinando il suo orecchio al petto della giovane.

Non lo sentiva battere. Il suo cuore non stava battendo.

Cercò di scuoterla, prendendola per le spalle.

-Bonnie, per favore-

Niente. Nessuna risposta.

Damon non sapeva cosa stesse provando.

Si sentiva pervaso da un profondo senso di ingiustizia.

Perché Bonnie non sarebbe dovuta morire. Non aveva alcun senso.

E poi, perché quell'anima così forte e coraggiosa sembrava destinata a soffrire, sempre?

Prima con la morte di sua nonna, poi con la trasformazione di sua madre, la morte di Jeremy...

Aveva sempre saputo che il mondo era ingiusto, ma ora ne aveva la conferma, proprio davanti agli occhi.

Non amava Bonnie. Insomma, non aveva mai pensato a lei in maniera diversa.

C'era stima nei suoi confronti, un rispetto che, a volte, c'era, a volte no.

C'era gratitudine per le tutte le volte in cui gli aveva salvato la vita e un'affinità che fingeva non ci fosse, ma che in realtà si presentava ogni volta che discutevano.

In quel momento, pur avendo vissuto così a lungo e affrontato mille dolori, Damon non era ancora pronto a dirle addio.

Non era pronto a smettere di divertirsi, lanciandole battutine e ascoltando le sue.

Non era pronto a smettere di stare dalla sua parte.

Non era pronto a non averla potuta salvare.

Quel corpo freddo, simulacro di una vita così splendente, era tutto ciò che restava della potente dinastia delle streghe Bennett.

E lui, che avrebbe dovuto proteggerla, ora era accasciato a terra a fissare quel viso come se cercasse un minimo segnale, anche un semplice sbattimento di ciglia per smentire la verità che le sue orecchie avevano udito.

Il suo cuore doveva battere.

Non poteva aver semplicemente smesso di vivere così, da un momento all'altro.

E mentre quel silenzio lo riempiva, mentre si rendeva conto che non c'era alcun rumore a parte il suo respiro affannato, capì.

Bonnie era morta, per davvero.

Per questo, la prese tra le braccia e l'abbracciò.

Sapeva ancora di vita, di luce, di speranza.

Ma che speranza poteva esserci ora che i suoi occhi non brillavano più?

Non poté fare a meno di arrabbiarsi.

Con Silas. Con la vita. Con il fottuto mondo intero.

Perché non aveva neanche potuto salutarla, non aveva potuto dirle che, nonostante tutte le volte in cui si erano cercati di uccidere a vicenda, era importante per lui.

Più importante di quanto avesse mai ammesso.

Solo ora, tenendola tra le braccia, sembrava essere stato illuminato da quella triste consapevolezza. Una bastarda consapevolezza che non avrebbe fatto altro che accrescere il suo dolore inaspettato.

E, prima che potesse rendersene conto, una lacrima scese dai suoi occhi blu.

Illuminandoli, illuminando quel luogo scuro e tetro.

Quella lacrima si andò a posare sulle spalle di Bonnie, seguita da altre e il tempo sembrò fermarsi, fermarsi a contemplare quella forza della natura che quella stessa natura crudele aveva annientato.

Ora solo una voce risuonava, nel silenzio di quelle lacrime.

-Perché Bonnie? Perché?- e continuò a ripetere quella domanda così vera, condannata a restare senza una risposta.

Damon non sapeva che, proprio in quel momento, il fantasma di Bonnie, stava piangendo proprio come lui.

Le sue lacrime, invisibili, cadevano a terra e sulle spalle di Damon.

Luccicavano. Ed erano le sole fonti di luce nell'oscurità.

Le lacrime di una strega e quelle di un vampiro.

La mano di Bonnie si posò delicatamente sulla spalla di Damon e, mentre si guardava morta e priva di vita, non poté fare a meno di sussurrare la risposta che aveva sempre saputo dentro di lei.

 

-Perché è questo ciò che succede alle persone che si sacrificano per salvare gli altri-

 

 

 

Note:

* Nuovo soprannome adottato da Damon in questa puntata.

 

 

A/N

 

Sono profondamente sconvolta dalla morte di Bonnie.

Non posso accettare che sia morta per sempre. Mi rifiuto di accettarlo.

Naturalmente non mi sono potuta trattenere dallo scrivere questa scena.

Spero che l'apprezzerete e coglierete le emozioni che ho cercato di trasmettere.

Damon potrebbe risultare un po' OOC, quindi perdonatemi.

Per quanto riguarda la mia long sul Bamon, rassicuro coloro che sono interessati, dicendo che ho già scritto il prossimo capitolo. Quindi, lo pubblicherò a breve.

In questo momento di lutto (che mi auguro sia solo momentaneo) non ci resta che sostenerci <3
Ringrazio in anticipo tutti coloro che dedicheranno un po' di tempo a questa storia ;)

Buonanotte #BennettBrigade ;*

 

- Glo

   
 
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