A Shark Attack,

ovvero la mia amica Cami.

Semplicemente perché sei tu e

ti voglio bene.

Per tutti, anche per i più fortunati, l'amore comincia necessariamente con una sconfitta.
(H. Hesse)

Vittima

Lui era sempre stato così, sin dall’inizio. Intrigante, enigmatico e chiuso nei suoi imperscrutabili pensieri. Sarebbe stato più facile decifrare un testo antico, magari uno di quelli trovati su un papiro semi distrutto ed eroso dal tempo, oppure uno studioso di arte avrebbe sicuramente avuto meno difficoltà ad analizzare un’opera d’arte, persino quella più particolare e raffinata. Ogni suo comportamento era da analizzare in tutte le sue sfumature. Sasuke era solo sfumature.

“Sakura.”

Sentì pronunciare senza una precisa modulazione di voce, come se si trattasse di una risposta banale. Nonostante tutti i suoi rifiuti non riusciva a non essere attratta da quel maledetto. Lui era una maledizione vivente, sia metaforicamente parlando che in senso letterale.

“Stai cercando di scappare di nuovo.” iniziò a dire lei.

Si trovavano esattamente su quella stessa strada, quella che si dirige alle porte del villaggio. Gli stessi alberi a fare da cornice, la stella luna luminosa circondata da stelle meravigliose. Ancora una volta il cielo si prendeva gioco dei suoi sentimenti.

“Non ce la faccio a rimanere.” concluse lui senza calcare minimante il tono di voce.

Entrambi avevano parlato come se non avessero degli interlocutori, come se fossero degli evanescenti. Aver combattuto insieme una guerra ed essere stati entrambi nominati ninja leggendari, loro e Naruto, in quel momento non contava affatto. Erano tornati al punto di partenza, vicino quella stessa panchina dove lui l’aveva adagiata delicatamente. Chissà dove avrebbe trovato questa volta la forza e la volontà di fermarlo.

“Fai pure, stavolta non sarò io a fermarti.” Sentenziò lei.

Per troppo tempo gli era corsa dietro senza alcun risultato, per troppo tempo si era sentita umiliata ed era giunto il moneto di ribaltare la situazione.

Ti chiamo stupida
ti prendo pure l'anima
e non sai mai
quando ritorno

Stupida non l’aveva mai considerata, perché tutto si poteva dire di lei tranne che fosse stupida. In tanti anni insieme era sicura di essersi guadagnata la stima di Sasuke, quanto meno come kunoichi e come compagna di squadra. Le sue capacità nel controllo del chakra erano evidenti, come era del resto evidente la sua intelligenza. Noiosa, ecco come lui l’aveva definita. Eppure tutte queste qualità non erano servite a nulla, era come Sasuke si fosse portato via tutto di lei. La sua voglia di lottare, il suo desiderio di crearsi un futuro. Allora per quale motivo continuava a piacerle?

Forse si è quel mio essere un po' bastardo che
se ci penso è quello che
ti piace di me
Spogliati
senza dolcezza e senza regole
e poi giurami che
tu sei pazza di me

Non aveva mai creduto alla favola del principe azzurro, nemmeno quando all’età di dodici anni litigava con Ino, e a quel tempo si tratta di una semplice cotta da adolescente. Nessuna avrebbe mai negato che Sasuke fosse un bel ragazzo e la sua bellezza era paragonabile solo alla sua freddezza, ma Sakura non era attratta solo dal suo aspetto fisico. La sua non era semplice attrazione fisica e quel suo modo di fare la faceva impazzire, l’attirava fino a distruggerla dentro. Forse era stata l’unica a guardare dentro il suo cuore e cercare di conquistarlo veramente, e questo lui l’aveva capito. Quel famoso ringraziamento significava esattamente questo.
Godo nel
vederti persa

vittima della mia rabbia

“Non ti credo.” disse lui senza particolare enfasi.

Oltre al suo essere distaccato evidentemente ci provava gusto a tormentarla. Ma lei non era vittima degli atteggiamenti di Sasuke, non era la sete di vendetta del giovane Uchiha ad averla costretta a soffrire così tanto. La verità è che Sakura era vittima di sé stessa e di nessun altro. Vittima dei suoi sentimenti, della sua caparbietà. La vendetta di Sasuke non la riguardava, né tanto meno la sua rabbia e la sua tristezza. Fondamentalmente lei aveva fatto tutto da sola, coinvolgendo il suo amico Naruto. In conclusione lei era vittima del suo amore.

Chiedevo amore e tu
amore non mi hai dato mai
E ora scompaio sempre consapevole
che quando poi
ritorno ti ritroverò
sempre contenta
e bella come solo tu lo sai

Il suo desiderio era semplice, tanto semplice da risultare banale:amare ed essere corrisposta. In altre occasioni avrebbe immaginato un Sasuke in fuga e lei in lacrime, ma stavolta qualcosa la spinse a reagire.

“Tu stavolta verrai con me.” Contunuò lui con tono pacato e tranquillo.

Per tutta risposta Sakura concentrò il chakra nelle mani esattamente come le aveva insegnato Tsunade, per poi indirizzare il colpo verso il volto de giovane. Dopo aver preso la mira tirò indietro il braccio e partì all’attacco, schivando Sasuke e frantumando la panchina. Al posto del luogo dove lui l’aveva abbandonata ora c’era una voragine.

“Direi che questo è un attimo modo per cominciare.” Rispose lei con un sorriso ironico.

Sasuke era sempre stato un tipo riflessivo, necessitava di tempo per poter ritornare al villaggio con animo sereno, dopo aver definitivamente sconfitto i fantasmi del passato. Sakura ne era ben consapevole e stringendogli la mano attraversò con lui le porte del villaggio, immaginando un futuro in cui loro sarebbero tornati.

Piccola stroria scritta a tempo perso. La canzone è "Vittima" dei Modà. La dedica è per la mia perfida adorata. Alla prossima, bacioni. Marti.