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Autore: Anne Strimb    11/05/2013    1 recensioni
Valerio è un timido ragazzo che frequenta il primo anno di liceo delle scienze applicate. E' abbastanza bravo a scuola, ma fisica proprio non gli entra in testa, tant'è che si ritrova ad Aprile con un'insufficienza e a rischio debito; il che vorrebbe dire rinunciare alla vacanza studio in Inghilterra.
A questo proposito il suo insegnante di fisica, gli organizza dei pomeriggi di ripetizioni con la ragazza che gli piace, Alice.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Valerio e Alice Valerio sbuffò infastidito. Era seduto su quella sedia da ben cinque ore e non ne poteva più.
Fissò con sguardo disgustato il foglio pieno di segni rossi che aveva sul banco: non era mai stato un genio in fisica e adesso doveva assolutamente trovare il modo di recuperare quell'ennesimo votaccio, altrimenti sarebbe stato rimandato e addio alla vacanza studio a Londra.
-Mazzocchi, quando ti deciderai ad arrivare alla sufficienza nella mia materia? Ti ricordo che siamo ad aprile e con i voti che ti ritrovi rischi di dover trascorrere la tua estate a studiare per l'esame di settembre. Siccome non stai facendo niente per alzare la tua media, ho deciso di pensarci io; per questo motivo a partire dalla prossima settimana dovrai trascorrere del tempo con Marini che ti darà delle ripetizioni.-
Il ragazzo non fece in tempo a protestare che la campanella suonò e il professore abbandonò la classe; stava per abbandonare la testa sul banco, sconfitto, quando un leggero tocco sulla spalla lo fece voltare e si ritrovò davanti una compagna di classe. Si trattava di Alice Marini, la ragazza per cui stravedeva dall'inizio della scuola.
Alice non era comunemente definita una bella ragazza, ma Valerio la considerava la migliore di tutte. Era piuttosto bassina, superava di poco il metro e cinquanta di altezza ed era magra, ma non esageratamente. I capelli della ragazza erano color rosso fuoco, palesemente tinti, e ricadevano più lunghi su una spalla rispetto all'altra, con un tipico taglio orientale; erano lisci e lucenti come seta, tanto che Valerio faticava a resistere alla tentazione di toccarli. Il ciuffo che le ricadeva sull'occhio destro le dava un'aria timida, quasi in contrasto con l'occhio sinistro, del colore degli smeraldi, che scrutava con curiosità tutto e tutti. Ciò che magnetizzava l'attenzione della gente su di Alice erano i suoi occhiali, fin troppo grossi per il suo viso così piccolo e color verde fluo: era uno dei particolari che la faceva additare come quella strana all'interno della classe. La sua bocca era ciò che Valerio adorava maggiormente del suo viso: aveva due labbra carnose, che racchiudevano denti dritta e bianchi, splendenti come le stelle. Al di sopra di quella cavità vi era un nasino piccolino e aquilino, che le conferiva quasi un aspetto nobile.
Il suo bellissimo viso era sorretto da un collo fine e di media lunghezza, dalla pelle morbida e chiara come il latte. A questo sottostava il busto eretto e allenato, caratterizzato da un petto poco sporgente e dai fianchi stretti; non era una ragazza dalla pancia piatta e dagli addominali scolpiti, ma non se ne lamentava: mantenere la linea non era certo la sua priorità assoluta. Quest'ultima affermazione era evidenziata dalle gambe grosse e troppo corte rispetto a quelle delle sue compagne di classe, ma proporzionate al resto del corpo.
-Mi dispiace che il professor D'Ambrosio ti costringa a farti dare ripetizioni da me, cercherò di rendere tutto il meno pesante possibile.- la ragazza sorrise dolcemente e a Valerio mancò un battito. Prima di uscire entrambi da scuola si diedero appuntamento alla settimana successiva, accordandosi per giorno, ora e luogo di quell'appuntamento di studio.
Tornando a casa Valerio si sentì felice, perché forse qualcosa di positivo c'era nell'avere voti pessimi in fisica.
Il martedì dopo, a mezz'ora dall'appuntamento, Valerio si ritrovò a fissarsi davanti allo specchio.
Non gli andavano a genio i suoi capelli castani, solitamente tenuti in piedi dal gel, che quel giorno faticavano a stare al loro posto. Guardando il suo riflesso si rimproverò di non utilizzare delle lenti a contatto colorate, come ormai facevano tutti, poiché si ritrovava con le pupille di quell'orrendo color ambra.
Oltre a lamentarsi dei capelli e degli occhi, Valerio non potè far altro che imprecare, accortosi del brufolo che gli segnava la pelle liscia e abbronzata del mento, appena al di sotto della bocca piccola dalle labbra fini. Tentò di sorridere, per avere un'aria radiosa e notò che almeno i suoi denti erano perfetti come sempre, dritti e sani.
Dopo l'attenta osservazione del viso, passò a rassegna del corpo. La camicia che aveva scelto di indossare era a quadri blu e bianchi; gli evidenziava l'addome piatto, le braccia muscolose e i pettorali scolpiti. I suoi jeans erano chiari e strappati in più punti all'altezza delle ginocchia, ma fasciavano alla perfezione le sue gambe forti e lunghe. Alla fine si potè ritenere soddisfatto del risultato ottenuto, era pur sempre un bel ragazzo, nonostante non somigliasse ad un principe azzurro.
Prima di preparare lo zaino col libro di fisica e il quaderno degli appunti lesse il messaggio appena inviatogli dal suo migliore amico, che voleva sapere che programmi aveva nel pomeriggio. -Sto andando da Alice a studiare. A quanto pare le insufficienze in fisica portano a qualcosa di buono.- attese la risposta di Virginio, che non tardò ad arrivare. "Amico, si può dire che stai pescando nel torbido". Sorrise allo schermo del cellulare e uscì di casa per recarsi al parco, luogo dell'appuntamento.
Il sole illuminava tutto il manto erboso, facendolo quasi sembrare magico. Le panchine disposte un po' ovunque erano occupate da tanti ragazzi che, come loro, avevano deciso di rendere piacevole lo studio; era estasiante osservare tutte quelle persone attorniate dal verde giada del prato.
Valerio si accorse di Alice solo dopo pochi secondi, grazie alla sua fiammeggiante chioma riconoscibile anche a due chilometri di distanza. Si avviò verso di lei, che lo aspettava, bella come il sole, seduta all'ombra di un grande salice. Non indossava vestiti particolari; una camicia di jeans chiara sopra ai pantaloncini blu; aveva un aspetto quasi angelico grazie a quegli abiti, in contrasto con il colore dei capelli che sembrava invocare l'inferno.
I due ragazzi iniziarono a ripassare insieme l'intero programma del quadrimestre e Valerio scoprì che alla fine dei conti quella materia non era poi così difficile; il segreto stava nel studiarla nella maniera giusta.
A fine pomeriggio, quando entrambi furono stanchi di stare sui libri, tornarono a casa.
Prima di addormentarsi ambedue ebbero modo di ripensare a quel pomeriggio col sorriso: Alice era felice che al ragazzo non fosse pesato passare del tempo con lei, Valerio invece era soddisfatto dei progressi fatti in un solo pomeriggio, sia nell'apprendere la materia scolastica, si nel rapporto con la ragazza.
  
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