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Autore: zaynsnote    11/05/2013    5 recensioni
“Fammi provare! Anche solo con un gesto e potrei provare a capirti!”
Mi chiedevo ancora perché avessi parlato di gesti quando sentii due labbra calde posarsi sulle mie e chi poteva essere se non Justin, l’unico in stanza con me?
All’inizio rimasi ferma, scioccata da ciò che stava accadendo, poi mi lasciai prendere dal momento e ricambiai il bacio.
Dopo qualche secondo mi staccai.
“Ci siamo baciati!” Urlai spaventata.
“Beh, sembra proprio di sì.” Disse lui tranquillo come se non si fossero baciati due fratelli.
“Volevi un gesto? Beh, eccolo.” Si morse il labbro inferiore trattenendo un sorriso. Mossa sbagliata, questo non dovevi farlo… e fu così che mi fiondai sulle sue labbra, ancora. Qualche secondo e mi ristaccai.
Era assurdo, davvero assurdo.
“Non… è possibile… siamo fratelli…” Ogni parola fu interrotta da un bacio.
E questo si che era un guaio.
QUESTA CROSSOVER E' AL MOMENTO SOSPESA.
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero stesa sul mio telo aspettando che il sole desse un po’ di colorito alla mia carnagione chiara; sentivo il profumo del mare e, nonostante avessi gli occhi chiusi, riuscivo a percepire mio fratello Justin che perdeva il tempo giocando con la sabbia come se fosse un bambino di quattro anni. Beh, forse lo era.
Mi meravigliai solo del fatto che non stesse rimorchiando qualche ragazza come al suo solito e mi chiedevo perché se ne stesse zitto accanto a me.
Aprii un occhio, notai che mi osservava così aprii anche l’altro.
“Tutto ok Justin?” Gli chiesi perplessa. Era davvero strano.
“Mhh… sì.” Rispose lui incerto.
Lo guardai scettica poi richiusi gli occhi e tornai a riposare con il calore solare che faceva venire i brividi sulla pelle ancora fresca.
Continuavo a sentire il suo sguardo su di me e aprii lentamente tutte e due gli occhi, mi voltai verso di lui e lo guardai, come lui stava facendo con me.
“Mi dici cos’hai? Sei strano da questa mattina e non capisco cosa succede. Hai accettato di venire in spiaggia con me e non ci hai ancora provato con nessuna ragazza. Vuoi per caso farmi capire che sei gay?” Sbottai piuttosto irritata mentre lui rideva a crepapelle per ciò che avevo detto, per poi calmarsi un po’ e iniziare a disegnare cerchi sulla sabbia. Aveva visto qualche programma sugli alieni e aveva paura? Beh, stare con me non gli sarebbe servito a nulla dato che sono la ragazza più paurosa del mondo.
“Mi chiedevo se ti andasse di imparare a suonare la chitarra.” Finalmente si decise a parlare.
Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva. Gli chiedevo sempre di insegnarmi, dato che lui era molto bravo e avevamo abbastanza chitarre per entrambi, ma lui aveva sempre inventato una scusa tipo ‘quando sarai più grande’ oppure ‘con la delicatezza che hai potresti spezzare le corde solo guardandole’ ed ora si offriva di insegnarmi.
Probabilmente ascoltare ‘made in the usa’ di Demi Lovato a palla con le cuffie ad alto volume mi aveva fatto andare il cervello in fumo e i timpani a pezzi, certamente, avevo sentito male.
Richiusi gli occhi e tornai alla mia tintarella, sicura che ciò che avevo ascoltato era solo un sogno, magari effetto del calore.
Raccolsi una rivista di auto che avevo portato Justin e presi a rinfrescarmi producendo aria con il movimento della carta.
“Hai sentito, Del? Sto parlando con te!” Urlò lui.
Allora mi aveva davvero chiesto se volessi imparare a suonare la chitarra.
“Certo!” Urlai improvvisamente, sprizzando gioia da tutti i pori e attirando l’attenzione di un gruppetto di ragazzi che era appena entrato nel lido.
Guardai meglio quei ragazzi e notai che erano miei compagni di scuola e, alcuni, amici di Justin. Quest’ ultimo si voltò nella direzione in cui guardavo e le sue labbra si aprirono in un sorriso nella vista dei suoi amici.
“Justin, non farli venire ti pre…” Ed ecco che li aveva chiamati facendoli avvicinare.
Lui li conosceva di persona, io al massimo ci avevo scambiato un ‘ciao’ quando si erano ritrovati a casa mia a causa di mio fratello e avere tutti questi ragazzi intorno non mi metteva molto a mio agio.
“Ehy Jus.” Disse il biondo, migliore amico di mio fratello.
“Possiamo sistemarci accanto a te?” Chiese Harry, il ricciolino.
Certo, fate pure come se non ci fossi.
Pare che Liam, il più ‘serio’ dei cinque, mi avesse letta nel pensiero quando mi salutò facendo accorgere agli altri della mia presenza; tutti mi salutarono e si sistemarono accanto a noi dopo che Justin avesse acconsentito.
Beata fra gli uomini, avrebbero potuto dirmi, anche se questa situazione non mi piaceva.
Ringrazia mentalmente Dio quando decisero di andare in acqua per fare un bagno; rimanemmo a riva io e Zayn, il misterioso del gruppo, in un silenzio imbarazzante.
“Perché non vai anche tu?” Mi chiese ad un tratto senza spostare lo sguardo dai ragazzi che si schizzavano come idioti in mare, facendo i figoni quando passava qualche gruppo di ragazze.
Mi stava cacciando? Gli davo fastidio? Infondo era lui che era venuto da noi, non poteva anche lamentarsi.
“No, preferisco rimanere qui.” Dissi con tono piatto, senza far notare la mia irritazione verso la sua domanda. “Perché non vai tu?” Chiesi senza degnarlo di uno sguardo.
Sembrò esitare un po’ prima di rispondere.
“Perché… voglio abbronzarmi un po’.”
Mmh… okay. Socchiusi gli occhi quando un pensiero si fece spazio nella mia mente.
“Zayn, ma tu sei già scuro di tuo, a cosa serva abbronzarti?” Chiesi come una bambina curiosa che non capisce nulla alle spiegazioni mezze inventate della madre.
“Io… ehm… ecco…”
No, vi prego. Non ditemi che ha paura dell’acqua.
“Zayn, hai paura dell’acqua?” Chiesi con un ghigno sul viso.
Il suo tacere mi fece capire che avevo colto il suo punto debole e gli scoppiai a ridere letteralmente in faccia.
Possibile che un bel ragazzo grande e grosso avesse paura dell’acqua?
Lo tirai per un braccio e lo trascinai in acqua, chiedendomi da dove avessi preso tutta quella forza da riuscire a tirarlo nonostante provasse ad opporsi a me e a lasciarmi ma, una volta in acqua, fece di tutto per aggrapparsi a me pur di non affogare.
“Sei impazzita Delilah? Ragazzi, aiutatemi! Affogo!” Urlò lui preso dal panico, mentre si dimenava sempre con il suo braccio attaccato al mio e a quello di Liam, che intanto si era avvicinato.
“Come fai ad affogare se l’acqua non ti arriva neanche alle ginocchia?” Chiese stupito Niall, il biondo con il sottofondo di tutti gli altri che ridevano tanto da doversi mantenere la pancia.
Zayn guardò in basso e notò che l’amico aveva ragione, era scientificamente provato che non potesse affogare in quaranta centimetri di acqua, alzò il viso e sorrise imbarazzato grattandosi la nuca.
“Beh, avete ragione, ma preferirei ugualmente tornare in spiaggia, mi accompagni?” Disse rivolgendo la domanda a me. Risi sotto i baffi sotto il suo sguardo adirato e lo accompagnai sulla sabbia.

Ci eravamo appena incontrati e lo avevo già fatto penare abbastanza. 

  
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