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Autore: Brokenhearted    11/05/2013    2 recensioni
Raccolta di Oneshot ambientate nell'Antica Grecia, con presenza di OC!Atene, OC!Sparta e OC!Persia. Perché la grecista che è in me ha finalmente preso il sopravvento. Il titolo è legato fondamentalmente al patriottismo Greco e a quanto fosse importante per loro mantenere la libertà della penisola ellenica. La trovo una cosa bella, e sarà un tema nelle mie shot. Che dire di più, read and enjoy!
#1 Battaglia Dei 300: "Odiava che i suoi bambini dovessero morire per gli Ateniesi, ma ne era orgogliosa. Avrebbero difeso la libertà della Grecia anche nella morte."
{ dedicata alla Creta e alla Libertea, e a tutte le povere classiciste che di Greci ne hanno piene le balls }
Genere: Avventura, Guerra, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Antica Grecia
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Salve popolo. Ammetto, la mia vita sociale è diventata così esigua da lasciarmi tempo per sclerare come un'idiota su Atene e Sparta (ma solo perché la Cre mi ha messo l'idea. Stupida Cre). Ah, e su Persia, perché attualmente in questa shot iniziale Atene non c'è - povero sfigato - ma ci sono soltanto Spartina mia bella (?) e il pesce Persico (origine del nome pesce Persico deriva da una safronata detta da una mia compagna in Greco... e dal fatto che in greco i Persiani si dicono anche Persikos). Poi che dire, voglio festeggiare il mitico 7 nella versione di greco di oggi con questo omaggio alla loro fantastica cultura (??). ...Lasciamo perdere, sto delirando. Termino solo col dire che questo schifo è dedicato alla Cre per i motivi sopracitati e alla Libertea - non mi hai mai detto come ti chiami, infame - che finalmente ho abbracciato. E che fa il classico come me e quindi può comprendere le mie estreme sofferenze. /dies
Va beh, ho rotto. Aggiungo solo che questa storia è stata brillantemente betata dalla Cre sopracitata, e che se qualcuno che leggerà 'sto schifo segue anche la raccolta USUK, giuro vi prometto che sto lavorando al nuovo capitolo. è stato un periodo moltomolto complicato ed è stato difficile continuare. Chiedo scusa. Spero mi vogliate bene lo stesso. ç3ç E ora buona lettura!


Era finita. Era stata una dura, durissima battaglia, e i pochi soldati che non erano fuggiti erano quasi tutti morti*; erano stati come pedine sacrificabili, disposti a tutto pur di ottenere tempo per permettere ad Atene di prepararsi all’attacco Persiano. Questo pensiero la disgustava e rallegrava al tempo stesso; odiava che i suoi bambini dovessero morire per gli Ateniesi, ma ne era orgogliosa. Avrebbero difeso la libertà della Grecia anche nella morte, di ciò era certa, eppure lei, lei si sentiva sconfitta e abbattuta. Quando aveva visto morire Leonida, aveva capito che non ci sarebbe stata più speranza: i Persiani avrebbero avuto accesso alla penisola ellenica, e da quel momento in poi sarebbe stato compito di Atene di occuparsene. Lei aveva fatto veramente il possibile.
Così ragionava, quasi nel tentativo di scusarsi, anche se non capiva nei confronti di chi. Forse nei confronti degli Dei, che aveva deluso perdendo la battaglia, o dello stesso Atene, che adesso avrebbe preso il suo posto nel combattimento. Rise malinconicamente all’ultimo pensiero, stesa sul terreno, insanguinata e ferita. Era assurdo che pensasse a lui in quel momento, quando rischiava di morire e tutto il resto. Sperava che, nel qual caso il suo lutto fosse avvenuto, lui si sarebbe curato della loro libertà, anche senza avere lei accanto.
Nonostante tutto, lei non temeva la morte in battaglia, anzi, la riteneva un enorme onore e desiderava solo che succedesse in fretta, ma la vista di alcune figure che avanzavano verso di lei le fecero capire che non sarebbe accaduto quello che lei voleva.
“Tiratela su.” Un ordine, uno solo, in quella lingua che lei fingeva di non comprendere*, e due figure la tirarono su fino a farla cadere in ginocchio. Lei digrignò i denti e alzò la testa.
“Persia.”
“È un piacere sapere che ricordi ancora il mio nome, Sparta, ma sai che per gli amici è Impero Persiano,” disse l’altra nazione, fissando la donna dall’alto del suo trono. Lei ricambiò lo sguardo, gli occhi scuri pieni d’odio. “In ogni caso, penso tu possa capire perché io abbia insistito tanto per trovarti e parlarti.*”
Al ghigno malefico di lui, la realtà della sua situazione la colpì completamente. Capiva bene le sue ragioni, ma non aveva alcuna intenzione di cedervi. Aveva ancora la sua dignità e i suoi ideali, dopotutto, e non ci avrebbe rinunciato neanche per tutte le ricchezze che l’altro poteva offrirle. Fissandolo negli occhi, sputò in viso all’uomo di fronte a lei.
“Hai distrutto la mia città, hai ucciso i miei figli, ma mi rimane ancora la mia libertà. E non la perderò!” Ella tentò di alzarsi, ma fallì, perché la stretta dei due uomini era troppo forte sul suo corpo indebolito. L’uomo sul trono, rimasto scioccato dallo sputo, la guardò ancor più scosso dalla sua passione, tuttora viva nonostante le innumerevoli morti che aveva visto quel giorno. Fremette di rabbia, poi si calmò; si alzò dal trono e le si avvicinò, inginocchiandosi, fino a sfiorarle le orecchie con le labbra.
“Ancora così idealista... sarà un piacere distruggerti completamente, romperti, fino a farti pregare di non esserti mai ribellata a me, quando l’intera Ellade sarà mia,” sussurrò, per poi alzare la voce e aggiungere, “portatela via! La terremo come ostaggio finché tutti non si piegheranno al mio potere!”
E lei venne portata via, senza un’altra parola aggiunta, se non un’ultima preghiera rivolta agli Dei.

Note/Riferimenti storici: *Mi pare abbastanza ovvio, ma meglio specificarlo: questa storia è ambientata subito dopo la mitica battaglia dei 300, all’inizio della seconda guerra Persiana, precisamente nel 480 a. C. Avete visto 300? Ecco, insomma: gli Spartani dovevano proteggere il passo delle Termopili, per impedire ai Persiani l’accesso alla penisola Greca, ma rimasero vittime di un’imboscata a causa del tradimento di Efialte. Maggior parte dell’esercitò fuggi, tranne una truppa di 300 soldati guidati dal Re Leonida e alcuni dei loro alleati (di cui non ricordo precisamente la provenienza). Comunque, purtroppo gli Spartiati morirono praticamente tutti (se ne salvarono uno o due), ma riuscirono a rallentare la marcia Persiana, il che offrì tempo ad Atene per evacuare la città e raggruppare le forze (e infine metterla in quel posto a Serse e tutta la banda).
*Il persiano. Penso che le due nazioni tra di loro parlino la mitica “lingua delle nazioni”, ma la mia Sparta sa il Persiano, anche se penso che odi abbastanza la lingua etcetera etcetera.
*Altra lezioncina di storia: qui Persia le chiede – sottintendendolo – di prestargli giuramento. In realtà, fu questo il motivo per cui la Grecia si difese così duramente: era sempre stato un paese libero, con un popolo alquanto patriottico – motivo in più per il quale mio il mio OC!Atene, che vedrete nelle shot più avanti, ha un carattere spaventosamente simile a quello di America – e legato da molte più cose che unicamente una lingua o una religione. Era un popolo davvero molto unito, e non aveva alcuna intenzione di sottomettersi all’impero. Inoltre, l’idea di un Re-Dio – quella dell’imperatore Persiano – era lontanissima dalla cultura Greca, fondata su una religione strutturata. Perciò non potevano prestare giuramento e trattare come un essere divino un re.
  
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