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Autore: Leena    30/11/2007    4 recensioni
Harry si era buttato a letto nella vana speranza di prendere sonno, quando venne svegliato dal suo lievissimo dormiveglia, dalla porta di entrata che sbatteva e da voci concitate al piano di sotto. ATTENZIONE" STORIA MOMENTANEAMENTE CHIUSA E IN FASE DI RIFACIMENTO!
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Unexpected

The Unexpected

 

 

 

 

 

LONDRA, NOTTE, GRIMMAULD PLACE numero 12

 

 

Capitolo 1:

 

 

 L’arrivo inaspettato

 

 

Harry non riusciva a dormire, e si aggirava per la stanza, diede uno sguardo a Ron, che al contrario suo ronfava placidamente, il suo leggero russare gli arrivava alle orecchie.

Sorrise nell’ombra, era contento che almeno uno dei due fosse così rilassato da riuscire a  dormire.

 

 

Erano passate solo poche settimane dalla morte di Silente, ma Harry ancora non si era ripreso, era spesso assente con la testa, pensava, gli occhi guardavano nel vuoto, succedeva così spesso che ormai Ron,Hermione e tutti i Wesley avevano rinunciato a farglielo notare e si erano adattati ai suoi lunghi silenzi.

 

 

Gli mancava Silente, gli mancava tantissimo, era stato la sua guida, il suo mentore, era stato quasi un padre per lui, una delle persone a cui teneva di più in tutta la sua vita, insieme a Sirius e a Hermione e tutti i Wesley nessuno escluso.

 

 

E ora Silente era morto e Sirius anche.

 

 

L’unica cosa che gli era rimasta di Sirus era quella casa, la sede ufficiale dell’Ordine della Fenice.

 

 

Quella casa decadente, tetra ed enorme.

 

 

Un rumore fuori dalla porta.

 

 

Si diresse a  vedere cosa fosse, e non rimase per nulla stupito nel trovarsi davanti Kracher “Oh padrone non volevo svegliarla” disse in tono mellifluo e poi aggiunse sottovoce, credendo di non essere sentito “Povero Kracher a servire Potter il nemico della casata dei Black, che triste destino, che triste destino”. Ormai Harry sapeva cosa l’elfo domestico pensava di lui e di tutto l’ordine della Fenice,e con noncuranza gli disse di andarsene.

 

 

Rischiuse la porta,e tornò ad affondare nei suoi neri pensieri.

 

 

I minuti passavano lentamente, Harry si era buttato a letto nella vana speranza di prendere sonno, quando venne svegliato dal suo lievissimo dormiveglia, dalla porta di entrata che sbatteva e da voci concitate al piano di sotto.

 

 

Si alzò di scatto dal letto, Ron bofonchiò nel sonno, ma non si svegliò.

 

 

Harry si diresse verso la porta,e  vi appoggiò l’orecchio, in attesa di altre voci; “O mio Dio, ma come è conciato”, il giovane mago riconobbe sicuramente  la voce di Molly Wesley, tese ancora di più l’orecchio, a quanto sembrava avevano trovato qualcuno o qualcosa quella notte, una voce maschile in risposta “Non so come riesca ad essere ancora vivo dopo tutto quello che gli hanno fatto” era sicuramente Lupin quest’ultimo “Portiamolo su in una delle camere, almeno lo metteremo al caldo, povera creatura” di nuovo Molly.

 

 

Harry si scostò dalla porta, come se temesse che potessero rendersi conto della sua presenza dietro ad essa, sentì passi concitati salire le scale, e la porta di fianco alla sua camera aprirsi.

 

 

“Che succede?” la voce assonnata di Ron  lo fece sobbalzare, si mise il dito davanti alla bocca, per farlo tacere, Ron scese in stile zombie dal letto e si avvicinò ad Harry.

 

Dall’altra stanza giungevano voci concitate, “Ecco mettetelo qua” sempre Molly , “Oddio guardategli il braccio, quella cicatrice gli rimarrà per sempre” un’altra voce femminile, questa volta era Tonks a parlare, “Dobbiamo fermare il sangue” di nuovo Lupin.

 

 

Harry e Ron si guardavano sconvolti, avevano capito che chiunque fosse in quella camera se la stava vedendo molto male.

 

 

Una dolorosa sensazione attanagliò Harry al petto: chi dei suoi amici, conoscenti questa volta aveva rischiato la vita? Il signor Wesley? Moody? Fred o George? Percy? .

 

 

Stava cominciando a sudare freddo e Ron se ne accorse, “Stai tranquillo vedrai che si risolverà tutto”, gli diede una pacca sulla spalla, incoraggiante.

 

 

Le voci nella stanza si erano affievolite, si sentivano solo sporadicamente i gemiti del ferito.

 

 

“Ce la farà?” la voce incerta di Tonks, “E’ presto per dirlo” mormorò Molly “Bisognerà vedere se e come passerà la notte”, “Come lo diremo ai ragazzi?” ora era Lupin, “Ci penseremo domani ai ragazzi, ora pensiamo a lui” fu la risposta semplice di Molly.

 

 

Ron e Harry si guardarono interrogativi.

 

 

Nello stesso momento la porta della casa si riaprì ed entro di corso il signor Weasley, lo capirono dai passi pesanti che avevano imparato a riconoscere nel tempo.

 

Salì le scale,ed entrò nella stanza di fianco a quella dei due giovani maghi.

 

 

“Sono arrivato il più presto possibile” ansò cercando di prendere fiato “Come sta?” chiese appena entrato, “E’ presto per saperlo, ha perso moltissimo sangue,e ha ferite molto gravi su tutto il corpo, sto cercando di arginare il più possibile le emorragie. Starò con lui tutta la notte”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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