Allora, premettendo che Sasuke e Hinata non mi piacciono molto insieme e che la fic è corta, mi sono comunque divertita molto a scriverla perchè al di fuori dei miei standard :) Spero che sia almeno gradita dai fans del SasuHina e soprattutto da Bambolina_Sorridi_ che ha avuto tanta pazienza con me XD
Se ci fossero degli errori grammaticali... be chiedo perdono in anticipo... Detto ciò, BUONA LETTURA A TUTTI!
Small Wolf

La pioggia continua a scrosciare dal cielo color petrolio privo di stelle. Il suo picchettare assillante è interrotto solo per pochi secondi da qualche rombo di tuono isolato preannunciato dai lampi che illuminano la stanza a giorno.

In quei brevi istanti di luce nella camera di un piccolo appartamento si intravedevano due figura l'una femminile inginocchiata accanto a un futon dentro il quale era sdraiato un secondo individuo, un ragazzo probabilmente.

L'ennesimo tuono non la fa più sobbalzare come un tempo ma solo alzare la testa e guardare accigliata il vetro della finestra su cui le goccioline d'acqua fredda fanno a gara per raggiungere il davanzale marmoreo. Da quanto tempo le tempeste non le fanno più paura? Probabilmente da quando ha dovuto abbandonare l'idea di avere un ombrello o un riparo e ha iniziato a convivere con il frastuono e il gelo. Da quando Naruto se ne andato per sempre.

Sono passati già cinque mesi eppure ricorda tutto come se fosse appena accaduto. Ricorda la promessa che si era fatta riguardo al futuro che avrebbe passato con il suo amore, di come gli avrebbe tenuto la mano e gli sarebbe rimasta affianco smettendo di inseguirlo. E poi ricorda il tutto infrangersi contro l'immagine del corpo di Naruto steso sulla terra brulla e imbrattata di rosso scuro, dell'odore acre di sangue che alleggiava quando lei e gli altri erano arrivati troppo tardi. 

Aveva corso, come sempre, era caduta e si era rialzata e tutto invano. Non era riuscita a raggiungerlo e quella era stata la sua sconfitta definitiva. Ad attenderla era rimasto solo il viso pallido del suo eroe e quelle labbra da cui colava un rivolo di sangue lievemente alzate verso l'alto quasi in un sorriso soddisfatto. Come se fosse contento di aver messo tutti quelli che amava definitivamente al sicuro da Tobi.

Un colpo di tosse la distrae da quel ricordo che le provoca sempre un dolore al petto e la costringe a chinars verso Sasuke che continua a tossire con gli occhi umidi.

-Shhh... shh... va tutto bene, sono qui-gli sussurra mantre gli accarezza le guance bollenti di febbre e sudate a cui sono appiccicati i capelli scuri.

Sasuke cerca di aprire gli occhi ormai ciechi e allungare la mano tremante verso di lei ma le forze gli mancano a metà opera e il polso gli ricade pesantemente sulle coperte che avvolgono il suo corpo. Geme.

Hinata gli prende la grande mano chiara fre le sue molto più piccole e gli bacia le dita inerti. Il calore del suo corpo mascolino gli ricordano dannatamente l'abbraccio di Naruto e il prendersi cura di lui è l'unica cosa che può fare oramai. 

-S-Sakura... S-Sakura, Sakura, Sakura!-grida nel sonno, agitandosi. 

A Hinata si appannano le grandi iridi ghiaccio e si morde il labbro inferiore per evitare di pensare troppo a quanto ogni suo sforzo sarà vano per contenere la tristezza e la rabbia di Sasuke. Lui sogna ancora Sakura. La vede ovunque nel suo perenne buio e quando gli effetti collaterali della sua arte oculare si mostrano come adesso la febbre gli riporta alla mente i grandi occhi verdi e splendenti dell'Haruno.

Hinata immerge una pezza nella ciotola colma d'acqua ghiacciata posizionata accanto al cuscino e con delicatezza la poggia sulla fronte bollente di Sasuke. Alla fine, pensa mentre gli solleva la schiena sulle ginocchia e gli mette l'avambraccio dietro il capo per fargli d'appoggio, loro due sono sempre stati simili. 

Loro due erano da sempre stati identici in fondo. Come due gocce di pioggia che parallele cadevano dalla stessa nuvola e si schiantavano a terra per poi essere nuovamente assorbite dal calore del sole e rilasciate su terre sconosciute.

Erano sempre stati uguali, figli di destini non voluti e di pareri personali inespressi per paura, vergogna o chi sa che. Si, simili e diversi al tempo stesso... e Hinata se ne stava rendendo conto solo ora. Ora che era lei a dover proteggere qualcuno.

Ora che il corpo tremante di Sasuke si scuote leggermente fra le sue braccia comprende quanto in realtà abbiano sempre provato le medesime sensazioni scaturite solo da eventi differenti. Quella loro stessa inadeguatezza agli occhi dei rispettivi clan, la stessa paura di non essre all'altezza e la determinazione di raggiungere un obbiettivo inarrivabile.

I capelli neri di lui le corrono sul braccio deloineando la traiettoroia del suo capo e delle sue mani che nuovamente, dal basso, riescono a raggiungerle il viso dalla pelle liscia.

-Sakura...

-Sasuke stai tranquillo io non..-si interrompe poco prima di dirgli che non è chi spera e aggiunge:-non ti lascio.

Vede le sue iridi vuote muoversi verso l'alto, verso il suo mento fine e tondo. 

-Ho sognato c-che... c-che te fossi andata v-via...

Lei scuote la testa.

-D'oggi in poi nessuno ci separerà più, Sasuke.
Poi alza nuovamente lo sguardo sul vetro rigato della finestra e sorride: due gocce di pioggia sono arrivate insieme al traguardo.