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Autore: Atelo_Phobia    12/05/2013    2 recensioni
Non c'è molto da dire, soltanto che l'ho amata tantissimo, e che dopo tutto questo tempo, la amo ancora, anche se non credo l'abbia mai capito. E se l'ha mai davvero saputo, allora deve averlo dimenticato.
Consiglio di leggerla ascoltando "Martha" di Tom Waits.
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Martha
















Piove ancora, qui. Se chiudessi gli occhi, forse non me ne accorgerei, perché il rombo delle auto, i miei passi solitari sul cemento, coprono il silenzio del cielo, che si limita ad ascoltare lo scorrere del tempo, come se si trattasse una bella favola da troppo tempo dimenticata. Una fiaba che racconta di mele avvelenate e scarpette di cristallo. Di nasi lunghi lunghi e campanili che a mezzanotte si ricordano sempre di suonare.
Chissà se lì splende il sole o sta piovendo. Chissà se Cenerentola sta ancora danzando con il principe, o il suo abito si ègià tramutato in un mucchio di stracci, mentre lei sta tornando a casa.
Vorrei soltanto chiederle come sta, anche solo per sentirmi rispondere che non è cambiato niente, che va ancora tutto bene.
Smetterei di respirare allora, per un istante o poco più, per non coprire il battito del suo cuore, e fingerei di ascoltarla, sorridendo soltanto un po’ delle sue preoccupazioni quotidiane; e dimenticando per sempre le mie, solo perché lei è con me.
Ho ancora qualche spicciolo in tasca; appena sufficiente per una manciata di parole vuote, e non abbastanza per dirle addio.

 
Operator, number, please
It's been so many years
Will she remember ma ol' voice
While I fight the tears?

Ho segnato il suo numero di telefono su uno scontrino che avevo in tasca; dev’essere trascorso tanto tempo, non ricordo di aver mai comprato un cestino per la frutta in tutta la mia vita.
Forse la pioggia cancellerà i giorni di sole, così come ha già coperto di lacrime il suo nome, scritto a matita leggera, che svanisce piano piano sotto il tremito del mio sguardo. Ma forse le nuvole sono già scomparse dal mio passato, perché ricordo di nuovo il suono della sua risata, che illumina il cielo come se non avesse mai piovuto, come se non fosse stato che un brutto sogno.
Probabilmente, dovunque lei sia, sta piovendo, perché dopo troppo poco tempo, lei ha finito per dimenticarsi della mia.

 
Hello, hello there is this Martha?
I am calling long distance
Don't worry ’bout the cost.

Sembrava solo ieri, ma ad un tratto, sono trascorsi così tanti anni, che tornare indietro mi fa paura, perché potrei perdermi, e dimenticare la strada per tornare a casa. Mentre si allontanava dal castello in quella notte di cristallo, Cenerentola la ricordava?
Ma poi, poi solleverebbe la cornetta, senza sapere che la sto aspettando, e ogni timore scomparirebbe perché scoprirei di non avere conosciuto altra dimora se non il suo abbraccio.
“Pronto, c’è Marta?” chiederei a voce troppo bassa.
Forse lei non risponderebbe nemmeno, ma non avrebbe importanza, perché sarebbe tutto nascosto dietro al suo silenzio. Le serate estive trascorse cercando tra i sentieri di montagna una ragione per fingere che il mio sorriso non avesse nulla a che fare con la sua mano stretta nella mia.
Le nottate fatte di bisbigli nel buio, mentre appoggiavo la testa sul cuscino e chiudevo gli occhi, per lasciarmi cullare dalle sue parole, che mormoravano all’orecchio fiabe che conoscevo, ma che avevo cercato di dimenticare solo perché lei potesse raccontarmele di nuovo.

 
And those were days of roses
Of poetry and prose

Avrei tanto voluto regalarle un fiore. Sarebbe stato piccolo, e un po’ rovinato. Non sarebbe stato nemmeno il suo preferito, perché lei mi raccontava così tanto di sé che ogni volta dimenticavo di chiederle di sussurrare piano al mio orecchio, con un dito appoggiato sulle labbra, quasi come si trattasse di un segreto che solo noi due potevamo conoscere, quegli stupidi particolari che facevano parte della sua vita quotidiana, e che mi fanno ancora sorridere quando penso a lei.
Forse la amavo già.
Avrei tanto voluto regalarle un fiore, perché era così bella con i petali sparsi sui capelli, e quel bocciolo legato al polso, che non mi sarei mai stancata di guardarla.
Ricordo che lo raccolse da terra, anche se qualcuno disse che non avrebbe potuto farlo. Ma a lei non importava, e lo tese verso di me, fissandomi negli occhi, e chiedendomi se potevo aiutarla a sistemarlo tra i capelli.
Forse la amavo già.

 
There were no tomorrows
We packed away our sorrows
And we saved 'em for a rainy day.

Sono stati solo pochi istanti, e qualcuno potrebbe dire che non hanno più importanza, ma ogni notte, non appena chiudevo gli occhi, mi appariva il suo volto sorridente; erano i suoi sussurri che mi raccontavano di come la Sirenetta si fosse innamorata del principe, senza una ragione, senza un perché, solo fissandolo negli occhi per un istante; erano le sue carezze che cancellavano paure nascoste sotto il letto.
Sarei stata la sua Sirenetta, se avesse voluto.
Sono stati solo pochi istanti, come frammenti di uno specchio caduti in pezzi, dimenticati in un piccolo angolo di cielo, che appare ora troppo lontano, ed irraggiungibile; perché certe volte diventare grandi significa abbandonare quei campi soleggiati nei quali si era soliti correre nei giorni più caldi di agosto.
Sarei stata il suo principe, se me l’avesse chiesto.
Sono stati solo pochi istanti, ma quei cocci taglienti hanno lasciato cicatrici invisibili sul mio volto, nello stesso punto in cui gocce di pioggia dimenticate ancora cadono, quando piove, e i giorni di sole ad un tratto si ricordano che chi piange da solo non ha nessuno che asciughi le sue lacrime. Hanno lasciato cicatrici indelebili sul mio cuore, vecchie ferite che ancora non riescono a rimarginarsi.
Sarei stata entrambi, per lei.
Posso ignorarle di nuovo, posso ignorarle anche oggi, e conservarle per i giorni di pioggia, capaci di soffiare lontano la polvere anche dai ricordi più sbiaditi, anche da quelli in bianco e nero.

 
I guess that our bein' together
Was never meant to be.

Poi un giorno glielo dissi: le dissi che la amavo.
Lo sussurrai così a bassa voce che avrebbe potuto fingere di non avere sentito, ma alzò lo sguardo su di me.
Non servirono parole in quell’istante. Era tutto scritto lì, nei suoi occhi scuri.
Scosse la testa, e ad un tratto sentì che qualcosa dentro di me si era infranto, per sempre.
Non avrei dovuto piangere, non di fronte a lei; ma non conoscevo nessun posto in cui nascondermi; perché tutto ciò che avrei dovuto proteggere, tutto ciò che avrei dovuto sottrarle alla vista, le apparteneva già.
E quella fu la fine.
La nostra fine, anche se tutto intorno a me era silenzio
La nostra fine, anche se ad un tratto aveva lasciato andare la mia mano.
La nostra fine, anche se io non riuscivo a guardarla.
La nostra fine, anche se capii che lei non aveva mai nemmeno scritto il nostro inizio.

 
But Martha, Martha
I love you can't you see.

È passato tanto tempo da allora, e ormai ho capito che quelli erano soltanto i giorni delle rose, di quei fiori senza nome che coloravano anche la notte nera. I giorni di poesie anonime canticchiate a mezza voce con le mani in tasca e lo sguardo rivolto al passato, quando pensavo che nessuno mi stesse ascoltando.
Erano giorni senza domani; trascorsi riponendo in un cassetto nascosto dolori che nessuno mi avrebbe insegnato a dimenticare, neanche il tempo, conservandoli per un pomeriggio di pioggia.
Giorni senza ieri, perché ogni volta che alzava lo sguardo su di me, ricordavo cosa volesse dire respirare, ricominciando a vivere come fosse stata la prima volta.
Giorni senza presente, perché in fondo al suo cuore non sono mai esistiti.

È passato così tanto tempo da allora.
È passato così tanto tempo.
Ma la amo ancora.

“Pronto, c’è Marta?” avrei voluto chiedere a bassa voce. Ma non ci sono riuscita.
Sentivo un forte rumore di sottofondo, come di una canzone che non conoscevo. È strano, perché lei mi cantava sempre delle canzoni perché mi addormentassi, ma quella non l’avevo mai sentita.
Ha una sua vita ora, e quel filo dorato e sottile che teneva unita la sua alla mia, si è spezzato.
È successo pian piano, e forse stavo dormendo, perché non me ne sono accorta, e ho continuato a sognarla.

E non saprò mai se a casa sua piove o c’è il sole.
E non avrò mai più occasione di chiederle se va tutto bene, fingendo di ascoltarla e ridendo soltanto un po’ delle sue preoccupazioni.
E non potrò più regalarle un fiore, anche se avrei tanto voluto.

 
And I remember quiet evenings
Trembling close to you.

Tremavo, accanto a lei. Ma non se n’è mai accorta.


 
  
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