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Autore: giogleek    12/05/2013    3 recensioni
[Spoiler 4x22]. E se Blaine e Kurt avessero avuto una piccola conversazione in seguito alla cena con Jan e Liz? Come ci sarebbero sembrate le scene avvenute dopo? Come avremmo interpretato il finale?
Piccola One Shot, in cui Blaine e Kurt provano a chiarire la loro situazione. E aggiunta di pensieri legati alle scene che noi abbiamo visto nell'episodio.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao a tutti! Questa è in assoluto la prima fanfiction (che in realtà è soltanto una piccola One Shot) che scrivo. Mi è venuta in mente questa mattina, mentre ripensavo ancora una volta a Blaine che si rigira quella scatola nella mano, a quell'inquadratura che ci ha lasciato tutti con il fiato sospeso.
Spero di non deludervi, ho scritto principalmente dal punto di vista di Blaine, ma c'è anche un po' di Kurt, ovviamente.
Ora non mi dilungo in altre chiacchiere, ci si sente alla fine :) 





Blaine era sdraiato su una panchina, nello spogliatoio maschile. Era pronto per le Regionali, sentiva l’adrenalina e l’eccitazione, sentiva che avrebbero vinto, perché erano una squadra stupenda, avevano scelto delle canzoni bellissime ed erano circondati da persone che li sostenevano. Erano rimasti tutti, era rimasto anche Kurt.
Kurt, il suo Kurt. E proprio a lui stava pensando in quel momento, sdraiato lì, con i vestiti dell’esibizione e la solita valanga di gel sui capelli.
Gli risuonavano nella mente le parole che Jan aveva detto a cena qualche giorno prima: “Ci siamo lasciate due volte, ma siamo sempre ritornate assieme”. E mentre stava lì, con tutti questi pensieri che gli frullavano nella mente, si rigirava tra le mani una scatolina nera.
Sì, alla fine aveva comprato l’anello di fidanzamento per Kurt, per l’amore della sua vita, per la sua anima gemella. Ma Kurt era ancora confuso, aveva ancora paura, infatti aveva detto: “Oh, non siamo una coppia”. E Blaine aveva sentito una stretta al cuore. Certo, aveva detto la verità, loro non stavano assieme, però aveva fatto lo stesso un po’ male sentirglielo dire.
Ma lui amava Kurt dal profondo del suo cuore e lo conosceva in tutte le sue sfaccettature, perciò sapeva che aveva paura di soffrire di nuovo, sapeva che gli voleva ancora molto bene, ma non era ancora pronto. Però Blaine aveva preso lo stesso l’anello, perché sentiva che fare qualcosa di radicale avrebbe potuto stravolgere la situazione, avrebbe potuto portare ad una svolta il loro rapporto ora così complicato.
D’un tratto il ragazzo sentì una voce che lo chiamava: “Blaine! Blaine, dove sei?”. Era Kurt. Si tirò su e nascose la scatolina proprio nel momento in cui l’altro aprì la porta dello spogliatoio.
“Eccoti qua! Ti ho cercato dappertutto! Ma cosa stai facendo qui?”. Chiese Kurt.
“Oh, scusami… Mi stavo solo concentrando e schiarendo le idee”. Rispose Blaine.
“Ah… E non potevi scegliere un posto un po’ più, che ne so… Profumato?”. Disse Kurt, sorridendo verso il ragazzo ancora seduto sulla panchina. Blaine rise e lo guardò. Era così bello, con quel completo elegante e la camicia rosa, e quel sorriso che gli illuminava il viso e scaldava il suo cuore. “In effetti… Hai ragione!”. Rispose, e poi tra loro cadde il silenzio, un silenzio che durò un po’ troppo e divenne un tantino imbarazzante. Non avevano avuto modo di parlare dopo la cena con Jan e Liz che era stata una situazione un po’ strana, perché avevano parlato di amore, della vita di coppia, della possibilità ora per i gay di potersi sposare legalmente e infine c’era stata la proposta di matrimonio di Jan, che aveva toccato il cuore di entrambi. Ma la loro era una situazione complicata e forse sarebbe stato strano parlarne.
Infine fu Kurt che cercò di alleviare la tensione dicendo: “Dovremmo andare, sai? È quasi ora del cerchio magico”. Fece per uscire, ma poi si accorse che l’altro era rimasto immobile. Così si voltò e vide che Blaine lo stava guardando intensamente e infine disse: “Prima di andare, possiamo parlare un attimo? Ti va?”.
Sembrava così serio che Kurt divenne subito nervoso, ma annuì. Blaine si accorse di averlo fatto agitare così gli disse: “Non preoccuparti, non voglio metterti alcuna pressione e non voglio costringerti a fare niente. Vorrei soltanto parlare un po’ con te”. Kurt si rilassò e sorrise, dicendo: “Va bene”. Si avvicinò e si sedette di fronte a Blaine. Questo prese un respiro profondo e disse: “Kurt, innanzitutto volevo ringraziarti per essere rimasto per le Regionali. Lo so che l’hai fatto per tutti e non solo per me, ma comunque per me ha davvero significato molto”. Kurt sembrò sul punto di dire qualcosa, ma Blaine lo interruppe. “Inoltre, volevo anche ringraziarti per aver accettato di venire a cena con Jan e Liz. Ti sarà sembrato un po’ strano”. Anche questa volta, Kurt voleva dire qualcosa, e qui Blaine lo lasciò fare. “Sì, direi proprio di si. Però sono due signore davvero dolci e sono felice di averle conosciute, perché davvero noi due non abbiamo mai avuto qualcuno che ci aiutasse… In quel senso… E loro potrebbero davvero farlo”. Blaine lo guardò inarcando la testa. Si stava riferendo a loro due come una coppia? Stava dicendo che Jan e Liz avrebbero potuto essere le LORO mentori? Ma Kurt si accorse di aver detto troppo e arrossendo un po’ aggiunse: “Voglio dire, che sono felice di aver conosciuto due persone gay con cui poter parlare… Però si, non ho ben capito come vi siete conosciuti, cioè, va bene parlare al centro commerciale, ma…”. Non seppe come finire la frase. Era di nuovo nervoso perché non capiva dove sarebbe andata a parare quella conversazione. Alzò lo sguardo verso Blaine, che stava sorridendo dolcemente perché evidentemente si era accorto del suo imbarazzo.
Infatti gli disse: “Hai ragione, sono davvero dolcissime. E, a dire la verità, hai ragione anche sul resto. Ho incontrato Jan al centro commerciale, è vero, però non è stato un semplice caso. Ero in un posto particolare e stavo cercando una cosa speciale, e lei è arrivata e mi ha aiutato a trovarla”. Kurt lo guardò senza capire. Una cosa? Che cosa stava cercando di così speciale per aver bisogno di una signora che lo aiutasse? Così gli disse: “E cioè? Hai intenzione di dirmi di più di così?”. Ma Blaine scosse la testa: “No, per ora non posso davvero dirti di più, mi dispiace. Mi dispiace doverti nascondere questa cosa, ma non è ancora il momento per raccontarti tutto”. Kurt sembrò un po’ contrariato, ma anche un po’ divertito da questa strana situazione che Blaine non voleva spiegare.
Calò di nuovo il silenzio e Kurt pensò che la conversazione fosse finita e così si alzò. Ma Blaine gli afferrò la mano, prima con una stretta salda poi, quando l’altro si fu girato a guardarlo, la addolcì, stingendogli delicatamente la mano e alzandosi a sua volta. Infine disse, guardando il ragazzo che aveva di fronte dritto in quegli occhi cristallini e profondi: “Kurt, io lo so come ti senti adesso. So che sei impaurito e confuso e che non sai bene come comportarti con tutto questo. Credimi, lo so, perché ti conosco e so anche che dopo tutta la faccenda di tuo padre che, grazie al cielo, è finita bene, preferisci non pensare agli altri problemi per un po’ e vuoi solo goderti questa felicità che ti è stata concessa. Ma sappi che io sono sempre qui, va bene? Io sono ancora il tuo migliore amico, e tu sei il mio, e se mai avessi bisogno di qualcosa, io sarò sempre qui per te. Ora la nostra situazione è un po’ complicata, lo so, ma io ti voglio davvero molto bene Kurt, tengo a te più di qualsiasi altra cosa e vorrei farti capire che anche se ti ho ferito, sono deciso a rimediare con tutte le mie forze. So che quello che ho fatto ti ha distrutto e so anche che non sarà facile riconquistarti, ma io non mi arrenderò. Mai.” Avrebbe voluto aggiungere “Perché ti amo, e ti amerò sempre”, ma questo Kurt non lo avrebbe retto, non sarebbe riuscito a rispondere. Quindi tacque, lo guardò nuovamente dritto negli occhi e gli sorrise. Poi gli lasciò la mano e uscì dallo spogliatoio per dirigersi verso l’aula canto.
Kurt era rimasto un po’ sconvolto da tutte quelle parole che gli aveva detto Blaine. Gli erano arrivate dritte al cuore e lo avevano fatto accelerare in maniera incontrollabile. Pensava che gli sarebbe scoppiato il petto.
Avrebbe voluto rispondergli qualcosa, avrebbe voluto dirgli anche solo un “Grazie”. Ma era rimasto lì, bloccato, a sentire la dolce stretta di mano che si scioglieva e la porta dello spogliatoio chiudersi.
Ma non poteva lasciare che tutto quello finisse così, non dopo che Blaine gli aveva aperto il suo cuore e gli aveva fatto capire ancora una volta quanto fosse dispiaciuto per quello che aveva fatto e quanto tenesse a lui. No, doveva agire, doveva fare qualcosa, così spalancò la porta dello spogliatoio e si lanciò di corsa nel corridoio fino a raggiungere Blaine, che doveva ancora arrivare in aula canto.
 
Blaine si trovava ancora in corridoio e stava ripensando a quello che era riuscito a dire a Kurt. Ok, forse era troppo presto per la proposta di matrimonio, ma era contento di essere riuscito a dirgli che non si sarebbe mai arreso. Stava giocherellando con la scatolina che teneva in tasca quando vide qualcuno comparirgli improvvisamente davanti e buttargli le braccia al collo, abbracciandolo così forte e di getto da farlo barcollare e smettere di respirare per un secondo. Gli ci vollero alcuni istanti per accorgersi che era Kurt, che lo stata stringendo in modo così forte e dolce allo stesso tempo da fargli girare la testa. Riusciva a sentire il suo profumo e non riusciva davvero a credere di sentire il calore del suo corpo. Ma poi si domandò il perché di quel gesto.
La risposta non tardò ad arrivare, perché Kurt, dopo un po’, si staccò un po’ nell’abbraccio, appoggiando la sua fronte su quella di Blaine, guardandolo negli occhi color miele come aveva fatto lui prima. Quindi disse: “Anche io ti voglio bene Blaine, lo sai. E sai anche che non ti dirò mai addio. Ma ora come ora, per quanto riguarda noi due…”. Blaine lo interruppe: “Non devi dire niente, Kurt. Il solo fatto che ora tu sia qui ad abbracciarmi e che sia qui a sostenermi durante le Regionali, mi rende immensamente felice. Quindi non preoccupati, va bene? Ora raggiungiamo gli altri, altrimenti chissà che cosa penseranno, eh?”. E gli fece l’occhiolino. Kurt rise un pochino e si asciugò quelle lacrime che gli erano spuntate mentre abbracciava stretto Blaine. Disse: “Grazie, Blaine”, quindi si diressero verso l’aula canto, insieme.
 
Durante le esibizioni delle Nuove Direzioni, Kurt non riusciva a staccare gli occhi da Blaine e a ripensare a quello che gli aveva detto. Mentre questo cantava “All Or Nothing”, l’incredibile canzone originale scritta da Marley, non poté fare a meno di commuoversi per quelle parole che sprigionavano forza e coraggio, per gli sguardi che Blaine lanciava al pubblico, in cerca del suo, per trasmettergli tutto quello che sentiva. E fu molto grato a Santana, che gli passò un fazzoletto per asciugarsi le lacrime che gli erano spuntate di nuovo.
 
Avevano vinto le Regionali. Blaine sapeva che sarebbe successo e ora era impaziente di poter festeggiare con tutti gli altri. C’era stato anche il matrimonio a sorpresa del professor Schuester e della signorina Pillsbury, e finalmente era arrivato fino in fondo. Si erano scambiati i voti e le fedi, e il celebrante li aveva dichiarati marito e moglie.
Mentre tutti festeggiavano attorno a lui, Blaine spostò il suo sguardo sul ragazzo che stava di fianco. Era Kurt, ovviamente. E stava esultando come tutti gli altri, saltellando sul posto in quel modo così tenero che Blaine adorava, perché mostrava la sua sincera felicità e la sua eccitazione per quel momento.
Lui invece non stava saltellando, non stava urlando o abbracciando qualcuno, non stava nemmeno congratulandosi con il professor Schue. Stava semplicemente guardando Kurt, e stava sorridendo, perché era lì, era accanto a lui e prima lo aveva abbracciato, lo aveva stretto così forte da poter far scontrare i loro cuori. Tirò fuori la scatolina con l’anello dalla tasca, la mise dietro la schiena e la rigirò ancora nella mano, continuando a guardare Kurt.
Forse non era ancora il momento giusto, forse ci sarebbe voluto un po’ per far sì che Kurt lo perdonasse completamente, forse quell’anello sarebbe rimasto nella scatola più di quello che lui avrebbe voluto, ma in quel momento non gli importava. Perché comunque quell’anello ormai lo aveva tra le mani ed era per Kurt, per lui e per nessun altro. Avrebbe aspettato tutto il tempo necessario, avrebbe sopportato ogni cosa, perché niente sarebbe stato in confronto a quello che lui aveva fatto provare a Kurt quando lo aveva tradito. Non sapeva che cosa sarebbe successo nel frattempo, l’unica cosa di cui era assolutamente certo, era che lui amava Kurt con tutto se stesso e che un giorno o l’altro si sarebbero appartenuti l’un l’altro per sempre, una volta che quell’anello che si rigirava tra le mani, fosse stato al dito dell’uomo che amava.
Lui ci credeva davvero, con tutto il suo cuore, perché aveva visto l’esempio di Jan e Liz, che si amavano da quando avevano 18 anni ed erano anime gemelle esattamente come loro e inoltre non aveva certo dimenticato le parole che gli aveva detto la settimana prima Burt: “Quando due persone si amano come vi amate voi due, tutto si sistema”. E questo bastava a dargli tutta la forza e il coraggio necessari.
Blaine non si sarebbe mai arreso, perché Kurt era il suo tutto, la sua anima gemella e l’amore della sua vita e per lui, qualsiasi cosa sarebbe successa, ne sarebbe sempre valsa la pena. 



Eccomi qua, di nuovo! Come vi è sembrata? 
Se siete arrivati fino in fondo, accetto volentieri le vostre recensioni, anche se fossero critiche, perchè vorrei cimentarmi in qualcosa di più lungo e il vostro parere mi sarebbe davvero utile. 
Grazie a tutti quelli che la leggeranno e vorranno recensire. Davvero, sono molto nervosa perchè so che è stato un episodio un po' delicato per tutti i Klainers, quindi fatemi sapere.
Un saluto, 
Gio.
  
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