Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: Youssou    30/11/2007    0 recensioni
"L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore può condurci all'inferno o in paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo.E' necessario accettarlo, perchè esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. E' necessario ricercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perchè, nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro, e ci salva..." Paulo Coelho da "Sulla sonda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto. IL TITOLO SI RIFERISCE A UNA CANZONE DI BEN HARPER, GENIO MUSICISTA DEI NOSTRI GIORNI, IL SIGNIFICATO IN QUESTA FF COMUNQUE LO CAPIRETE PIU' AVANTI. The woman in you la sospendo per mancanza di tempo e a dir la verità di idee perchè la trama che avevo pensato è troppo intricata e non sapevo nemmeno come svolgerla. Cercherò di postare almeno un aggiornamento a settimana ma non prometto nulla. Grazie a chi leggerà e mi raccomando recensite!!!!!!!!!!!!!!!!! Youssou
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Miki, Ryo Saeba/Hunter
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Prologo -seconda parte- Si sentiva veramente bene, aver fatto l’amore con Mick, tutto quel groviglio di emozioni, un uomo che l’amava forse più della sua stessa vita, questo glielo aveva dimostrato più volte…era tutto così perfetto…o forse no… Aveva lasciato tutto il suo passato alle spalle, la sua vecchia vita per iniziarne una nuova. Certo, non si illudeva di dimenticare tutto, l’uomo che lei aveva amato e avrebbe amato sempre se solo… Se solo fosse stato, se solo fosse stato diverso, -sospirò …lui non l’aveva mai amata, era questa la cruda verità, che aveva negato a sé stessa per molto tempo. Con lui era stata chiara, non sarebbe stato facile cambiare vita da un giorno all’altro. In fondo quello di cui si parlava erano i suoi sentimenti e lei non aveva più intenzione di essere ferita perché troppe volte aveva dovuto ricomporsi e non aveva più quella forza. Il suo sguardo si rabbuiò, ma perché dopo una notte d’amore meravigliosa non la smetteva di torturarsi con questi pensieri. Era stata lei quella a sbagliare, a non capire, ma il sentimento che provava era talmente forte da sopportare tutto…ma a tutto c’è un limite e anche la speranza era morta. Guardò il suo ‘compagno’ riposare beato tra le sue braccia e si disse che era un ingrata e non meritava la sua dedicazione, il suo amore. Si rese conto in quel momento che l’altro ‘lui’ era stato e sarebbe stato il suo primo e grande amore ed era inutile che si convinceva del contrario..era così e basta. A lui aveva donato la sua innocenza e il suo cuore. Erano passati tre mesi dall’ultima volta che aveva incontrato il suo sguardo, che aveva potuto parlargli, stargli vicino…l’ultima e prima notte nella quale esasperata da tutta la situazione lo aveva aspettato in piedi fino al suo rientro e trovandolo stranamente non ubriaco aveva preso coraggio e gli aveva confessato tutto il suo amore. “Kaori che ci fai alzata a quest’ora?” –disse seccamente “Penso che io e te dobbiamo parlare.. – ma non finì la frase perché venne interrotta dalla voce profonda dell’uomo. “Senti Kaori ma proprio adesso..senti ne parliamo domattina, èh? – e fece per andarsene ma venne bloccato dal braccio della donna e dovette girarsi. “Forse sarà troppo tardi” –sospirò senza farsi capire dall’uomo. Lei aveva bisogno di parlare e stavolta lui avrebbe dovuto ascoltare. Stavolta non sarebbe scappato come sempre. “Io è tanto tempo che vivo con te…e…penso che avrai capito che il motivo è uno solo… -non lo guardava negli occhi, ma poi li alzò malgrado il suo crescente imbarazzo e paura di essere respinta- TI AMO! Il tempo si fermò per un tempo indefinito nel quale pensieri confusi su come era stata sciocca nel dichiararsi e altri si susseguirono nella sua mente. -Sono stata una stupida- continuava a ripetersi, tanto che non fece in tempo a rendersi conto che la stava baciando, Ryo la stava baciando e lei si sentiva morire…tanto le veniva da piangere…non sapeva se essere contenta o triste che la stava baciando…dopo otto anni non poteva essere che lui le dimostrasse all’improvviso che anche lui la ricambiava, doveva essere un gesto dettato dall’istinto e forse dalla pena… Ma non aveva voglia di pensare, di bilanciare tutto, voleva solo sentire Ryo suo e appartenere a lui anche se solo per una notte. Il mattino successivo poi avrebbe pensato a cosa fare…non le importava nulla, quel bacio, quel contatto pieno di sentimento, almeno da parte sua la stava infiammando e confondendo… E poi successe quel che era successo. Lei stretta a lui che la baciava, le accarezzava ogni centimetro di pelle, che la tormentava e… stava per dire l’amava… Aprì gli occhi non volendo vedere così chiare quelle immagini che dominavano i suoi pensieri. Per la prima volta si era addormentata con un senso di completezza e felicità, che non durò però fino all’alba successiva. Si era svegliata perché sentiva freddo e si era accoccolata istintivamente di più al corpo di Ryo e lì le sue paure l’avevano riassalita come una doccia fredda. Sorrise mesta e gli carezzò il viso per poi deporgli un caldo e leggero bacio sulla labbra e sulla fronte su cui cadeva un ciuffo ribelle. Lo avrebbe lasciato la mattina stessa senza ripensamenti o pretese. Quello che contava è che lui l’aveva in un certo senso amata…la sua prima notte di amore, il suo primo bacio erano appartenuti a un uomo che sotto la corazza che mostrava era meraviglioso, dalle mille sfaccettature e qualità… Facendo attenzione a non svegliarlo scivolò via in silenzio. Quel momento non aveva bisogno di parole. Prese il minimo indispensabile e dopo aver scritto poche righe in un bigliettino di carta, diede un ultimo sguardo a casa sua e partì alla volta dell’aeroporto. Quattro ore più tardi l’orologio segnava le nove e un uomo cercava il calore della sua compagna con la mano, ma visto che non l’aveva trovata accanto a sé si alzò e si diresse sicuro di trovarla in cucina. Peccato che ad attenderlo vi erano solo delle parole di addio. -Ti ho sempre amato e continuerò ad amarti ma è giusto che le nostre strade si separino. Grazie di esserci sempre stato. Addio, tua Kaori. +Fine Flashback+ Un corpo si mosse vicino al suo stringendola possessivamente nel sonno. -Mick….
  
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