Strawberry Hiccup Forever
“Hic!”
Il sole è alto e splende nel cielo terso.
Gli uccellini cinguettano allegramente.
“Hic!”
John e Paul sono sdraiati sull’erba fresca e profumata di
primavera e di fragole. Le fragole che hanno raccolto e mangiato, affamati con
quella fame che si ha solo a quell’età.
“Hic!”
E dopo un’abbuffata di dolci frutti rossi, cosa c’è di
meglio, di una bella dormita, con i raggi del sole che ti scaldano la pelle?
Peccato che Paul abbia il singhiozzo e questo rende tutto molto difficile sia a
lui, sia a John.
“Hic!”
John si porta una mano sulla bocca per non ridere e Paul gli
dà un pugno sulla spalla.
“Non ci pro...provar...hiiic!”
All’ennesimo singhiozzo John non ce la fa più a trattenersi e
scoppia a ridere.
“Non è divertente...Johhhnniiiic!”
Ma John non riesce a fermarsi e si tiene la pancia per le
troppe risate. Paul, decisamente infastidito, incrocia le braccia sul petto e
assume una delle sue espressioni più tragiche, resa però buffa dal suo continuo
singhiozzare. “Perdonami, mia povera principessina con il singhiozzo, è più
forte di me. Il tuo singhiozzo ha un qualcosa di melodico. – esclama lui, e le
sue risate si placano – E comunque te lo meriti, perché questo è ciò che accade
quando mangi troppo in fretta.”
Paul per tutta risposta lo manda a quel paese e John,
divertito, si volta a guardarlo, sdraiandosi sul fianco e ammirando il suo
profilo imbronciato. Sorride quasi senza accorgersene.
“Sai, cosa si dice sul singhiozzo?” gli chiede, ora il
sorriso che danza sulle sue labbra assume una leggera tinta maliziosa.
Ma Paul non lo vede, perché Paul guarda il cielo che li
sovrasta con la sua espressione infastidita.
“Che per farlo andare via bisogna...hic...bere sette sorsi
d’acqua e trattenere il fiato?”
“Anche, ma pensavo a qualcosa di più...melodrammatico...”
Paul alza un sopracciglio perplesso, l’espressione
imbronciata si addolcisce un po’: “Hic! Del tipo?”
“Del tipo...hai il singhiozzo perché ti senti trascurato e se
vuoi farlo sparire, hai tanto bisogno di attenzioni da parte di qualcuno.”
Paul lo guarda e ride di gusto.
“E da chi...hic...dovrei ricevere queste attenzioni? Hic!”
“Da me, chi altri? – gli risponde John, come se fosse
qualcosa di talmente ovvio che non c’era neanche bisogno di fare la domanda -
Le vuoi dalla farfallina che ti svolazza intorno alla testa?”
John avvicina la mano al viso di Paul e agita le dita davanti
ai suoi occhi, quasi imitando il volo di una farfalla. Poi la mano si ferma sul
petto di Paul e John si sporge su di lui, appoggiandosi alla sua spalla, e si
avvicina pericolosamente al suo viso.
“John? Hic...” mormora Paul.
È teso, lo sa, soprattutto per quelle due dita di John che
camminano sul suo petto, leggere come pioggia estiva, si arrampicano sul suo
collo e si fermano sulle sue labbra. E restano lì.
“Sssh.”
“Hic...”
John gli accarezza delicatamente quelle labbra e sorride per
come si dischiudono ad ogni piccolo singhiozzo. Sorride anche perché Paul sta
trattenendo il respiro, proprio come lui.
“Oh sì, hai davvero bisogno di qualcuno che ti ricopra di
attenzioni, piccolo.”
John non pensa davvero molto quando si china su di lui e gli
bacia le labbra contratte, prima sfiorandogliele in uno, due piccoli baci
nervosi. Poi, sentendo Paul rilassarsi sotto di sé, approfondisce il bacio,
leggermente, per assaporare un po’ più di Paul, delle sue labbra soffici, della
sua bocca calda, rossa, dolce come una fragola.
Il suo sapore è proprio
come dovrebbe essere il sapore di un bacio. E John pensa che il suo
sapore dovrebbe persistere per sempre nella sua bocca.
Allontanandosi appena da lui, John lo osserva attentamente:
ha gli occhi chiusi, un sorriso sciocco sulle labbra, le guance lievemente
arrossate, il corpo rilassato... Vorrebbe baciarlo di nuovo, ma Paul apre gli
occhi e lo guarda. E lui sente qualcosa torcersi nella sua pancia. Sono gli
occhi di Paul, il modo in cui lo sta guardando, come se volesse arrivare nel
punto più profondo della sua anima e stabilirsi lì, per sempre? O forse anche John
ha mangiato le fragole troppo velocemente?
“John...Non ho mai sentito una storia del genere sul
singhiozzo.” esclama Paul, guardandolo intenerito per la storiella che si è
inventato.
John ride, strofinando i loro nasi e poi gli bacia la punta,
dolcemente.
“Però vedi che ti è passato?”
“Ah certo. E devo ringraziare te?”
“Ovviamen...hic!”
Paul non riesce proprio a evitarlo e scoppia a ridere, mentre
tocca a John avere a che fare con il singhiozzo. Sì, anche lui si è abbuffato
di fragole troppo rapidamente.
“Da quando in qua...hic...è contagioso?”
“Oh, piccolo Johhny...- sospira Paul
e porta le braccia attorno al collo di John, avvicinandolo a sé - Chi è che ha
bisogno di attenzioni, adesso?”
“Hic!”
Ah! Avevo
detto che avrei scritto una rossa, ma l’altro giorno ero al supermercato e
avevo il singhiozzo e per consolarmi ho comprato le fragole. E tutto questo mix
mi ha fatto pensare a come inserirci anche John e Paul. Ovviamente non poteva
che essere una fluff. E mi dispiace di aver storpiato il nome della canzone “Strawberry fields forever” ma non ho resistito. J Ah, hiccup significa
singhiozzo. *Capitan ovvio ha parlato*
Avete
voglia di fragole adesso, vero? :D
Spero
vi sia piaciuta.
Kia85