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Autore: PandoraGroovesnore    01/12/2007    8 recensioni
La East High School era una delle più importanti scuole di Alberenque. Aveva una struttura imponente, un cortile fantastico, con tanto di fontana e le iniziali dell'istituto incise sul bel cancello in ferro battuto; era un organo pulsante di attività extra scolastiche, laboratori e corsi speciali. Vantava da generazioni di avere sempre avuto ragazzi promettenti in svariati campi, ed anche quell'anno non faceva eccezione...
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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chap 1

All the lost souls

Soffocava. Il suo cuore rischiava seriamente di essere annientato da quel peso insostenibile di angoscia ed impazienza ma sopratutto di speranza che la circondava, denso ed indelebile. Ed erano ancora le 3 e mezza del mattino.

Quando finalmente riuscì a riprendere sonno, le sembrarono dieci minuti di bramato e dolce riposo, lontano da pensieri vaganti ed irreali. Perchè, una parte di lei sapeva che la cosa non avrebbe funzionato, il suo sesto senso, solo che, in quell'abbondare di sentimenti non riuscì ad emergere ed avvertirla come le altre volte.

Davvero la sarcastica e lunatica principessa si era innamorata di lui? Al solo pensiero rabbrividiva.. Sarebbe stato impossibile. Impossibile perchè lui era il buono e lei la cattiva perciò se c'era giustizia in quel mondo non avrebbe mai trovato quella felicità tanto sognata.

Questo lo sapeva. Ma non glie ne fregava niente.

 

La giornata si stava rivelando davvero splendida da punto di vista metereologico. L'autostrada sfaltata ed dintorni erano invasi dai raggi caldi del sole. Peccato che lui non poteva dire di trovarsi nelle condizioni migliori. eppure sul quel dannatissimo autobus c'era scritto in rosso scarlatto Comfortable Travelling. Si, come no.. per i criceti magari.

Alberi ed estesi campi sfuggenti. Solo questi riusciva a vedere con i suoi occhi stanchi e gonfi attraverso un vetro opaco e stava cominciando a ricordare solo il verde come colore. L'odore di polvere ed i sedili che distavano tra loro meno di mezzo metro gli rendevano impossibile il desiderio che il suo cervello trasmetteva ormai da ore: dormire.

Ruotò la testa verso il sedile accanto osservando l'amica vicino a se. L'intenso e familiare colore scuro lo avvolse come sempre, suo punto di riferimento, la persona a cui teneva di più. Quegli occhi che erano in grado di ferire o di renderti la persona più felice in un solo istante. Perchè erano i suoi occhi, e nessuno li aveva di più belli. Deglutì spostando per un attimo lo sguardo verso l'orologio digitale che segnava ancora le 15.47. L'arrivo ad Alberenque era previsto alle 21.00. E per di più il pullman era ridotto male. Sospirò.

"Non dormi darling?"

Sentì la sua voce un pò sommessa dalla sciarpa in cui nasconde mezzo volto e anche un sospiro mentre ritorna a posargli lo sguardo sopra. Le ciglia nere e lunghe rendono i suoi occhi ancora più magnetici.

"Nemmeno tu my princess"

Alle ultime parole sorrise alzando di poco la testa, spostando un braccio verso di lui per stare in una posizione più confortevole.

"Eh beh, certo.. non vedi in che limousine di prima classe stiamo viaggiando?" si appoggiò sul suo petto rannicchiandosi "però così si stà più comodi" Sorrise ancora "ti dò fastidio?"

"No" rispose lui abbassando il tono della voce, sentì il cuore accelerare, ma chiuse gli occhi per controllarsi. Non può toccarla. Non può prendere il suo cuore. Può solo stargli il più vicino possibile e si deve accontentare di questo. Anche se, ogni volta, sente un vuoto dentro che non riesce a colmare.

" James russa alla grande?" Continuò poi lei, con tono divertito.

"Ovvio.. quello dorme pure sui sassi.." rispose indicandogli una testa bionda che ciondolava, appoggiata su un braccio piegato, che mostrava, dopo la manica felpata, una carnagione bianco latte.

"Beh, beato lui, ti ricordo che la sottoscritta se ha ore di sonno arretrate diventa isterica.."

"Oh, no allora ti canto una ninna nanna"

La ragazza si girò di scatto, stupita "Lo faresti sul serio?!"

Gurdava il viso un pò accigliato dell'amico, con la pelle olivastra e quel bel sorriso che gli regalava sempre ed un piccolo strato di peluria che lui chiamava orgogliosamente in modo scherzoso "barba di saggezza".  I capelli lisci e neri come l'ebano erano composti sulla testa senza gel con il quale solitamente usava farli. E gli occhi un pò lucidi per la stanchezza la guardano attenti e sorpresi. Perchè lui è fatto così. E non c'è migliore amico al mondo secondo lei.

Il moro rendendosi conto di quello che aveva detto rispose imbarazzato riavvicinandola al petto "No"

"Non mi illudere allora"continuò lei indignata

Willis rise ancora e cinse la sua vita con le braccia "Ora dormi però.. Così lo faccio anch'io"

Elisabeth si rilassò sporgendo i piedi fuori dal sedile e buttò per un attimo l'occhio su quelli davanti. Riusciva a vederne solo il cappello bianco. Poi, seguendo il consiglio dell'amico chiuse gli occhi  concludendo "Se russi ti strangolo" per poi ricevere una carezza sulla testa da parte di lui che rispose solamente

"Shhhh"

Così si addormentarono con il sorriso impresso sui loro volti.

L'autobus proseguiva il suo tragitto, e con lui tutti i sogni e gli obbiettivi dei suoi passeggeri

E da qui comincia la nostra storia.

_______________

 

La East High School era una delle più importanti scuole di Alberenque. Aveva una struttura imponente, un cortile fantastico, con tanto di fontana e le iniziali dell'istituto incise sul bel cancello in ferro battuto; era un organo pulsante di attività extra scolastiche, laboratori e corsi speciali. Conteneva più di 65 classi e al suo interno vi lavoravano oltre 2.000 professori. Vantava da generazioni di avere sempre avuto ragazzi promettenti in svariati campi, ed anche quell'anno non faceva eccezione.

Il dirigente scolastico Matsui non poteva che essere fiero e promuoveva con entusiasmo ogni sorta di concorso o gemellaggio con altre scuole. Anche se il suo più grande orgoglio erano i Wild Cats, squadra di basket che possedeva veri e propri talenti.. E, diciamo, gli dimostrava maggiore entusiasmo, tanto che seguiva regolarmente ogni partita dei suoi begnamini.

L'unico neo che probabilmente aveva era quello dei gruppi scolastici. Ogni persona era etichettata in maniera assoluta per ogni suo gesto, cosa favorevole ad alcuni ma svantaggiante per altri..

A questo pensava una ragazza dalla pelle color cioccolato mentre faceva finta di ascoltare la lezione della professoressa di Teatro. Ed ovviamente non era l'unica. Tutta la classe ad eccezione di due individui un pò "singolari" pensava ad altro..

Chad Danforth, per esempio era assolutamente concentrato sullo schema di gioco che avrebbe applicato di lì a poco ai suoi preziosi allenamenti di basket, la stessa cosa valeva per la punta di diamante della squadra, vale a dire Troy Bolton, il ragazzo più popolare della scuola, quello a cui le cheerleader, e non solo, sbavavano dietro, dagli occhi color del mare ed un viso d'angelo..

Il playmaker, però, a differenza dell' amico riccioluto si preoccupava anche del suo rendimento scolastico che non stava procedendo a gonfie vele e se continuava così avrebbe dovuto fare i conti con sua madre, con la quale nemmeno suo padre o il basket l'avrebbe potuto salvare. Infine si chiese se era più spaventosa lei o la Darbus, che ora stava elogiando animatamente su un opera a sua detta meravigliosamente sublime...

Mah, questo non lo sapeva, solo che, ritrovarsele entrambe contro sarebbe stato davvero un incubo.. Si.. Peccato che il suo cervello si rifiutava ostinatamente di ascoltare la lezione.

Vicino a Taylor McKessy, la ragazza citata precedentemente, troviamo la sua migliore amica, Gabbriella Montez, adolescente dalla corporatura minuta, dai lineamenti ispanici e lunghi capelli boccolosi. Ed anche lei, pur essendo ligia al dovere scolastico, in quel momento decorava una pagina di quaderno a righe con fiorellini e ghirigori eleganti, tranquilla perchè coperta da quello spilungone di Zeke, altro giocatore di basket.

"Spilungone" è l'aggettivo utilizzato da Miss Sharpay Evans, regina incontrastata del Drama Club, nonchè lecchin.. ehm, ammiratrice accanita della Darbus ma sopratutto di se stessa. Lunghi capelli biondi perfettamente pettinati, risultato di tre quarti d'ora di mess'in piega, vestita con abiti griffati dalla testa ai  piedi, sembrava appena uscita da una beauty farm. Era seduta con le gambe accavallate, mentre faceva ciondolare su e giù, con piccoli movimenti, il piede, rinchiuso in una scarpetta con il tacco a spillo.

Gli unici che ascoltavano veramente la donna dai capelli platinati erano Ryan Evans, al quale interessava davvero tutto ciò che riguardava il mondo del teatro, e Jason, altro ammiratore accanito della prof.

All'improvviso la classe fu risvegliata dalla campanella, che la Darbus aveva scambiato per un telefono cellulare ed stava già andando su tutte le furie, quando appena ricevuta la spiegazione dalla rassegnata pianista Kelsie Nilson, congedò i ragazzi  a voce alta:

"E mi raccomando trattate bene i nostri ospiti!"

Il gruppo di ragazzi ignorava il perchè il di quell' affermazione ma non ci fece molto caso, preso da le altre attività, ben più interessanti, in cui doveva cimentarsi.

Solo Ryan Evans uscì con il sorriso sulle labbra ben attento a non rivelare alla sorellina quello che poco prima aveva udito.. chissà forse era giunta la sua occasione per riscattarsi.

 

          * * * * * * *

 

Rieccomi qui dopo mesi e mesi con un nuovo tentativo di produrre una long-fiction.

Ringrazio prima di tutto Titty90 che mi ha spronato a ritornare a questa sezione (prometto che ricomincerò a recensire le tue magnifiche storie) ed a tutti coloro che leggeranno questo mio “esperimento” a livello di trama e contenuto..

Sono piacevolmente sorpresa nel vedere che la sezione si è riempita molto e spero non mi lincerete se contribuisco anch’io ^//^

Ci sentiamo al secondo capitolo, un besos, vostra Mommika

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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