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Autore: CriC97    13/05/2013    7 recensioni
Spoiler 9x23
Salve a tutti, eccomi qui con una nuova storia sulle Calzona.
Ho immaginato cosa succederà quando Calliope verrà a sapere di ciò che ha fatto Arizona.
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nona stagione
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Ci avevano avvertiti che quella di questa notte sarebbe stata una brutta nottata a causa della tempesta, ma nessuno aveva avvisato me che proprio quella notte tutto sarebbe cambiato… di nuovo.
 
 
Avevo appena sistemato una coperta e un cuscino sul divanetto della stanza degli strutturati, così da avere un posticino tranquillo dove poter riposare se avessi avuto un minuto libero, quando arrivò una chiamata dal pronto soccorso. Mi precipitai all’uscita dell’ospedale per occuparmi del primo degli innumerevoli casi che avremmo avuto quella notte, quando incontrai Karev ad attendere l’ambulanza.
 
“ Pensavo fosse il tuo giorno libero oggi, come mai sei qui? “
 
Non sembrava di ottimo umore, ma Karev non è mai di buon umore.
 
“ Tua moglie è irreperibile e Hunt ha deciso di chiamarmi per questa dannatissima notte che sembra non terminare mai “
 
“ Arizona non risponde alle chiamate? Strano… non è da lei.. “
 
Erano ore effettivamente che non la vedevo, ma sapevo che aveva finito da poco il lungo intervento con la Boswell e pensavo fosse andata a dormire.
Dio solo sapeva quanto mi sbagliavo.
L’ambulanza arrivò in quel momento e mi fece distrarre dai miei pensieri.
Dalla presenza di Karev avevo capito che si trattava di un bambino, ma non pensavo fosse in gravi condizioni come quando lo vidi.
Aveva metà del corpo schiacciato come se fosse finito sotto una pressa, mentre l’altra metà era ricoperta di schegge di vetro.
I paramedici ci spiegarono che a causa della tempesta un palo della luce era caduto sulla strada, proprio mentre passava la macchina contenente i genitori del ragazzo e lui stesso. Il padre era morto sul colpo, mentre la madre non era riuscita a resistere fino all’arrivo dell’ambulanza.
Cercammo di fare del nostro meglio, ma il ragazzo non riuscì neanche a raggiungere la sala operatoria.
Morì mentre eravamo nell’ascensore e furono totalmente inutili i nostri tentativi di rianimazione. Ne dichiarai il decesso alle 23.43 ma non feci neanche in tempo a riprendermi che subito ricevetti un’altra chiamata.
Passai le successive 5 ore tra il pronto soccorso e la sala operatoria.
Ci eravamo preparati per tempo a questa tempesta, ma non eravamo pronti a niente di così grande.
Ebbi 10 pazienti in sala operatoria quella notte.
Nessuno di loro ne uscì vivo.
Ero distrutta e mi sentivo inutile. Non ero stata capace di salvarne neanche uno e quando ricevetti l’ennesima chiamata per un’emergenza non ce la feci a rispondere.
Avevo bisogno di riposare, così raggiunsi la saletta degli strutturati e quando aprì la porta trovai l’unica persona che in quel momento poteva aiutarmi a dimenticare tutto.
Era seduta sul divano e guardava un punto indistinto davanti a se.
Sembrava assente con la testa, ma quando sentì il suono dei miei passi che si avvicinavano a lei sembrò riprendersi ed appena fui capace di incontrare i suoi occhi, capì che qualcosa non andava.
Non capivo per cosa potesse essere, ma riconobbi nei suoi occhi un velo di agitazione.
Fui io la prima a parlare:
 
“ Arizona va tutto bene? “
 
Non ricevetti risposta e inizialmente pensai che anche lei avesse avuto una nottataccia come la mia e che fosse troppo esausta per fare o dire qualsiasi cosa. Così mi sedetti vicino a lei e la invitai a riposare. Ci distendemmo sul quel piccolo divanetto incredibilmente scomodo e appena cercai di abbracciarla la sentì in un primo momento irrigidirsi e poi, un secondo dopo, era in piedi a due metri di distanza da me.
 
“ Non posso farlo Calliope “
 
“ Che cosa non puoi fare? “ 
Non ci capivo più niente. Pensavo fosse stanca, ma ora che la guardavo meglio cominciavo a dubitare della mia ipotesi. Non riusciva a guardarmi e si strofinava le mani, come quando era agitata per qualcosa.
 
“ Non posso stare abbracciata a te come se niente fosse, come se tutto andasse bene. Non posso farlo Calliope, non a te “
 
Ok, perché diamine doveva fare l’enigmatica?
Cosa poteva essere successo perché Arizona si comportasse così?
Quelle domande trovarono risposta e desiderai veramente di non riceverla mai.
Fu nel silenzio di quelle quattro mura, dove solo lo scrosciare violento dell’acqua sulle finestre ne disturbava la quiete, che sentì quelle parole che non avevo mai immaginato potessero uscire dalle sue labbra.
Bastò una semplice frase.
 
“ Sono andata a letto con un’altra “
 
Pensavo che mi sarei arrabbiata, che le avrei inveito contro e poi avrei trovato quell’altra donna e molto probabilmente l’avrei massacrata, ma non successe niente di tutto ciò.
Non sentì niente e neanche ora potrei dire di sentire qualcosa.
Rimasi in silenzio a guardarla fissarmi, aspettandosi credo una mia reazione, che non arrivò. Semplicemente mi alzai dal divano e lentamente mi avvicinai a lei senza proferire parola, finchè non le fui a qualche centimetro di distanza e li le dissi tutto quello che avevo sempre tenuto per me.
 
“ Pensavo fossi il mio buon marinaio nella tempesta, ma ora che la tempesta imperversa tu mi hai abbandonato.
Pensavo fossi diversa dagli altri, invece mi sbagliavo.
Mi chiedesti in cosa fossi differente da George o Erica o Mark… beh sei uguale a tutti loro.
Dici di amarmi e poi mi tradisci.
Sono stanca, troppo stanca anche per arrabbiarmi.
Mi sono fatta in quattro per mantenere questo rapporto e credevo che anche tu volessi far tornare le cose bene come ai vecchi tempi.
Mi fidavo di te, ero convinta che non fossi il genere di persona che tradisce la propria moglie con la prima che passa, ma a quanto pare non ti conosco abbastanza o meglio, non ti riconosco più.
Addio Arizona “
 
E con quelle parole uscì dalla porta lasciandomi alle spalle la donna che credevo mi amasse, della quale mi ero innamorata e che non esiste più.
Lasciai alle spalle quello che restava della mia vita e solo quando chiusi la porta realizzai che questa volta era diverso.
Questa volta non mi sentivo distrutta.
Questa volta mi sentivo rinata.
La mia vita era cambiata così tanto negli ultimi mesi che mi sembrava di vivere in un costante incubo a sentire sempre parlare di protesi, di dolori a gambe inesistenti e tante altre cazzate.
Un inevitabile sorriso spuntò sulle mie labbra.
Potevo ricominciare a vivere.
Con la mia Sofia, i miei amici e il mio ospedale.
Si, quella era l’inizio di una nuova vita per Calliope Torres.
 
 
 


Salve a tutti,
eccomi qui con una nuova storia di nuovo su quella che ERA la mia coppia preferita. Dopo aver visto la 9x23 non ho potuto fare a meno di scrivere questa shot. Mi dispiace averla conclusa senza il lieto fine per entrambe, magari anche con un bel “ e vissero felici e contente “ ma non potevo assolutamente perdonare Arizona per ciò che  ha fatto a Calliope.
Ora che sapete come la penso e che avete letto quello che la mia folle testolina ha immaginato come conclusione per questa coppia, spero decidiate di lasciarmi una piccola recensione. 
Ci si legge alla prossima storia.
Bacio,
kikibest.
 
  
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