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Autore: Greens_Reader    13/05/2013    2 recensioni
Diciamo…anzi, facciamo per dire, si, insomma…che nessuno se ne abbia a male… ma la generazione successiva alle vicende dei nostri tre eroi, a quel trio sgangherato che si è preso il “piccolissimo” impegno di salvare il Mondo Magico, si, dai, quei due maghi e quella strega dai capelli a leonessa insomma.
Ecco, la generazione che li seguì fu, come dire, piuttosto rocambolesca, forse disastrosa, a tratti, anche pericolosa se vogliamo citare i petardi fatti esplodere nel bagno delle femmine da Freddie Jr e da James Sirius, le varie volte che Lorcan e Lysander si sono persi per la foresta proibita in cerca di Nargilli o magari quella volta che Lily Luna ha fatto saltare in aria il calderone nell’aula di pozioni e l’Amortentia è finita in faccia al povero (e anche un po’ sfigato) Lumacorno che ha passato la settimana successiva a mandare occhiate loquaci alla Davis di Serpeverde, la quale avrebbe ben preferito lavare le mutande della McGranitt per tutto il semestre.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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IL TASSO, IL CORVO ED IL LEONE.

 


Prologo.

 

 

 

 

Diciamo…anzi, facciamo per dire, si, insomma…che nessuno se ne abbia a male… ma la generazione successiva alle vicende dei nostri tre eroi, a quel trio sgangherato che si è preso il “piccolissimo” impegno di salvare il Mondo Magico, si, dai, quei due maghi e quella strega dai capelli a leonessa insomma.

 

 Ecco, la generazione che li seguì fu, come dire, piuttosto rocambolesca, forse disastrosa, a tratti, anche pericolosa se vogliamo citare i petardi fatti esplodere nel bagno delle femmine da Freddie Jr e da James Sirius, le varie volte che Lorcan e Lysander si sono persi per la foresta proibita in cerca di Nargilli o magari quella volta che Lily Luna ha fatto saltare in aria il calderone nell’aula di pozioni e l’Amortentia è finita in faccia al povero (e anche un po’ sfigato) Lumacorno che ha passato la settimana successiva a mandare occhiate loquaci alla Davis di Serpeverde, la quale avrebbe ben preferito lavare le mutande della McGranitt per tutto il semestre.

 

Senza parlare del covo delle Serpi che, in quel periodo, ha ospitato il fior fiore dei teppisti e dei poco di buono presenti in Inghilterra! Uno Scorpius Malfoy che lancia il libro di Trasfigurazione nel fuoco beccandosi quattro settimane di punizione in compagnia di Mirtilla Malcontenta e un Albus Severus che ogni santissima sera, Merlino lo fulmini, passava dal bagno delle ragazze a deridere il povero amico che se ne stava chino sopra i pavimenti incrostati da anni.

 

Beh, tutte storie al quanto esilaranti si potrebbe dire, forse neanche nulla di nuovo rispetto al prima, all’epoca dei gemelli Weasley e di Dean Thomas, quando era Hermione che attirava i troll nel bagno delle ragazze…beh, ma in tutto questo, non avete calcolato le compagnie.

 

 Si, perché si sa, una cattiva compagnia porta SEMPRE sulla cattiva strada.

 

 

 

*

 

 

 

 

 

“ Beh, quest’anno è il nostro anno ragazzi. Ci faremo tutta la scuola, ruberemo le mutande della McGranitt e ho in programma di allagare la Sala Comune di Grifondoro…non so ancora come, ma lo faremo!”

 

“ Vedi Bole, non so se la cosa più assurda della tua ultima frase è stata alludere alle mutande della Mc oppure pensare di allagare un luogo di cui non conosciamo neanche l’ubicazione.”

 

“ Ho i miei informatori, Malfoy.”

 

“ Scorp non dire fesserie. Oliver è contornato di personcine a modo a cui piace sussurrare agli uccelli…ansi, direttamente al suo!”

 

“ Potter, sei il solito troglodita. Ho solo detto che conosco metodi molto persuasivi per ottenere ciò che voglio, se poi ciò implica l’utilizzo di volatili a me particolarmente cari…tanto meglio!”

 

“ Oliver Bole…sei una puttana da quattro galeoni!”

 

 

 

 

 

*

 

 

 

“Ma tu guarda, la Evans pensa di essere in un locale a luci rosse babbano? Per le giarrettiere di Morgana, non credo che abbia capito dove siamo, l’espresso per Hogwarts non è una passerella!”

 

“ Lea, cosa hai mangiato a colazione?”

 

“Hum? Un muffin con succo di zucca…perché?”

 

“ Oh, niente. Credevo che tu avessi ingerito un manico di scopa per verticale…attenta a non prendere il volo!”

 

“ Lily…credi di essere simpatica?! Ma guardala ti prego, ha completamente le tette di fuori e cammina come se volesse imitare i movimenti di un platano picchiatore! È un’indecenza, è uno scandalo, è..”

 

“ E’ vestita da donna, cosa che tu proprio non sai fare.”

 

“ Sta zitta, sembri un ippogrifo con le penne arruffate.”

 

“ Ti voglio bene, Worm.”

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Il treno per Hogwarts sfilava veloce e silenzioso, nell’aria si sentivano solo le chiacchere allegre degli studenti condite dal profumo delle cioccorane appena sfuggite dalle mani inesperte di qualche primino, nelle menti dei passeggeri c’era solo l’euforia e l’ansia di arrivare, di varcare la soglia di quel luogo magico che trasudava leggende e misteri, un luogo in cui tutti, in un modo o nell’altro, riuscivano a scrivere la propria storia con un inchiostro indelebile. Tutti in quel treno sapevano, in cuor loro, che quello sarebbe stato un anno a dir poco esplosivo, un po’ come tutti gli anni a dire il vero, solo che ogni anno quei vagoni suscitavano una fibrillazione nuova, come se i quattro fondatori sussurrassero le previsioni di quello che accadrà nel venturo anno scolastico.

 

 

Ma stavolta, nessuno avrebbe potuto immaginare.

 

 

Intanto, quasi dall’altra parte del mondo, una ragazzina dai capelli scuri se ne stava sdraiata su un’amaca dondolante fatta con delle liane rinforzate. Il sole le baciava la pelle, donandole quel colore ambrato che quasi la faceva sembrare originaria di qualche paese lontano, di quelli dove tutti hanno gli occhi a mandorla e nell’aria c’è profumo di patchouli e lei in effetti si trovava proprio lì, sulle coste della polinesia, con gli occhi chiusi e le sopracciglia cosparse da piccoli granelli di sabbia bianca portata dal vento. Sotto le sue palpebre, le lacrime imperversavano un’ardua battaglia per fuoriuscire, per rigarle quel volto abbronzato.

 

“ Tara, amore…è arrivato il momento. La passaporta è pronta e tuo padre ci aspetta dall’altra parte.”

 

La voce della donna era rotta dal pianto, vedere la sua bambina così cresciuta, così donna…si era gustata ogni giorno della sua vita, l’aveva vista compiere i primi passi, lanciare i primi schiantesimi, erano cresciute entrambe su quelle spiagge calde, spedite lì da un marito apprensivo che voleva tenerle al sicuro in caso vi fosse una nuova insurrezione dei fedeli al Signore Oscuro. Ernie McMillan era sempre stato particolarmente paranoico, pauroso a volte, un’indole che trovò il proprio culmine nel trasferimento della famiglia quando lui trovò lavoro al Ministero. Un sorriso a trentadue denti, un bacio alla moglie una carezza alla piccola e le spedì in gran fretta su quell’isola polinesiana dove, con grande sorpresa, le due donne si inserirono con grande facilità grazie ai loro spiriti liberi, alla loro solarità contagiosa che, dispiace dirlo, non combaciava minimamente con l’animo spaurito del povero Ernie. Loro amavano stare lì, adoravano il mare, i pesci, i fiori…

 

 

E adesso era tutto finito.

 

 

La loro vita in quel paradiso terreste si stava concludendo con una teiera dalle decorazioni floreali che le avrebbe portate entrambe a Londra, in una triste e grigia città avvolta nello smog e nel caos babbano, la sua piccola sarebbe andata ad Hogwarts, Ernie avrebbe lavorato tutto il giorno al ministero e lei, sola e spaesata, si sarebbe dovuta ambientare in quella giungla di cemento.

 

 

Sospirò sommessamente, la bella Fran.

 

Un sospiro che si unì a quello di Tara.

 

Le mani giunte sulla porcellana della teiera…e sparirono.

 

 

 

 

 


*

 

 

 

 

 

Che giornata orribile.

 

Quello fu il primo pensiero di Albus Severus Potter una volta uscito dall’aula di Storia della Magia, o meglio, una volta che aveva finito di ronfare sul banco e in modo anche poco contenuto visto che il suo russare aveva quasi resuscitato il professor Rüf.

 

Si trascinò ciondolante verso i sotterranei, chi lo avesse visto avrebbe pensato che fosse sotto l’effetto di una qualche strana pozione dagli effetti soporiferi o che magari avesse appena preso un libro in testa da Pix, aveva le borse sotto gli occhi, i capelli arruffati come se ci fosse passata una gallina ruspante…beh, insomma, il povero Albus non aveva nulla di attraente, eppure i corridoi pullulavano di sguardi infocati da parte di una buona dose di ragazzine in piena fase ormonale.

 

 Ma a questo, ormai, era abituato.

 

Questa storia andava avanti dal secondo anno, quando l’amicizia tra lui, Malfoy e Bole si fece più forte andando a formare quello che veniva definito – dalle fan più accanite – il Trio delle Meraviglie, composto da quelli che sembravano i ragazzi più belli e incredibilmentesuperfantasexy della scuola. – Wow – pensava spesso, - Mio padre è ricordato per aver salvato il Mondo Magico dalla più grossa minaccia del secolo…e io invece sono famoso per aver fatto svenire una Tassorosso. Una pergamena, per la barba di Silente, le avevo chiesto solo una pergamena! –

 

Si, era questo il punto debole di Albus, il sentirsi sempre in difetto, non riuscire a trovare la propria strada e, diciamocelo, essere il figlio di Harry Potter non era proprio un carico da nulla, specialmente agli occhi di chi da lui si aspettava tanto e invece riceveva i danni di un ragazzo di sedici anni, scapestrato, teppista e particolarmente attratto dai guai.

 

Albus, dal profondo dei suoi occhi verde smeraldo, voleva per una volta sentirsi come Harry si era sentito quando afferrò il suo primo boccino.

 

La Sala Comune di Serpeverde era praticamente deserta, fatta eccezione per una testa mora che spuntava dalla poltrona in pelle davanti al camino, ciuffi corvini ordinatamente arruffati.

 

“ Oliver…non ci credo che stai studiando!” – L’esclamazione di Al arrivò con il tono di uno che ha appena visto Lord Voldemort distribuire biglietti di San Valentino.

 

“ Oh, ciao Potter. Veramente, mio poco perspicace amico, stavo riordinando il mio personale archivio di lettere, sai, non sarebbe educato da parte mia cestinare le dichiarazioni d’amore delle mie spasimanti…” – Sentenziò con lo sguardo di ovvietà che tanto faceva saltare i nervi ad Albus il quale, dopo aver aperto la bocca senza far uscire alcun suono, decise di non ribattere a quell’assurdità.

 

Oliver Bole, un egocentrico prostituto – appellativo affibiatogli da Scorpius – che nient’altro aveva nella vita se non concentrarsi sui suoi innumerevoli rapporti interpersonali con quasi tutto il corpo studentesco femminile ( qualcuno sospetta anche maschile ) o almeno tutte quelle munite di un davanzale delle dimensioni di due pluffe e con un lato B dalla consistenza marmorea, anche se, in tempo di verifiche, concedeva le sue grazie anche a quei topi di biblioteca facili da raggirare e che, in cambio della loro forse unica prestazione sessuale, si prodigavano nella stesura di temi e lettura di tomi.

 

Si sedette di fronte a lui, gli occhi verdi che si mischiavano all’innaturale verde del fuoco e i propri pensieri che si impadronivano definitivamente della sua tranquillità, il tutto mente la Sala Comune si riempiva di studenti reduci dalle lezioni del secondo giorno per godersi quelle poche ore di relax prima della cena.

 

“ Avete sentito? Sembra che stasera ci sarà uno smistamento dell’ultimo minuto!”

 

“ Cosa!? Ma si può fare? Cioè…è consentito?”

 

“ A meno che la Mc non si sia bevuta il cervello, pare di si! Sembra che sia una tizia venuta dalla Po-po…polesia?” – A queste parole, le orecchie sempre tese come parabole di Oliver iniziarono a vibrare.

 

“ Signore! Qual buon vento…” Le due Serpi concentrate nel proprio pettegolezzo sobbalzarono, la voce di Bole era inconfondibile quanto sensuale.

 

“ Avvicinatevi…mi è parso di sentire dalle vostre delicate boccucce, che stasera assisteremo a qualcosa di unico qui ad Hogwarts…giusto? “ Le due si avvicinarono annuendo, il volto che si imporporava e le mani di entrambe che subito si mossero per sistemare divisa e capelli.

 

“ Si, una ragazza che ha frequentato una scuola in Polasia! Sarà sicuramente una povera sfigata, si vocifera che abbia vissuto con gli indigeni…”  Affermò con voce stridula la ragazza dai capelli corvini, era molto bassa e piuttosto paffuta, sarà stata forse del secondo o del terzo anno, anche se la sua lingua tagliava come se avesse avuto anni di vita sulle spalle.

 

“ Hem, la mia amica è un po’ confusa…”  - L’altra ragazzina completamente opposta alla prima, intervenì dall’alto del suo metro e settanta sormontato da un ordinato caschetto biondo cenere –

 “ Voleva dire P o l i n e s i a.” Scandì le lettere con estrema difficoltà di pronuncia anche se aveva l’aria di chi vuole mostrare la sua bravura in geografia.

 

Oliver congedò malamente le ragazze con un gesto spiccio della mano, gli angoli della bocca gli si alzarono così tanto da toccare quasi le orecchie - il pensiero di carne fresca in arrivo lo fa vibrare come una ragazzina del primo anno di fronte al suo primo incantesimo riuscito- fu l’unica cosa che Albus riuscì a pensare…

 

 

 

Anche se…un po’ di aria fresca…

 

 

 

 

 

Vaaaaabenevabenevabene. Non chiedetemi da cosa sia venuto fuori tutto questo, so solo che ho lasciato una FF appena iniziata per scrivere questa che per il momento a me fa taaaaanto schifo…ma lascio giudicare a voi * Sbatte gli occhioni* Recensite e ditemi che ne pensate di questa prima stesura, potete offendermi, cruciarmi e lanciarmi caccabombe …. Giuro che accetto tutto!

Solo una di cose:

 

-          OLIVER è RIJNVERJNXEJFDQP

-          TARA SARà ANCORA Più EIFJWNRFIJRN

 

Con amore, Greens.

   
 
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