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Autore: Cabiria Minerva    13/05/2013    0 recensioni
Prima della caduta. Prima di John. Prima di tutto, questo era Sherlock. Intorpidito, perso, solo.
Ma il dovere di Mycroft è di prendersi cura di lui, di salvare suo fratello da se stesso.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mycroft Holmes , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Keep him safe
 


Tamburellare sul tavolo. Fastidioso. Il rumore dei passi si perse in quello dentro la sua testa.

«Si potrebbe pensare che il grande Sherlock Holmes sia più intelligente di così.» Scherno. Una voce melliflua piena di scherno. Era mai stata diversa? Magari, molti anni fa, ma l'uomo sul divano non riusciva a ricordarsene.

Beh, probabilmente nemmeno gli importava.

In quel momento si sentiva intorpidito, galleggiava nelle sensazioni che aveva desiderato così a lungo. Si accorse appena delle dita sul suo polso. Perché mai avrebbe dovuto importargliene, in ogni caso?

«Perché ti stai facendo questo, Sherlock? Non può essere solo per irritare me!» Una bestemmia sussurrata, ma c'era altro nella sua voce... Preoccupazione?

Il giovane non aveva nemmeno aperto gli occhi. Non gli importava, sul serio, non voleva rispondere. Non voleva nemmeno sentire, ma era veramente difficile non farlo e, anche se avesse voluto, non sarebbe riuscito ad andarsene. Un'ovvia controindicazione delle droghe che aveva preso poche ore prima, quelle che lo facevano sentire intorpidito, la testa pesante, ma i suoi sensi – oh, i suoi sensi – così percettivi...

Poteva sentire cose, vedere cose che non aveva mai visto né sentito prima. In quel momento, ad esempio, poteva sentire le dita di suo fratello muoversi nella scatola che era sul pavimento. Poteva sentire le sue sopracciglia corrucciarsi alla vista delle piccole fiale che conteneva. Sei erano già vuote, e le altre sei lo sarebbero state molto presto.

«Questo è troppo.» Mycroft sussurrò le parole come se fosse personalmente ferito dalle discutibili scelte di Sherlock. Perché non capiva? «Ti sequestro la tua scorta. Questo è abbastanza.» In fondo, era suo fratello. Sentiva di doversi prender cura di lui. Doveva farlo. Lui sarebbe sempre stato il suo piccolo – e a volte stupido – fratellino.

Ma a Sherlock non importava di nulla.

«Penso che i tuoi esperimenti siano andati un po' troppo oltre. Sei diventato un tossico, questo non è più scienza.»

Sentì Mycroft prendere le fiale e aprì gli occhi, muovendo le labbra per dire qualcosa. «Non...» Perché non era venuto in un altro momento?

Sherlock chiuse gli occhi e si concentrò sulle parole. «Mio. Non toccare.»

Vetri tintinnanti. Una risata silenziosa. Sherlock provò ad alzarsi, ma il suo corpo non sembrava voler collaborare. Un mormorio, passi di qualcuno che non aveva notato in precedenza. Tacchi a spillo. Una donna. Una delle dipendenti di Mycroft. Le fiale erano perse. Se suo fratello pensava che sarebbe bastato così poco per fermare le sue ricerche su... su... beh, su qualcosa che ancora non sapeva con precisione, si sbagliava di grosso. Sghignazzò.

«Oh, pensi di essere così intelligente, non è vero? Più intelligente di tutti quanti.» Mycroft si chinò su di lui, la voce solo un sussurro. «Ma io non sono tutti quanti. Non uscirò di qui, soddisfatto e sorridente, solo perché ho preso i tuoi dannati oppiacei.» Si raddrizzò, lasciando che Sherlock vedesse i due uomini in piedi dietro di lui.

Erano lì da molto? Sherlock non avrebbe saputo dirlo. La sua vista era un po' appannata e, beh, si sentiva intorpidito, no?

«Chi...»

Gli uomini si avvicinarono. Uno di loro aveva una siringa in mano. Perché? Sherlock sbarrò gli occhi.

«C'sa state f'cendo?»

«È solo una precauzione, non ti preoccupare.»

«Mycroft...» Chiese allarmato.

«È meglio cosi, credimi. Ti risveglierai all'ospedale e non ci saranno drammi.»

Sherlock provò a puntellarsi su un gomito. Non funzionò. Accompagnò l'iniezione con degli insulti, che ebbero come unico risultato quello di far sorridere suo fratello.

Ci vollero meno di cinque minuti perché Sherlock si addormentasse completamente. Mycroft guardò gli uomini portar via suo fratello senza sentirsi in colpa. Sherlock l'avrebbe odiato. Si sarebbe svegliato, avrebbe ricordato cos'era successo e lo avrebbe insultato.

Ma non importava.

Era suo dovere prendersi cura di suo fratello. Anche quando Sherlock non voleva.

 



Piccola nota: questa storia è nata come fanfiction in inglese, che ho poi tradotto per poterla mettere anche su EFP (non credo di dover mettere l'avviso 'traduzione' se è mia.. spero..) quindi è altamente probabile che alcune frasi suonino un po' strane o siano state modificate (se volete leggere la versione originale potete farlo su AO3). Il titolo non l'ho tradotto perché non ho trovato una traduzione che mi soddisfacesse pienamente - e poi mi piaceva così, ecco. :D
Spero che questa breve one-shot vi sia piaciuta e vi ringrazio per averle dedicato un po' del vostro tempo ^^ E, naturalmente, ringrazio anche chiunque deciderà di usare un po' del suo tempo per farmi sapere la sua opinione - qui, via messaggio privato, su facebook, come preferite!

A presto,
Cabiria Minerva
   
 
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