SENZA DI TE
Entro nel camerino dalle pareti color rosa antico e mi guardo un’ultima volta allo specchio.
I capelli color dell’ebano mi ricadono fino a metà schiena, lunghi e lisci, tirati in alto dalla parte destra con un piccolo fermaglio dorato.
Indosso una gonna appena sopra al ginocchio, nera a pieghe con i bordi dorati e una canottierina dalle spalline fini sempre dorata. Ai piedi le solite ballerine nere con un piccolo tacchetto.
Il trucco è semplice: ombretto bianco, lucidalabbra lucido e un filo di matita nera.
Lo sguardo indugia sul mio viso. Più maturo, più adulto.
E’ incredibile come sia cresciuta. Ma infondo sono passati 8 anni da quel giorno, da quel fatidico giorno che ha sconvolto la mia vita e quella di tutti.
A me sembra solo ieri,sai? Come se il tempo si fosse fermato per noi e sia trascorso solo per gli altri.
Ma la realtà è un’altra. Non ho più 18 anni, ora ne ho 26. Siamo tutto cresciuti, maturati. Sharpay, Ryan, Chad, Taylor, Kelsie, Jason, Martha.
Tutti sono andati avanti con le proprie vite, nessuno escluso.
Si sono affermati chi nella musica, chi in ambito scientifico, chi nel teatro e chi nel basket.
Già, il basket. Tutta colpa di quello stupidissimo sport.
Ma se i miei amici hanno voltato pagina, perché io non riesco a farlo? Sono una cantante famosa ormai.
Tengo concerti in tutto il mondo, non ho mai un attimo di respiro. Eppure trovo sempre il tempo di pensare a te. Forse perché il tuo viso è rimasto impresso nella mia mente.
Non sai quanto mi manchi Troy. Non puoi nemmeno immaginarlo.
Perché gli occhi cominciano a farsi lucidi? No, ho promesso di non piangere, di essere forte. Otto anni fa e sempre.
- Ehi gabriella tra dieci minuti si va in scena – la voce del mio manager interrompe i miei pensieri.
Dieci minuti. Soltanto dieci minuti q canterò quella canzone.
Una canzone che ho sempre tenuto nascosta dagli sguardi del mondo. Nascosta in u cassetto, scritta in un vecchio pezzo di carta pieno di crepe. Credo che manchi poco prima che il foglio si strappi.
Vado a prenderlo,. L’avevo riposto accuratamente nella mia borsetta.
Leggo quelle parole così familiari e i ricordi cominciano a fluire come un fiume in piena …
Una stanza dominata
dai colori dei wildcats, bianco e rosso.
Un letto che ospita
due adolescenti addormentati.
Il ragazzo stringe
dolcemente la vita della coetanea, che sorride serena.
D’un tratto però un
cellulare comincia a squillare, rompendo quella delicata armonia.
La ragazza si sveglia
di colpo, sgranando gli occhi terrorizzata.
- Oh cavolo, che ore
sono?- esclama nervosamente in cerca del cellulare che non ha smesso di cantare
una melodia ritmata e coinvolgente.
- Troy, Troy
svegliati!Forza!- lo scuote cercando di fargli aprire gli occhi.
- Ok, ok, sono
sveglio. Cosa c’è, Gabriella? –
- Hai visto il mio
cellulare?-
- No, non … aspetta
prova a controllare sotto il letto –
- Sotto il letto? E
come ci è finito? –
Finalmente lo trova.
- Pronto? Si mamma,
sono … sono da Taylor. Si, stiamo studiando per il test di chimica di domani.
Si, va bene. A dopo, ciao –
- Ah e così io sarei
Taylor? E soprattutto noi staremmo … studiando? – Troy le si avvicinò maliziosamente al suo
viso. Gabriella ricambiò il bacio e poi rispose – se le avessi detto dove stavo
in realtà e che cosa stavamo facendo sono sicura che sarebbe corsa qui in un
batter d’occhio per uccidere prima te e poi me,
gridando “ figlia disgraziata”!—
Scoppiarono a ridere.
- Beh, ormai il danno
è fatto, tanto vale approfittarne – la baciò di nuovo.
- Mi dispiace
deluderti ma mia madre mi vuole a casa entro mezz’ora e se non arrivo si
insospettisce –
Si alzò e cominciò a
vestirsi.
- E poi ci vedremo
dopo alla partita, no? –
- E va bene, aspetterò
– Rise lui e la seguì all’ingresso.
- Allora a più tardi –
- Ciao – Gabriella lo
baciò e poi corse fuori.
Non aveva idea di quello
che sarebbe successo dopo …
UN’ ORA PIU’ TARDI –
FINALE DEI WILDCATS
- Si così, così’! vai
Troy –
Gabriella e Taylor
stavano assistendo alla partita e Troy stava per fare canestro. Sarebbe stato
quello decisivo, quello che li avrebbe fatti vincere. I WildCats e i BlackBrothers
erano in pareggio. Ancora un punto e la vittoria sarebbe stata dell’East high.
Tutti erano
febbricitanti, con il fiato sospeso.
Troy si avvinò, scansò
il n° 11 della squadra avversaria, passò a Chad, poi a Zeke , la palla arrivò a
Jason che gliela ripassò.
Uno, due e …
- CANESTRO! I WILDCATS
SI AGGIUDICANO LA VITTORIA DEL CAMPIONATO STUDENTESCO CON UN CANESTRO DEL LORO
CAPITANO, TROY BOLTON! FESTEGGIATE, RAGAZZI DELLA EAST HIGH. AVETE VINTO!!! –
L’intera scuola
esplose, ci fu chi si mise a ballare, chi a bere birra, chi a baciare le scarpe
dei prof e i giocatori che si toglievano le canotte da basket. Insomma, un vero
delirio!!!
Troy raggiunse raggiante
Gabriella chiedendole:
- Mi merito almeno un
bacio? –
- Tutti quelli che
vuoi!- rise lei e lo accontentò.
Rimasero abbracciati a
baciarsi al centro della palestra, in
mezzo a quella baraonda.
Poi però
improvvisamente Troy lasciò la presa.
- Che cosa c’è?-
chiese preoccupata Gabriella –
- Niente, tranqui … -
Non riuscì a terminare la frase che cadde a terra.
- TROY! OH MIO DIO,
QUALCUNO MI AIUTI –
Gridò in preda al
panico, improvvisamente quel caos si fermò e tutti andarono a vedere cos’era
successo.
Chad provò a far
rinvenire l’amico, senza risultati e Taylor chiamò immediatamente l’ambulanza.
Lo portarono in
ospedale. C’era una cosa che lui aveva nascosto a Gabriella, alla sua famiglia,
ai suoi amici.
Da qualche mese aveva
dei problemi al cuore e poteva giocare solo a condizione che prendesse delle
medicine e restasse in campo solo 30 minuti.
Lui quella sera non le
aveva prese per giocare meglio e il suo corpo ne aveva risentito.
Tutti rimasero
scioccati, chiedendosi come avevano potuto non accorgersi di nulla e
soprattutto come avesse fatto a mascherare le sue condizioni con tutti i
controlli sportivi che facevano prima di una partita. Si dissero che
probabilmente li avevi falsificati.
Dopo essere stato in
sala rianimazione per tre ore, il medico uscì dalla stanza e avvisò la gente
che aspettava troy che lui non ce l’aveva fatta. Aveva avuto un infarto.
- Si va in scena –
Ancora una volta la voce del mio manager mi riportà alla realtà.
E’ arrivato il momento di cantare quella canzone.
La presentatrice del programma fa una breve presentazione su di me e poi mi invita a cantare. Prima di cominciare dico una cosa.
- Allora prima di cantare, vorrei spiegarvi una paio di cose. Questa canzone non l’avete mai sentita, semplicemente perché non l’ho mai mostrata a nessuno. Nemmeno a mia madre e ai miei amici. E’ la prima volta che la canto in pubblico. C’è un motivo molto importante se solo era ho deciso di farvela conoscere. Otto anni fa ho perso una persona molto importante. La più importante della mia vita.
Un ragazzo che con i suoi occhi blu come il mare mi ha fatto conoscere che cosa significa amare ed essere ricambiati. Quando ci siamo conosciuti avevamo solo sedici anni. Eravamo degli adolescenti timidi e immaturi. Ma il modo in cui ci siamo incontrati è semplicemente magico. Qualcuno lo assocerebbe a una favola.
Una sera ad una serata di karaoke, organizzata per noi ragazzi dall’hotel in cui alloggiavamo, il presentatore ci ha spinti sopra il palco.
Ci siamo ritrovati faccia a faccia, senza esserci mai visti. Abbiamo cominciato a cantare, dapprima riluttanti poi sempre più decisi e coinvolti.
Ci siamo conosciuti grazie alle note di “Start of Something New” e come dice il titolo è subito sbocciato qualcosa di nuovo.
La musica ci ha fatti innamorare, per una sera non eravamo più “ Gabriella il genio della scuola “ e “ troy il playmaker” , no. Eravamo solo Gabriella e Troy.
E in nome della musica stessa, questa sera vi canto la mia canzone: Mai più noi due. Questa è per te Troy. Ti amo –
Vedo i miei amici seduti in prima fila che mi guardano tristemente e anche un po’ sorpresi.
Non se l’aspettavano, non avevo più toccato l’argomento da tanto tempo ormai. Vedo che hanno tutti gli occhi lucidi.
Probabilmente anche loro stanno ricordando.
Io non lo so se è meglio amarti invano
o non amarti per niente
Io non lo so se non smetterai mai
di mancarmi
Ma io non lo so e non lo voglio sapere
ma sono condannata a pensarti
per sempre
E’ vero, non lo so troy. Non lo so se continuare a restare aggrappata al tuo ricordo sia la cosa giusta.
Ma quel che so per certo è che non smetterai mai di mancarmi, non troverò nessun altro che mi farà provare solo un decimo di quello che mi facevi provare tu.
Mai più noi due
Mai più le tue labbra sulle mie
Mai più la forte intimità
e la sensualità mai più
Non potrò mai più baciarti, sussurrarti che ti amo dopo aver fatto l’amore, non ti rivedrò mai più.
Non esisterà più un NOI. Ci sarò solo io, solo Gabriella.
Oggi è un giorno qualunque,
oggi si vive
comunque e non so perchè
Il tempo impone distanze,
il tempo è fatto di assenze
e non c'è un
perchè
Ma io non lo so e non lo voglio sapere
ma sono condannata a pensarti
per sempre
Oggi è un giorno come un altro per tutti, la gente continua a vivere la proprio vita senza preoccuparsi se tu non ci sei più. Ma per me è diverso, per me è un’altra giornata senza di te.
E’ vero il tempo impone delle distanze, ma questa volta non è stato lui a dividerci.
Questa volta no. Tutto è stato diverso.
Mai più
noi due
Mai più le tue paure con le mie
Mai più la forte intimità e la sensualità mai più
Mai più noi due
Mai più le tue promesse con le mie
Mai più la dolce ingenuità e la complicità mai più
Le paure che condividevamo insieme per il college. Temevamo che ci avrebbe
divisi, ma ogni preoccupazione, ogni dubbio, lo affrontavamo insieme.
E improvvisamente ritornava il serena dopo la tempesta. Ogni litigio,
ogni piccola e grande discussione finiva con un bacio.
Si, lo so, lo so, lo so, che si vede che ho pianto ma,
non si vede
quanto
E per sempre, dopo un addio
ti rimane dentro
un leggero brusio
Ho fatto davvero di tutto
per trattenere le lacrime ma probabilmente
il pubblico si è accorto che vorrei tanto liberarle.
Non ho mantenuto fede a
quella promessa, non ce l’ho fatta.
Tutti i miei sforzi
risultano vani perché mi lascio andare.
Chiudo gli occhi e con davanti
l’immagine di te che mi sorridi, le lascio scendere. Impetuose mi bagnano le
guance.
C’è ancora dentro di me
quella sensazione di vuoto, di perdita, di disperazione dopo che te ne sei
andato quel giorno.
Come un leggere brusio mi
scuote l’anima.
E dando libero sfogo a
quel dolore che ho soffocato dentro per questi otto lunghi anni, canto l’ultimo
ritornello.
La fine della canzone, ma
non la fine della sofferenza.
Mai più noi due
Mai più le tue paure con le mie
Mai più la forte intimità e la sensualità mai più
Mai più noi due
Mai più le tue emozioni con le mie
Mai più la dolce ingenuità e la complicità mai più
Quando
finisco, apro gli occhi. Il pubblico mi guarda incantato e silenzioso. E’
commosso da quello che gli ho trasmesso.
Regalandogli
un sorriso tra le lacrime, saluto e torno in camerino.
Poco
dopo mi raggiungono i miei amici.
Le
ragazze mi abbracciano e poi si uniscono anche Chad, Ryan e Jason.
Mi
fanno i complimenti dicendomi che sono stata bravissima, ancor più delle altra
volte.
Poi
un ragazzino di 8 anni con due grandi occhioni blu mi si avvicina e mi
abbraccia anche lui.
-
Ciao, Jace. Ti sono piaciuta? –
-
Mamma, sei stata bravissima- mi dice agitando il pugno trionfante.
Ehi,
già. Avete capito bene. Sono rimasta incinta quella volta. E ho avuto Jace.
Lui
non ha mai conosciuto suo padre, ma quando gli ho detto che era un grande
giocatore di basket gli occhi gli si sono illuminati e ha detto che vuole
diventare come lui. E’ già molto bravo per la sua età.
Io
gli sorrido dolcemente e insieme agli altri decido che è ora di andare a mangiare
qualcosa. Non li voglio vedere tristi per il resto della serata.
Non
l’ho voluto accettare fino adesso e probabilmente non lo accetterò mai, ma la
vita continua, e ora io ho qualcun altro da crescere e a cui devo dare
attenzioni e premure.
Diventerà
un grande giocatore di basket troy, seguirà le tue orme, am tyerrò sempre sotto
controllo le sue visite.
Chissà,
magari in lui c’è anche la scintilla della musica pronta a venire fuori.
E
forse un giorno ci sarà un’altra Gabriella Montez che compirà il miracolo.
Se
accadrà io lo vedrò con i miei occhi.
Me
ne accorgerò subito perché sarà l’inizio di qualcosa di nuovo, come tra noi
due.
Non
è vero che il nostro amore è finito.
Vivrà
attraverso Jace e la ragazza che un giorno incontrerà.
Te
lo prometto, diventerà una stella.
E
un giorno finirà sulla scatola dei cereali di qualche aspirante atleta!
***
Allora,
un’altra one-shot delle mie XD!!! Mi è venuta l'idea
mentre ascoltavo i ragazzi di amici che cantavano questa canzone
XD!
Che ne dite, vale la pensa di essere letta o la devo cestinare subito? A voi l’ardua sentenza!!! Ah, dimenticavo: la canzone è di Dolcenera!
by
LizDreamer