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Autore: MaxT    14/05/2013    2 recensioni
Una Elyon esuberante e sorprendente torna a cercare le sue vecchie amiche, che si troveranno presto coinvolte in avvenimenti più grandi di loro. Che spaventosa profezia ha pronunciato la Luce di Meridian? Vera è…vera? Dove sono andate le gocce astrali delle W.I.T.C.H.? E’ una storia dove i personaggi assumono diversi ruoli contrastanti, si muovono nel segreto e nell’invisibilità, e le loro motivazioni autentiche si delineano a mano a mano che la storia si avvicina alla conclusione. Note: qualcuno potrebbe considerare OOC Elyon e le gocce astrali. Da parte mia, penso che siano una evoluzione plausibile dei personaggi visti nel fumetto. Aggiornamento: I primi sei capitoli sono stati riscritti nell'ottobre 2008.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le profezie di Meridian'
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Ad personam

Ciao Hera, grazie della rapidissima recensione.
E' vero che Elyon è un po' pasticciona, però una parte dei rimproveri dell'Oracolo verso di lei (o loro) era ingiusta. Le Guardiane sono state molto più impudenti di lei nel mascherare la loro magia e il loro operato, a partire dai costumi sgargianti, ed è sorprendente che così poca gente nel fumetto si sia accorta di qualcosa di strano attorno a loro. E' che qui l'Oracolo (oltre a essere un po'... come dire... incavolato?) ha voluto calcare la mano per strappare a Elyon quelle promesse vincolanti.
Endarno... immagino che il suo atteggiamento usuale non sia estraneo alla reazione di Vera. Credo che, appena calmate le acque, le due Elyon si faranno raccontare più e più volte quell'episodio con mal celata soddisfazione.
 
Ciao Sweet Witch, sono contento che tu abbia apprezzato questo capitolo così paradossale. I battibecchi delle due Elyon sono stati abbastanza divertenti da scrivere, ma la doppia battuta che mi ha più fatto ridacchiare è stato: "Povero Endarno!" "Era così buono!". Detto da loro...
Somiglianze tra Wanda e Nerissa? Solo qualcosa. Sicuramente sono entrambi personaggi rancorosi. 
In 'La Luce al tramonto', Nerissa è ricordata come un personaggio molto sicuro di sé e convinto di essere un'ottima regina per l'intero Universo, e in questo è coerente col cartone, mentre nel fumetto viene sempre mostrata cattiva e basta senza mai approfondire. 
Wanda invece è tendenzialmente un personaggio gregario e bisognoso di trovare qualcuno che le riconosca i meriti; la sua aspirazione più alta è di dimostrare a tutti di essere pari o superiore a Will. A differenza di Nerissa, non è egocentrica, anzi è l'unica in Profezie ad aver sfiorato la morte per due volte pur di salvare qualcun altro. 
 
Ciao Scarlettheart, sempre contento di sentirti! Sono proprio felice che questo capitolo ti sia piaciuto. 
Certo che le due Elyon si troveranno un po' in difficoltà, ma dovranno organizzarsi per non essere mai nello stesso posto. Comunque sanno che, se una dovesse mai pensare a liberarsi dell'altra, probabilmente significherebbe che l'altra sta pensando lo stesso, e quindi lo eviteranno come la peste.
Per le gocce... ne sapremo qualcosa di più nei prossimi due capitoli. 
 
Qualche parola su questo capitolo, che è il penultimo (o il terzultimo se deciderò di dividere l'epilogo). Il titolo è stato una scelta difficile, visto che si devono soprattutto definire le posizioni di una gran molteplicità di personaggi, a partire da quello della ormai doppia regina con il regno nuovamente suo, per continuare con i due gruppi di protagoniste che non si amano affatto tra loro: le WITCH da una parte e le gocce e Nemesis dall'altra.
Il titolo fa riferimento sia al 
breve ma spettacolare incontro tra il Cuore di Kandrakar e le sue copie, sia ai sentimenti contrastanti di certi personaggi che si ritrovano di fronte dopo anni di avvenimenti tesi. Spero di essere riuscito a rendere credibili questi confronti, nonostante il poco spazio che ho potuto dedicare a ciascuno di loro.
 
Buona lettura
MaxT 
 



 
PROFEZIE
 
 

Riassunto delle puntate precedenti
 
Dopo un incontro misterioso con la Luce di Meridian, Vera ha convinto le Gocce a sostituirsi a Elyon a Meridian, impersonando la regina e le guardiane. La controfigura di Elyon e le finte guardiane esiliano Miriadel e Alborn, mentre Caleb sfugge alla cattura; pur avendo assunto il potere, si rendono conto di non essere convincenti, e inventano la storia che le guardiane sono a palazzo per proteggere la Luce di Meridian da un complotto.
A Heatherfield, Elyon spiega che quella che si sta realizzando è una sua profezia, che prevede che la tirannia duri un anno, che a Meridian dura diciotto mesi. Elyon è decisa a non tentare niente prima di questa scadenza.
Il nuovo piano di Vera prende rapidamente forma, basandosi sull'ambiguità del termine di un anno: prima simuleranno che Elyon diventi sempre più tirannica, screditandola, poi Vera la spodesterà dopo un anno terrestre di dodici mesi, facendo finire apparentemente la tirannia e realizzare la profezia; poi, dopo aver guadagnato il consenso della gente, si prepareranno per affrontare Elyon e le Guardiane al loro ritorno dopo diciotto mesi, un anno di Meridian.
Vera crea venti copie di Wanda, dette Nemesis, che avranno l'incarico di impersonare le guardiane e di sorvegliare la città restando invisibili o sotto falsa identità, o con l'aspetto di aquile.
Infine, si arriva allo scadere dei dodici mesi dall'arrivo delle Gocce e da quello che a molti appare come l'inizio della tirannia. La montatura arriva al suo culmine: Vera parla in consiglio criticando Elyon, poi affronta le false guardiane e infine la falsa Elyon, sconfiggendoli tutti e venendo proclamata Regina.
Informata da Caleb, la vera Elyon decide di proseguire col piano iniziale, aspettando altri sei mesi per intervenire; inoltre preannuncia alle guardiane che intende farlo da sola. Queste, preoccupate, si chiedono se dovranno intervenire in qualche modo per aiutarla.
Nel frattempo Vera fa sperimentare nuove armi segrete, come fruste capaci di iniettare narcotici e sistemi per materializzare armi pesanti in vista del confronto finale.
Cinque mesi dopo, la situazione precipita improvvisamente per un casuale ma burrascoso incontro di Taranee con le gocce a Midgale. 
A Kandrakar, Elyon viene costretta a rivelare che il colpo di stato di Vera era stato frutto di un loro accordo per far realizzare la profezia della tirannide nel modo meno dannoso possibile. Vera aveva assunto una pozione per dimenticare questo accordo, ma la sua memoria sarà ripristinata pronunciando in sua presenza una frase concordata, che comunica a Dora che viene rimandata a Meridian come messaggera.
Quando Elyon viene condotta al cospetto di Vera, questa rifiuta di tirarsi in disparte e ammettere pubblicamente la montatura, tuttavia mantiene la promessa di riportarla a casa, libera, in attesa del confronto finale.
Elyon scopre tragicamente di aver portato con sè la Corona di luce fasulla. Informato, l'Oracolo disapprova il suo piano di creare delle Nemesis a lei fedeli, e impone di concordare un piano con le Guardiane. Endarno, sfiducioso, incarica Orube di preparare una seconda squadra d'intervento.
Elyon sostiene il piano di Cornelia di usare il Potere della Terra per aprire una galleria nei muri e sorprendere Vera; in realtà non ha rinunciato al suo piano segreto di sorprendere la rivale creando tre Nemesis a lei fedeli, più una sosia di sè senza poteri da far catturare. 
Arrivato il grande giorno, Le WITCH e Elyon si teletrasportano alla periferia di Meridian, ma questa le lascia brevemente per iniziare il suo piano. Riesce a infiltrare le tre Nemesis a lei fedeli, che trasmettono a Vera di avere catturato Elyon, in realtà la sosia. Nel frattempo però, credendosi abbandonate, le WITCH si dirigono verso la città senza aspettare l'amica, che tornando indietro si scopre rimasta sola. 
Le false Nemesis con la loro prigioniera riescono a passare i pur severissimi controlli e arrivare al cospetto di Vera. Questa, leggendo dalla mente della prigioniera un piano fittizio cui era impreparata, decide di far distribuire ai soldati di guardia al palazzo una nuova arma non letale, gli 'anticorpi'. Nel frattempo le WITCH sono costrette ad entrare nel sotterraneo per sfuggire ai soldati in superficie.
Qui vengono localizzate dal sistema di sorveglianza ma riescono a sfuggire alle Nemesis; iniziano a scavare una galleria verso il palazzo, ma una crisi di claustrofobia di Hay Lin le costringe a rinunciare, e sono costrette a risalire in superficie.
Qui le loro tracce vengono notate dai militari, ma Caleb, travestito da soldato, riesce a depistare le ricerche. Poco dopo, però, una bomba ad anticorpi lanciata a caso da un'aquila colpisce Taranee, avvolgendola e rivelandola agli avversari.
Le WITCH si asserragliano in una casa per ripulire Taranee dagli anticorpi che le bloccano i poteri, ma l'operazione è lunga e vengono assediatenella casa dai soldati. Il vento provocato da Hay Lin fa schiantare una delle aquile; in collera per questo, Vera fa preparare le Nemesis per un assalto che rischia di essere sanguinoso, ma Theresion per impedirlo manipola la barriera e fa disperdere il gruppo d'assalto, e viene imprigionata. Le tre Nemesis di Elyon cercano di approfittare per aggredire Vera, ma falliscono e vengono catturate. Ora Vera ha perso la maggior parte delle sue guerriere, e nel frattempo le WITCH sono sfuggite all'assedio con un tunnel e, protette dall'invisibilità, stanno salendo la scarpata verso il palazzo reale, anche grazie all'azione di depistaggio di Caleb.
Nel frattempo, Elyon è riuscita a sostituirsi a Irenior incontrata nei sotterranei, ma anche lei viene investita dagli anticorpi appena uscita in strada. I militari, ingannati sulla sua identità, l'accompagnano a palazzo perchè si possa ripulire. Lei va nella stanza di Carol, dove la trova narcotizzata per ordine di Vera.
Salita la scarpata le WITCH, protette da un fragile manto di invisibilità, devono affrontare i soldati, le aquile e infine dei carri armati materializzati da Vera; tuttavia le avversarie finiscono per perdere il controllo di tali mezzi, che sfondano il muro del giardino prima di essere smaterializzati.
Le WITCH riescono a penetrare nel palazzo e, sfuggendo ai soldati, ad arrivare fin nella sala del trono, che trovano vuota; un attimo dopo, però, subiscono prima l'attacco diversivo da un videogioco materializzato, e subito dopo l'attacco delle Nemesis che, utilizzando anticorpi, riescono a bloccare tutte le guardiane tranne Will, e che, neutralizzato il Cuore di Kandrakar, si apprestano ad attaccare anche lei. L'attacco però viene interrotto dall'irruzione dei soldati, che catturano sia le guardiane che le Nemesis.
Nel frattempo, al piano di sopre  Vera riconosce Elyon, che tentava di confondersi con Irenior, e riesce a farla catturare dalle Nemesis. Però, quando credeva ormai di avere la vittoria in mano, la goccia di Elyon la teletrasporta fuori dal palazzo, prendendo il controllo della situazione. 
L'esultanza di Elyon dura poco: la sua goccia, infatti, la raggela sostenendo di essere la vera Elyon. Non è possibile stabilire quale sia la vera Elyon, e quando la regina viene chiamata nella sala del trono si fanno avanti entrambe, disorientando tutti.
Appena Will viene liberata, riceve una chiamata urgente da Kandrakar: Vera è lì e sta creando problemi. Si trasporta lì con le due Elyon, che continuano a bisticciare tra loro. L'Oracolo rimprovera che prima di essere catturata, Vera ha reagito causando gravi danni e ferendo gravemente Endarno. 
Alla fine di una discussione tesa, le due Elyon si mettono d'accordo, e l'Oracolo strappa loro delle promesse che limiteranno le loro interazioni con la Terra in cambio della liberazione di Vera.
 
 


 
 
 
Capitolo 85
 
Cuori a confronto
 

 
Meridian, sala del trono
 
La grande Sala del Trono che domina sopra la città di Meridian  ha vissuto momenti di gloria imperitura. 
Ma forse non oggi. 
La confusione e l’incertezza risultano quasi tangibili nei visi dei militari che non hanno ancora lasciato il locale sovraffollato, come pure in quelli imbarazzati e imbronciati delle Guardiane di Kandrakar, ripulite solo a metà dal soffio delle loro esauste avversarie.
 
“Ma possibile che Vera non avesse previsto qualcosa per ripulire i prigionieri?”, esala Wanda, boccheggiando in preda ai capogiri per l’iperventilazione. Altre sue compagne, stanche e accaldate, si sono già sfilate le pesanti tuniche a prova di proiettile che ne dissimulavano le proporzioni femminili.
“Avanti, che aspetti? Soffia!”, insiste Irma, porgendole un braccio ancora mezzo imbrattato dagli anticorpi bianchicci.
 
Il colonnello Tracon si avvicina compiaciuto a studiare, finalmente da una posizione da vincitore, le avversarie contro le quali ha combattuto per due volte. “Non fate troppo in fretta, voi!”, dice alle Nemesis boccheggianti.
“Osi disobbedire alla Luce di Meridian?!?”, lo apostrofa Cornelia tenendo tra le dita lunghe ciocche dei suoi bellissimi capelli ancora impiastricciati dagli anticorpi, “Non ti è bastato sentirtelo ordinare due volte?”. Vecchio pagliaccio borioso, pensa tra sé.
L’anziano colonnello intuisce l’insulto e la guarda minaccioso negli occhi. “Non alzare le ali, guardiana! Non sappiamo quale sarà la regina a tornare, la prossima volta! Ormai mi aspetto qualunque sorpresa”.
 
 
Meridian, camera di Carol
 
“Carol, svegliati! E’ tutto finito!”, le sussurra Paochaion scrollandola con delicatezza.
Ma è solo con una puntura su una spalla che la bella addormentata si decide finalmente a riaprire gli occhi. “Ahia”, si lamenta mettendo a fuoco faticosamente Pao e Theresion, quest’ultima che impugna una manopola con una corona di aghetti. “Tutto finito… Cosa vuol dire?”.
“Ha vinto Elyon!” le dice Pao, “Presto, vieni con noi nella sala del trono”.
Scrutando lo sguardo ancora annebbiato dell’altra, Theresion le chiede: “Ti serve un’altra dose?”, e accompagna la domanda accostandole la manopola alla spalla nuda.
“No, no, grazie”, dice ritraendosi, poi si guarda attorno mentre guadagna un po’ di lucidità. “Le guardiane... sono già andate via?”.
“No, sono ancora lì, impiastricciate di anticorpi. Le stanno ripulendo”.
“Di… di che cosa? Quella stessa roba di Irene?”.
“Sì, cioè no…Beh..”. Terry cerca le parole, poi fa un gesto di rinuncia. “E' troppo complicato da spiegare”. 
“Allora, vieni con noi?” le chiede Pao speranzosa.
Carol scuote il capo, mentre un'occhiata in direzione nord quasi tradisce i suoi pensieri. “Andate avanti voi. Scusate, io ho una piccola cosa da fare”.
 
Appena le amiche sono uscite, Carol si alza in piedi, ancora scuotendo il capo nello sforzo di riguadagnare la sua lucidità; poi apre il palmo, e immediatamente vi appare  il suo telefono cellulare con macchina fotografica incorporata. 
Sul viso ancora assonnato si dipinge un ghigno divertito: non le dispiacerebbe affatto scattare una foto ricordo di Cornelia impiastricciata di quella roba e appenderla in cornice nella sua camera, tanto per tirarsi su nei momenti di malumore. 
Però c’è una cosa molto più importante che può fare, e questa è l’ultima occasione: sa che Elyon ha promesso di consegnare a Kandrakar ogni copia di quei due preziosi volumi della biblioteca, ma lei non ha promesso niente a nessuno, e non si sa mai che un giorno quelle conoscenze possano servirle.
 
 
Meridian, sala del trono
 
Un grande lampo rosato sulla pedana del trono si riflette sulle lucide colonne di marmo. 
Quando la luce abbagliante svanisce nella sala si sono materializzate, assieme alla Guardiana del Cuore col suo talismano sfavillante, le due Elyon. Una di loro si rigira tra le mani, con disappunto malcelato, uno strano oggetto cubico di radica e d’ottone. 
“Ma… Ma…”, balbetta Irma, afferrando finalmente il senso dello sproloquio tra le due Elyon che prima aveva solo sentito a occhi chiusi, “Ditemi che ci vedo doppio!”.
Vera, senza corona e con un’espressione piuttosto abbacchiata, segue in un lampo più dimesso a distanza di pochi secondi.
“Altezza!”, esclama il colonnello, anche se a nessuno è chiaro a quale ‘altezza’ si stia rivolgendo.
E’ Vera a rispondergli: “Colonnello, come avrà già capito, la regina non sono più io, ma Elyon”.
L’annuncio, anche se scontato per molti, è accolto da un mormorio generale di perplessità.
Proprio come temevo, pensa l’anziano ufficiale. Meglio profondersi comunque nell’inchino più profondo consentitogli dalla sua corporatura tozza. “Ehm… vostre altezze?... Quale delle due, se posso?”.
Una delle Elyon passa in mano all’altra l’oggetto misterioso e ingombrante, e annuncia: “Noi due ci siamo fatte un giuramento. D’ora in poi non ci vedrete più assieme, ma quella di noi che sarà presente andrà sempre considerata come la vera regina, come se fossimo una sola persona”. 
L’altra, restituendo l’impiccio alla prima, continua: “Colonnello, fate ritirare la maggior parte dei soldati dalla città, e annunciate che alla seconda ora dopo mezzogiorno sarà fatto un importantissimo annuncio pubblico dallo scalone del palazzo, poi convocate il consiglio alla Torre dei Veglianti per la quarta ora”.
La prima, con un moto di stizza, si fa svanire il telefono tra i palmi e riprende la parola: “Fate raccogliere tutte le munizioni ad anticorpi che non sono state utilizzate. Non ne dovrà mancare un solo cono. Ora potete andare, colonnello, e portate pure con voi tutti questi soldati”.
 
Defilata dietro le sue poche Nemesis ormai sfiatate e boccheggianti, Vera sussurra loro: “Avete soffiato con la bocca fino a sfinirvi?  Perché non avete usato le pompe a biossido?”.
“Le pompe a biossido?”, esala esterrefatta una di loro, mentre un’altra accenna a dare una testata di rabbia contro una colonna.
 
Dopo un’occhiata d’intesa tra loro, le due Elyon si dividono. 
Mentre una fa un cenno d'invito a Vera e alle Nemesis e si dirige a passo lungo verso l’uscita della sala, l’altra va verso le sue vecchie amiche Guardiane. 
“Ragazze, venite nell’anticamera, ho tante cose da dirvi!”, cinguetta, un po’ incerta alla vista dei musi lunghi. 
“Anche noi!”, risponde polemica Taranee, mettendole davanti agli occhi le mani ancora impasticciate. “E questa è solo l’ultima!”.
Mentre anche Elyon e le guardiane stanno per lasciare la grande sala, arriva un gruppo di inservienti con scope e spazzoloni, che allibiscono alla vista dell’enorme pavimento cosparso da quella robaccia collosa. “Oh Dei...” sussurra uno.
“Non preoccupatevi”, li incoraggia Irma ammiccando loro, “Tanto va via col fiato!”.
 
Solo uscendo dalla sala Elyon nota le sue tre Nemesis, che si sono tenute defilate e ciondolanti accanto ai grandi battenti scardinati. Si accosta e sussurra loro: “Ragazze, controllate che i soldati raccolgano tutti, ma proprio tutti, i dispenser di anticorpi inutilizzati. Non ne deve sfuggire uno, se no potrebbe essere una catastrofe”.
“Subito!”. Con uno stanco saluto militare, le tre spariscono alla vista.
 
Elyon fa strada alle sue amiche verso uno dei due salotti simmetrici che si trovano nell’anticamera della sala del trono, davanti a un enorme finestrone sulla città dal quale la luce della tarda mattinata inonda a pieno l’ampio locale. 
Irma le porge il braccio imbrattato: “Continui tu, allora?”.
“Io?”.
A salvare la regina da quella richiesta imbarazzante arriva una delle Nemesis, che porge due pompe a mano simili a quelle usate in tempi remoti per l’insetticida. “Bisogna accendere il fornello qui sotto”, dice indicando un rigonfiamento con un paio di levette, “E attente a non abbrustolirvi”. 
 
Per un po’, le guardiane si ripuliscono a vicenda con le pompe, intervallando il pesante lavoro di braccia solo con qualche mugugno. Ad ogni soffiata, una nuvoletta di scaglie biancastre mulina dell'aria, illuminate come neve dal sole, per poi depositarsi lentamente sul pavimento di lucido marmo biancazzurro.
Elyon rompe il pesante silenzio chiedendo con una vocina incerta: “Ragazze, siete arrabbiate?”.
“No”, risponde Cornelia piuttosto brusca, “Ma questa è stato il momento più imbarazzante della mia vita! Immobilizzata, lordata, e ripulita a soffiate dalle nostre avversarie!”.
“Veramente umiliante”, rincara Taranee senza guardare la padrona di casa.
“Sì, non ci siamo coperte di gloria, nel finale”, annuisce crucciata Hay Lin mentre le dirige la pompa sulle alette diafane, che si piegano e vibrano sotto il getto sbuffante. “Solo di questa roba schifosa”.
Elyon tenta di sembrare abbacchiata pure lei: “So com’è. Sapete, ero stata colpita anch’io, in centro città. Avevo appena finito di ripulirmi quando sono andata su da Vera, ma neanch’io ho avuto successo. Le Nemesis mi hanno catturata un minuto prima di prendere voi”.
“Beh”, conclude Irma tenendosi su il gonnellino mentre Will usa la pompa per soffiarle via gli anticorpi dal collant, “Alla fine, le abbiamo pur sempre lasciate senza fiato, no?”.
 
Dopo un po' la Guardiana del Cuore, ormai con le braccia indolenzite, cede la pompa a Irma, poi si rivolge a Elyon: “Adesso spiegaci perché ci hai piantate tutte sole in campagna!”.
“Volevi  fare tutto da sola, e ci sei riuscita, a quanto pare!”, le butta giù Taranee a muso duro.
“Ma no!”, risponde Elyon con un gesto di discolpa, “Sono tornata in quel fienile dopo una decina di minuti, e non c’eravate già più. Eppure vi avevo ben detto di aspettarmi”.
“Sei tornata?”, chiede sorpresa Cornelia, “Allora, saresti venuta con noi nella galleria?”. 
“Certo. Era quello che avevamo detto, no? Mi dispiace di non essere stata chiara su dove andavo, ma avrei dovuto spiegarvi troppe cose”, conclude con un vago gesto di scusa. 
Taranee bofonchia: “Già, e non ci è troppo abituata”.
Facendo finta di non averla sentita, la Luce di Meridian aggiunge: “Comunque, sia il vostro intervento che il mio sono serviti come diversivo alla mia goccia… alla mia gemella per sorprendere Vera, altrimenti questa non le avrebbe mai tolto gli occhi di dosso”.
“Già, la gemella!”, scherza Irma mentre fa sventolare con la pompa i capelli di Cornelia, “E così, finirai a dividere il trono e il letto con lei. Sbaglio, o questa si è rivelata ancora più invadente di Vera?”.
“Invadente?”, sbotta Taranee, “Non è solo questione di trono o di letto o di forchetta! Per quanto ne sappiamo, potrebbe essere lei la sosia”, dice puntando un dito contro Elyon.
Un inserviente diretto alla sala del trono si ferma e le guarda scandalizzato, ma poi, quando in silenzio tutte si voltano a ricambiarlo, prosegue imbarazzato e sparisce oltre il portone.
Elyon risponde imbronciata: “Potrebbe essere anche un’occasione senza precedenti per raddoppiare il mio tempo. Per poter fare mille cose senza trascurare il governo della città, anzi, essere più presente di quanto lo sia mai stata. Tutto dipende dal mantenere il giuramento che ci siamo fatte”.  
“Vuol dire che ce la troveremo a casa più di prima”, brontola tra sé la Guardiana del Fuoco. 
Il passaggio di altri addetti alle pulizie, che gettano un’occhiata sconfortata alle scaglie biancastre che le guardiane stanno spargendo anche nell’anticamera,  interrompe quelle recriminazioni. 
 
“Bene”, conclude Will, “Ormai il grosso di questo schifo è andato via. Ora proviamo a fare il resto con la magia”. Evoca il Cuore di Kandrakar; in uno sfavillio, tutte loro riprendono il loro normale aspetto per un attimo, per poi tornare, in un trionfo di luci multicolori, le immacolate Guardiane.
“Ha funzionato! Siamo pulite”, constata Hay Lin, “E questa volta ho nuovamente il mio gonnellino!”.
“I miei capelli!”, esclama Cornelia visibilmente rasserenata, mentre se ne passa una lunga ciocca tra le dita.
“Bene”, sorride Elyon, “Allora, restate a pranzo?”.
Will si stringe nelle spalle. “Scusa, non mi sembra il momento. Con tante cose che hai da fare...”.
“Già”, concorda Irma con qualche rimpianto, cercando di non farsi nascere un’acquolina, “Non oggi, altrimenti dovresti farti in quattro, perché in due non bastereste”.
‘Zitta!’, le trasmette Taranee, ‘Non metterle in testa anche quest’idea!’.
Con un po’ d’imbarazzo, Will scandisce compita: “Elyon, devo rammentarti la tua promessa all’Oracolo: devi consegnare quei libri, e tutte le copie esistenti del Cuore di Kandrakar”.
“Va bene”, annuisce lei malvolentieri, “Una promessa è una promessa. Seguitemi”, dice dirigendosi verso un grande disco di pietra bianca incastonato sul pavimento del pianerottolo.
 
 
Meridian , torre Nord
 
“Eccoci alla biblioteca proibita”, spiega Elyon alle guardiane appena rimaterializzate su un ampio pianerottolo circolare, “Se Vera non li ha spostati, quei libri dovrebbero essere ancora qui”. 
Davanti a loro, una robusta porta laccata reca scritte in dorati caratteri di Meridian.
Obbedendo alla sua volontà, un complesso insieme di serrature si sblocca con rumori metallici, e i battenti si aprono.
Appena entrate, le Guardiane osservano il locale attorno a sé: un grande stanzone anulare che si avvolge attorno al muro circolare del vano scale. Grandi scansie piene di libri e pergamene d’ogni genere sono disposte radialmente ai lati di finestrelle alte e sottili aperte sull’esterno.
“Dovrebbero essere qui…” ripete Elyon dirigendosi verso uno scaffale, ma dopo una rapida ricerca scrolla il capo. “E invece no. Scusate, chiedo a Vera…”, e si concentra per un contatto telepatico. 
Un attimo dopo ha la risposta. “Nel laboratorio! E’ due piani più sopra!”, ed esce diretta nel vano scale.
 
Poco dopo Elyon apre la porta. “Ecco, questo è il laboratorio”, fa in tempo a dire, prima di accorgersi che Carol è davanti a loro. 
Per un istante, la biondona dà l’idea di essere stata presa con le mani nel vaso della marmellata,  ma l’espressione colpevole le sparisce subito dal viso per far posto a un largo sorriso. “Ciao, Ellie! Ben tornata!”.
“Carol! Che sorpresa trovarti qui! Come mai?”.
“Io… sapevo che dovevi consegnare delle cose all’Oracolo, e volevo portartele”. Dopo un’occhiata al gruppo delle Guardiane, aggiunge: “Vedo che sei in compagnia”.
Cornelia si fa avanti, fissando negli occhi la sua poco amata ex goccia. “Come mai così solerte?”.
L’altra fronteggia lo sguardo, e risponde con un sorrisino beffardo: “Così ve ne andate via prima”.
Elyon, imbarazzata, prova a mettersi in mezzo allo scambio di sguardi al vetriolo tra le due, ma la sua statura non basta. Resistendo alla tentazione di alzarsi poco regalmente sulle punte, dice: “Grazie, Carol, ma Vera mi ha già spiegato dove sono. Perché non la raggiungi nel locale sopra la sala del trono? Credo che siano tutte riunite lì. Dopo potremo parlare con calma. E dì a Wanda, per piacere, di venire a consegnarmi la copia del Cuore di Kandrakar che ha con sé”.
“Va bene, cara”. Dopo un’ultima occhiata di sfida a Cornelia, si avvia verso le scale: potrebbe anche fare un'uscita alla grande teletrasportandosi via, ma in questo momento preferisce non richiamare l'attenzione delle Guardiane sul suo interesse per la magia.
 
Irma studia con divertimento lo sguardo truce con cui Cornelia ha accompagnato l'uscita di Carol dal laboratorio. “Sai, Corny? Dopo tanto tempo che non vedevi la tua goccia, pensavo proprio che saresti andata a buttarle le braccia al collo”.
“Sì, per strozzarla”, risponde cupa la Guardiana della Terra.
Irma ridacchia all'idea. “Non so cosa darei per vedere la faccia della superbionda quando si troverà di fronte la seconda Elyon!”.
Will tocca delicatamente un braccio della guardiana della Terra per distoglierla dalla rabbia che le sta montando dentro mentre continua a fissare la porta da cui  la sua rivale è uscita. “Cornelia, lasciala perdere, quella montata. Abbiamo un compito, qui”. Si rivolge a Elyon: “Possiamo concludere?”.
“Certo”. La Regina va a passo sicuro verso la grossa scrivania ingombra di carte e strani oggetti, e adocchia subito due volumi rivestiti in pelle. “Sono questi”. Li sfoglia, aprendo le robuste copertine di pelle; all’interno, le pagine di pergamena sono vergate con un'elegante calligrafia femminile, e sembrano più diari che libri. “Sono manoscritti originali di Adariel, la Sesta Luce di Meridian… mia mamma!”, dice con un sospiro.
La Guardiana del Cuore intuisce il rimpianto, ma ha un dovere. “Mi dispiace, Elyon. Posso immaginare quanto ti costi, ma hai dato la tua parola e la devi mantenere. Questi, e tutte le copie esistenti”.
“Non ne esistono”, dice lei facendosi forza e chiudendo i volumi per consegnarli a Will.
Poi apre uno dei cassetti e ne estrae un ciondolo di ametista. “Eccoti uno dei finti Cuori di Kandrakar, per l'intanto”, dice appoggiandolo sul banco.
 
 
Meridian, sala operativa delle Nemesis
 
Nell'ampio sottotetto che è stato l'ultimo fronte della contesa per il trono di Meridian, la luminescenza verdina del pavimento colora le ombre sotto i visi. 
Elyon sta indicando a un gruppetto di alcune Nemesis un punto su una grande mappa della regione di Meridian, tenuta aperta da alcune di loro.. “Le prime sei dovrebbero essere finite da queste parti, nella valle del fiume Akor. Per le altre, potrebbero essere in qualunque luogo nel raggio di cento chilometri, per cui dovrete procedere così...”.
Theresion e Paochaion, all'altro capo dello stanzone, formano un gruppetto a sé, ascoltando in silenzio la discussione sul piano di ricerca delle compagne disperse.
In disparte, Vera osserva cupamente Elyon dare ordini a quelle che erano le sue pretoriane, e cerca dentro di sé le parole con cui, nel pomeriggio, dovrà assumersi la responsabilità della sua montatura davanti a tutta Meridian. 
 
In quel momento la porta serrata del locale scatta e si apre da sola; Carol entra nello stanzone con un sorrisino soddisfatto di sé. “Ciao a tut...”. Alla vista della Luce di Meridian s'interrompe sorpresa. “Come! Hai fatto prima di me!”.
“Ciao cara”, ribatte Elyon senza afferrare il senso della frase.
“Ma le WITCH sono già andate via?”. 
“Non so...”. Elyon si concentra un attimo nel contatto mentale con la sua gemella. “No, sono sempre nel laboratorio”.
Carol spalanca gli occhi quando capisce. “Ma tu... Ma tu...”, poi resta un attimo col dito alzato e la bocca spalancata come una statua di sale.
Paichaion ammicca a Theresion: se Irene fosse stata lì a vederla, avrebbe avuto spunto per un'imitazione impagabile che avrebbe tenuto banco per settimane.
“Aspettano ancora che qualcuno porti loro l'ultima copia del Cuore di Kandrakar”, aggiunge la regina, imbarazzata da tanta sorpresa.
Intanto Carol cerca, con poco successo, di riprendere la sua sicurezza abituale. “Wanda, dovresti portare loro il tuo ricordino”. Poi, con un dubbio: “Sei tu Wanda, vero?”.
“Aspetta che controllo... ”, dice questa guardandosi ironicamente il nome stampigliato in piccolo sulla divisa. “Sì, sono proprio io! Adesso vado”, aggiunge malvolentieri.
Theresion, rimasta in disparte fino a quel momento, si fa avanti. “Se vuoi, vado io”.
Wanda la scosta sdegnosamente, proseguendo verso la porta: “Non ho problemi a guardare in faccia Will, io!”.
Improvvisamente, una voce uguale alla sua la richiama: “Non dovresti trattare così Terry!”.
Wanda si volta stupita: a parlare è stata Nemesis Dodici, Diana. Accanto a lei, anche le altre la spalleggiano. 
La numero Diciannove, Kate, spiega: “A pensarci a freddo, Wanda, l'idea di andare all'assalto con i mitra in pugno era veramente pessima”. 
“Sotto il tiro dei carri armati, poi!”, aggiunge un'altra. 
“Sarebbe potuta finire veramente male!”, completa Diana con un'occhiata a Vera, che, bianca come un cencio, abbassa lo sguardo a quell'implicito rimprovero.
Theresion balbetta, stupita per quell'inaspettata assoluzione dal ruolo di traditrice: “Che dire, Wanda... pare che le tue compagne, alla fine, abbiano più buon senso di te!”.
“A pensarci a freddo, è ovvio!”, risponde indispettita lei, “Immagino che ti dovremmo pure ... ringraziare!”, aggiunge con un tono che sembra intendere tutt'altro. 
Fa per volgersi di nuovo verso la porta, poi ci ripensa: “Elyon, avrò bisogno del potere per rimaterializzare il Cuore di Kandrakar”.
“Vai tranquilla, ce l'hai”, le risponde la Luce di Meridian.
Wanda annuisce, sollevata; almeno così potrà presentarsi alle sue avversarie in modo non troppo umiliante.  Chiude la fondina per non far notare troppo la mancanza della pistola, toltale dai soldati, e infine svanisce con la rapidità acquisita in mesi di costanti allenamenti.
 
 
Meridian, laboratorio della torre Nord
 
“Spero che non si faccia aspettare”, fa in tempo a dire Will prima di notare che gli sguardi tesi delle altre si focalizzano su un punto alle sue spalle. 
“Guarda chi c'è!”, scandisce Taranee con un luccichio sinistro nelle pupille.
Girandosi, Will si trova faccia a faccia con la sua ex goccia, apparsa dal niente con la sua inquietante divisa scura. La sfida nel suo sguardo non si è ancora spenta, neppure quando alza il palmo e, dal niente, vi appare la copia del Cuore di Kandrakar, lasciatole da Vera come mesto ricordo di un'antica sconfitta.
“Oh brava Wanda”, le dice Elyon sorridendole incoraggiante, “Sei Wanda, vero?”. 
“Ai tuoi ordini, Regina” risponde questa, senza staccare un attimo gli occhi da quelli di Will.
Il momento da 'mezzogiorno di fuoco' è spezzato da Irma, che recita melodrammatica: “Ah, agente, grazie, grazie di cuore per avercelo riportato. Una ladra ce l'aveva rubato!”.
Wanda la ricambia con una breve occhiata storta. “Se non fosse per me, sareste tutte morte sotto i colpi di una mitragliatrice”.
La Guardiana dell'Acqua scrolla le spalle e le alette. “Io non mi vanterei tanto, se avessi sbagliato mira”.
“Non è cosi”, risponde Wanda irritata, ma non ha voglia di spiegare. “Un giorno capirete”, preferisce dire; significa tutto e nulla, ma suona senz'altro meglio di raccontare che ha rischiato la vita per salvarle da una playstation di cui avevano perso il controllo.
Will, che era rimasta impietrita di fronte alla sua rivale, riprende l'iniziativa. “In attesa di quel giorno, guarda qui!”. Evoca sul palmo il vero Cuore di Kandrakar, che si solleva luminosissimo, in pieno contrasto con il malato lucore della copia di Wanda e dell'altra che tiene nell'altra mano. Le due copie si librano e prendono a ruotare attorno all'originale sempre più vorticosamente, finché ne vengono assorbite e si fondono con esso. 
Le luci spettacolari finiscono di colpo quando Will richiama l'amuleto nel suo palmo e chiude il pugno, senza mai smettere di ricambiare lo sguardo duro della sua goccia.
 
Elyon rompe il momento di stallo che segue: “Grazie, Wanda. Ora se, ehm, non avete più niente di carino da dirvi, perché non torni a sentire chi sai tu nel sottotetto? Sono certa che ciò di cui stanno parlando riguarda anche te”.
Dopo fatto il saluto militare alla sola Elyon, la sagoma di Wanda svanisce in un rapidissimo luccichio.
 
“Ha fatto presto a cambiar padrona”, commenta Taranee cupa.
“Ti meraviglia? Ora sono io la regina, qui!”, le rimanda Elyon con un sorriso carico di sottintesi.
“Bene”, riprende Will più rilassata, “Ora la nostra missione è finita. Ragazze, andiamo a consegnare questa roba dall'Oracolo”, dice alludendo ai due tomi tenuti in mano da Cornelia e Hay Lin. “Elyon, noi assisteremo da Kandrakar alla cerimonia in cui Vera ci scagionerà dall'essere coinvolte nella sua farsa”.
“Non tornerete?”, chiede lei un po' stupita.
“Non oggi, non volercene”, risponde Will, “Siamo stanchissime... e poi io e Cornelia siamo sott'esame a scuola, e nell'ultimo mese questa faccenda ci ha impegnate fin troppo”.
“Detta così, sembra un po' uno 'stai alla larga'”, interviene Cornelia, “Ellie, naturalmente sei sempre la benvenuta a casa mia. Anzi, la prossima settimana è il mio compleanno, che ne dici di fare un salto?”.
“Ma certo, Corny! Oracolo permettendo...”.
Prima di andare, Hay Lin si decide a dire... “Sapete... a me non dispiacerebbe incontrare la mia goccia, quando le cose si saranno un po' calmate”. All'occhiata stupita di Taranee, si stringe nelle spalle e aggiunge, quasi per discolparsi:  “Se è vero che disegna così bene...”.
Irma aggiunge: “Anche a me non dispiacerebbe incontrare la mia, se cucina così bene come dice Ellie”. Si rivolge con un sorrisino di scherno verso la Guardiana della Terra: “E tu, Corny?”.
Questa si rabbuia: “Invece, fammi il piacere di tenermi alla larga quella montata di una giraffa”.
“Che la fa schiattare d'invidia”, aggiunge Irma ammiccando. 
“E TU....”.
“Bene, adesso andiamo!”, interrompe Will sempre più stanca, mettendosi in mezzo alle due. “A presto, Elyon”.
“E speriamo che a Kandrakar servano buone pizze”, conclude Irma, mentre tutt'e cinque si raccolgono insieme per poi sparire in un lampo abbagliante. 
  
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