Anime & Manga > Mimì e le ragazze della pallavolo/Ashita e attack
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Autore: telesette    14/05/2013    2 recensioni
[Ashita e Attack]
Il direttore ripensò mentalmente alle parole della ragazza e, riflettendoci sopra, il sorriso scomparve tosto dalle sue labbra.
Non era la prima né l'ultima volta che una stupida si credeva in grado di cambiare le regole del mercato scandalistico ma, vedendo quanto era ottusa e determinata quella ragazza, l'odioso direttore Genzo Shimura percepì chiaramente il tono della minaccia in lei.
Mimì Miceri era una figura di spicco, la più famosa tra le giocatrici di pallavolo attualmente seguite in Giappone, e poteva rivelarsi estremamente pericolosa ai suoi affari.
Forse doveva prendere in considerazione di agire in maniera diversa, prima che costei potesse risultare un problema serio per la sua attività...
Genere: Azione, Generale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Mimì e le ragazze della pallavolo ( あしたへアタック! Ashita e Attack, o letteralmente: "Attacco verso il domani" ), è uno spokon anime prodotto nel 1977 dalla Nippon Animation in 23 episodi. È stato trasmesso per la prima volta in Giappone a partire da aprile 1977 e in Italia da Italia 1 a partire da settembre 1982, replicata successivamente dalla vecchia Telemontecarlo ( oggi La7 ) e da varie emittenti locali. La storia non ha alcun riferimento diretto con la più celebre Mimì e la nazionale della pallavolo ( Attack No. 1 ), edito nel 1969 e anch'esso incentrato sulle vicende pallavolistiche della giovane protagonista. 
Il club di pallavolo del liceo internazionale Tachibana è stato sciolto a causa della tragica morte di un'allieva; si racconta addirittura che il suo fantasma si aggiri ancora nella sede del club. La bella e determinata Mimì Miceri ( Mimi Hijiiri nella versione originale ), anch'essa allieva della scuola, si impegna con tutte le sue forze per riaprirlo, lottando contro l'indifferenza se non l'avversione degli altri studenti. Affrontando molti problemi che sembrano più volte minare il suo progetto, riesce finalmente a formare una squadra di sei ragazze per poter partecipare ai campionati giovanili.

 

clicca qui per vedere la sigla italiana:
http://www.youtube.com/watch?v=feCqnK9_mN0

 

 

Uno scandalo pericoloso

 

 

- Questo articolo è spregevole e vergognoso, quanto lo è la persona che ha scattato queste fotografie!

Così dicendo, Mimì sbatté il contenuto della rivista scandalistica sulla scrivania del direttore che ne aveva autorizzato la pubblicazione. Nelle foto, sotto alcuni titoli scritti a grandi lettere rosse, vi erano infatti raffigurate i membri della squadra nazionale femminile di pallavolo al completo.
Gli scatti erano chiaramente "rubati" di nascosto, riprendendo le atlete negli spogliatoi svestite o con addosso solo la biancheria intima; oltre a ciò, il giornalista che aveva scritto l'articolo si era permesso di fare una serie di battute piuttosto volgari e indecenti sul sex-appeale delle ragazze in questione.
Tanto Mimì quanto l'allenatore, il signor O'Hara, erano profondamente disgustati da questa cosa.
Il direttore invece, levando con noncuranza il fumo del suo sigaro, si limitò a rispondere loro con una smorfia irritante e grande tranquillità.

- Non c'è bisogno di farne un dramma, signorina Miceri - disse l'uomo con un sorriso ipocrita. - Il nostro giornale si occupa di dare al pubblico le protagoniste dello sport in modo osé: le nostre pagine trattano questo genere di foto ogni giorno e, a dispetto di chi lo trova moralmente discutibile, nessuna Legge ne ha mai proibito l'uso o la pubblicazione...
- Questo non la giustifica lo stesso - ribatté il signor O'Hara. - Esiste un limite al gossip e alla ricerca di scandali, in base alla tutela della privacy; scattare foto del genere, all'insaputa dei diretti interessati, costituisce di fatto un abuso gravissimo nei confronti della persona e della dignità umana!
- Via via, cerchi di calmarsi adesso - tagliò corto il direttore, aspirando un'altra boccata di denso fumo grigio dal grosso sigaro puzzolente. - L'intimità delle ragazze non è stata violata, guardi lei stesso: alle nudità è stato apposto il rettangolo di censura regolamentare, onde rispettare la decenza di cui parla, e comunque mi risulta che le dirette interessate siano tutte maggiorenni...
- E questo cosa vorrebbe dire ?!?

Mimì era furibonda.
Per quell'uomo orribile e disgustoso, lei e le sue compagne di squadra erano dunque solo delle modelle da esporre al pubblico ludìbrio.
Il fatto che fossero maggiorenni, giustificava forse la loro immagine sulle pagine platinate di una simile porcherìa?
Le riviste a caccia di scandali erano lecite ricorrere a qualsiasi appiglio, pur di non incorrere in guai né sanzioni penali, e a nulla valeva il disprezzo o la comprensibile reazione di Mimì dinanzi a quello schifo.
Il direttore rise sguaiatamente, alla richiesta di O'Hara di ritirare le riviste dal mercato, e anzi ribadì che non aveva mai venduto così tante copie in un solo giorno.

- Se un giorno lei e le sue colleghe decideste di ritirarvi, potreste sempre prendere in considerazione un'attività meno faticosa... e molto più redditizia!

Mimì strinse rabbiosamente il pugno lungo il fianco, gli occhi lucidi di rabbia, tuttavia si trattenne facendo mostra di un'incredibile calma e controllo dei propri nervi.

- D'accordo, allora - esclamò la ragazza decisa. - Dal momento che, come giustamente ha sottolineato, io e le mie compagne siamo tutte maggiorenni... ebbene la informo che sporgeremo tutte quante denuncia contro la sua rivista, per la violazione dei diritti sulla nostra immagine!
- Ma certo, ci mancherebbe, è vostro pieno diritto - fece il direttore spavaldo. - Sarà divertente per voi rendervi conto in che cosa consiste l'organo giudiziario, davanti al sommo potere del denaro!
- Ne riparleremo in Tribunale - concluse Mimì gelida.

Ciò detto, Mimì e il signor O'Hara uscirono senza aggiungere altro.
Il direttore ripensò mentalmente alle parole della ragazza e, riflettendoci sopra, il sorriso scomparve tosto dalle sue labbra.
Non era la prima né l'ultima volta che una stupida si credeva in grado di cambiare le regole del mercato scandalistico ma, vedendo quanto era ottusa e determinata quella ragazza, l'odioso direttore Genzo Shimura percepì chiaramente il tono della minaccia in lei.
Mimì Miceri era una figura di spicco, la più famosa tra le giocatrici di pallavolo attualmente seguite in Giappone, e poteva rivelarsi estremamente pericolosa ai suoi affari.
Forse doveva prendere in considerazione di agire in maniera diversa, prima che costei potesse risultare un problema serio per la sua attività.

- Sarà meglio dire ai ragazzi di fare un lavoretto extra, con quella!

E nel sollevare la cornetta del telefono, digitando velocemente un numero scritto in una piccola agenda di colore scuro, Shimura attese con pazienza che il centralino lo mettesse in comunicazione coi suoi scagnozzi più fidati.

- Pronto?
- Sono io - esclamò Shimura sottovoce, accostando la mano alla bocca per timore di essere sentito. - A proposito di quella giocatrice di origine italiana, Mimì Miceri, ho cambiato idea!
- In che senso?
- Che voglio il solito servizio "esclusivo" - sottolineò l'uomo, con una nota sinistra nella voce. - Un lavoretto pulito, primi piani compresi, e assicuratevi che capisca quanto le conviene collaborare!
- D'accordo, ricevuto!

 

( continua )

   
 
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