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Autore: kiara_star    14/05/2013    3 recensioni
[Pre-Thor e what if di Thor: The Dark World.]
"I suoi pensieri non li conosce e si chiede per quale motivo preferisca non conoscerli. Potrebbero spaventarlo, a volte Loki stesso lo spaventa. La luce che gli vede negli occhi, le parole che danzano sulla sua lingua, quelle che gli sospira all’orecchio in preda al piacere e quelle che gli ringhia quando si scontrano. C’è un lato oscuro in suo fratello di cui è consapevole eppure non vuole vederlo davvero.
[...]
«Asgard cadrà e tu con lei.»
«È il destino di tutti cadere prima a poi.»"
[Note all'interno]
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: Incest
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Questa storia è stata ritenuta non pubblicabile su EFP per via della tematica incest presente.
Ho pensato quindi di pubblicare solo il suo intro ed invitarvi, qualora ne abbiate voglia, a leggerla completa a questo indirizzo
➽ DESTINATI A CADERE
Il regolamento è regolamento ^^

Pre-Thor
e what if di Thor: The Dark World.
Spoiler del trailer per chi ancora non l’avesse visto.
I versi che troverete sono tutti dei Muse, precisamente del loro ultimo lavoro “The 2nd Law”, al di sotto sarà scritto il titolo della canzone a cui appartengono.
Kiss kiss Chiara







Destinati a cadere

«Hai barato!» Thor lo accusa scuotendo la testa come un volgare cane per scacciare via l’acqua dai capelli.
«Non ho barato. Sono stato più veloce di te» ribatte atono Loki seduto già sulla riva del lago.  Le sue ciocche nere non gocciolano più.
A Thor serve solo una bracciata per giungere alle caviglie del fratello e costringerlo a tornare in acqua con poca gentilezza.
«Non sei abile a mentire come credi» afferma mentre l’altro emergere sputando quanto gli  è finito in bocca.
«Ho vinto, Thor. Accettalo con dignità» farfuglia con qualche colpo di tosse mentre cerca di recuperare la riva,  ma le braccia del fratello gli si avvinghiano attorno al busto nudo e la sua barba umida gli solletica una spalla.
«Vediamo per quanto riesci a tenere quella bocca chiusa, fratello.»
«Thor!» È l’ultima parola che il dio riesce a gridare prima di venire trascinato in fondo alle chiare acque del lago. Sull’erba del prato, un cumulo disordinato di vestiti.
È un posto nascosto fra i tanti giardini di Asgard. Lontano dal palazzo, lontano dall’arena degli allenamenti, semplicemente lontano.
Thor ne ha scoperto l’esistenza quando cercava di appartarsi con Ylin, una giovane ancella di sua madre. Aveva i capelli biondissimi, Ylin, che alle volte sembravano brillare d’argento, e stupendi occhi cerulei, ma ciò che lo aveva convinto a cercare disperatamente un luogo al riparo dalle battute di Fandral e dagli incomprensibili sguardi obliqui di Sif, erano state le sue forme generose. Lady Ylin aveva qualche anno di più, ma Thor voleva fosse sua, almeno una volta. Lo era stata in più di un’occasione, al lago, dietro al recinto dell’arena, fra le scale impolverate che scendevano nelle segrete sempre vuote.
Loki ha scoperto quel luogo isolato quando aveva appena sei anni, inseguendo le ali di una libellula blu. Quando dieci anni dopo Thor glielo ha mostrato, ha finto sorpresa. A Loki Odinson, fingere riesce piuttosto facile.
L’acqua è una pellicola immobile, non c’è vento a scomporne l’ordine, eppure metri al di sotto, ci sono due fratelli che lottano, come sempre.
Thor scioglie il suo soffocante abbraccio e lascia che Loki si giri per scorgerne le guance gonfie. Sorride per quanto gli è possibile e gli indica la superficie con l’indice. Di tutta risposta, Loki nuota più giù.

I capelli volteggiano e con un rapido movimento delle gambe si getta all’inseguimento della figura di suo fratello. Fa fatica a stargli dietro. Loki non sembra soffrire della pressione dell’acqua né della temperatura che si abbassa mano a mano che la luce sfuma in un tetro nero. Thor sente i polmoni bruciare e si arresta ma non torna su. Aspetta che Loki si fermi a sua volta e gli mostri il viso ed il suo sorriso arrogante. Riesce a malapena a vederlo. Il sorriso lascia andare qualche bolla d’aria mentre con l’indice gli fa segno di raggiungerlo e lui non ama dire di no ad una sfida.



  
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