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Autore: M i n d    02/12/2007    5 recensioni
Ecco, ecco la persona per cui sto facendo questa follia! E’ colpa sua se ho comprato questo vestito, colpa sua se ho accettato l’invito di un ragazzo che considero solo un giocatore di Quidditch e niente di più! Perché ho fatto tutto questo? Per essere guardata, solo per essere guardata, ma non da una persona qualsiasi, da lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solo per essere guardata…

Mi trovo davanti a questo specchio da un tempo indefinito. Sono pronta per questo stupido ballo ormai da un’ora e mezza, ma non ho il coraggio di lasciare questa stanza. Fisso la mia immagine riflessa nello specchio, quasi non mi riconosco io stessa! Che cosa penseranno gli altri vedendomi? Ma soprattutto che cosa penserà lui? Ecco, ecco la persona per cui sto facendo questa follia! E’ colpa sua se ho comprato questo vestito, colpa sua se ho accettato l’invito di un ragazzo che considero solo un giocatore di Quidditch e niente di più! Perché ho fatto tutto questo? Per essere guardata, solo per essere guardata, ma non da una persona qualsiasi, da lui. Degli altri non m’importa proprio niente, potranno commentare quanto vogliono, fare battutine a non finire, ma tutto ciò che uscirà dalle loro bocche mi sfiorerà soltanto, non rimarrò male per ciò che diranno.

La porta d’ingresso si apre cigolando. Compare una mia compagna di stanza.

"Sei pronta?" mi domanda sorridendomi.

Io vorrei rispondere di no e rinchiudermi in bagno fino alla fine della festa, ma non posso più tirarmi indietro, ho fatto tutto questo, tanto vale arrivare fino in fondo.

"Sì" rispondo debolmente, mentre i miei battiti accelerano. Lei mi prende la mano e mi trascina fuori, probabilmente comprendendo la mia titubanza. Scendiamo rapidamente le scale ed eccoci in sala comune, il mio sguardo si sposta rapidamente per tutta la saletta: Fred parla con Angelina che indossa un graziosissimo vestito nero, alcuni bambini del primo anno studiano ad un tavolino, evidentemente scocciati di non poter partecipare all’evento, non immaginano quanto sono fortunati, darei qualsiasi cosa per essere lì con loro; sono presenti anche studenti e studentesse con cui ho scambiato solo poche parole qualche volta, il tempo necessario per capire che non erano altro che dei perfetti idioti, senza cervello. Fortunatamente lui non c’è, in un certo senso sono sollevata, ho tutto il tempo per tornare di sopra se proprio non dovessi sentirmela di oltrepassare quel ritratto. Vedo le sorelle Patil avvicinarsi, Calì è la ragazza che mi ha trascinata qui sotto, deve aver comunicato la parola d’ordine alla sorella, dal momento che è di Corvonero. Si fermano davanti a me con due enormi sorrisi.

"Ciao Hermione!"

"Bel vestito!" commenta Padma, nella sua voce c’è un evidente nota d’invidia.

"Grazie" rispondo io, che considero questo vestito nient’altro che un capo d’abbigliamento come un altro.

"Con chi vai al ballo?"


"Ehm…" devo trovare una scusa buona e in fretta! Non voglio dire loro che vado con Viktor Krum.

"Ehi, Hermione!" qualcuno mi chiama, chiunque sia mi precipito subito. Mi volto, è Ginny, saluto le sorelle Patil scusandomi e vado da lei:"Ciao Ginny! Carino il tuo vestito!"

"Grazie, sempre meglio di quello di mio fratello, comunque anche il tuo è molto bello! Non mi avevi detto che saresti venuta al ballo!"

"Ho…cambiato idea…" rispondo con un sorriso forzato.

"Bene, mi fa piacere! Oh, scusami, devo andare! E’ già tardi e Neville mi aspetta! Ci vediamo di sotto! Buon divertimento!" e sparisce oltre quel ritratto che io ho paura di attraversare.

Siamo rimasti in pochi in sala comune, molti danno un’occhiata all’orologio e si dirigono di sotto. Io, Padma e Calì siamo le ultime.

"Hermione? Vieni?" mi domanda una delle due.

"Ehm…arrivo…andate avanti!" e il ritratto si richiude.

Sono rimasta sola, è la mia occasione per rintanarmi in camera. Non voglio oltrepassare quel ritratto, non ce la faccio, magari lui nemmeno mi noterà. Non so cosa fare, ho paura ma allo stesso tempo desidero uscire da questo luogo di indecisione: se vado oltre quel ritratto non ho idea di cosa mi aspetti, se invece salgo le scale mi aspetta una serata di studio come tante altre. La tentazione di ritornare di sopra è forte ma se lo faccio i tanti soldi spesi per acquistare questo vestito e gli altri prodotti sono soldi buttati, in quale altra occasione mi ricapita di indossare un vestito simile?

Ora basta, attraverso quello stupido ritratto e non se ne parla più. Vada bene o male, almeno potrò dire di averci provato. Inizio a camminare, sempre più vicina…il ritratto della Signora Grassa si sposta da un lato per farmi passare, ancora pochi passi…sono uscita. La prima cosa che noto è che c’è molta folla per i corridoi, tutti sono vestiti diversamente dal solito e questo mi fa uno strano effetto. Non lo vedo, dov’è? E se non fosse venuto?! No, niente panico, è qui, sento che è qui, da qualche parte. Mi resta un altro corridoio da attraversare, procedo lentamente, per la prima volta in vita mia, vedo gli sguardi dei ragazzi posarsi su di me, alcuni ridono, altri mi lanciano occhiatine compiaciute…pagliacci, ecco quello che sono. Mi spiace per loro, ma non sono il genere di ragazza che al primo complimento rimane tutta compiaciuta, forse perché a me interessa il parere di un solo ragazzo, nient’altro che il suo.

Sono giunta a fine corridoio, Viktor ha detto che mi avrebbe aspettata dopo questa scalinata. Sbircio oltre la colonna che mi ripara dagli occhi di coloro che si trovano a pochi passi dall’ingresso della sala grande e lo vedo. Immediatamente ritorno nascosta, il cuore mi pulsa fortissimo, sorrido. Ho visto entrambi in realtà, parlavano con la professoressa McGranitt, aveva una strana espressione, chissà cosa gli è stato detto. Mi ci vogliono almeno cinque minuti per riprendere coraggio, torno a sbirciare oltre la colonna, ma stavolta mi sporgo un po’ di più, Ron se ne è andato con Padma, Calì ed Harry sono ancora lì. Lei si gira e sorride, lui non mi vede è girato dalla parte opposta. Ti prego guardami, ti prego Harry, voltati. Poi, come se mi avesse letto nel pensiero, proprio mentre inizio a scendere dalla scalinata, si volta, mi vede e il suo sguardo muta improvvisamente, si capisce che non riesce a credere ai suoi occhi, fatica a pensare che quella che vede sono io, mi guarda come se fossi la cosa più bella che abbia mai visto. Sto per svenire me lo sento, ma se svengo non faccio una gran bella figura, devo resistere…certo che una bella caduta…magari gli finisco in braccio…non sarebbe male. Ma no, ho tempo per abbracciarlo. A quel punto gli rivolgo un mezzo sorriso, sono quasi alla fine della scalinata, ma non voglio che termini tutto, perché questa scala non è infinita? Mi sento arrossire rendendomi conto che lui non mi ha tolto gli occhi di dosso per tutto quel tempo. Risponde al mio sorriso, ho fatto colpo, senza dubbio. Poso un braccio su qualcosa di duro, mi accorgo che è il braccio di Viktor ma non me ne potrebbe importare di meno, sono felice, tanto felice che fra poco svengo di felicità, ho caldissimo, non riesco a smettere di pensare al modo in cui mi ha guardata, quello sguardo è valso più di mille complimenti. Sospiro in modo appena percettibile e prima di venire trascinata in sala grande riesco a rivolgergli un sorriso e ad alzare una mano in segno di saluto, già so che per tutta la serata non farò altro che pensare ad Harry, ho fatto tutto questo per lui, per essere guardata da lui.

FINE

Note dell’autrice:

Lo so, non è il massimo, l’ho scritta tutta di getto…quando si dice l’ispirazione…^^ Spero vi sia piaciuta comunque! Attendo critiche, consigli, commenti! Grazie a tutti/e! Un bacione!

Lady Giuly93

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