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Autore: Dreammy    14/05/2013    4 recensioni
- E quindi... sono sessantanove?
- Già. - se fosse stata un’altra situazione, avrebbe riso per il numero che si era formato. Peccato solo che fosse una casualità e che ogni secondo che passava lo portasse alla morte certa.
- C’è solo una cosa che puoi fare, amico.
- E cioè?
- Hai esattamente sessantanove giorni per farla innamorare.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Day 9


Giorno 9.

Era tutta una mattina che Lauren si preparava il discorso da fare ad Harry a pranzo e adesso, dopo che ci aveva tanto meditato su, non se lo ricordava più.
- Non ce la faccio, ragazzi. Mi renderò così... ridicola. - sbottò lei parlando con Louis e Charly, già seduti con lei al tavolo 13, che era tutta una mattina che la ascoltavano pazientemente, nonostante ritenessero più interessante rubarsi qualche bacio fra una lezione e l’altra.
- Oh, tranquilla. - borbottò Louis masticando vigorosamente un pezzo di pane abbrustolito. - La tua reputazione è già andata a farsi fottere quando gli hai pianto fra le braccia alla festa. - fece una finta espressione angelica e sbatté le ciglia in una ridicola imitazione dell’amica. - Oh, Harry! - esclamò con una voce assurdamente acuta. - Il mio cuore appartiene a te.
- Smettila Louis! - lo riprese Charly, masticando vigorosamente un chewing-gum alla fragola, prima di girarsi verso la sua migliore amica. - Lo hai detto davvero?
- No, Charly, no. - sbottò questa schiaffandosi una mano sulla fronte. - Il punto è che se gli chiedessi di fingere di essere il mio ragazzo, sembrerebbe che io gli vada dietro... o, ancora peggio, che voglio stare davvero con lui. E io non voglio, no?
- Non lo so. - Charly alzò gli occhi al cielo. - Lo vuoi?
- Cos’è che vuoi? - intervenne Louis, guadagnandosi un’occhiataccia dalle ragazze. - Ok, scusate. Ehi, magari gli piaci, che ne sai?
- No che non gli piaccio, Louis. Io non piaccio alle persone. - gli spiegò Lauren, pazientemente.
- Forse studi troppo.
- Forse non voglio farmi bocciare come te.
Lui rise. - Sapevo che l’avresti detto. - si voltò, incontrando una testa riccia che si dirigeva verso di loro. - Sta arrivando. Charly, piano “Unicorni Arcobaleno” attivato. - sussurrò alla sua ragazza, con tono complice.
Questa annuì vigorosamente, lo prese a braccetto e, insieme, scapparono via, sotto lo sguardo sorpreso di Lauren, che si limitò ad attendere a testa bassa che Harry arrivasse.
- Ehilà! - la salutò il ragazzo, col vassoio in mano. - Che ci fai qui tutta sola soletta?
Lei sospirò. - Charly e Louis blateravano di unicorni, o qualcosa di simile. Detto questo, ti devo parlare urgentemente.
Si allarmò. - E’ successo qualcosa di grave? È morto qualcuno?
- Sì, la mia dignità fra poco. - lei alzò gli occhi al cielo, pregando tutti i santi che Harry non le scoppiasse a ridere in faccia e giunse le mani, come in segno di preghiera. - Tu devi fingere di... ehm... è una cosa complicata.
Il ragazzo inarcò un sopracciglio. - Ti serve l’aiuto da casa? Prova a dirlo con parole tue. - la prese scherzosamente in giro.
- Da casa non voglio proprio nulla. - replicò l’altra e si costrinse, con sguardo contrito, a domandarglielo. - Senti, prometti che non ti farai idee strane e che non mi prenderai in giro, ti prego.
- Sai che non lo farò. Fidati di me. - le rivolse un occhiolino e poggiò il mento sulle sue mani intrecciate, osservandola, attento.
- Beh... - continuò lei. - allora, ieri a casa mia è successo un casino che ti risparmio e ho detto di avere un ragazzo. Ora i miei vogliono invitarlo a cena. E il fatto che tu sia il primo ragazzo che mi sia venuto in mente come Niall non ha aiutato molto la situazione... - iniziò a parlare a raffica, come sempre quando era nervosa. - e di punto in bianco mio padre mi è sembrato geloso, ma forse aveva solo preso qualcosa, ma poi qualcosa non è la roba tipo i maccheroni al sugo che mia nonna mi fa sempre quando vado da lei. Sai che mia nonna ha iniziato ad essere vegana? Sai che i vegani... - venne interrotta da una risata. - Harry, mi spieghi perché cavolo stai ridendo?
- Sei buffa. - rispose. - Allora, se ho capito bene, dovrei farti un favore e venire a casa tua a conoscere i tuoi genitori. Dovrei sacrificarmi. Dovrei perdere il mio tempo.
Quello che diceva non era un buon segno. - Ti prego, Harry. Ti giuro che farò tutto quello che vorrai. Tutto.
Lui sgranò gli occhi verdi, belli, meno spenti del solito, e le prese la mano. - Ti sembra il caso? Ehi, è pur sempre una cena a scrocco! E non si dice mai di no ad una cena a scrocco.
Lei si alzò di scatto dalla sedia. - Questo vuol dire che stai accettando la mia ridicola proposta anche se sono una riccia con una bocca che non sta mai chiusa?
Lui si alzò a sua volta, prendendola a braccetto e ridendo. - Soprattutto perché sei una riccia con una bocca che non sta mai chiusa. - precisò. - In effetti, ci sarebbe un piccolo favore che potresti farmi. - disse.
- Certo, dimmi.
Lui si morse un labbro. - Non è che potresti evitare di cucinare cose troppo salate? O troppo dolci? Non mi fanno bene... - ammise.
- Non è un problema! - esclamò l’altra, decisamente sollevata.
- Allora, quando ci vediamo? - chiese allegramente, mentre si dirigevano fuori.
- Ehm... penso che dopodomani possa andare bene. - mormorò l’altra. - O domani, se per te è più comodo.
- Sì, domani è meglio. Che tipi sono i tuoi?
Lauren pensò che, se gliel’avesse rivelato, lui non avrebbe mai voluto mettere piede in casa sua, ma nemmeno le andava di mentire, quindi decise di fare delle piccole omissioni. - Beh... diciamo che non devi mai contraddire mio padre. Ti prego, non farlo mai. Mia madre è dolce, molto, con lei non devi farti problemi.
- Da quanto io e te stiamo... - deglutì a vuoto. - stiamo insieme?
Lei fece un breve calcolo mentale. - Facciamo un mese e mezzo?
- Perfetto! - esclamò, rinfrancato. Quella situazione pareva incredibile. - E quindi mi dovresti dare il tuo indirizzo.
Glielo scrisse su un fogliettino prima di posargli velocemente le labbra sulla guancia, che parve voler andare a fuoco da un momento all’altro. - Grazie Harry. Mi stai salvando la vita fin troppo spesso in quest’ultimo periodo. - disse, riconoscente.
Lui sorrise, trattenendosi dal toccare il punto in cui erano appena venuti a contatto. - Non devi ringraziarmi.

 
Quando Harry tornò a casa Styles, contento per la proposta che gli era stata data, aveva in mente di raccontare tutto a Zayn e chiedergli un consiglio, ma, varcando la soglia di casa, fu costretto a ricredersi.
Dal piano superiore arrivavano dei suoni ovattati, come gemiti trattenuti, e Harry sapeva che Zayn e Rose stavano approfittando di quell’occasione per poter stare insieme, trastullandosi nella camera della ragazza a fare cose decisamente poco caste.
Il riccio sospirò e si disse che, lui, quell’ebbrezza di farlo con la persona che amava non l’avrebbe mai provata.
Sì, Zayn e Rose, nonostante non sembrasse vero, si amavano profondamente ed erano state tante le notti in cui Harry aveva dovuto sostare in camera della rossa per asciugare tutte le lacrime dovute ai casini che il moro aveva passato. Ma adesso che non era più nei guai con la legge, le lacrime erano diminuite molto.
Sì, anche Harry era innamorato, e lo era da anni. Innamorato di un paio di occhi che non lo conoscevano, fino a pochi giorni prima.
Proprio così, esattamente nove giorni.
Gliene mancavano sessanta.
 

L'angolo di Dreammy.

Ok, ci ho messo dei secoli.
Chiedo umilmente venia, ma EFP ha fatto le bizze.
In poche parole, non mi funzionava. :/
Scusatemi ma devo assolutamente scappare, mi dispiace che quest'angolo sia così spoglio D:
VI RINGRAZIO IMMENSAMENTE PER TUTTI I MERAVIGLIOSI COMMENTI.
Un bacione.

~ Dreammy.

   
 
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