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Autore: EverySingleMoment_    14/05/2013    2 recensioni
Blaine si era rigirato quella piccola scatolina nera in mano per tutto il tempo.
Dopo i festeggiamenti generali, i gridolini festosi e la cena al Bel Grissino per il matrimonio, erano tutti usciti fuori dal locale per gli ultimi saluti tra di loro e agli sposi prima di andar via.
Andar via, pensò Blaine, non poteva lasciarlo andare via ancora. Non poteva.
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-Kurt Elizabeth Hummel... vuoi tu farmi l’onore di diventare mio marito e di passare il resto della tua vita con me?-
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Perché la 4x22 sarebbe dovuta finire così. Con due anime gemelle che si ritrovavano, finalmente. Riscoprendo quell'amore che non avevano mai perso.
Genere: Angst, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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They will love each other until the end of time

 


Blaine si era rigirato quella piccola scatolina nera in mano per tutto il tempo.
Dopo i festeggiamenti generali, i gridolini festosi e la cena al Bel Grissino per il matrimonio, erano tutti usciti fuori dal locale per gli ultimi saluti tra di loro e agli sposi prima di andar via.
Andar via, pensò Blaine, non poteva lasciarlo andare via ancora. Non poteva.

-Kurt!- uscì dalla sua bocca, e il ragazzo alto e magro dal viso d'angelo si voltò verso di lui; lo stesso ragazzo di cui si era innamorato due anni prima, lo stesso a cui aveva dato il suo primo bacio e con cui aveva condiviso la sua prima volta. Lo stesso che aveva tradito, da stupido incosciente a cui mancava l'amore qual'era, e da cui  aveva cercato di farsi perdonare per mesi e mesi ormai. Ma anche lo stesso che non aveva mai smesso di amare oltre ogni limite.

-Kurt! Aspetta!- continuò, raggiungendolo quasi di corsa.
-Hei..- disse l'altro guardandolo, un po' stranito, un po' incuriosito.
-Mmm..- balbettò Blaine, ora imbarazzato, mentre in testa si ripeteva "dillo, dillo, dillo!" -ti..ti va di venire.. da una parte con me? Stasera?-
-Stasera? Da una parte?- rispose Kurt ancora più confuso. -Bla- -
-Per favore.- lo interruppe il moro. -è una sorpresa.-
-Okay.-


*
 

Erano in macchina da più di 15 minuti ormai, Blaine al volante che cercava di nascondere il nervosismo e Kurt alla sua destra che continuava a tamburellare le dita sulla coscia.
-Non vuoi proprio dirmi dove stiamo andando, eh?- chiese per l’ennesima volta il soprano, mentre Blaine accennava un sorriso senza rispondere.
-Okay. Okay, va bene. Non vuoi dirmelo. Cos’è una specie di festa a sorpresa o un assassinio alle periferie dell’ Ohio?- chiese ancora, guardando fisso verso il moro e aspettando una risposta.
-Kurt, calmo. Siamo quasi arrivati.- rispose Blaine procedendo ancora per qualche metro in una strada ricoperta di sassolini piatti mentre un grosso edificio a due piani si stagliava in lontananza. Blaine parcheggiò proprio davanti all’entrata della grande costruzione, scendendo dalla macchina e andando ad aprire l’altro ragazzo.
-La Dalton, Blaine? Stai scherzando, vero?- disse Kurt non appena riconobbe la scuola. Quella scuola. Il luogo dove tutto era iniziato.
-Shh..- rispose semplicemente l’altro prendendolo per mano e guidandolo verso l’entrata, chissà come, aperta.

Entrarono nel grande atrio, illuminato da qualche luce a muro sistemata qui e lì e salirono una scalinata che portava indubbiamente ai dormitori al piano superiore.
Passarono attraverso due lunghi corridoi, entrambi in completo silenzio, tranne che per i frequenti borbottii di Kurt che puntualmente non ottenevano risposte.
Alla fine del corridoio c’era una grande ed elegante scala di marmo bianco che scendeva di sotto. Fiancheggiava tutto un lato di una discreta sala circolare di passaggio tra i vari corridoi sulla quale si apriva una splendida vetrata che dava fuori, sul cielo stellato.
Blaine stava per scendere il primo gradino quando sentì Kurt fermarsi all’improvviso dietro di lui e lasciargli la mano. Si girò, guardandolo in volto mentre lui fissava ripetutamente prima Blaine e poi la scala, gli occhi intrisi di ricordi.


 

-Hum.. hei.. scusami, posso farti una domanda? Sono nuovo qui.-
-Il mio nome è Blaine.-
-Kurt.-

 

Blaine aveva allungato di nuovo la mano tendendola a Kurt che l’aveva afferrata, più forte di prima, sotto lo sguardo confuso di Blaine che lo guardava.
-Kurt...?- chiamò Blaine, e allora il ragazzo parve riemergere dai suoi pensieri.
-Perché?- chiese poi all’improvviso.
-Perché...?-
-Perché fai questo. Perché qui. Perché adesso.- puntualizzò Kurt.
Blaine prese un grosso respiro prima di parlare.
-Kurt, ti fidi di me?- chiese, prendendogli il viso tra le mani per guardarlo dritto negli occhi con tutto il coraggio e l’amore che aveva nel cuore.
Quegli occhi colpirono Kurt con una forza così devastante che gli ci volle un po’ per riuscire a dire qualcosa.
-Io..- balbettò, gli occhi ancora fissi in quelli di Blaine, -Si. -
Il moro sorrise piano, stringendo la mano dell’altro e portandolo sul penultimo gradino della scalinata, -Non muoverti- gli disse e prese a camminare avanti e indietro, davanti alle scale, borbottando tra se.
-Avevo preparato un discorso... ma sono così nervoso che non credo riuscirò a dire qualcosa di logico..figuriamoci ricordarlo..- disse poco dopo con un tono di voce altro quanto bastava per farsi sentire dall’altro.
Poi si fermò alla fine delle scale, davanti a lui.

-Per tutta la vita, per quanto breve sia stata fin’ora, mi sono sempre sentito fuoriposto, o come se mi mancasse qualcosa. So che sembra una di quelle stupide frasi riciclate dai film.. ma semplicemente è come mi sentivo. E’ stato come vivere a metà, sospeso tra due spazi senza mai sapere verso il quale dirigermi. Nascondermi per il bene degli altri, o essere me stesso per il mio bene?- prese un grosso respiro prima di continuare.

-Mi sono trasferito alla Dalton per trovare pace, specie con me stesso, e in parte così è stato. Gli amici e la musica sembravano almeno però un po’ a riempire quel vuoto dentro di me, ma quando loro non c’erano..il buio tornava più forte di prima.- mise le mani in tasca e abbassò il viso.

-Quando sei arrivato nella mia vita, quando ti ho visto per la prima volta.. è stato come se il mondo fosse diventato improvvisamente luminoso e chiaro, come se risplendesse della tua luce; lo ricordo perfettamente.
Era un giorno come un’altro, stavo scendendo nella sala canto per un’esibizione improvvisata degli Warblers quando ti ho visto.. eri lì, proprio dove sei adesso, su questa scala, con l’aria sperduta. Non avevi la divisa, ma cercavi d’imitarla.. eri così bello, Kurt. Ti ho preso per mano senza pensarci due volte e ti ho portato con me in sala canto. Sentivo la ragione dire “è una spia per le provinciali! Smettila!” ma non l’ascoltavo..il cuore diceva tutt’altro. Ero come incantato da te. Poi ho cominciato a cantare..mi appuntai in mente di ringraziare Wes per aver proposto quella canzone.- disse accennando un sorriso e continuando. – Quella canzone.. te l’avrò cantata milioni di volte da allora.. ma non l’hai mai fatto con me..-

Si allontanò dalla scala, facendo qualche passo a testa basta per poi rialzarla e guardare Kurt con un luccichio negli occhi.


You think i’m pretty,
Without any make up..
But you think i’m funny
When i tell the punch line wrong
I know you get me
so i’ll let my walls come down, down.

 
-Blaine.. - disse Kurt, ma era quasi un sussurro.
Il moro fece un cenno verso di lui guardandolo intensamente come da fargli capire cosa voleva attraverso un semplice sguardo.
“Canta” pensava Blaine, “canta con me”.

 
Before you met me,
I was a wreck
But things were kinda heavy
You brought me to life

 
La voce chiara e acuta di Kurt echeggiava nella sala vuota mentre Blaine si apriva in un sorriso gioioso, ascoltandolo.

 
Now every February
You’ll be my Valentine, Valentine.
 

Blaine prese la mano di Kurt fecendogli scendere quegli ultimi scalini che li separavano, ma allontanandosi di qualche passo non appena l’altro fu alla fine delle scale. Poi riprese a cantare.

 
Let’s go all the way tonight
No regrets, just love.
We can dance until we die
You and i
Will be young forever.

 
Blaine cantò quell’ultimo verso come fosse impresso dentro di se, facendo brillare gli occhi del soprano che gli si avvicinò e cantò con lui.

 
You make me
Fell like i’m living a teenege dream
The way you turn me on
I can’t sleep
Let’s run away and don’t ever look back,
Don’t ever look back.
 
My heart stops when you look at me
Just one touch
Now baby i believe
This is real
So take a chance
And don’t ever look back,
Don’t ever look back.

 
Eccola di nuovo. Quella strana, magica chimica di cui parlava Tina a San Valentino, di cui parlavano tutti. Il loro diventare un’anima e un cuore solo quando cantavano, quando erano insieme. Come se tutto intorno a loro sparisse lasciando spazio solo ai loro cuori che battono in sincronia, alle loro labbra le une sulle altre, ai loro occhi immersi gli uni negli altri o alle loro voci nel silenzio.
Poi la voce del soprano prese il sopravvento inondando la sala del suo calore.
 

We drove to Cali
And got drunk on the beach
Got a motel and built a fort out of shits.
I finally find you
My missing puzzle piece
I’m complete.

 
La traccia di una lacrima scivolò sul suo viso mentre cantava immerso nella dolcezza più assoluta degli occhi caramello davanti a lui.

 
Let’s go all the way tonight
No regrets, just love.
We can dance until we die
You and i
Will be young forever.

 
Ricominciarono a cantare insieme, occhi negli occhi, cuore nel cuore, anima nell’anima, in un’unica perfetta sinfonia.

 
You make me
Fell like i’m living a teenege dream
The way you turn me on
I can’t sleep
Let’s run away and don’t ever look back,
Don’t ever look back.
 
My heart stops when you look at me
Just one touch
Now baby i believe
This is real
So take a chance
And don’t ever look back,
Don’t ever look back.
 
I might get your heart racing
In my skin-tight jeans
Be your teenege dream tonight
Let’s you put your hands on me
In my skin-tight yeans
Be your teenege dream tonight.

 
Giravano quasi in tondo, senza mai smettere di guardarsi o di cantare. Il suono delle loro voci mescolate insieme risuonava nell’aria, diffondendosi nei corridoi vicini della Dalton, ma nessuno sembrava essersi svegliato.
“Perché?” continuava a domandarsi Kurt mentre cantava. Perché Blaine stava facendo tutto quello? Perché aveva iniziato a cantare? Perché proprio quella canzone? Cosa voleva ottenere da tutto quello? Cosa voleva dirgli?
Kurt aveva nella mente mille e mille domande e nessuna sembrava trovare risposta vagando tra un mare d’incertezze e possibilità, mentre la canzone andava alle sue ultime strofe.

 
You make me
Fell like i’m living a teenege dream
The way you turn me on
I can’t sleep
Let’s run away and don’t ever look back,
Don’t ever look back.
 
My heart stops when you look at me
Just one touch
Now baby i believe
This is real
So take a chance
And don’t ever look back,
Don’t ever look back.

 
Kurt trasportato da Blaine era di nuovo in piedi sul penultimo gradino della scalinata, sempre cantando. Cantando con l’anima nella voce; cantando l’uno con l’altro, l’uno all’altro, l’uno per l’altro.

 
I might get your heart racing
In my skin-tight jeans
Be your teenege dream tonight
Let’s you put your hands on me
In my skin-tight yeans
Be your teenege dream tonight.

 
Quando le ultime tracce delle loro voci sparirono, furono solo il silenzio e i loro respiri a circondarli.
Non avevano mai smesso di guardarsi per tutto quel tempo, e nulla l’avrebbe impedito in quel momento; il momento in cui non servono le parole per capirsi, ma solo uno sguardo avrebbe detto tutto. Era sempre stato così tra di loro, gli occhi erano lo specchio delle loro anime.

Poi Blaine prese la mano di Kurt e la baciò sulle nocche dolcemente con gli occhi che brillavano sotto la sguardo confuso di Kurt.
-Shh.. ti prego, non dire nulla prima che abbia finito, ho tanto da farmi perdonare e da farti capire.- disse semplicemente il moro e strinse anche con l’altra mano quella di Kurt.

-Ti amo, Kurt. Non voglio farla troppo lunga per riuscire a dirtelo. Ti amo come non ho mai amato nessuno, e mai lo farò, in vita mia. Sei la mia anima gemella, il sole, la luna e le stelle della mia vita. Sei il coraggio che ogni giorno mi fa andare avanti e la forza che mi aiuta a rialzarmi quando cado. Sei al mio fianco nelle risate più forti e nei pianti più grandi. Sei la mia ragione di vita, perché senza di te non avrebbe alcun senso. Ti donerei l’universo, il mio cuore, la mia anima e tutto me stesso se solo servisse.
Ho sbagliato e lo ammetto, Kurt. Ho sbagliato enormemente, come non avrei mai dovuto fare, e non sai quanto me ne pento. Non mi hai mai dato l’occasione di farmi spiegare, di scusarmi a pieno.. e anche se mi hai detto di credermi, quella sera di Novembre, sento ancora di non averti detto tutto.-

Kurt abbassò lievemente lo sguardo a quelle parole. Era vero, non gliene aveva mai dato l’occasione; era troppo accecato dalla rabbia, aveva il cuore a pezzi e la ragione non era dalla sua parte. Ma ora era pronto ad ascoltare.

-Sono stato uno sciocco e me ne rendo conto. – continuò Blaine, -Ho tutte le colpe e non le nego, ma voglio spiegarti perché. Perché ho commesso quell’errore.
Ricordi quando l’anno scorso iniziasti a messaggiare con quel Chandler? Eri triste, avevi bisogno di più attenzioni che avevo smesso di darti per paura, volevi sentirti amato, felice, vivo. Pensa a come ti sei sentito tu, Kurt, perché per me è stato lo stesso, se non peggio, perché tu eri lontano; lontano da me. Eri lontano, distante, sempre occupato, non rispondevi più alle mie chiamate, pensavi solo alla tua vita meravigliosa senza di me, alla carriera, al successo. Ed io ero solo. Come non mai immaginato, perché tu mi avevi promesso che sarebbe andato tutto bene.. ma non è stato così. –

Lacrime iniziavano a scendere sui visi dei due ragazzi che non riuscivano più a guardarsi negli occhi, tanto era il dolore che i ricordi provocavano.

-Cercavo l’amore che tu non mi davi, per questo l’ho fatto. Non sto dando tutta la colpa a te, Kurt; dovevo parlarti, farti capire come stavo, come mi sentivo, dirti tutto.. ma non l’ho fatto. Spero solo tu possa perdonarmi davvero, Kurt. -

Il moro si avvicinò di un passo, alzando il mento del soprano con una mano per far intrecciare i loro occhi ancora.

-Mi perdoni, Kurt? Perdonerai questo stupido, sciocco arrogante?- chiese Blaine con le lacrime agli occhi e Kurt annuì pronunciando un flebile si, ma era il suo sguardo a dire tutto. –Perché non c’è cosa che m’importa di più.-

-Tutte le notti in bianco passate a pensarti, tutte le chiamate per scusarmi, Natale, San Valentino. Non ho mai smesso di amarti, Kurt e mai lo farò, ma voglio dimostrartelo.
Voglio poter essere tuo per sempre, darti tutto l’amore che hai sempre meritato.
 Voglio renderti la persona più felice del mondo e sentirti dire “ehi, vedi quel ragazzo pieno di gel con la faccia da cucciolo? Beh, voglio passare la vita con lui e lo amo.”.
Voglio renderti fiero di me. Voglio averti al mio fianco per tutta la vita. Voglio tenerti per mano, abbracciarti, baciarti e fare l’amore con te dovunque e in qualunque momento tu voglia.  Voglio sposarti, farti girare il mondo per visitare quei posti magnifici di cui tanto parli. Voglio una famiglia con te, invecchiare con te.
Voglio tanto, ma solo se lo vorrai anche tu.
E se le vorrai te le prometto; abbiamo tutta la vita davanti. Mi basta un si. –

Blaine s’inginocchiò davanti a lui, estraendo dalla tasca posteriore la scatolina e aprendola davanti a Kurt. Quest’ultimo emise un gemito di sorpresa e meraviglia, le lacrime che scendevano ormai senza rimpianti sul suo viso. Era stupito, sorpreso, meravigliato, emozionato, incredulo; c’erano così tante emozioni in lui che non riusciva a controllarle minimamente.

-Blaine cos- - gli uscì fuori.
-Shh, per favore. – lo interruppe il moro prima di continuare.

-Kurt Elizabeth Hummel, anche se non sarà qui in Ohio, non oggi o tra qualche mese, anche se sarà tra anni ed anni, vuoi tu farmi l’onore di diventare mio marito e di passare il resto della tua vita con me?
Amandoci, nonostante i nostri piccoli difetti che non andranno mai via perché ci appartengono; sostenendoci per ogni caduta; facendo nostro ogni singolo momento e viverlo insieme. Vuoi rendermi l’uomo più fortunato di questo mondo, dandomi il tuo cuore? Perché il mio è sempre stato tuo e sempre lo sarà. –

Kurt tremava, trattenendo singhiozzi di gioia mentre le lacrime scendevano incontrollabili. Era reale tutto quello? O era solo un bellissimo sogno da cui presto si sarebbe svegliato? Blaine era l’uomo della sua vita; era il fondamento del suo cuore e del suo animo. Com’era stato sciocco e cieco in quei lunghi mesi.
Perché adesso il suo cuore sembrava più leggero? Come se da grigio fosse diventato bianco paradiso. Com’era meravigliosa la vita, con Blaine al suo interno.

Kurt guardava Blaine e Blaine guardava Kurt, entrambi con gli occhi che brillavano come se fosse la prima volta. Si guardavano con aria di riscoperta, di amore. Un amore nuovo e più forte, più sicuro, un amore che batteva ancora e, se possibile, più intensamente di prima.

Kurt non perse tempo a pensare, si lanciò su di Blaine buttandogli le braccia al collo e premendo con vigore le labbra sulle sue; quelle labbra calde che davano solo amore e sicurezza quando erano unite alle sue. Si strinsero in quell’abbraccio ancora più forte, quasi come se avessero paura che tutto potesse sparire in un istante, che tutto tornasse come un ora fa, a Lima, sotto un velo di tristezza ed incertezze.

Ma era tutto vero e nulla avrebbe potuto cancellarlo.
Così, quando finalmente si staccarono e Blaine chiese -Era un sì?- Kurt rispose senza più dubbi.
-Era tanto ovvio?- disse con un sorriso, -Ti amo Blaine Devon Anderson.-
E messo l’anello al dito, si sciolsero in baci e sorrisi, carezze e risate che sapevano nient’altro che d’amore.



The will love each other until the end of time.







 

SPAZIO AUTRICE:

Here i am! La seconda os di cui posso dire di essere fiera in vita mia! Yuppee <3
Ma passiamo ad altro..
Vediamo.. dopo aver visto la 4x22 sono rimasta abbastanza delusa, come molti di noi credo... Mi sono sempre detta di non aspettarmi troppo.. ma con tutti gli spoiler usciti.. mi sono aspettata almeno qualcosa in più. Non riuscivo a credere che tutto fosse finito con Blaine che si rigirava quella maledetta scatolina tra le mani, così ecco qui cos'è uscito. Come doveva andare, o come avrei davvero voluto fosse andata.
Also.. proposta alla Dalton sulla scalinata del primo incontro. Non poteva mancare, lo sogno da una vita. 
E.. Teenege Dream 3.0, impossibile negarla, sorry, not sorry.
Beh che dire più.. non è dal punto di vista specifico di nessuno dei due, varia a seconda dei momenti perché ritevo giusto far capire cosa pensavano entrambi e non solo Blaine (come hanno fatto in glee..) o solo Kurt.

Beh, spero vivamente vi sia piaciuta, specie alle Klainers perché il fandom sembra un po' giù di morale dopo la puntata.. <3
 
Un enorme grazie va alla mia soulmate Arianna (ti amo, angelo <3) e a quella cucciola di Silvia, perché anche se non ci conosciamo da poco sopporta i miei scleri ed è la Rach perfetta.
Grazie mille a chi commenterà o seguirà o qualsiasi altra cosa, anche se la stampate e la strappate in mille pezzi per poi bruciarla nel camino, mi farebbe piacere sapero :) .

With Love,
Ary (Kristy) <3


 

   
 
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