Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: vampirella    14/05/2013    5 recensioni
[AU!High School] Dal primo capitolo: "Midgern era una noiosissima città americana con il supermercato, la chiesa e il liceo, direttamente uscito da un film hollywoodiano da distribuzione home video. Vi si potevano trovare tutti i cliché immaginabili: arroganti campioni di football, cheerleaders dalla testa vuota, clubs di scacchi e di scienze, un giornalino d’inchiesta ed un fumetto satirico.
Sembrava fosse tutto così scontato.
Poi Steve cominciò l’ultimo anno di liceo e le cose cambiarono."
[StevexTony, ThorxLoki, ClintxNatasha, BrucexPepper]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 18
E vissero felici e contenti :)
 

- Stai scherzando? - Clint guardava Luke, stupito e raggiante.
- Un tirocinio nella ditta di mio padre quest’estate e una borsa di studio come apprendista. Capisco che l’università pubblica non sia il meglio che ci sia in giro e che i soldi siano un po’ pochi, ma dovresti farcela a terminare gli studi. - ripeté per la terza volta il ragazzo. Guardò nervosamente la porta, sperando che Tony e Steve risolvessero velocemente i loro problemi. Doveva vedere una persona prima che partisse per l’altra parte del mondo, lui.
- Quindi, significa che Clint resterà qui? - chiese Nat, piuttosto confusa. I due ragazzi sembravano aver paura a credere a ciò che l’amico gli stava riferendo loro.
- Credo che Clint riuscirà a evitare la sua carriera nei Marines, o qualsiasi cosa non volesse fare, in questo modo. - s’intromise Tony, rientrando nell’aula e chiudendo la porta dietro di lui. Aveva lo sguardo abbattuto e Steve non lo aveva riaccompagnato. Il moro pensò di doversi scordare dei suoi piani di riconciliazione.
L’arciere andò verso di lui e lo abbracciò.
- E’ fantastico, ragazzi…veramente, grazie. -
- Ehi, in fondo chi può essere più all’altezza di te per questo posto? - rispose Luke, mentre Clint si metteva ad abbracciare Tony. - Quello che serve a mio padre è un esperto di armi sportive e tu, per la tua passione, sei un buon acquisto. Sono sicuro che con la laurea giusta tra qualche anno riuscirai a scavalcare il padre di Tony come ingegnere capo! -
- Ehi! - scattò Tony, mentre gli altri scoppiarono a ridere.
Nat batté le mani, radiosa. - Dobbiamo assolutamente festeggiare! Vado a fregare una bottiglia di spumante da qualche rinfresco sperando che non siano già state tutte consumate. -
- Ti accompagno. - gli rispose Clint, chiudendo la porta dietro di loro. I loro sguardi sollevati e le voci gioiose si persero nel corridoio affollato.
- Allora com’è andata? - chiese Luke, non avendo dimenticato i patimenti dell’amico che era rimasto in laboratorio con lui. Il sorriso che qualche secondo prima si era dipinto forzatamente sul viso scomparve velocemente dal volto.
Tony non rispose. Cominciò a camminare avanti e indietro per qualche minuto, estremamente pensieroso, l’espressione confusa mentre i pensieri gli si accavallavano nella mente. Luke rimase immobile, pronto per il momento in cui…
Senza mostrare alcuna attenzione alle parole dell’amico, ancora sovrappensiero, Tony gli chiese - Cosa ti ha detto Steve quando è venuto a casa tua? –
- Te l’ho detto, non voleva che scrivessi nulla sul giornalino. –
- Ma, esattamente, cosa ti ha detto? -
Luke sapeva che sarebbe arrivato a quel punto. Sorrise. - Mi ha chiesto di non pubblicare nulla su di te. -
- Come? -
- Non gli interessava che lo sputtanassi, che raccontassi del fatto che fosse gay e che lo nascondesse da un po’ di tempo. Non voleva che ti tirassi in mezzo. -
Tony lo fissò senza sapere cosa dire.
- Tony, quel ragazzo è FOTTUTAMENTE innamorato di te. – vedendo che le parole non sortivano alcun effetto, andò avanti prendendola un po’ alla larga sperando di riuscire a colpire l’amico. - A volte bisogna avere l’umiltà di perdonare ma ancora di più di accettare i propri errori. Suppongo che dopo tutto quello che è successo, dopo il modo che ti ha trattato in questi mesi…beh, per quello che so, ovviamente… non sia facile passare davanti ad un’umiliazione, specialmente la propria. Ma se quello che mi hai detto è vero, se sei sempre stato innamorato perso di lui, perché non lasci perdere tutto e non gli dai una possibilità? –
Poche decine di minuti dopo Nat e Clint rientrarono in classe, ridendo. Guardarono Luke in piedi davanti alla finestra intento nelle sue riflessioni. - Disturbiamo? - fece Clint, alzando la bottiglia. Tony era sparito.
Luke si girò verso di lui e con l’espressione risoluta di uno che ha appena capito quello che vuole, disse - Ho bisogno che tu mi faccia un favore. –
 
Steve mise l’ultimo paio di calzini nel borsone appoggiato sulla panca e richiuse l’armadietto. Sospirando si guardò in giro: non c’era più nessuno. Aveva aspettato che tutti se ne andassero dallo spogliatoio per riprendere le sue cose, poiché non aveva desiderio di incontrare i suoi ex compagni di squadra e sapeva che neanche loro avevano voglia di vederlo. Dalla sera del suo discorso si era diffuso scetticismo e diffidenza nei suoi confronti. Già giravano squallide voci di lui e i suoi comportamenti durante le docce, alla fine delle partite, che era meglio ignorare per non uscire di senno dalla rabbia. Chissà cosa avrebbe portato il tempo.
Steve scosse la testa per non pensarci. In fondo era finita: non era più la sua squadra, non era più la sua scuola, non era più un suo problema. L’unica cosa che gli era rimasta era quel senso di amarezza nei confronti degli ex compagni di liceo. Improvvisamente, dopo il suo coming out tutto era cambiato, tutti lo giudicavano, la maggior parte negativamente, ovvio. Si riscosse: in fondo non aveva sempre pensato che questa sarebbe stata la conseguenza del rivelare al mondo la sua vera identità? In fondo non era per questo che si era nascosto tutti quegli anni?
Qualcuno era entrato nello spogliatoio. Steve sentì la porta aprirsi e chiudersi e dei passi avvicinarsi a lui.
- Hai dimenticato qualcosa, Bart? - il biondo non si voltò nemmeno verso il suo compagno: conosceva la sua camminata, l’aveva sentita migliaia di volte e l’avrebbe riconosciuta fra mille.
Bart si avvicinò e si sedette sulla panca, vicino al ragazzo. Lo guardò mentre chiudeva la zip del borsone senza dire una parola.
- Sei contento di essere stato preso alla Yale? - chiese Steve, più per cortesia che per interesse. Aveva saputo dei progetti dell’amico durante uno degli ultimi allenamenti, ma poi gli eventi non li avevano più portati a confrontarsi come era loro solito, specialmente sul campo da football. Non che Steve pensasse Bart fosse lì per parlare di scuola: sapeva che c’era un altro motivo ma ancora non riusciva a capire quale fosse.
- Diciamo di sì. - annuì con un sorrisino enigmatico il ragazzo. - Giocherò con una delle squadre più forti del campionato universitario e seguirò i corsi di legge come vuole mio padre, finché riuscirò a fare entrambe le cose. Poi… si vedrà. - tacque per un momento, osservando il suo vecchio capitano. - E tu sei contento della tua scelta? -
- Per l’università? - Steve non rispose e scosse la testa, lasciando cadere la domanda nel vuoto. - Beh, è stato bello Bart. Buona fortuna con tutto. Io… -
- Sei stato ammesso all’UCLA? -
Steve gli lanciò uno sguardo curioso. - Tu come fai a sapere che ho fatto domanda all’UCLA? -
- La sera del tuo… cristo non riesco neanche a dirlo. - Bart si leccò le labbra, prendendo tempo. - Coming out, beh, diciamo che Peggy era sconvolta e io l’ho…consolata. - il ragazzo sorrise. – Abbiamo cominciato a vederci. Qualche volta parliamo di te. -
Steve sorrise ironico. - Ovvio. -
- Lo so che il nostro è sempre stata un’amicizia sul filo del rasoio e so anche che la tua pazienza nei miei confronti in certi frangenti è arrivata al culmine…mi ricordo un sabato pomeriggio… - I due ragazzi risero piano. - Comunque siamo compagni di squadra, giusto? E io aiuto sempre un compagno. - Il ragazzo tirò fuori una lettera. - Mia madre ha la fortuna di avere qualche suo collega che lavora lì. Non è molto, ma questa lettera di referenza potrebbe consentirti di ricevere la borsa di studio. - gli allungò altri documenti. - Dovrai sbrigarti a compilare e spedire il modulo per la richiesta. Il resto dipende da te. -
Steve scrutò il ragazzo e prese lentamente i fogli. Accennò di aver capito e sussurrò con riconoscenza. - Grazie. Sei un amico. -
Bart si mise le mani in tasca e annuì imbarazzato, poi si allontanò verso l’uscita. Nel mentre Tony entrava guardingo.
- Sfigato. - lo salutò Bart, per poi prendere la porta, lasciandoli soli. Tony gli lanciò un’occhiata velenosa, prima di impallarsi nel vedere il biondo davanti a lui.
Steve lo notò ma cercò di ignorare il cuore che gli batteva a mille per la sorpresa. Apparentemente calmo, prese la sacca e si diresse verso di lui, nel corridoio.
- Ehi… - iniziò Steve, cercando di mostrarsi leggero nonostante la reazione del ragazzo di poco tempo prima lo avesse amareggiato.
- Prima che tu dica qualsiasi cosa – lo interruppe Tony, mettendogli un dito sulle labbra. – Ecco, mi dispiace. Mi dispiace molto di essermi confidato con Luke. Non avrei dovuto tradire così la tua fiducia ma ero veramente al limite. E’ da anni che ho una cotta per te, Steve. Vedermi rifiutato per ben due volte da te è stato troppo. – si fermò un attimo, scandagliando il suo sguardo. – Se l’offerta è ancora valida vorrei riprovarci anch’io. A meno che Bart ti abbia consigliato altro... –
Steve mollò la borsa per terra e lo baciò senza dire una parola.
 
- Questa sì che è un’avventura! – urlò Nat lanciandosi sul sedile posteriore con in mano la bottiglia di spumante ancora chiusa. Mentre Clint si accomodava sul sedile del guidatore e accendeva la macchina la ragazza si diede da fare con impegno per aprirla il prima possibile.
Il tappo saltò fuori dall’abitacolo mentre Luke correva verso di loro, inseguito da Pepper. – L’aereo parte per Stoccolma fra due ore. Considerando che s’imbarcherà una mezz’ora prima suppongo voi abbiate abbastanza tempo per raggiungerlo… -
- Sì, se tengo una media di 150 km orari. – accennò sarcastico Clint mentre impostava il navigatore. – Speriamo di non incontrare traffico. –
Vieni con noi, Peps? – chiese la rossa, passando un bicchiere ricolmo di liquido giallino al suo fidanzato, che declinò l’offerta.
- Non posso, oggi pomeriggio vado da Bruce e devo fare ancora un sacco di cose qui a scuola. – si rivolse a Luke che nel frattempo aveva preso posto vicino a Clint. – Andrà tutto bene. Appena riesco a trovare Steve gli chiedo a che gate si imbarca e ti telefono, ok? –
- Grazie. – si limitò a rispondere Luke. Si sentiva lo stomaco attorcigliato per il nervosismo.
Sgommando Clint uscì dal cortile della scuola.
- Come faremo quando sarai in California? – chiese Tony a Steve, appoggiando la testa sulla sua spalla. Erano ancora in mezzo al corridoio, la borsa abbandonata a qualche metro di distanza, i vestiti disposti alla rinfusa intorno a loro.
- Puoi venire a trovarmi quando vorrai. – gli rispose il biondo, gli occhi semichiusi per la sonnolenza che pian piano si stava impadronendo di lui.
Tony notò una luce lampeggiare dai pantaloni di Steve e gliela indicò. – Io credo… -
Steve s’impossessò dell’apparecchio. – Pronto? Pepper, sì.. – Steve imprecò. – Quando sono partiti? –
 
Luke varcò le porte di vetro dell’aeroporto e cominciò a guardarsi intorno. Il marasma che vi regnava all’interno lo mise ancora più in agitazione. Dietro di lui la nuova coppietta sembrava più interessata alle vetrine dei negozi piuttosto che aiutarlo nella ricerca.
- Ragazzi, volete darmi una mano? – si rivolse Luke, rude, verso di loro. I due smisero di ridere e lo guardarono intimoriti.
- Rilassati, hai ancora un po’ di tempo… - accennò Clint, guardando l’orologio.
- Sì, un quarto d’ora. E questo posto è enorme! – scattò Luke. – Vi rendete conto che questa è la mia ultima possibilità di rivederlo? Speravo di avere un po’ più di comprensione da parte vostra, dopo tutto quello che avete passato dovreste capire in che stato sono! –
Nat dava l’impressione di non starlo a sentire. Qualcosa aveva attirato la sua attenzione. Prese il braccio dell’amico e gli indicò un punto imprecisato dietro di lui. – Hai una bella fortuna, Luke… -
Dan era sulle scale mobili, diretto verso il gate 18.
Luke cominciò a correre.
 
- …le auguro un buon viaggio. –
- Grazie. – Dan salutò l’hostess e prese la carta d’imbarco, diretto verso il metal detector. Era il suo turno quando si sentì chiamare.
Luke lo stava raggiungendo, affannato.
Dan era talmente stupito che non si diede la pena di salutarlo.
- Tu… -
- Non partire. Non prima che io abbia parlato, per lo meno. – disse Luke, cercando di prendere fiato. Dan si limitò a sbattere le palpebre, aspettando rigido una sua spiegazione.
Luke deglutì. – Ho il terribile difetto di essere arrogante e un pochino egocentrico. Odio la gente che mi mette i bastoni fra le ruote ed esistono poche cose che permetto di ostacolarmi. Non ho mai accettato l’idea di innamorarmi perché non ho mai creduto in un sentimento del genere. L’ambizione, quella sì che faceva parte della mia vita. Unita alla grande considerazione che possiedo nei miei confronti mi ha reso quello che sono. – Luke abbassò lo sguardo verso le sue scarpe per riflettere sulle parole da dire. – La cosa che più mi ha stupito è che non mi hai mai giudicato per tutto questo. Mi hai accettato per quello che ero e hai condiviso parte della tua vita con me. – il viso di Dan si addolcì. – E anch’io ho fatto lo stesso perché mi piaceva stare con te. All’inizio lo consideravo un capriccio, in fondo sei un figo pazzesco… no fammi finire. La verità è non mi rendevo conto di quello che provavo veramente per te, fino a quando hai voluto chiudere questa storia. Questo mi ha fatto riflettere e mi ha portato alla conclusione che è ora di crescere, di migliorare. Devo diventare una persona migliore se voglio solo tentare di stare con la migliore delle persone. – alzò lo sguardo verso di lui. – Non ho scritto nulla su Rogers né su chiunque altro. Niente più gossips, niente manipolazioni. Te lo giuro. –
Dan gli sorrise. – E’ stato un bel gesto da parte tua. – Si girò e andò verso il check in, lasciandolo in piedi in mezzo alla sala.
- TUTTO QUI? – urlò Luke, aprendo le braccia. Il biondo si girò, interrogativo. – Ho detto che mi dispiace, che sono innamorato di te e che sono cambiato per te e tu mi molli così? –
- Stavo prendendo la borsa. - Dan andò verso il rullo del metal-detector per poi tornare sui suoi passi, verso Luke. Aveva in mano la valigetta del pc. Con tranquillità si avvicinò al ragazzo con un ghigno dipinto sulla faccia.
Le guance di Luke s’imporporarono. Si passò la mano fra i capelli, imbarazzato dalla sua reazione spropositata. Dan lo prese per la vita e lo tirò verso di sé.
 – Ecco, l’impulsività è una cosa su cui devi ancora lavorare. – gli prese il viso fra le mani e lo baciò.
 

Signori e signore, è con mia somma gioia (e dispiacere) che dichiaro chiusa questa novella. Avevo in mente di portarla ancora avanti ma gli eventi hanno seguito un corso diverso. Vi ringrazio per tutto il vostro sostegno, sono orgogliosa di avere dei lettori come voi. In questo lungo periodo ho ricevuto dei bellissimi commenti e delle sane critiche e devo dire che sono veramente contenta di questo. Spero di re-incontrarvi presto su altre pagine con altri spunti e altre discussioni. Per quanto riguarda ‘Orgoglio e Pregiudizio’ credo non finirà qui: come ho promesso dovrò cominciare una seria revisione. D’altronde, non me ne vogliate, ma è la mia prima fatica a capitoli e tanti problemi si sono presentati nella stesura di questo testo. Complessivamente però ne sono soddisfatta.
Prossimi progetti? Ce ne sono molti e non so quale partirà per primo. Da qualche tempo sto pensando a un plot che coinvolga le coppie Steve/Tony e Dan/Luke sempre con ambientazione AU, inoltre sto cercando di buttare giù un racconto originale. Per quanto riguarda un sequel di ‘Orgoglio’…non ci voglio pensare per qualche tempo J
E’ tutto. Vi abbraccio tutti e vi auguro tante altre avventure fra le pagine di EFP! A presto!
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: vampirella